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Esame di Stato 2026: compensi più alti per i commissari e nuova formazione, tutte le novità della riforma

Esame di Stato 2026: compensi più alti per i commissari e nuova formazione, tutte le novità della riforma

Il Decreto Scuola ridisegna la maturità: meno commissari, più preparazione e retribuzioni aggiornate dopo 18 anni. Valditara annuncia attenzione anche al benessere psicologico dei docenti.

Esame di Stato 2026: compensi più alti per i commissari e nuova formazione, tutte le novità della riforma

Indice degli argomenti

  1. Introduzione: la maturità cambia volto dal 2026
  2. Le principali novità del decreto Scuola sull'esame di Stato
  3. Commissioni d'esame ridotte ed evoluzione dei compensi
  4. Focus sui compensi: cifre aggiornate dopo 18 anni
  5. La formazione dei commissari: 10 milioni per aggiornamento e supporto psicologico
  6. Il ruolo di Valditara nella riforma della maturità
  7. Reazioni del mondo scolastico e prospettive future
  8. Cosa succede dal 2026: cosa cambia davvero per studenti e docenti
  9. Sintesi e conclusioni

Introduzione: la maturità cambia volto dal 2026

L’anno scolastico 2025/2026 segnerà una svolta fondamentale nella storia dell’esame di maturità, il traguardo conclusivo del percorso scolastico superiore in Italia. Dopo quasi due decenni di immobilismo normativo, il Decreto Scuola approvato il 4 settembre 2025 ridisegna profondamente modalità e gestione dell’esame di Stato. Tra le novità spiccano la revisione delle commissioni, compensi finalmente rivisti e una formazione specialistica dedicata ai commissari. Il ministro Giuseppe Valditara pone l’accento non solo sulle competenze disciplinari, ma anche sul benessere psicologico di chi valuta.

Questa riforma – attesa da tempo e frutto di lungo confronto tra istituzioni, sindacati e associazioni del settore – risponde alle pressanti richieste di adeguamento e valorizzazione del personale scolastico coinvolto nelle commissioni. Andiamo ad analizzare, nei dettagli, che cosa cambierà per docenti, studenti e per tutto il mondo della scuola.

Le principali novità del decreto Scuola sull'esame di Stato

Il Decreto Scuola esame di maturità 2026 interviene su diversi fronti, andando a rivoluzionare alcuni meccanismi che negli anni erano diventati spesso oggetto di criticità:

  • Commissioni d’esame ridotte, da sette a cinque membri
  • Colloquio focalizzato su quattro discipline principali
  • Adeguamento dei compensi dei commissari, ferme da 18 anni
  • Stanziamento di 10 milioni di euro specifici per la formazione docenti esame di maturità, anche con attenzione agli aspetti psicologici
  • Valorizzazione delle competenze interdisciplinari e umane, per rendere la valutazione più equa e aggiornata

Ogni punto, come vedremo, ha un impatto concreto sul lavoro dei docenti, sull’organizzazione delle scuole e sull’esperienza degli studenti al momento dell’esame.

Commissioni d'esame ridotte ed evoluzione dei compensi

Una delle modifiche più visibili riguarda la composizione delle commissioni d’esame.

Fino ad oggi, la commissione di maturità italiana era composta da sette membri: tre commissari interni, tre esterni e il presidente (anch’esso esterno). Dal 2026, i commissari scenderanno a cinque, in linea con l’esigenza di semplificare senza perdere in qualità.

La nuova composizione:

  • 1 Presidente di commissione (esterno)
  • 2 Commissari esterni
  • 2 Commissari interni

Questa revisione è stata pensata per rendere le commissioni più agili e appianare le difficoltà organizzative spesso lamentate dalle scuole, specie negli istituti meno popolosi o in territori con scarse risorse. Inoltre, diminuisce il carico burocratico e facilita il lavoro, puntando su un autentico dialogo tra docenti interni ed esterni.

Focus sui compensi: cifre aggiornate dopo 18 anni

Uno dei temi caldi, su cui sindacati e lavoratori si battevano da tempo, riguarda i compensi commissari maturità 2026. Dal prossimo anno, dopo 18 anni di blocco, l’indennità ricevuta dai membri delle commissioni sarà finalmente aggiornata.

Le cifre nel dettaglio:

  • Presidente di commissione maturità compenso: 1.249 euro
  • Commissari esterni: 911 euro
  • Commissari interni: 399 euro

Questi importi, previsti dal decreto pubblicato a settembre 2025, rappresentano un aumento rispetto agli attuali livelli retributivi, offrendo un maggiore riconoscimento al lavoro svolto. Occorre tuttavia precisare che tali somme rappresentano il compenso “lordo”, ossia prima delle trattenute fiscali e previdenziali.

Il confronto con il passato

Per anni i compensi erano rimasti inchiodati a cifre ormai anacronistiche: i presidenti percepivano circa 1.000 euro, i commissari esterni 600 e quelli interni meno di 300. L’assenza di adeguamenti inflazionistici e la maggiore complessità dell’esame avevano reso difficile trovare volontari tra i docenti, specialmente come presidenti o commissari esterni.

