Bullismo e Cyberbullismo a Scuola: I Risultati dell’Indagine su Tremila Studenti Trentini
Indice
- Introduzione: il fenomeno del bullismo e cyberbullismo nelle scuole trentine
- Il Progetto Bullifree: un’azione di rete per la prevenzione
- Metodologia dell’indagine e campione coinvolto
- I principali dati emersi sull’esperienza degli studenti
- Comportamenti tipici di bullismo tra i giovani
- Paura di intervenire: un ostacolo ancora presente nelle scuole
- Il benessere percepito a scuola e il clima di classe
- Gli studenti e il mondo degli influencer: rischi e relazioni
- Le opinioni degli studenti sulle punizioni per i bulli
- Implicazioni pratiche e strategie di prevenzione
- Conclusioni e prospettive future
Introduzione: il fenomeno del bullismo e cyberbullismo nelle scuole trentine
Il bullismo e il cyberbullismo rappresentano oggi tra le sfide più importanti per il settore scolastico, non solo a livello nazionale ma anche locale. In Trentino, l’emergere di questi fenomeni nelle scuole ha spinto istituzioni, insegnanti e famiglie ad attivare strategie sempre più articolate per la prevenzione e il contrasto. I dati presentati dall’indagine condotta nell’ambito del Progetto Bullifree—un’iniziativa promossa da etika, l’offerta luce e gas solidale di Dolomiti Energia insieme al Gruppo cooperativo trentino—offrono una panoramica dettagliata sulle dinamiche del bullismo a scuola, evidenziando la centralità dell'engagement degli studenti, le difficoltà nell’intervenire di fronte a situazioni di prevaricazione e il ruolo crescente dei social e degli influencer tra i giovani.
Il Progetto Bullifree: un’azione di rete per la prevenzione
Il Progetto Bullifree nasce come risposta sistemica al problema della prevenzione del bullismo nelle scuole del Trentino. Promosso da etika, in collaborazione con il Gruppo cooperativo trentino, il progetto mira a sensibilizzare studenti, insegnanti e famiglie sui rischi e le conseguenze del bullismo e del cyberbullismo. Nel tempo, Bullifree ha promosso una serie di attività laboratoriali, incontri formativi e campagne di sensibilizzazione, favorendo la creazione di una cultura della responsabilità e del rispetto nelle relazioni tra pari. L’indagine presentata nel 2025 rappresenta un momento cruciale della strategia, fornendo strumenti concreti per comprendere la portata del fenomeno e individuare i punti di intervento prioritari.
Metodologia dell’indagine e campione coinvolto
L’indagine è stata realizzata su un campione di oltre tremila studenti delle scuole del Trentino, coinvolgendo diverse fasce d’età e ordini di scuola. Il metodo utilizzato ha previsto un questionario anonimo e strutturato, distribuito nelle scuole aderenti al progetto. I dati raccolti sono stati poi analizzati per restituire una fotografia il più possibile fedele della situazione attuale. La scelta della modalità anonima ha favorito una maggiore sincerità nelle risposte, offrendo un quadro affidabile sulle percezioni, le esperienze dirette e indirette e le opinioni dei giovani in materia di bullismo, cyberbullismo e sicurezza all’interno dell’ambiente scolastico.
I principali dati emersi sull’esperienza degli studenti
I numeri emersi dall’indagine testimoniano la presenza persistente del bullismo nelle scuole trentine, ma anche la diffusione di una crescente consapevolezza tra studenti. Tra le evidenze più rilevanti:
- Il 17% degli studenti dichiara di avere paura di intervenire quando assiste a episodi di bullismo.
- L’84% degli studenti riferisce di sentirsi bene a scuola, segnalando un clima generalmente positivo nella maggioranza delle classi.
- Il 44,8% dei giovani ritiene che i bulli debbano essere puniti, manifestando una decisa attesa di sanzioni efficaci contro i responsabili di atti di prevaricazione.
- Il 33% degli studenti segue oltre cinquanta influencer sui social: un dato che pone nuove riflessioni sui modelli di comportamento e sulle possibili influenze negative.
Questi dati rappresentano un importante punto di partenza sia per la comunità scolastica sia per gli enti preposti alla prevenzione del bullismo a scuola, suggerendo interventi più mirati e azioni di formazione rivolte a docenti, studenti e famiglie.
Comportamenti tipici di bullismo tra i giovani
L’indagine ha approfondito l’identificazione dei comportamenti maggiormente associati al fenomeno del bullismo tra studenti. Le pratiche più ricorrenti rilevate nel contesto scolastico sono:
- Le offese verbali (insulti, prese in giro offensiva, derisione)
- Le minacce, sia esplicite sia velate
- Le aggressioni fisiche, che includono spinte, schiaffi, calci o gesti violenti
Questi comportamenti, spesso sottovalutati o considerati come fase di crescita, possono invece avere ripercussioni profonde sul benessere psicologico degli studenti. Nel caso del cyberbullismo, gli attacchi verbali e le minacce si trasferiscono nei contesti virtuali, con una diffusione potenzialmente ancora più ampia e duratura, amplificando l’effetto della prevaricazione anche fuori dall’ambiente scolastico tradizionale.
Le nuove forme di bullismo
Negli ultimi anni, il bullismo a scuola si manifesta anche sotto forme meno visibili, come l’esclusione sociale sistematica, la diffusione di voci o immagini compromettenti tramite i social network, o l’isolamento digitale. L’indagine su bullismo e cyberbullismo rileva come questi comportamenti siano riconosciuti dagli studenti ma più difficili da intercettare da parte degli adulti. Questo richiama la necessità di una formazione costante e aggiornata anche per il corpo docente e il personale scolastico.
