Alla vigilia della Giornata Internazionale della Donna, il 7 marzo 2025, la piazza di San Babila a Milano si è trasformata in un palco di denuncia sociale grazie all'opera della artista Cristina Donati Meyer. La sua installazione, intitolata 'Anatomia del patriarcato: non (solo) corpi', affronta in maniera incisiva il tema della violenza sistemica che le donne subiscono quotidianamente.
L'opera presenta manichini in frantumi, simbolo della fragilità e della vulnerabilità femminile, che si erigono a monito delle ingiustizie perpetuate nel tempo. Ciascun frammento di questi manichini è decorato con numeri e parole che richiamano la disparità salariale e i femminicidi, statistiche che evidenziano una realtà drammatica e spesso ignorata nella società contemporanea.
In un'intervista, Donati Meyer ha dichiarato: "Questa opera è un grido contro le ingiustizie quotidiane. Vuole far riflettere e scuotere le coscienze su quanto stiamo ancora vivendo, sull'assurdità di una cultura patriarcale che cala il silenzio su un problema così urgente e grave."
Il colore fucsia, scelto dall'artista, rappresenta non solo la linfa vitale, ma anche una possibilità di ribellione e di cambiamento. Il fucsia è un colore che tradizionalmente simboleggia la lotta femminista e la ricerca di pari opportunità, rendendo l'opera un potente simbolo della necessità di una rivoluzione nell'approccio verso la violenza di genere.
La scelta di San Babila come location non è casuale: la piazza è un luogo simbolico di incontro e di scambio culturale a Milano, rendendola perfetta per una installazione che avrà certamente un impatto visivo e emotivo sui passanti. L'incontro tra arte e attivismo ha un potere trasformativo e, tramite questa installazione, Donati Meyer intende non solo sensibilizzare ma anche invitare a una riflessione collettiva su una questione che deve essere affrontata con urgenza.
Con l'8 Marzo alle porte, quest'opera rappresenta un invito a non dimenticare le lotte passate e a continuare a combattere per un futuro in cui ogni donna possa viver in sicurezza e dignità.