Sciopero generale scuola 28 novembre: le richieste della piattaforma COBAS per il rinnovo del settore
Indice dei contenuti
- Contesto e motivazioni dello sciopero
- Le richieste principali della piattaforma COBAS scuola
- Aumento salariale del 30%: una necessità condivisa
- La questione delle pensioni nel personale scolastico
- Il tema delle assunzioni: il ripristino del doppio canale e la copertura dei posti vacanti
- Riduzione del numero di alunni per classe: un’istanza di qualità
- Le manifestazioni e la mobilitazione: come si articolano sul territorio
- Il ruolo del sindacalismo di base nella scuola italiana
- Impatto previsto dello sciopero sul servizio scolastico
- Prospettive future: scenari dopo il 28 novembre
- Sintesi e conclusioni
Contesto e motivazioni dello sciopero
Il 28 novembre 2025 la scuola italiana vivrà una data simbolica: tutta la categoria docente e il personale ATA sono stati chiamati alla mobilitazione dalla Confederazione COBAS con il sostegno del sindacalismo di base. Lo sciopero generale scuola 28 novembre coinvolgerà sia il settore pubblico sia quello privato, ma è particolarmente sentito nelle istituzioni scolastiche, dove da troppo tempo si accumulano criticità irrisolte.
Alla luce delle difficoltà economiche, della stagnazione salariale e del sovraccarico di lavoro crescente, l’appuntamento del 28 novembre rappresenta una tappa centrale per portare nuovamente all’attenzione pubblica il tema del rinnovo del contratto scuola, della valorizzazione delle professionalità e della qualità del sistema educativo.
La mobilitazione, inserita a pieno titolo nelle azioni del sindacalismo di base sciopero scuola, si presenta come una risposta forte alle attese di migliaia di operatori scolastici che, dopo la pandemia e nell’attuale contesto inflattivo, rivendicano migliori condizioni lavorative.
Le richieste principali della piattaforma COBAS scuola
La piattaforma rivendicativa COBAS scuola sciopero 2025 si fonda su alcuni punti cardine, esplicitati nel comunicato nazionale e rilanciati in decine di assemblee e incontri locali. In particolare:
- Aumento stipendio docenti COBAS: incremento salariale del 30% per adeguare i compensi all’inflazione e al divario europeo.
- Protesta ATA scuola 2025: valorizzazione economica e contrattuale anche del personale ATA, oggi spesso sottopagato e poco riconosciuto.
- Pensione docenti ultimo stipendio: garanzia del trattamento pensionistico calcolato sull’ultimo stipendio percepito, evitando penalizzazioni.
- Ruolo ATA assunzioni scuola e ripristino del doppio canale assunzioni scuola: assunzioni su tutti i posti disponibili, superamento della precarietà e ritorno a modalità di reclutamento più eque.
- Riduzione numero alunni per classe: il tetto massimo di 20 studenti per classe (15 in presenza di disabilità) per tutelare il diritto allo studio individualizzato.
Si tratta di richieste sentite e articolate, che coinvolgono sia i diritti economici sia quelli legati alla qualità del lavoro e del servizio scolastico erogato.
Aumento salariale del 30%: una necessità condivisa
Uno dei nodi centrali della mobilitazione riguarda l’aumento stipendio docenti COBAS e del personale ATA. Secondo i dati forniti dai sindacati e dalle ricerche indipendenti, gli stipendi italiani risultano tra i più bassi in Europa, se rapportati alle ore di lavoro effettive e al valore sociale della funzione docente.
Il costo della vita è aumentato sensibilmente negli ultimi anni, soprattutto per energia, trasporti e alimentari. Le recenti tornate contrattuali non hanno colmato il gap tra Italia e paesi UE: per questo lo sciopero generale scuola 28 novembre chiede per docenti e ATA un incremento del 30%, considerato “non solo possibile ma necessario per restituire dignità, motivazione e attrattività alla professione docente”.
A sostegno di questa rivendicazione, la piattaforma COBAS sottolinea come l’aumento consentirebbe di:
- Contrastare l’emorragia di giovani verso altri settori lavorativi o verso l’estero
- Mantenere alto il livello di professionalità nella scuola pubblica
- Allineare il potere d’acquisto a quello dei colleghi europei
Non si tratta quindi di una richiesta isolata ma di una questione strutturale, destinata a orientare le scelte politiche future.
