Scuola: Crescono i Costi di Libri di Testo e Corredo Scolastico, Oltre 700 Euro a Studente nel 2025/2026
Indice
- Introduzione
- L’aumento dei costi per le famiglie italiane
- Analisi dettagliata delle spese scolastiche 2025/2026
- I libri di testo: aumenti, cause e prospettive
- Concentrazione del mercato editoriale scolastico secondo l’Antitrust
- Corredo scolastico: quanto pesa sugli stipendi familiari
- Le misure di sostegno e il ruolo dell’ISEE
- Le famiglie a rischio povertà educativa
- Soluzioni e proposte per affrontare l’aumento delle spese scolastiche
- Il quadro europeo: come si colloca l’Italia
- Sintesi e prospettive future
Introduzione
Ogni anno, con la riapertura delle scuole, migliaia di famiglie italiane si trovano a fare i conti con il crescente costo dei libri scolastici 2025 e del materiale necessario per l’avvio delle lezioni. Nel 2025/2026, secondo le stime più aggiornate, la spesa scolastica per ciascun alunno supererà quota 700 euro, con un incremento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Si tratta di un dato che mette in allarme cittadini, sindacati, associazioni di genitori e operatori del settore dell’istruzione, soprattutto alla luce di un mercato editoriale sempre più concentrato e misure di sostegno insufficienti per la maggior parte delle famiglie italiane. In questo articolo analizziamo cause, conseguenze e possibili soluzioni di uno scenario che rischia di compromettere la parità di accesso all’istruzione nel nostro Paese.
L’aumento dei costi per le famiglie italiane
La stangata d’autunno per le famiglie non riguarda più soltanto gli aumenti delle bollette o dei carburanti. Il ritorno in classe comporta ormai un vero e proprio esborso economico che incide profondamente sui bilanci, specie per chi ha più figli o deve affrontare per la prima volta l’ingresso nelle scuole medie o superiori. L'anno scolastico 2025/2026, secondo le principali associazioni dei consumatori, vedrà:
- Un aumento dei prezzi libri di testo del 2,8% rispetto al 2024.
- Una spesa complessiva superiore ai 700 euro a studente considerando testi, corredo scolastico e attività integrative.
- Pochi strumenti di salvaguardia per le famiglie a ISEE medio-alto.
I dati sottolineano come le spese scolastiche 2025 siano diventate un problema sociale e non più solo una preoccupazione stagionale.
Analisi dettagliata delle spese scolastiche 2025/2026
Nell’analizzare le principali voci che compongono il costo annuo della scuola, risalta il peso sempre maggiore del cosiddetto "corredo": una serie di materiali e strumenti sempre più richiesti fin dai primi anni di istruzione e spesso non coperti dalla spesa pubblica. Ecco, in dettaglio, la stima delle principali voci di spesa per il 2025/2026:
- Libri di testo:
- Medie: tra 320 e 380 euro a studente.
- Superiori: tra 450 e 540 euro a studente, con picchi più elevati in alcuni indirizzi tecnici e licei.
- Corredo e materiali scolastici (cartelle, diari, astucci, quaderni, penne e strumenti per laboratori):
- Per la scuola secondaria, la spesa media varia tra i 120 e i 180 euro.
- Attività integrative e contribuzione volontaria:
- Tra 60 e 120 euro a studente.
- Spese aggiuntive (viaggi d’istruzione, assicurazione, trasporti):
- Varia a seconda dell’Istituto, ma si aggira mediamente tra 80 e 150 euro.
Tali dati, riportati da numerose rilevazioni associative e sindacali, spiegano come il totale possa facilmente superare i 700 euro annui, confermando quanto il corredo scolastico costi incida sulle spese complessive.
I libri di testo: aumenti, cause e prospettive
Gli aumenti dei libri scolastici sono dovuti a diversi fattori strutturali:
- Maggiore costo delle materie prime, in particolare carta, stampa e distribuzione, aggravati da tensioni internazionali nei mercati energetici.
- Ridotto turn over nei testi: in molte scuole persiste la tendenza a richiedere sempre nuovi libri anziché riutilizzare le edizioni precedenti o i libri usati.
- Scarsa diffusione degli e-book, ostacolata in parte da modelli didattici ancora legati alla carta.
Il mercato editoriale scolastico è composto da poche (sette) grandi case editrici che controllano l’80% della produzione – un elemento che secondo l’Antitrust frena la reale concorrenza sui prezzi e limita le opzioni di risparmio.
L’Antitrust e la questione delle adozioni
Nel suo ultimo report, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) ha sottolineato la tendenza alla concentrazione e la scarsa trasparenza nell’adozione dei testi. Viene richiesto che il Ministero dell’Istruzione incentivi la rotazione delle adozioni e il ricorso a edizioni digitali come strumenti per contenere l’aumento delle spese scuola Italia.
Concentrazione del mercato editoriale scolastico secondo l’Antitrust
Il problema dei prezzi elevati non può essere disgiunto dalla configurazione stessa del mercato editoriale scolastico in Italia:
- Poche case editrici controllano la maggior parte dei titoli.
- Scarsa trasparenza nei meccanismi di adozione.
- Difficoltà per piccoli editori ed editoria digitale ad entrare nel mercato.
L’Antitrust ha già avviato interventi, tra cui l’apertura di veri e propri tavoli tecnici con editori e Ministero, invitando a maggiori garanzie per i consumatori e una razionalizzazione del sistema degli incentivi all’adozione dei testi.
