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Endometriosi e Microbiota: Nuovo Studio Italiano a Verona
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Endometriosi e Microbiota: Nuovo Studio Italiano a Verona

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Un'approfondita indagine su 2mila donne per scoprire le firme microbiche della malattia

Endometriosi e Microbiota: Nuovo Studio Italiano a Verona

Indice dei paragrafi

  • Introduzione allo studio e rilevanza sociale della ricerca
  • Cos’è l’endometriosi: impatto sulla salute femminile
  • Il ruolo del microbiota nell’endometriosi
  • Dettagli sullo studio italiano: obiettivi, modalità e coinvolgimento dei soggetti
  • Le tecniche di analisi del microbiota vaginale, cervicale e rettale
  • Geni del microbioma: perché sono importanti nella ricerca
  • Possibili ricadute su diagnosi e trattamento dell’endometriosi
  • Il centro di ricerca di Negrar e la collaborazione nazionale
  • Un focus: sintomi e gravità dell’endometriosi
  • Salute pubblica e consapevolezza sociale
  • Sfide future e prospettive della ricerca
  • Sintesi finale

Introduzione allo studio e rilevanza sociale della ricerca

Un nuovo importante passo nella comprensione della endometriosi e microbiota viene compiuto a partire da giugno 2025, grazie a uno studio coordinato dal prestigioso centro di Negrar, in provincia di Verona. Questa ricerca, la più ampia mai condotta in Italia su questa tematica, coinvolgerà circa duemila donne sopra i diciotto anni, con l’obiettivo di indagare le relazioni tra la malattia e il microbioma umano. Considerando che in Italia sono circa 3 milioni le donne colpite da questa patologia, lo studio rappresenta un importante tassello per individuare nuove strategie diagnostiche e terapeutiche. Il focus sarà proprio sullo studio del microbiota vaginale, cervicale e rettale per poter risalire alle cosiddette firme microbiche associate alle varie forme e gravità dell’endometriosi.

Cos’è l’endometriosi: impatto sulla salute femminile

L’endometriosi è una malattia cronica ginecologica caratterizzata dalla presenza di tessuto simile all’endometrio, normalmente localizzato all’interno dell’utero, anche al di fuori della cavità uterina. Questa condizione provoca dolore pelvico cronico, dismenorrea (mestruazioni dolorose), problematiche digestive e spesso infertilità. Il forte impatto sulla qualità della vita delle donne colpite, nonché sulle loro relazioni sociali e lavorative, rende la patologia una delle principali sfide della salute femminile. L’incidenza stimata, di circa una donna su dieci in età fertile, pone l’endometriosi tra le principali cause di invalidità femminili nella società italiana.

Negli ultimi anni, la crescente attenzione mediatica e le campagne di sensibilizzazione hanno favorito una maggiore diagnosi precoce e consapevolezza, ma sono ancora molte le difficoltà legate a sintomi non specifici e a una scarsa conoscenza delle cause all’origine della malattia. Proprio la ricerca scientifica rappresenta uno strumento cruciale per comprendere meglio la patologia e migliorare le possibilità di diagnosi e cura.

Il ruolo del microbiota nell’endometriosi

Tra le ipotesi più innovative e promettenti della ricerca scientifica recente si distingue quella relativa al microbioma ed endometriosi. Il microbiota, cioè l’insieme dei microrganismi che popolano i nostri diversi distretti corporei (intestino, vagina, pelle, ecc.), sembra avere un ruolo fondamentale anche nell’apparato genitale femminile e nella modulazione della risposta immunitaria.

Studi internazionali già pubblicati suggeriscono come un’alterazione della composizione del microbiota vaginale possa essere associata a un maggiore rischio di sviluppare endometriosi. La scoperta di eventuali “firme microbiche” caratteristiche della malattia potrebbe dunque aprire la strada a nuovi strumenti per la diagnosi precoce dell’endometriosi e per la previsione della severità dei sintomi.