Paura di intervenire: un ostacolo ancora presente nelle scuole
Un dato allarmante emerso riguarda il 17% degli studenti che teme di intervenire quando assiste a episodi di violenza tra pari. La “paura di intervenire” rappresenta un fenomeno trasversale, spesso legato alla percezione di rischi personali (paura di rappresaglie, isolamento, incomprensione da parte del gruppo) o alla sfiducia nelle capacità dell’istituzione scolastica di proteggere chi denuncia.
Meccanismi di silenzio e isolamento
Diversi studi evidenziano come la paura di esporsi possa generare meccanismi di omertà e isolamento. Molti ragazzi preferiscono restare spettatori piuttosto che intervenire, contribuendo inconsapevolmente a rafforzare le dinamiche di potere dei bulli. La responsabilizzazione dei testimoni, insieme alla creazione di un clima di fiducia con gli adulti, diventa quindi punto cardine di ogni strategia di prevenzione del bullismo nelle scuole.
Il benessere percepito a scuola e il clima di classe
Nonostante le difficoltà, l’84% degli studenti afferma di sentirsi bene a scuola. Questo dato positivo suggerisce che il lavoro di prevenzione e promozione del benessere sta avendo effetti reali. Elementi cruciali risultano:
- La percezione di avere docenti disponibili e attenti
- La possibilità di esprimere il proprio malessere senza timore di giudizio
- L’esistenza di relazioni di gruppo collaborative e accoglienti
Il clima positivo riduce infatti il rischio di isolamento e favorisce la crescita di legami solidali, imprescindibili per contrastare fenomeni come bullismo e cyberbullismo tra studenti.
Buone pratiche per il benessere scolastico
Fra le azioni più efficaci individuate dal Progetto Bullifree vi sono incontri di classe, laboratori di educazione emotiva, sportelli di ascolto psicologico e la formazione continua dei docenti sulle recenti strategie di prevenzione del bullismo nelle scuole.
Gli studenti e il mondo degli influencer: rischi e relazioni
Una delle novità emerse dall’indagine riguarda il 33% degli studenti che segue oltre 50 influencer sui propri canali social. Gli influencer rappresentano ormai un punto di riferimento per le giovani generazioni, spesso più di adulti e insegnanti. Se da una parte possono ispirare valori positivi e nuove passioni, dall’altra possono veicolare stereotipi, modelli tossici o normalizzare comportamenti scorretti, inclusi quelli di bullismo veicolato online.
Il ruolo dei social nella percezione del bullismo
La presenza sempre più capillare dei social network nella quotidianità degli adolescenti contribuisce ad amplificare il rischio di cyberbullismo. La facilità con cui contenuti offensivi possono diventare virali, l’anonimato e la mancanza di filtri relazionali aumentano il rischio di episodi di isolamento e aggressione online.
Suggerimenti per un uso consapevole dei social
Le scuole possono promuovere alfabetizzazione digitale, corsi sull’uso responsabile dei social media e incontri con influencer che condividano testimonianze positive per aiutare i giovani a riconoscere e respingere i modelli negativi.
Le opinioni degli studenti sulle punizioni per i bulli
Dall’indagine emerge chiaramente che il 44,8% degli studenti ritiene che i bulli debbano essere puniti con misure mirate. Questo evidenzia la richiesta, da parte dei ragazzi stessi, di un sistema di regole chiaro e di conseguenze severe per chi mette in atto comportamenti dannosi. Allo stesso tempo, una parte della popolazione scolastica chiede di accompagnare la sanzione con percorsi di recupero o formazione per i responsabili di atti di bullismo.
Punizioni e prevenzione: quale equilibrio?
La prevenzione del bullismo a scuola impone un equilibrio tra la necessità di punire (affinché il messaggio sia chiaro e deterrente) e l’offerta di alternative educative per rieducare chi ha sbagliato. Alcuni studenti suggeriscono ad esempio laboratori di gruppo, lavori socialmente utili o incontri con esperti di gestione dei conflitti, come strumenti complementari alla sanzione disciplinare.
Implicazioni pratiche e strategie di prevenzione
I risultati dell’indagine restituiscono un quadro chiaro: la prevenzione del bullismo passa necessariamente da un’azione sinergica tra scuole, famiglie, istituzioni e territorio. Alcune delle strategie consigliate dal Progetto Bullifree sono:
- Attivazione di sportelli di ascolto e consulenza psicologica nelle scuole
- Percorsi di formazione su bullismo, cyberbullismo e gestione dei conflitti per insegnanti e operatori
- Progetti di peer education, con studenti formati come tutor e sentinelle
- Coinvolgimento delle famiglie in incontri informativi sui rischi online
- Collaborazione con la polizia postale per la prevenzione del cyberbullismo tra studenti
Conclusioni e prospettive future
Il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo a scuola continua a rappresentare una sfida per il sistema educativo trentino. Tuttavia, grazie a iniziative come il Progetto Bullifree e all’impegno di enti pubblici e privati, aumentano la consapevolezza e le buone pratiche. I dati raccolti incoraggiano a proseguire sulla strada della prevenzione condivisa: creare ambienti scolastici sicuri, promuovere il benessere relazionale, sensibilizzare ai rischi del digitale e rafforzare la rete tra scuola, famiglia e territorio sono oggi gli strumenti più efficaci per ridurre il bullismo nelle scuole e formare cittadini responsabili e consapevoli.
Sintesi: Il bullismo e il cyberbullismo sono ancora presenti nelle scuole trentine, ma emerge una crescente consapevolezza e richiesta di interventi concreti. Il progetto Bullifree rappresenta una risorsa fondamentale, unendo ricerca, prevenzione e formazione, e offre al territorio strumenti e strategie utili a tutelare gli studenti e promuovere una scuola finalmente “bullifree”.