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Open Fiber e il Progetto Sensei: la Fibra Ottica come Strumento d'Eccellenza per Monitorare Sismi e Attività Vulcaniche
Tecnologia

Open Fiber e il Progetto Sensei: la Fibra Ottica come Strumento d'Eccellenza per Monitorare Sismi e Attività Vulcaniche

Da Roma parte una rivoluzione scientifica europea: i cavi in fibra ottica diventano sensori avanzati per la sicurezza e la prevenzione dei disastri naturali

Open Fiber e il Progetto Sensei: la Fibra Ottica come Strumento d'Eccellenza per Monitorare Sismi e Attività Vulcaniche

La tecnologia della fibra ottica, fino ad oggi conosciuta soprattutto per le sue doti nella trasmissione dati ad alta velocità, si appresta a vivere un importante salto di qualità nel campo della prevenzione e monitoraggio sismico. Open Fiber, con il supporto di istituzioni e partner europei, presenta ufficialmente il progetto Sensei: una svolta nell’impiego della fibra ottica per la sicurezza del territorio e delle popolazioni. Vediamo nel dettaglio come questa innovazione potrà contribuire a monitorare terremoti e attività vulcaniche, passando dallo scenario italiano a quello internazionale.

Indice degli Argomenti

  1. Cos’è il progetto Sensei di Open Fiber
  2. Le tecnologie utilizzate: la fibra ottica come sensore
  3. Test e collaborazioni in Italia: reti Open Fiber e GAR
  4. L’area di sperimentazione tra Ascoli Piceno e Teramo
  5. Obiettivi del progetto: monitorare terremoti e vulcani
  6. Impatti attesi sulla prevenzione dei disastri naturali
  7. Il ruolo strategico di Open Fiber nella ricerca sismica
  8. La fibra ottica e l’innovazione nei sistemi di sensori
  9. Riflessioni e prospettive future
  10. Conclusioni e sintesi

Cos’è il progetto Sensei di Open Fiber

Open Fiber progetto Sensei costituisce una delle iniziative più ambiziose avviate in Europa negli ultimi anni nell’ambito della sicurezza geologica e ambientale. Presentato a Roma il 20 novembre 2025, il progetto europeo Sensei Open Fiber si inserisce all’interno di una rete di ricerca internazionale che mira a potenziare le tecnologie di rilevamento sismico e a favorire l’approccio integrato fra telecomunicazioni e sicurezza.

Sensei è un acronimo che racchiude la missione di questo innovativo progetto: trasformare i cavi della fibra ottica, già ampiamente distribuiti sul territorio nazionale, in una rete capillare di sensori sismici e ambientali. La prospettiva è quella di poter identificare, in tempo reale, alterazioni nel suolo, movimenti tellurici e altre variazioni legate alle attività naturali o artificiali che potrebbero interessare la sicurezza delle comunità.

Le tecnologie utilizzate: la fibra ottica come sensore

Alla base di questa rivoluzione c’è la capacità della fibra ottica, tipicamente usata per l’alta velocità nelle trasmissioni dati, di essere riconvertita in uno strumento sensibile alle più piccole variazioni fisiche dell’ambiente attraverso cui passa.

I cavi fibra ottica sensori sismici vengono infatti dotati di dispositivi e algoritmi intelligenti, capaci di rilevare cambiamenti nelle vibrazioni e nelle onde elastiche. Quando si verifica un terremoto o un’attività vulcanica, le onde generate si propagano nelle strutture sotterranee e vengono “sentite” dalla fibra ottica che, in questo modo, si comporta come un vero e proprio sismografo distribuito.

Questa soluzione offre un vantaggio enorme: i cavi, già disposti lungo vaste reti, possono monitorare aree estese a costi ridotti rispetto alle tradizionali reti di sismometri e altri strumenti specifici.

Test e collaborazioni in Italia: reti Open Fiber e GAR

Un aspetto fondamentale del progetto Sensei Open Fiber risiede nelle prime prove pratiche in Italia. I test previsti coinvolgeranno sia la rete Open Fiber sia la rete GAR (Gruppo Ampliamento Ricerca), una delle principali infrastrutture per il supporto alla ricerca scientifica nazionale.

In questa fase sperimentale verrà verificata la sensibilità dei cavi di fibra ottica come sensori sismici, analizzando tantissimi dati raccolti in tempo reale. Si punterà non solo a rilevare movimenti tellurici, ma anche le micro-vibrazioni e le emissioni legate a variazioni ambientali, rendendo la rete di fibra una "sentinella intelligente" che osserva il territorio 24 ore su 24.

L’area di sperimentazione tra Ascoli Piceno e Teramo

Uno dei poli principali dove si svolgeranno i test del progetto europeo Sensei Open Fiber è localizzato tra Ascoli Piceno e Teramo. Questa scelta non è casuale: la zona è una delle aree dell'Italia più esposte al rischio sismico, nota per la presenza di faglie attive e una storia segnata da numerosi terremoti.

Sperimentare la tecnologia SSA (Sensing System Advanced) della fibra in questo contesto fornirà dati preziosi sia sui movimenti tellurici sia sulle capacità del sistema di rilevare con precisione variazioni limitate nel tempo e nello spazio.

L’obiettivo è avere un’infrastruttura in grado di prevenire o segnalare tempestivamente eventi che potrebbero mettere a rischio persone e infrastrutture.