Dettagli sullo studio italiano: obiettivi, modalità e coinvolgimento dei soggetti

Il studio italiano endometriosi microbiota appena iniziato a Verona ha l’ambizione di fare chiarezza sulle relazioni tra le popolazioni microbiche e i diversi sottotipi di endometriosi. Il progetto prevede l’arruolamento di circa 2.000 donne sopra i 18 anni, per un periodo di ricerca che durerà almeno 2 anni.

Le donne coinvolte parteciperanno su base volontaria, fornendo diversi tipi di campioni biologici: in particolare, saranno prelevati campioni di microbiota vaginale, cervicale e rettale, che verranno poi analizzati nei laboratori del centro di ricerca di Negrar. Ogni campione sarà studiato attraverso tecniche di sequenziamento del DNA e di bioinformatica, per identificare la presenza e la quantità di specifici batteri, virus e altri microrganismi.

Ai partecipanti sarà chiesto anche di compilare questionari dettagliati su abitudini di vita, dieta, sintomatologia e storia clinica. L’elaborazione di questi dati permetterà agli scienziati di correlare l’assetto del microbioma con le differenti manifestazioni cliniche e con la gravità della sintomatologia.

Le tecniche di analisi del microbiota vaginale, cervicale e rettale

L’analisi del microbiota nei diversi distretti corporei richiede metodologie avanzate e appositi kit diagnostici. Nel caso di questo studio, verranno adottati sistemi di sequenziamento di nuova generazione (NGS) che permettono di identificare rapidamente e con grande accuratezza la composizione genetica delle popolazioni microbiche.

In dettaglio:

  • Dal campione vaginale vengono identificati i batteri più diffusi e il rapporto tra specie protettive (come i lattobacilli) e quelle potenzialmente patogene.
  • Il campione cervicale consente di valutare la presenza di agenti microbici associati a infiammazione e processi immunologici.
  • Il microbioma rettale, infine, è oggetto d’indagine per studiare il legame tra intestino, immunità e infiammazione sistemica, fenomeni che si ipotizza abbiano un importante ruolo nell’endometriosi.

Queste analisi si basano sull’identificazione e il conteggio dei geni batterici, consentendo di ottenere una mappa dettagliata (fino a 3,3 milioni di geni complessivamente nel microbioma intestinale) che rispecchia la complessità e la varietà delle interazioni microbiche.

Geni del microbioma: perché sono importanti nella ricerca

Il microbioma intestinale umano contiene più geni di quanti ne possiede il genoma umano stesso: si stima che i microrganismi intestinali abbiano all’incirca 3,3 milioni di geni. Questo straordinario patrimonio genetico microbico incide profondamente su molte funzioni biologiche e patologiche dell’organismo ospite.

Nel contesto della ricerca su endometriosi e microbiota, l’analisi dei geni batterici permette di:

  • Comprendere come i diversi profili genetici microbici si associano a vari sintomi e alla progressione della patologia;
  • Identificare biomarcatori utili per la diagnosi di endometriosi e per monitorare l’efficacia dei trattamenti;
  • Offrire informazioni sulle possibili interazioni tra dieta, ambiente, terapie farmacologiche e composizione del microbiota.

Possibili ricadute su diagnosi e trattamento dell’endometriosi

Uno degli obiettivi principali del studio endometriosi Italia è quello di individuare nuove chiavi per migliorare la diagnosi e la gestione della malattia. L’impiego delle “firme microbiche” scoperte potrà portare a:

  1. Protocolli di screening più precisi e precoci basati sulla ricerca di specifici batteri nei campioni di microbiota;
  2. Sviluppo di probiotici o terapie personalizzate mirate alla modulazione del microbioma;
  3. Migliore comprensione dei meccanismi immunologici e infiammatori che favoriscono l’instaurarsi o il progredire dell’endometriosi.

Ciò potrebbe significare, in prospettiva, una riduzione dei tempi di diagnosi (che ancora oggi si aggirano mediamente sui 7-9 anni) e un approccio terapeutico più mirato alle reali necessità delle pazienti.

