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Starship Ship 35: disastro tecnico al nono volo di SpaceX, esploso il Super Heavy e persa Ship 35
Tecnologia

Starship Ship 35: disastro tecnico al nono volo di SpaceX, esploso il Super Heavy e persa Ship 35

Disponibile in formato audio

Un’analisi approfondita sull’incidente che ha colpito il volo 9 di Starship, dal decollo a Starbase Texas fino alla distruzione del veicolo principale a causa di una perdita da serbatoio

Starship Ship 35: disastro tecnico al nono volo di SpaceX, esploso il Super Heavy e persa Ship 35

Indice

  1. Introduzione: una giornata difficile per SpaceX
  2. Il volo 9 della Starship: cronaca degli eventi
  3. La missione e gli obiettivi del volo
  4. Il decollo dal Pad A di Starbase, Texas
  5. La fase di ascesa e la separazione degli stadi
  6. L’esplosione del primo stadio Super Heavy durante il rientro
  7. Ship 35: perdita dal serbatoio centrale e perdita di assetto
  8. Il fallimento nel rilascio del carico utile
  9. La procedura di passivazione e la distruzione finale di Ship 35
  10. Analisi delle cause tecniche: la perdita dal serbatoio
  11. Reazioni di SpaceX e delle autorità
  12. Implicazioni per il futuro dei voli Starship
  13. Conclusioni e prospettive

Introduzione: una giornata difficile per SpaceX

Il nono volo di uno dei programmi più ambiziosi nella storia dell’esplorazione spaziale, il "Flight 9" del razzo Starship di SpaceX, si è concluso con una doppia perdita. La distruzione del booster Super Heavy durante il rientro atmosferico e la perdita di Ship 35 a causa di una fuga dal serbatoio centrale rappresentano un colpo duro per l’azienda guidata da Elon Musk. In questo articolo analizziamo in dettaglio ogni fase del volo, ricostruendo le cause tecniche e operative che hanno condotto all’incidente, evidenziando contestualmente gli aspetti di rilievo per il futuro della tecnologia dei razzi riutilizzabili SpaceX.

Il volo 9 della Starship: cronaca degli eventi

Il "Flight 9" di Starship era atteso come una nuova pietra miliare per i lanci orbitali da parte di SpaceX. L’attesa era altissima tanto per i tecnici quanto per il pubblico internazionale, attirato dalle prospettive del razzo riutilizzabile. Come da programma, il razzo ha preso il via dallo storico Pad A di Starbase, in Texas, segnando un nuovo traguardo tecnologico, ma quello che sarebbe dovuto essere un successo si è rapidamente tramutato in un caso studio su rischi e fragilità di una delle tecnologie spaziali più avanzate attualmente in fase di sviluppo.

La missione e gli obiettivi del volo

La nona missione della Starship aveva obiettivi cruciali: testare la capacità di raggiungere e mantenere stabilità in orbita, dimostrare l’affidabilità del sistema di separazione degli stadi e, soprattutto, validare il rilascio del carico utile, vera sfida per futuri voli cargo e missioni interplanetarie. Le aspettative, in particolare, erano rivolte alla Ship 35, protagonista di questa missione.

Il carico utile, il cui rilascio rappresentava una fase chiave, avrebbe dovuto essere sganciato dopo il raggiungimento della stabilità orbitale, ricevendo così una validazione importante per la progettazione di future missioni commerciali e scientifiche.

Il decollo dal Pad A di Starbase, Texas

Il decollo dal Pad A, situato a Starbase, Texas, è stato regolare. Il razzo riutilizzabile SpaceX, Starship con Ship 35 in cima e il booster Super Heavy come primo stadio, si è sollevato nella mattina del 28 maggio 2025. La spinta dei 33 motori Raptor del Super Heavy ha garantito una iniziale ascesa rapida e stabile, mentre i dati telemetrici indicavano nominalità in tutte le principali sottosistemi.

Starbase Texas, già teatro di molteplici test del programma SpaceX Starship, continua così a essere al centro della scena mondiale per il lancio di vettori riutilizzabili, sottolineando ancora una volta le ambizioni di Musk e del suo team.

