La vicenda della cosiddetta "famiglia nel bosco" continua a suscitare dibattiti e preoccupazioni. Recentemente, sono emersi nuovi dettagli che evidenziano tensioni tra Catherine Birmingham, madre dei tre bambini, e gli assistenti sociali, in particolare riguardo alla gestione della salute di una delle figlie affetta da una grave bronchite con spasmi.
Contrasti tra Catherine Birmingham e la tutor
Secondo l'ordinanza del Tribunale per i minorenni dell'Aquila, che ha confermato l'allontanamento dei tre bambini dalla famiglia, i genitori sono stati descritti come "rigidi" e "scarsamente collaborativi". Catherine Birmingham avrebbe insistito affinché i figli mantenessero la stessa routine di sempre, in contrasto con le regole della casa famiglia che li ospita. Questi contrasti si sono manifestati anche nella gestione della salute dei bambini.
La richiesta di una seconda visita pediatrica
All'arrivo nella casa famiglia di Vasto, i tre bambini sono stati sottoposti a una visita medica completa. Durante l'esame, a una delle gemelline di sei anni è stata diagnosticata una "bronchite con spasmi" piuttosto seria. Il tribunale ha sollevato il sospetto che la patologia fosse stata trascurata dai genitori e ha evidenziato la contrarietà della madre nel trattare e curare la bronchite. Catherine Birmingham ha richiesto una seconda visita pediatrica con un professionista di fiducia, ma la tutor che segue il caso ha rifiutato, ritenendo la nuova visita "superflua". La difesa dei Trevallion sostiene che dietro al diniego ci sia la volontà di non smentire la narrazione della bronchite trascurata.
Il movimento di protesta a sostegno della famiglia
A sostegno della famiglia nel bosco è nato un movimento di protesta pronto a organizzare manifestazioni e altre forme di solidarietà ai Trevallion. Il movimento non ha ancora un nome, ma ha adottato lo slogan: "I figli non sono dello Stato". Il portavoce, il giornalista toscano Paolo Lunghi, ha dichiarato: "Il nostro è un movimento d'opinione che si è formato spontaneamente sui social. Siamo tantissimi pronti a dare supporto a questa famiglia".
Conclusione
La situazione della "famiglia nel bosco" rimane complessa e delicata. Le tensioni tra Catherine Birmingham e gli assistenti sociali, in particolare riguardo alla gestione della salute dei bambini, sollevano interrogativi sulla tutela dei minori e sui diritti dei genitori. Il movimento di protesta nato a sostegno della famiglia evidenzia come la vicenda abbia toccato profondamente l'opinione pubblica, sollecitando riflessioni sul ruolo dello Stato nella protezione dei minori e sul rispetto delle scelte familiari.