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Insegnanti di sostegno, per il Consiglio d’Europa “l’Italia viola i diritti” previsti dalla Carta sociale
Scuola

Insegnanti di sostegno, per il Consiglio d’Europa “l’Italia viola i diritti” previsti dalla Carta sociale

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Il Comitato europeo dei diritti sociali ha rilevato che l’Italia non garantisce pienamente gli standard della Carta sociale europea per il sostegno scolastico. I problemi principali sono l’uso diffuso di contratti a tempo determinato e l’elevato numero di docenti senza specializzazione. Questa situazione incide negativamente sulla continuità educativa degli alunni con disabilità. Pur riconoscendo i miglioramenti e l’aumento delle risorse, la precarietà resta un problema strutturale.

Sommario

• Perché il Consiglio d’Europa ha esaminato il sistema del sostegno scolastico italiano

• Il reclamo presentato da Anief e il ruolo del Comitato europeo dei diritti sociali

• Precarietà e mancanza di specializzazione, i nodi principali

• Continuità educativa e diritti degli alunni con disabilità

• I dati considerati dal Comitato e i miglioramenti riconosciuti

• La posizione del Governo italiano

• Perché questa decisione è rilevante per la scuola italiana

• Conclusione, cosa emerge davvero dalla pronuncia europea

Perché il Consiglio d’Europa ha esaminato il sistema del sostegno scolastico italiano

Negli ultimi anni il tema degli insegnanti di sostegno è diventato centrale nel dibattito sulla scuola italiana, soprattutto per le ricadute che la precarietà del servizio ha sull’inclusione scolastica.

La questione è arrivata anche a livello europeo, con una decisione del Comitato europeo dei diritti sociali, organo del Consiglio d’Europa, che ha valutato la conformità del sistema italiano alla Carta sociale europea.

L’attenzione non si è concentrata su singoli casi, ma su problemi strutturali legati all’organizzazione del sostegno scolastico.

Il reclamo presentato da Anief e il ruolo del Comitato europeo dei diritti sociali

La pronuncia nasce da un reclamo presentato nel 2021 dal sindacato ANIEF, che ha denunciato l’uso sistematico di contratti a tempo determinato per gli insegnanti di sostegno e le difficoltà nel garantire stabilità e continuità educativa.

Il Comitato europeo dei diritti sociali è l’organismo incaricato di verificare il rispetto degli obblighi assunti dagli Stati che hanno ratificato la Carta sociale europea.

Dopo l’esame della documentazione e delle osservazioni delle parti, il Comitato ha concluso che l’Italia non garantisce pienamente gli standard previsti dal trattato.

Precarietà e mancanza di specializzazione, i nodi principali

Tra gli elementi finiti sotto osservazione vi sono soprattutto due aspetti.

Da un lato, l’elevato numero di insegnanti di sostegno impiegati con contratti a tempo determinato, una condizione che in diversi anni scolastici ha riguardato circa la metà del totale dei docenti di sostegno.

Dall’altro, la presenza di una quota significativa di insegnanti incaricati pur in assenza della specifica specializzazione sul sostegno.

Secondo i dati dell’ISTAT, si tratta di circa il 27% dei docenti impegnati in questo ambito.

Il Comitato evidenzia come la combinazione di precarietà lavorativa e carenze nella formazione specialistica rappresenti un fattore critico per il funzionamento del sistema.

Continuità educativa e diritti degli alunni con disabilità

La decisione sottolinea che la questione non riguarda solo le condizioni di lavoro degli insegnanti.

La mancanza di continuità nel sostegno scolastico può incidere in modo diretto sul diritto all’istruzione inclusiva degli alunni con disabilità, rendendo più difficile costruire percorsi educativi stabili ed efficaci.

Secondo il Comitato, l’inclusione non può essere solo formale, ma richiede personale qualificato e una presenza continuativa, elementi che risultano compromessi da un uso eccessivo dei contratti a termine.

I dati considerati dal Comitato e i miglioramenti riconosciuti

Nelle sue conclusioni, il Comitato europeo dei diritti sociali riconosce che la situazione è migliorata sotto diversi profili, anche sul piano legislativo, dopo la presentazione del reclamo nel 2021.

I dati esaminati indicano un impegno significativo da parte del Governo nel rispondere ai bisogni di un numero crescente di alunni con disabilità, con un aumento complessivo sia degli studenti seguiti sia degli insegnanti di sostegno negli ultimi anni.

Tuttavia, il Comitato osserva che questa crescita è avvenuta in larga parte attraverso un forte incremento dei contratti a tempo determinato, una dinamica che continua a porre problemi di stabilità e continuità educativa.

La posizione del Governo italiano

Nel procedimento, il Governo italiano ha evidenziato le difficoltà di programmare con precisione il fabbisogno annuale di insegnanti di sostegno, legate all’aumento degli alunni con disabilità e alle variazioni del personale.

Il Comitato prende inoltre atto dell’avvio, per l’anno scolastico 2024/2025, di una procedura di assunzione straordinaria finalizzata a ridurre la precarietà nel settore, precisando però che non è ancora possibile valutarne l’impatto, poiché la misura non risulta pienamente attuata.

Perché questa decisione è rilevante per la scuola italiana

La pronuncia del Comitato europeo dei diritti sociali non ha effetti immediatamente vincolanti, ma rappresenta un richiamo istituzionale rilevante.

Riporta al centro del dibattito il legame tra diritti dei lavoratori della scuola e diritto all’istruzione inclusiva, evidenziando come la qualità del sostegno scolastico dipenda anche dalla stabilità e dalla formazione di chi lo garantisce.

Conclusione, cosa emerge davvero dalla pronuncia europea

La decisione del Consiglio d’Europa restituisce un quadro davvero articolato, da un lato, riconosce gli sforzi compiuti dall’Italia per ampliare il sostegno scolastico; dall’altro, segnala che la precarietà e la mancanza di continuità restano problemi strutturali.

Il messaggio che emerge è chiaro: rafforzare l’inclusione scolastica significa investire non solo sulle risorse, ma anche sulla stabilità e sulla qualità del lavoro degli insegnanti di sostegno.

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Pubblicato il: 23 dicembre 2025 alle ore 17:22

Tamara Mancini

Articolo creato da

Tamara Mancini

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