La fase di ascesa e la separazione degli stadi

Durante la fase di ascesa, avvenuta con successo, è entrato in azione uno dei momenti più critici: la separazione degli stadi. Questa operazione è fondamentale per la riuscita dei voli a più stadi, consentendo al secondo stadio (la Ship 35) di proseguire senza il peso e la resistenza del booster Super Heavy. Anche in questa missione, il passaggio è avvenuto in modo ordinato, con la Ship 35 proiettata verso la parte alta dell’atmosfera.

Il booster Super Heavy, invece, aveva il compito di effettuare un rientro controllato: la chiave su cui SpaceX punta per ridurre i costi delle missioni grazie alla riutilizzabilità dell’intero sistema di lancio.

L’esplosione del primo stadio Super Heavy durante il rientro

La fase di rientro rappresenta uno dei momenti più delicati per qualunque razzo riutilizzabile. Questa volta, però, la missione si è scontrata con una grave anomalia: durante la discesa verso la piattaforma, il booster Super Heavy ha subito un’esplosione. Secondo quanto comunicato da SpaceX, l’esplosione è avvenuta in un punto avanzato della procedura di rientro, a dimostrazione che erano state superate le prime fasi critiche.

L’esplosione del Super Heavy rappresenta un evento inatteso: non solo si perde il booster, con conseguente aumento dei costi per i lanci successivi, ma si sollevano interrogativi sui sistemi di controllo, sulle sollecitazioni termiche e sulle strategie di riduzione dei rischi nell’ingegneria dei razzi riutilizzabili SpaceX.

Ship 35: perdita dal serbatoio centrale e perdita di assetto

Se la situazione del booster era già critica, il destino della Ship 35 si è deciso di lì a poco. Durante la fase successiva, una perdita dal serbatoio centrale ha causato una progressiva perdita di assetto. L’assetto – ovvero la capacità del razzo di orientarsi nello spazio e di seguire la traiettoria pianificata – è fondamentale per garantire il completamento della missione e la sicurezza operativa.

Nel caso specifico del volo Starship 35, la perdita dal serbatoio si è rivelata fatale: in pochi minuti, i sistemi automatici hanno registrato un’anomalia crescente e irreversibile, compromettendo la stabilizzazione aerodinamica e la corretta alimentazione dei motori.

Il fallimento nel rilascio del carico utile

Una delle conseguenze immediate della perdita di assetto è stata l’impossibilità di completare il rilascio del carico utile. I dati ufficiali SpaceX confermano che il portellone per la separazione del payload non si è aperto come previsto. Si tratta di un passo indietro sul fronte della dimostrazione tecnologica, dato che uno degli obiettivi principali del volo era proprio quello di mostrare l'affidabilità del rilascio del carico utile durante condizioni operative nominali.

La mancata apertura del portellone non solo compromette la missione, ma introduce nuovi punti interrogativi sulla robustezza dei meccanismi di apertura, su cui l’ingegneria SpaceX sarà chiamata a intervenire per garantire la riuscita delle future missioni, in particolare quelle ad alto valore commerciale o scientifico.

La procedura di passivazione e la distruzione finale di Ship 35

Di fronte a una perdita incontrollabile e all’impossibilità di garantire la sicurezza della Ship 35, SpaceX ha optato per la cosiddetta "passivazione" del veicolo. Questo comando, ormai diventato un protocollo standard per i razzi in condizioni di emergenza, consiste nel disattivare i sistemi primari, riducendo la possibilità di ulteriori danni o esplosioni incontrollate.

La passivazione di Ship 35 ha segnato l’atto finale della missione: la nave è stata progressivamente portata fuori controllo, abbandonando la possibilità di recupero. Una scelta dolorosa, ma necessaria dal punto di vista della sicurezza e della prevenzione di possibili rischi a terra o in orbita.