Il centro di ricerca di Negrar e la collaborazione nazionale

Il centro di Negrar (Verona), noto a livello nazionale ed europeo per l’alto livello della sua ricerca medico-scientifica, coordina l’intero progetto insieme a specialisti di ginecologia, microbiologia, immunologia e bioinformatica provenienti da tutta Italia. La multidisciplinarità del team è una delle principali forze dello studio, che si avvale anche della collaborazione di associazioni di pazienti e società scientifiche.

L’obiettivo comune è dare risposte concrete alle donne, partendo dalle esigenze reali raccolte nel territorio e dall’esperienza clinica maturata negli anni presso strutture come quella veronese. La raccolta di campioni microbiota Negrar sarà effettuata secondo rigorosi protocolli per garantire l’affidabilità dei dati.

Un focus: sintomi e gravità dell’endometriosi

Uno dei principali problemi per le pazienti affette da endometriosi è rappresentato dalla variabilità e dalla severità dei sintomi, che vanno dal semplice dolore mestruale fino a ostruttive infiammazioni croniche. La nuova ricerca si concentra proprio su questi aspetti, alla ricerca di correlazioni tra la presenza/assenza di determinati microbi e la gravità dei sintomi manifestati.

Attraverso la raccolta di dettagliate informazioni cliniche e microbiologiche, il gruppo di lavoro spera di poter classificare la malattia in sottotipi a seconda delle alterazioni del microbioma riscontrate. Questo approccio potrebbe condurre, in futuro, a trattamenti specifici per ciascun sottotipo e ad un’assistenza più personalizzata.

Salute pubblica e consapevolezza sociale

L’endometriosi non è solo una questione di salute personale, ma impatta fortemente sulla salute pubblica e sui costi socio-sanitari. La difficoltà a riconoscere subito la malattia, la necessità di molteplici visite specialistiche e i costi legati alle terapie croniche rappresentano un peso per il sistema sanitario nazionale.

A ciò si aggiunge il delicato tema della consapevolezza sociale: ancora troppo spesso, sintomi come il dolore pelvico vengono sottovalutati o relegati a aspetti ‘normali’ del ciclo mestruale. Una migliore comunicazione e condivisione scientifica, come quella messa in campo con questo studio, può aiutare a infrangere il muro del silenzio e a promuovere diagnosi più rapide e trattamenti tempestivi.

Sfide future e prospettive della ricerca

Se da una parte lo studio rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione scientifica per la salute femminile, rimane molto ancora da fare per comprendere appieno le relazioni tra endometriosi e geni del microbioma. Il progetto si concentra non solo sull’analisi quantitativa delle popolazioni batteriche, ma anche sulla valutazione dell’impatto di dieta, ambiente, farmaci e abitudini igieniche nella modulazione del microbioma.

Le sfide future includeranno:

  • Il potenziamento delle tecnologie di sequenziamento del DNA batterico;
  • L’ampliamento dei campioni presi in analisi, anche su popolazioni etnicamente e geograficamente differenziate;
  • L’integrazione di dati clinici, genetici e microbiologici in grandi database per l’intelligenza artificiale e la predizione personalizzata del rischio.

Sintesi finale

Il studio italiano endometriosi microbiota, partito da Negrar di Verona nel giugno 2025, promette di ridefinire la lotta contro una delle malattie croniche più sottovalutate della salute femminile. Attraverso l’indagine delle correlazioni tra composizione del microbiota vaginale, cervicale e rettale e sintomatologia, la ricerca mira a individuare biomarcatori innovativi e nuove strade per la diagnosi e il trattamento precoce della patologia. La partecipazione di circa 2mila donne, l’accuratezza delle tecniche di analisi genetica e la multidisciplinarità del gruppo di lavoro rafforzano le speranze di una svolta, tanto attesa da milioni di pazienti.

Con una maggiore attenzione a microbioma ed endometriosi, la medicina di precisione, la sensibilizzazione pubblica e il coinvolgimento attivo delle donne, sarà possibile progredire verso migliori cure e un futuro meno incerto per chi affronta questa complessa malattia.

Pubblicato il: 18 giugno 2025 alle ore 13:33

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