Obiettivi del progetto: monitorare terremoti e vulcani

La priorità assoluta del progetto è il monitoraggio dei terremoti con la tecnologia della fibra ottica. Attraverso la propagazione delle onde sismiche, i cavi possono trasmettere informazioni in tempo reale alle centrali di controllo, consentendo non solo di osservare quello che sta avvenendo, ma anche di prevedere la portata e la direzione di nuovi eventi sismici.

Non meno importante è la componente legata al monitoraggio delle attività vulcaniche tramite fibra ottica. In Italia, un paese che conta su diversi vulcani attivi come il Vesuvio, l’Etna e lo Stromboli, la possibilità di disporre di una rete capillare di allerta potrebbe rivelarsi un elemento chiave per la sicurezza pubblica.

L'integrazione tra ricerca sismica con fibra ottica e le metodologie classiche di osservazione offre nuovi margini per potenziare la conoscenza scientifica e adottare strategie di prevenzione estremamente avanzate.

Impatti attesi sulla prevenzione dei disastri naturali

Uno degli aspetti più interessanti dell’uso della fibra ottica per la prevenzione dei disastri naturali risiede nella sua capacità di estendere la portata del controllo in zone difficili da raggiungere o dove sarebbe troppo oneroso installare sensori tradizionali.

Dire innovazione nei sensori in fibra ottica significa creare un sistema di sorveglianza intelligente e distribuito, potenzialmente integrabile con le future piattaforme di intelligenza artificiale e machine learning. L’evoluzione dei dati raccolti potrà essere sfruttata per modelli predittivi che aiutino a prevenire danni e intervenire tempestivamente, riducendo al minimo i rischi per la popolazione.

  • La costante sorveglianza 24/7
  • L’immediatezza nell’invio dei dati
  • L’abbattimento dei costi rispetto alle tecnologie tradizionali
  • L’integrazione con altre reti di sensori

Questi sono solo alcuni dei fattori che rendono il Sensei un progetto strategico non soltanto per l’Italia, ma per tutta l’Europa.

Il ruolo strategico di Open Fiber nella ricerca sismica

Open Fiber ricopre una posizione di avanguardia nella diffusione della ricerca sismica tramite fibra ottica. Grazie all’estensione della sua rete e al continuo investimento in innovazione tecnologica, l'azienda è in grado di fornire infrastrutture che vanno oltre la trasmissione dati, diventando un asset centrale per la protezione civile, gli enti locali e la comunità scientifica.

Già in passato, Open Fiber ha dimostrato grande attenzione alle potenzialità della sua rete come strumento multifunzione. Il progetto Sensei è la naturale evoluzione di questa visione, che punta ad allargare l’orizzonte non solo alle telecomunicazioni ma anche alla prevenzione e gestione dei rischi naturali.

La fibra ottica e l’innovazione nei sistemi di sensori

Lo scenario internazionale è in fermento e l’Italia, attraverso progetti come Sensei e grazie al know-how di Open Fiber, si pone all’avanguardia nell’innovazione nel campo dei sensori in fibra ottica. Questi sistemi possono già oggi essere impiegati non solo per la rilevazione di eventi sismici e vulcanici, ma anche per:

  • Il monitoraggio delle infrastrutture critiche (ponti, ferrovie, dighe)
  • L’analisi di stabilità di pendii e versanti soggetti a frane
  • Il controllo di condutture e reti sotterranee soggette a movimenti o danneggiamenti

Le reti di nuova generazione potranno quindi aprire la strada a una vera e propria rivoluzione nei modelli di prevenzione, sfruttando il potenziale offerto dalla connessione pervasiva e dall’automazione resa possibile dalle nuove tecnologie.

Riflessioni e prospettive future

Il progetto europeo Sensei Open Fiber non rappresenta solamente un’interessante sfida tecnico-scientifica, ma inaugura un nuovo modo di concepire la sicurezza pubblica in Italia e in Europa. Se la fase sperimentale tra Ascoli Piceno e Teramo darà gli esiti sperati, non è difficile ipotizzare una futura estensione a tutte le aree a rischio del Paese.

A medio-lungo termine, la possibilità di concorrere per lo sviluppo di nuovi modelli predittivi avanzati e di una prevenzione capillare renderà l’Italia uno dei principali hub nella lotta ai disastri naturali in Europa.

Non si esclude, inoltre, che la stessa tecnologia possa trovare estensione anche al di fuori degli ambienti naturali, in contesti urbani e metropolitani caratterizzati da criticità differenti.

Conclusioni e sintesi

Il progetto Sensei promosso da Open Fiber si configura come una delle più grandi innovazioni nel settore della fibra ottica applicata al monitoraggio sismi e attività vulcaniche. Grazie all’impiego di cavi di fibra ottica come sensori sismici, la prevenzione e gestione dei disastri naturali compiono un deciso passo in avanti.

Gli esiti sperimentali attesi tra le province di Ascoli Piceno e Teramo potranno diventare presto il modello di riferimento per la sicurezza dell’intero paese e, potenzialmente, dell’Europa.

Si tratta di un salto generazionale sia tecnologico sia culturale, che ridefinirà i confini della sorveglianza ambientale con strumenti all’avanguardia, integrati nelle reti già esistenti e pronti a essere messi in sicurezza al servizio della collettività.

Il futuro della prevenzione dei rischi naturali passa (letteralmente) attraverso la fibra: la sfida è appena iniziata, ma le prospettive sono già estremamente promettenti.

Pubblicato il: 20 novembre 2025 alle ore 12:21

Redazione EduNews24

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