Tutte le novità sugli stipendi del personale ATA e DSGA dal 2026: fasce di anzianità, aumenti previsti e cosa cambia con il nuovo CCNL
Indice degli argomenti
- Introduzione
- Il contesto della trattativa: ARAN e sindacati al lavoro sul nuovo CCNL
- Le principali novità in discussione per il personale ATA
- Gli aumenti stipendiali dal 2026: importi e destinatari
- Differenze retributive secondo la posizione e la fascia di anzianità
- Focus sulla retribuzione DSGA 2026 e sulle nuove tabelle
- Gli effetti retroattivi e il pagamento degli arretrati stipendio ATA
- Perché il rinnovo del CCNL scuola è così atteso e quali prospettive apre
- Considerazioni finali e sintesi
Introduzione
Il tema degli stipendi del personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario), con particolare attenzione agli ex DSGA (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi), è tornato prepotentemente al centro del dibattito sulla scuola italiana. Dopo mesi di trattative serrate, le ultime notizie confermano l’approdo verso un nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) che, a partire dal 2026, potrebbe rivoluzionare in maniera significativa il quadro retributivo di uno dei segmenti più nevralgici del comparto Istruzione e Ricerca.
La questione non riguarda solo qualche percentuale di aumento ma riflette una richiesta collettiva: il riconoscimento dell’importanza strategica delle professionalità ATA all’interno della macchina scuola. L’analisi che segue, aggiornata alle trattative di ottobre 2025, offre una panoramica completa sulle potenziali novità relative agli stipendi del personale ATA 2026, con un focus specifico su aumenti stipendio ATA CCNL, arretrati stipendio ATA e sulla diversa retribuzione a seconda della fascia di anzianità personale ATA.
Il contesto della trattativa: ARAN e sindacati al lavoro sul nuovo CCNL
Nelle ultime settimane, i tavoli negoziali tra ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e i principali sindacati del comparto scuola sono entrati nella fase più delicata del rinnovo del nuovo contratto ATA scuola per il triennio 2022-2024. Nonostante il ritardo rispetto alle scadenze originarie, si registrano passi avanti decisivi sul fronte delle rivendicazioni economiche.
L’obiettivo delle parti sembra convergere sulla definizione di nuove tabelle retributive, da applicarsi non solo con decorrenza immediata ma con effetto retroattivo a partire dal 1° gennaio 2024. Si tratta quindi di una trattativa che potrebbe garantire un duplice vantaggio per il personale ATA: aumenti di stipendio certi dal 2026 e arretrati per il periodo 2024-2026.
Le principali novità in discussione per il personale ATA
Gli ultimi incontri hanno visto la discussione di alcuni punti cardine che dovrebbero trovare spazio nel nuovo contratto ATA scuola. Le anticipazioni più significative, secondo fonti sindacali autorevoli, riguardano:
- Rimodulazione degli importi della retribuzione tabellare annua;
- Aggiornamento delle fasce stipendiali legate all’anzianità di servizio;
- Valorizzazione economica delle posizioni apicali, ex DSGA in particolare;
- Riconoscimento di arretrati stipendio ATA per effetto retroattivo dal 2024.
Queste novità saranno fondamentali per stabilire quale sarà la reale portata degli aumenti stipendio ATA CCNL dal 2026 e come verranno distribuite tra le diverse categorie e profili all’interno del personale non docente.
Gli aumenti stipendiali dal 2026: importi e destinatari
Il nodo centrale delle trattative riguarda i nuovi importi della retribuzione tabellare annua che, secondo le previsioni, dovrebbero essere applicati con gradualità a partire dal gennaio 2026. Tuttavia, la loro validità sarà retrodatata all’inizio del 2024, permettendo così a tutti gli aventi diritto di ottenere anche le eventuali somme arretrate.
Gli aumenti previsti oscilleranno, mediamente, tra il 5% e il 7% dell’attuale retribuzione base, sebbene le percentuali potrebbero differire in base al profilo ricoperto e alla fascia "scatti di anzianità" maturata.
Ecco una sintesi delle fasce di anzianità personale ATA che saranno alla base della rimodulazione stipendiale:
- Da 0 a 8 anni di servizio;
- Da 9 a 14 anni;
- Da 15 a 20 anni;
- Da 21 a 27 anni;
- Oltre i 28 anni di anzianità.
Ciascuna di queste fasce corrisponde a importi di retribuzione diversificati, che tengono conto dell’esperienza maturata e delle responsabilità crescenti assunte dal personale. Le voci in via di definizione saranno oggetto di tabelle specifiche inserite come allegato tecnico al CCNL rinnovato.
Nota bene: La quantificazione esatta degli aumenti per ogni fascia sarà resa nota solo dopo l’accordo finale, ma fonti sindacali indicano incrementi medi che, per alcune qualifiche (collaboratori e assistenti amministrativi/tecnici), potrebbero raggiungere dai 1.200 ai 1.600 euro lordi annui su base tabellare.
Differenze retributive secondo la posizione e la fascia di anzianità
Un altro punto nevralgico delle trattative riguarda la differenziazione tra i profili retributivi interni al personale ATA. La struttura della retribuzione ATA per posizione, infatti, è contraddistinta da una decisa progressività legata sia al ruolo ricoperto sia al servizio maturato.
Le principali categorie coinvolte nella trattativa sono:
- Collaboratori scolastici;
- Assistenti amministrativi e tecnici;
- DSGA (Direttore dei servizi generali e amministrativi), anche nella peculiarità degli ex DSGA.
