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Genitori protagonisti nell’era digitale: l’allarme di Ruotolo sui rischi online per i minori a Strasburgo
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Genitori protagonisti nell’era digitale: l’allarme di Ruotolo sui rischi online per i minori a Strasburgo

Durante il suo intervento in plenaria, l’europarlamentare Sandro Ruotolo richiama alla responsabilità i genitori, sottolineando come soltanto la presenza e l’educazione familiare possano proteggere i giovani dall’influenza degli algoritmi e dai pericoli del web.

Genitori protagonisti nell’era digitale: l’allarme di Ruotolo sui rischi online per i minori a Strasburgo

Indice

  • Introduzione
  • L’intervento di Sandro Ruotolo in plenaria: una riflessione sulla responsabilità genitoriale
  • L’impatto dell’uso quotidiano di internet tra i giovani
  • Dipendenza da smartphone: allarme tra adolescenti
  • Statistiche preoccupanti: quanto tempo passano online i bambini e ragazzi italiani
  • Il ruolo degli algoritmi nella vita dei minori: rischi e conseguenze
  • Strategie di educazione digitale per i genitori
  • La scuola fra tutela e innovazione: come conciliare tecnologia e sicurezza
  • Social network e minori: il delicato equilibrio tra libertà e protezione
  • Sicurezza online: strumenti e consigli pratici per famiglie
  • Conclusioni: la centralità dei genitori nel futuro digitale dei figli

Introduzione

Negli ultimi anni, il tema della educazione digitale dei figli e della protezione dei minori online è diventato centrale nel dibattito pubblico, soprattutto alla luce della crescente presenza della tecnologia nella vita dei più giovani. Durante un acceso dibattito in plenaria al Parlamento Europeo di Strasburgo, il giornalista ed europarlamentare Sandro Ruotolo ha posto l’accento sul tema, lanciando un forte appello: *“Devono essere i genitori, non gli algoritmi, a crescere i nostri figli”*. Questa frase riassume una delle questioni più importanti del nostro tempo, ovvero la responsabilità della famiglia nella tutela e nell’accompagnamento dei minori nel mondo digitale.

L’intervento di Sandro Ruotolo in plenaria: una riflessione sulla responsabilità genitoriale

Nel corso della seduta plenaria a Strasburgo tenutasi il 26 novembre 2025, Ruotolo ha sottolineato con fermezza il ruolo insostituibile dei genitori nell’educazione digitale dei bambini e degli adolescenti. Ruotolo ha evidenziato come, in un’epoca in cui algoritmi e piattaforme plasmano i comportamenti, sia fondamentale che le famiglie non delegano il processo educativo alle tecnologie.

Secondo Ruotolo, “affidare il compito di crescere i nostri bambini agli algoritmi significa abdicare al dovere principe dei genitori: quello di accompagnare, proteggere e orientare nel mondo reale e virtuale”. Da qui nasce l’esigenza di un vero e proprio *patto sociale* tra genitori, scuola e istituzioni per gestire con responsabilità i rischi associati alla dipendenza da smartphone e alla continua esposizione a internet e social network.

L’impatto dell’uso quotidiano di internet tra i giovani

Le parole di Ruotolo trovano eco nei dati più aggiornati sulle abitudini digitali dei giovani italiani. Secondo recenti rilevazioni, il 97% dei giovani utilizza internet ogni giorno, un dato che evidenzia la profonda penetrazione delle tecnologie digitali nella quotidianità delle nuove generazioni. Questo fenomeno, se da una parte favorisce l’accesso rapido all’informazione e all’apprendimento, comporta anche rischi significativi, legati in particolare alla sovraesposizione e a una difficile regolamentazione delle attività online.

La presenza costante di smartphone e dispositivi connessi porta a una vera e propria *ridefinizione dei tempi e degli spazi della crescita*. Dall’istruzione ai rapporti interpersonali, tutto passa sempre più spesso attraverso gli schermi, generando nuove sfide sia per i giovani che per i loro genitori.