Oggi il nuovo assetto vuole rendere queste figure professionali più motivate, valorizzandone l’impegno e la preparazione. Va inoltre ricordato che le cifre possono variare, in aggiunta, in base al numero di candidati per commissione e ad altri fattori (trasferte, sedi particolari, ecc.).

La formazione dei commissari: 10 milioni per aggiornamento e supporto psicologico

Un altro aspetto innovativo della riforma riguarda la formazione docenti esame di maturità. Per la prima volta, sono stanziate risorse dedicate – ben 10 milioni di euro – ad un percorso di preparazione specifico per i commissari.

**Formazione disciplinare e psicologica**

Il percorso di aggiornamento include due aree fondamentali:

  1. Approfondimenti sulla normativa e sulle buone pratiche didattiche, per assicurare valutazioni omogenee e trasparenti
  2. Formazione psicopedagogica e gestione dello stress, al fine di supportare docenti chiamati a svolgere un ruolo delicato in un momento di grande pressione sia per sé stessi che per gli studenti

L’inclusione dell’aspetto psicologico rappresenta una novità assoluta e risponde all’esigenza, emersa soprattutto dopo la pandemia, di prendersi cura non solo delle competenze tecniche ma anche del benessere personale degli insegnanti. Formazione che potrà avvenire sia online che in presenza, con seminari, workshop, simulazioni e sostegno attraverso attività di counseling.

Il ruolo di Valditara nella riforma della maturità

Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha presentato queste novità come una risposta concreta alle richieste di modernizzazione dell’esame di Stato. In particolare, l’inclusione della formazione psicologica per i commissari viene vista come un passo “di civiltà e cura” non solo procedurale ma anche umana.

Nell’ottica del decreto, la riforma è collegata anche all’obiettivo di fidelizzare docenti con esperienza come commissari esterni e presidenti, spesso “sfuggenti” a causa degli esigui compensi precedenti, e di offrire ai più giovani una formazione aggiornata, adeguata alle esigenze della società contemporanea.

Reazioni del mondo scolastico e prospettive future

La pubblicazione delle nuove norme ha suscitato molteplici reazioni. I sindacati della scuola hanno generalmente accolto con favore l’aumento dei compensi, pur segnalando che occorrerebbe garantire ancora maggiori risorse in futuro. Diverse associazioni auspicano inoltre che la formazione psicologica venga estesa a tutto il personale docente.

Gli insegnanti coinvolti nella commissione esame di Stato 2026 guardano con speranza all’introduzione di regole più chiare e a forme di sostegno aggiornate. Alcuni temono però che la riduzione del numero di commissari possa pesare sulla suddivisione delle responsabilità e sulla capacità di seguimiento degli studenti.

Le famiglie e gli studenti, dal canto loro, apprezzano l’intenzione di rendere più trasparente e umano il momento dell’esame, anche se restano da valutare nel concreto gli effetti che la minore presenza di commissari potrebbe avere, specie nei licei più numerosi o complessi. Tutte le categorie comunque concordano su un punto: era urgente un aggiornamento e la politica, almeno in parte, ha risposto.

Cosa succede dal 2026: cosa cambia davvero per studenti e docenti

La riforma esame di Stato 2026 si tradurrà in una serie di cambiamenti misurabili. Ecco cosa accadrà, in pratica:

  • Commissioni più snelle e facili da organizzare
  • Maggiore attenzione alla formazione aggiornata di chi valuta, sia sul piano disciplinare che psicologico
  • Livelli di compenso in linea col carico di lavoro
  • Colloquio incentrato su quattro discipline principali, con meno rischio di domande generiche o frammentarie
  • Maggiore trasparenza verso studenti e famiglie sulla modalità di valutazione
  • Possibili difficoltà iniziali dovute al necessario adattamento alle nuove regole

Il nuovo assetto, secondo il Ministero, permette di:

  • Migliorare la qualità della valutazione
  • Rendere l’esame di Stato più “moderno” e vicino agli standard internazionali
  • Incentivare tra i docenti le candidature come commissari esterni e presidenti
  • Sostenere il benessere psicofisico di chi lavora a stretto contatto con gli studenti nei momenti di maggiore stress

Sintesi e conclusioni

La riforma dell’esame di maturità 2026, partita con il Decreto Scuola del settembre 2025, rappresenta una delle novità più importanti nel panorama della scuola italiana degli ultimi anni. Finalmente aggiornata dopo 18 anni di “congelamento”, la disciplina delle commissioni e dei compensi rende il lavoro dei docenti più giustamente riconosciuto, dando spazio anche all’innovazione nella formazione, con particolare sensibilità verso la dimensione psicologica.

Non mancano le sfide: l’adattamento alle nuove regole, la verifica dell’efficacia della formazione e la necessità di mantenere alta la qualità dell’esame. Tuttavia, come sottolineato dagli interpreti più attenti del settore, questa riforma esame di Stato 2026 segna un passo concreto di modernizzazione, inserendo la scuola italiana in un percorso europeo di valorizzazione, trasparenza e attenzione al benessere di studenti e docenti.

Pubblicato il: 5 settembre 2025 alle ore 08:09

Redazione EduNews24

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