Tra le novità in discussione, si segnala un maggior riconoscimento per le funzioni direttive e di coordinamento (in particolare per i DSGA), ma anche un tentativo di colmare il gap che storicamente separa chi ha superato i 28 anni di servizio rispetto ai nuovi assunti.
Un esempio pratico: secondo le proiezioni ARAN, un collaboratore scolastico con 15-20 anni di anzianità, attualmente destinatario di una retribuzione base di circa 18.000 euro lordi annui, vedrebbe salire lo stipendio a circa 19.200-19.400 euro. Per gli assistenti amministrativi e tecnici la soglia può variare tra i 22.000 e oltre i 24.000 euro, mentre per i DSGA la forbice retributiva oscilla tra i 28.000 e i 32.000 euro annui, sempre in funzione delle fasce di servizio maturate.
Focus sulla retribuzione DSGA 2026 e sulle nuove tabelle
Fra le parole chiave centrali della discussione, la retribuzione DSGA 2026 riveste un ruolo chiave. Gli ex Direttori dei servizi generali e amministrativi, per la complessità delle mansioni svolte e la centralità organizzativa che ricoprono nelle scuole, dovrebbero beneficiare di una rivalutazione più marcata rispetto alla media del personale ATA.
Secondo l’ipotesi maggiormente accreditata, il nuovo CCNL andrà a
- Allineare la retribuzione dei DSGA alle figure corrispondenti del comparto pubblico;
- Prevedere un incremento aggiuntivo su indennità specifiche e premi di risultato;
- Includere i DSGA nella struttura di arretrati stipendio ATA (con somme che potrebbero essere superiori a 3.000 euro lordi per effetto retroattivo su due anni).
La ridefinizione della posizione DSGA viene ritenuta, da molti osservatori, uno degli elementi trainanti per la riforma generale del settore non docente, anche nell’ottica di rilanciare la professione e motivare le nuove generazioni a intraprendere questo percorso.
Gli effetti retroattivi e il pagamento degli arretrati stipendio ATA
Uno degli aspetti più rilevanti, in grado di poter incidere direttamente sulle tasche del personale ATA, attiene agli aumenti retroattivi ATA e al pagamento degli arretrati stipendio ATA che saranno calcolati dal 1° gennaio 2024.
Questo significa che, una volta sottoscritto il nuovo CCNL, tutto il personale ATA sarà destinatario di:
- Un aumento mensile stabile (a regime) dal 2026 in poi;
- Una corresponsione degli arretrati, cioè le differenze maturate tra l’inizio del 2024 e la data concreta di applicazione dei nuovi stipendi.
Tale meccanismo è stato già utilizzato nei rinnovi precedenti e rappresenta una delle ragioni principali dell’attesa registrata tra il personale scolastico, che potrà così riscontrare un beneficio doppio: immediato (arretrati) e strutturale (nuovo stipendio a regime).
Perché il rinnovo del CCNL scuola è così atteso e quali prospettive apre
Il nuovo contratto ATA scuola, benché oggetto di negoziazione per il triennio 2022-2024, influenzerà profondamente tutte le prospettive future:
- Offrirà maggiore certezze economiche e di carriera ai lavoratori ATA;
- Potrà contribuire a una maggiore attrattività della professione in un momento di gravi carenze di personale;
- Sarà l’occasione per adeguare all’attualità le tutele normative e i diritti sindacali di una vasta platea di addetti, garantendo una maggiore equità tra i diversi profili e territori.
Inoltre, la trattativa si inserisce in un contesto di revisione più ampia delle politiche salariali nel pubblico impiego, con il comparto scuola destinato a fungere da modello anche per altri settori.
Cosa aspettarsi dal futuro?
Le stime sulle risorse complessive che saranno stanziate per finanziare gli aumenti salariali, l’acquisizione degli arretrati e le premialità legate all’anzianità fanno ipotizzare un investimento di diverse centinaia di milioni di euro da parte dello Stato. Il Governo, da parte sua, ha ribadito la centralità del comparto istruzione nell’agenda politica, ampliando il margine di manovra delle trattative.
Considerazioni finali e sintesi
In conclusione, le trattative inerenti al nuovo contratto ATA scuola rappresentano una svolta attesa da tempo per tutto il personale amministrativo, tecnico, ausiliario e per i DSGA. L’aumento della retribuzione ATA per posizione, la revisione delle fasce di anzianità personale ATA, il riconoscimento degli arretrati stipendio ATA e le novità rinnovo CCNL scuola sono i temi chiave che definiranno il panorama retributivo dal 2026 in avanti.
Si prospetta quindi uno scenario in cui gli sforzi sindacali e istituzionali porteranno a:
- Aumenti mirati e differenziati in base a carriera e mansioni;
- Maggior riconoscimento per le figure apicali (in particolare DSGA);
- Un impatto concreto e immediato sulla qualità della vita e sul potere d’acquisto di migliaia di lavoratrici e lavoratori della scuola.
Restano da definire i dettagli operativi e l’esatta quantificazione degli importi, ma è ormai chiaro che il percorso avviato potrà segnare un punto di svolta storico per il personale ATA.
Il consiglio rivolto a tutti gli interessati è di consultare costantemente i canali informativi dei sindacati e di ARAN, oltre alle circolari ufficiali del Ministero dell’Istruzione, per conoscere nel dettaglio le tabelle stipendiali definitive, le scadenze degli arretrati e gli ulteriori sviluppi delle trattative in corso.
In sintesi, il quadro che si profila conferma la centralità del personale ATA e DSGA nel sistema scolastico italiano e presenta, per la prima volta da tempo, prospettive di crescita economica e professionale davvero concrete e strutturali.