Dipendenza da smartphone: allarme tra adolescenti

Uno degli aspetti che più preoccupa pedagogisti e psicologi è la diffusione della dipendenza da smartphone tra gli adolescenti. I dati sono emblematici: un giovane su quattro manifesta segni evidenti di dipendenza da smartphone. Tale dipendenza non si limita a una semplice abitudine, ma si manifesta anche con sintomi ansiosi, disturbi del sonno, calo del rendimento scolastico e difficoltà relazionali.

Conseguenze di questa dipendenza, sempre più diffuse, comprendono:

  • Isolamento sociale rispetto ai coetanei
  • Riduzione della concentrazione e delle prestazioni scolastiche
  • Aumento dell’irritabilità quando si è lontani dal dispositivo
  • Compromissione delle capacità comunicative orali ed emotive

È compito dei genitori, come sottolineato anche dalla letteratura scientifica, monitorare ed educare all’uso corretto dei dispositivi, offendo alternative e promuovendo attività offline.

Statistiche preoccupanti: quanto tempo passano online i bambini e ragazzi italiani

Le statistiche evidenziano una situazione allarmante. In Italia, i ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 14 anni trascorrono oltre 9 ore al giorno online, mentre i bambini tra gli 8 e i 10 anni fonti recenti segnalano un uso medio di 6 ore al giorno di internet. Si tratta di numeri elevatissimi, che suscitano legittime preoccupazioni circa l’impatto sulle competenze cognitive, sulle relazioni e persino sulla salute psicofisica.

Questa esposizione così prolungata ai media digitali può comportare:

  1. Sovraccarico di stimoli e ridotta capacità di attenzione
  2. Accumulo di stress e disturbi del sonno
  3. Rischio di dipendenze da giochi online e social network
  4. Limiti nello sviluppo del pensiero critico e della creatività

Il ruolo degli algoritmi nella vita dei minori: rischi e conseguenze

Gli algoritmi – ossia i complessi sistemi che regolano i flussi di contenuti online – esercitano un’influenza rilevante sulle scelte, sui gusti e sulle abitudini dei più giovani. A poco a poco, infatti, le piattaforme social e i motori di ricerca apprendono le preferenze degli utenti e propongono contenuti personalizzati, alimentando il rischio di bolla informativa e di esposizione a materiali non consoni alla loro età.

Il tema dei rischi legati agli algoritmi è particolarmente sentito quando si parla di:

  • Filtraggio dei contenuti: ciò che viene mostrato dipende da ciò che l’algoritmo decide, talvolta bypassando il controllo parentale.
  • Raccomandazioni automatiche: sempre meno spazio all’esplorazione autonoma, sempre più a una personalizzazione che può rafforzare stereotipi o dipendenze.
  • Esposizione a fake news, contenuti violenti o sessualmente espliciti: una minaccia concreta per lo sviluppo equilibrato dei giovani.

Come Ruotolo ha ricordato, le tecnologie digitali possono essere alleate preziose, ma solo a condizione che la supervisione adulta rimanga centrale e vigile.

Strategie di educazione digitale per i genitori

Proprio alla luce di questi rischi, nasce l’esigenza di una educazione digitale consapevole. La responsabilità dei genitori nell’educazione digitale dei propri figli si concretizza in azioni quotidiane e strategie proattive, che permettano ai bambini e agli adolescenti di navigare in sicurezza e consapevolezza.

Ecco alcuni suggerimenti pratici:

  • Stabilire regole chiare sull’uso dei dispositivi: durata, orari, contenuti consentiti.
  • Coinvolgere i figli nella scelta delle applicazioni e dei siti visitati.
  • Promuovere attività alternative off-line: sport, musica, lettura, giochi di società.
  • Dialogare apertamente sui rischi di internet: cyberbullismo, truffe online, adescamento.
  • Installare strumenti di parental control, senza però invadere la privacy in modo eccessivo.

