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Pandoro-gate: chiesti 1 anno e 8 mesi per Chiara Ferragni. Stato del processo e cosa sappiamo oggi
Editoriali

Pandoro-gate: chiesti 1 anno e 8 mesi per Chiara Ferragni. Stato del processo e cosa sappiamo oggi

Il 25 novembre 2025 si è tenuta a Milano una nuova udienza del caso Pandoro-gate, relativo alla promozione del Pandoro Pink Christmas e delle uova pasquali presentate come iniziative benefiche. Chiara Ferragni è imputata per truffa aggravata e la Procura ha richiesto un anno e otto mesi di reclusione, con rito abbreviato. L’accusa sostiene che la comunicazione avrebbe fatto credere ai consumatori che l’acquisto finanziasse direttamente le donazioni, mentre l’importo sarebbe stato fisso e già stabilito. La difesa afferma invece che Ferragni avrebbe agito in buona fede e che non vi sarebbe stato alcun intento fraudolento. Il processo è ancora in corso, la prossima udienza è fissata per il 19 dicembre 2025, e resta valida la presunzione di innocenza. Il caso potrebbe avere rilevanti conseguenze per il settore del marketing digitale e per la regolamentazione della trasparenza nelle campagne solidali.

Sommario

• Introduzione

• Le accuse formulate dalla Procura

• La ricostruzione dei fatti commerciali contestati

• La posizione della difesa

• Stato attuale del procedimento giudiziario

• Le possibili implicazioni per il settore del marketing digitale

• Conclusione

Introduzione

Il 25 novembre 2025 si è svolta a Milano una nuova udienza del procedimento legato al caso Pandoro-gate, relativo alla promozione del Pandoro Pink Christmas e di alcune uova pasquali vendute negli anni 2021\2022 come iniziative legate alla beneficenza.

Chiara Ferragni è imputata con l’accusa di truffa aggravata, e la Procura di Milano ha richiesto una condanna ad un anno e otto mesi di reclusione, con rito abbreviato.

Il caso rappresenta uno dei procedimenti giudiziari più seguiti dell’anno, sia per la rilevanza economica sia per l’impatto mediatico, e ha riacceso il dibattito sul rapporto tra influencer e trasparenza commerciale. Il processo è ancora in corso e non esiste al momento alcuna sentenza definitiva.

Le accuse formulate dalla Procura

Secondo l’ipotesi accusatoria, la comunicazione utilizzata nella campagna commerciale avrebbe indotto i consumatori a credere che l’acquisto dei prodotti contribuisse direttamente alle donazioni benefiche, mentre la donazione effettuata dall’azienda sarebbe stata un importo fisso, già determinato e indipendente dal numero di pezzi venduti.

Gli inquirenti stimano un ritorno economico di circa 2,2 milioni di euro per le società coinvolte nell’iniziativa. La contestazione riguarda la presunta pubblicità ingannevole, presentata come iniziativa solidale e di raccolta fondi.

La ricostruzione dei fatti commerciali contestati

Il caso trae origine dalle verifiche avviate dopo la campagna natalizia del pandoro nel 2021, seguite dalle ulteriori indagini collegate alle uova pasquali.

Nel dicembre 2023, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva già sanzionato le società coinvolte con una multa complessiva di oltre 1 milione di euro per pratiche commerciali scorrette.

La dimensione penale è successiva: l’indagine della Procura di Milano ha analizzato materiali promozionali, contratti e dati di vendita allo scopo di verificare il nesso tra ricavi e reale destinazione dei fondi dichiarati.

La posizione della difesa

Nel corso dell’udienza, Ferragni ha dichiarato di aver agito “in buona fede” e di non aver mai cercato di trarre vantaggio personale dalla vicenda. La difesa ha sottolineato che i compensi percepiti erano fissi e non legati alle vendite, contestando la presenza del dolo necessario per configurare la truffa.

Gli avvocati hanno inoltre ricordato che l’influencer ha già affrontato le sanzioni amministrative previste ed effettuato donazioni successive alla controversia, sostenendo che eventuali criticità siano attribuibili ad una comunicazione non sufficientemente chiara, non a un intento fraudolento.

Stato attuale del procedimento giudiziario

La richiesta della Procura non rappresenta un giudizio definitivo. Il processo resta nella fase dibattimentale e la prossima udienza è fissata per il 19 dicembre 2025, durante la quale verranno presentate le conclusioni della difesa.

L’esito potrà portare alla conferma, alla modifica o alla revoca della richiesta della pubblica accusa. Fino alla conclusione dell’iter giudiziario, vale il principio di presunzione di innocenza.

Le possibili implicazioni per il settore del marketing digitale

Il caso potrebbe segnare un precedente significativo nel rapporto tra influencer, aziende commerciali e trasparenza nelle campagne benefiche, ponendo l’accento sulla necessità di norme più chiare nella gestione dei messaggi pubblicitari con finalità sociali.

Molti osservatori ritengono che le decisioni future potrebbero influenzare la regolamentazione del settore e il modo in cui vengono comunicati i contributi solidali nel mercato digitale.

Conclusione

Il procedimento sul Pandoro-gate rimane aperto e ogni valutazione finale potrà essere formulata solo al termine delle verifiche giudiziarie. Le prossime settimane saranno determinanti per chiarire eventuali responsabilità e delineare l’impatto del caso sul mondo della comunicazione commerciale.

Per aggiornamenti e approfondimenti su cronaca e attualità, continua a seguire Edunews24.it.

Pubblicato il: 26 novembre 2025 alle ore 17:12

Tamara Mancini

Articolo creato da

Tamara Mancini

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