Libri di testo antitrust:
La posizione dell’Autorità è chiara: occorrono regole più stringenti per limitare pratiche anti-concorrenziali e garantire un’offerta più ampia e accessibile anche attraverso le nuove tecnologie.
Corredo scolastico: quanto pesa sugli stipendi familiari
Non sono soltanto i libri a gravare sulle famiglie. Il corredo scolastico costi – ovvero diario, zaini, quaderni, penne, dizionari, strumenti scientifici, materiale artistico, abbigliamento sportivo – rappresenta una spesa aggiuntiva che negli ultimi anni è cresciuta a ritmi superiori a quelli dell’inflazione generale. Le ragioni?
- La richiesta sempre più specifica delle scuole per alcune tipologie di materiale.
- Il peso della "moda" e dei brand anche negli acquisti scolastici.
- L’incremento dei prezzi di materie prime e prodotti importati.
Secondo alcune recenti indagini, una famiglia italiana con due figli iscritti alle medie e superiori potrebbe arrivare a spendere, solo per il materiale extra-libri, circa 300-400 euro.
Le misure di sostegno e il ruolo dell’ISEE
Uno degli elementi più critici, messi in luce da associazioni e sindacati, è la scarsa efficacia delle misure di sostegno finanziario attualmente disponibili. Gli aiuti alle famiglie libri scuola (voucher comunali, regionali o statali, bonus dedicati, agevolazioni fiscali) sono infatti destinati quasi esclusivamente ai nuclei con ISEE molto basso. Questo lascia ampiamente scoperta la fascia media della popolazione, composta da famiglie già sotto pressione a causa dell’inflazione e delle ristrettezze reddituali.
ISEE libri scolastici:
Solo in poche Regioni o Comuni le soglie di accesso a borse di studio, buoni libri o rimborsi arrivano a coprire parte delle spese per gli studenti figli di famiglie con ISEE superiore ai 10.000 euro annui.
Le famiglie a rischio povertà educativa
Questa situazione rischia di generare o aggravare vere e proprie sacche di povertà educativa, termine con cui si indica la difficoltà dei minori a fruire in modo equo di servizi, materiali e opportunità scolastiche.
Tra le cause individuate:
- Mancanza di incentivi adeguati.
- Impossibilità di accedere a materiali o iniziative extra-scolastiche.
- Difficoltà per genitori single o lavoratori autonomi a sostenere le spese.
- Disuguaglianze territoriali: tra Nord e Sud Italia persistono forti differenze nelle misure di sostegno e nella struttura dei costi.
Soluzioni e proposte per affrontare l’aumento delle spese scolastiche
Diverse sono le proposte avanzate da associazioni di categoria, sindacati, esperti del settore scuola per invertire il trend della crescente aumento spese scuola Italia:
- Diffusione dei libri digitali attraverso investimenti strutturali in dispositivi e formazione docenti.
- Incentivi all’acquisto di materiale riutilizzabile o second hand, anche tramite piattaforme pubbliche e mercatini scolastici organizzati dalle scuole.
- Riforma delle soglie ISEE per l’accesso alle agevolazioni, allargando la platea dei beneficiari.
- Monitoraggio dei prezzi e trasparenza su adozione e rotazione dei testi.
- Regole più incisive contro pratiche scorrette nel mercato editoriale.
- Rafforzamento della contribuzione pubblica alla spesa per la scuola, sia su base nazionale sia locale.
Molte scuole, in autonomia, hanno già adottato pratiche virtuose per il ricambio e la condivisione dei materiali, ma serve una regia più solida a livello centrale per arginare il fenomeno.
Il quadro europeo: come si colloca l’Italia
A confermare la gravità della situazione italiana, vi sono i dati comparativi con altri Paesi europei. In Francia, Germania, Spagna e nei Paesi nordici, la spesa scolastica a carico delle famiglie è generalmente più contenuta grazie a:
- Maggiore digitalizzazione dei materiali didattici.
- Fornitura pubblica centralizzata di testi e corredo.
- Sistema di voucher e bonus meno rigido e più universale.
Secondo gli ultimi dati OCSE (2024), l’Italia è tra i Paesi con i livelli più elevati di incidenza delle spese scolastiche rispetto al reddito familiare.
Sintesi e prospettive future
L’aumento prezzi libri di testo e dei materiali di corredo scolastico rappresenta una sfida ormai strutturale per migliaia di famiglie italiane e non può essere trattata come un semplice "carovita" stagionale. Il rischio reale è quello di generare ulteriori disuguaglianze nell’accesso all’istruzione e impoverire la qualità educativa per ampie fasce della popolazione. Senza misure di sistema che favoriscano un’inversione di tendenza — più concorrenza nell’editoria, meno costi a carico delle famiglie, maggiore digitalizzazione, e più ampio accesso agli aiuti — la scuola rischia di diventare sempre meno "per tutti".
In sintesi:
- Le spese scuola medie superiori e inferiori aumentano anche nel 2025/2026.
- Servono strumenti di sostegno più equi e strutturati su tutto il territorio nazionale.
- Solo attraverso la collaborazione tra istituzioni, editoria, terzo settore e famiglie si potrà garantire il diritto allo studio sancito dalla Costituzione.
La sfida è aperta, la scuola non può permettersi di lasciare indietro nessuno, nemmeno di fronte alle difficoltà economiche sempre più accentuate.