Analisi delle cause tecniche: la perdita dal serbatoio

L’elemento centrale di questa catena di eventi è la perdita dal serbatoio centrale di Ship 35. Le cause possono essere ricondotte ad alcuni possibili fattori tecnici:

  • Sollecitazioni meccaniche durante la fase di lancio e separazione degli stadi.
  • Difetti nei materiali o nei giunti di saldatura del serbatoio.
  • Anomalie nella pressurizzazione supportata dai motori Raptor.
  • Possibili impatti residui dovuti all’esplosione del primo stadio Super Heavy.

Le indagini che seguiranno dovranno chiarire se la perdita sia stata causata da uno stress improvviso o se ci sia un difetto strutturale generalizzato nel design del serbatoio stesso. Questi dettagli saranno fondamentali per la ripresa delle operazioni e per evitare il ripetersi di simili incidenti in futuro.

Reazioni di SpaceX e delle autorità

Subito dopo la conclusione della missione, SpaceX ha avviato le procedure di analisi dei dati e indagini interne. L’azienda ha confermato l’esistenza di problemi legati sia all’esplosione del Super Heavy sia alla perdita dal serbatoio della Ship 35. Elon Musk, CEO di SpaceX, ha dichiarato che ogni anomalia sarà valutata al fine di accelerare i programmi di miglioramento continuo del progetto Starship.

Anche le autorità competenti statunitensi hanno chiesto un dettagliato rapporto sulle cause dell’incidente. L’obiettivo è duplice: garantire trasparenza, sicurezza pubblica e consolidare la reputazione di SpaceX come player di primo piano nell’industria spaziale globale.

Implicazioni per il futuro dei voli Starship

Sebbene il volo 9 si sia concluso con una duplice perdita, l’expertise maturato sarà determinante per correggere rapidamente le vulnerabilità emerse. La capacità di SpaceX di apprendere dagli errori è già stata dimostrata in passato con lo sviluppo dei Falcon e con successi nella riutilizzazione dei primi stadi.

Un elemento chiave per il futuro sarà dunque:

  • Rafforzare i controlli sui serbatoi pressurizzati.
  • Introdurre verifiche aggiuntive sui meccanismi di rilascio dei carichi utili.
  • Affinare i sistemi di monitoraggio in tempo reale della struttura durante il volo.
  • Investire ulteriore capitale nelle procedure di test e simulazione del rientro.

Questo incidente pone l’accento anche sull’importanza di una cultura ingegneristica orientata al rischio calcolato e all’innovazione senza compromessi per la sicurezza.

Conclusioni e prospettive

La missione Starship Flight 9 sarà ricordata come un momento critico nella storia di SpaceX. La perdita della Ship 35 e del booster Super Heavy mette in luce, ancora una volta, la complessità delle tecnologie coinvolte e la necessità di una costante attenzione ai dettagli, dalla progettazione dei serbatoi fino all’automazione delle procedure di emergenza.

Nonostante le sfide, SpaceX resta in prima linea nello sviluppo di razzi riutilizzabili. L'azienda, attraverso la correzione degli errori emersi durante il decimo volo, dimostrerà la sua capacità di apprendere e innovare, con l’obiettivo finale di rendere il viaggio spaziale sempre più sicuro, affidabile ed economico. Nei prossimi mesi, l’attenzione sarà rivolta ai risultati delle indagini tecniche e alle eventuali modifiche progettuali che verranno introdotte su Ship 36 e sui booster Super Heavy successivi.

Un punto fermo rimane: ogni insuccesso è anche un’opportunità di progresso, di affinamento delle procedure e di consolidamento del sapere ingegneristico che renderà, un giorno, lo spazio aperto a tutti.

Sintesi finale:

Il Flight 9 di SpaceX Starship, conclusosi con la perdita della Ship 35 per una grave anomalia al serbatoio e l’esplosione del Super Heavy al rientro, segna una battuta d’arresto ma anche un’occasione di apprendimento per il team di ingegneri e tecnici. Gli errori, documentati e analizzati, saranno il motore di una nuova stagione di sviluppo, verso una generazione di voli più sicuri e affidabili.

Pubblicato il: 28 maggio 2025 alle ore 16:28

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