Il compito del genitore moderno – sottolineato anche da Ruotolo nella sua plenaria – è trovare un equilibrio tra libertà e protezione, offrendo modelli positivi di uso della tecnologia.

La scuola fra tutela e innovazione: come conciliare tecnologia e sicurezza

Nel contesto educativo italiano, la scuola ricopre un ruolo fondamentale nella educazione digitale dei ragazzi. Negli ultimi anni, molte istituzioni hanno implementato progetti di alfabetizzazione digitale, finalizzati a formare studenti e insegnanti sui rischi e sulle opportunità della tecnologia.

Progetti di cittadinanza digitale, laboratori di sicurezza informatica, incontri con esperti sul cyberbullismo e sull’uso consapevole dei social network, sono solo alcune delle iniziative ormai diffuse su tutto il territorio nazionale.

La collaborazione tra scuola e famiglia si rivela determinante per:

  • Prevenire forme di dipendenza e disagio psicologico
  • Educare al rispetto delle regole online
  • Promuovere una relazione sana tra minori e tecnologia

Social network e minori: il delicato equilibrio tra libertà e protezione

Con l’ascesa dei social network, il tema della protezione dei minori online è diventato quanto mai urgente. Se da un lato i social rappresentano uno spazio virtuale di incontro e scambio, dall’altro espongono bambini e preadolescenti a rischi specifici come il cyberbullismo, l’adescamento online (‘grooming’) e la circolazione incontrollata di dati personali.

Per affrontare questi rischi, è importante che genitori e insegnanti:

  • Conoscano le principali piattaforme utilizzate dai ragazzi (Instagram, TikTok, Snapchat, ecc.)
  • Promuovano una cultura della privacy
  • Spieghino le conseguenze della condivisione dei propri dati o immagini
  • Vigilino su potenziali contatti sconosciuti
  • Sappiano riconoscere i segnali di disagio o pericolo

Una delle parole chiave emerse dalla plenaria di Strasburgo è proprio il coinvolgimento attivo dei genitori: non limitarsi a controllare, ma educare all’autonomia responsabile.

Sicurezza online: strumenti e consigli pratici per famiglie

Oggi esistono numerosi strumenti digitali pensati per facilitare la protezione dei minori, come:

  • App di parental control per gestire tempi e contenuti
  • Filtri di navigazione per bloccare siti inappropriati
  • Piattaforme educative che insegnano a riconoscere bufale, fake news e truffe

Tuttavia, nessuno strumento sostituirà mai l’attenzione amorevole e il confronto diretto tra genitori e figli. Come precisato da Ruotolo, la battaglia per la sicurezza e la libertà dei minori online si combatte innanzitutto in famiglia.

Conclusioni: la centralità dei genitori nel futuro digitale dei figli

Le parole di Sandro Ruotolo a Strasburgo rappresentano un monito importante in un’epoca in cui la tecnologia occupa ogni spazio della vita quotidiana dei minori. L’appello dell’europarlamentare pone le basi per una riflessione consapevole: gli algoritmi non possono sostituire i genitori, né nel compito della protezione, né in quello dell’educazione affettiva e relazionale.

Di fronte ai rischi legati alla dipendenza dagli schermi, all’esposizione a contenuti nocivi e alla sempre maggiore invadenza degli algoritmi, la sola strada percorribile rimane quella della presenza educativa consapevole. Educare oggi significa affiancare i giovani nell’uso dei nuovi strumenti, dotandoli di senso critico e responsabilità; significa dialogare, ascoltare e, quando necessario, porre limiti chiari e motivati.

L’auspicio, come sottolineato anche durante la plenaria europea, è che scuola, istituzioni e famiglie facciano fronte comune, affinché i più giovani possano navigare – online e offline – in sicurezza, autonomia e serenità. Solo così il digitale potrà essere veramente alleato della crescita e non un ostacolo allo sviluppo armonioso delle nuove generazioni.

Pubblicato il: 26 novembre 2025 alle ore 16:11

Antonello Torchia

Articolo creato da

Antonello Torchia

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