La questione delle pensioni nel personale scolastico
Un’altra delle principali istanze presentate dal sindacalismo di base sciopero scuola riguarda il trattamento pensionistico. Negli ultimi anni, l’età pensionabile è aumentata mentre il calcolo basato sul sistema contributivo ha prodotto una riduzione del valore delle pensioni percepite, specie dagli ultimi neo-pensionati del comparto scuola.
La richiesta COBAS è chiara: si chiede che la pensione docenti ultimo stipendio sia corrispondente effettivamente all’ultimo emolumento percepito, senza penalizzazioni dovute a cambi di sistema o a quote contributive non allineate.
Questo tema, apparentemente tecnico, ha però una profonda valenza sociale perché riguarda la serenità futura di decine di migliaia di lavoratori che, dopo una carriera di responsabilità, rischiano gravi penalizzazioni economiche. Il sindacato sottolinea come “assicurare il giusto riconoscimento pensionistico è un bene per tutta la società, perché significa tutelare chi si è dedicato all’istruzione delle generazioni future”.
Il tema delle assunzioni: il ripristino del doppio canale e la copertura dei posti vacanti
La piattaforma COBAS scuola sciopero 2025 si distingue per l’attenzione riservata alle immissioni in ruolo ATA assunzioni scuola e personale docente.
Oggi la precarietà nel comparto scolastico ha raggiunto livelli preoccupanti. Secondo gli ultimi dati MIUR, circa un terzo dei docenti lavora con contratto a tempo determinato: questa situazione, per il sindacato, “mina la continuità didattica e rende impossibile qualsiasi programmazione a lungo termine sia a livello di singola scuola sia nell’interesse degli studenti”.
Le richieste sono chiare:
- Assunzione su tutti i posti disponibili: ogni cattedra vacante e ogni posto ATA libero va coperto stabilmente con immissioni in ruolo.
- Ripristino del doppio canale: recuperare la possibilità di stabilizzazione tramite concorsi e graduatorie ad esaurimento, come avveniva in passato.
Queste misure mirano a ridurre drasticamente la precarietà e a valorizzare le professionalità che già operano nella scuola, prevenendo il rischio di “fuga dall’insegnamento”.
Riduzione del numero di alunni per classe: un’istanza di qualità
Tra i punti maggiormente innovativi e di forte impatto sociale del sciopero generale scuola 28 novembre emerge la proposta di riduzione numero alunni per classe.
La piattaforma COBAS specifica che ogni classe dovrà contenere al massimo 20 alunni e solo 15 in presenza di alunni con disabilità. In Italia, classi sovraffollate sono spesso causa di inefficacia didattica, stress per il personale, difficoltà di inclusione e rischio di abbandono scolastico.
Gli effetti attesi da questa misura sono molteplici:
- Miglioramento della qualità dell’insegnamento
- Possibilità di un rapporto più diretto tra docente/alunno
- Maggiore attenzione alle situazioni di disagio o bisogni educativi speciali
I COBAS sottolineano come questa istanza rappresenti anche un investimento sulla sicurezza e sulla salute di studenti e lavoratori, un aspetto divenuto centrale negli anni più recenti post-pandemia.
Le manifestazioni e la mobilitazione: come si articolano sul territorio
Un elemento di particolare rilevanza nello sciopero scuola COBAS Italia è la capillarità delle manifestazioni scuola COBAS Italia previste su tutto il territorio nazionale.
La Confederazione e le sigle aderenti organizzano presìdi, cortei e assemblee in tutte le grandi città italiane, oltre che in numerose realtà provinciali. I punti di forza della mobilitazione sono:
- Centralità del coinvolgimento locale: le iniziative sono promosse da assemblee di base, garantendo partecipazione dal basso
- Massima informazione al personale docente e ATA sulle ragioni dello sciopero
- Coordinamento con altre categorie di lavoratori pubblici e privati per un’azione comune
In ogni territorio saranno coinvolti rappresentanti COBAS, lavoratori di tutte le scuole, studenti e famiglie chiamate ad appoggiare le rivendicazioni. Ciò che si attende è una piena visibilità delle istanze portate in piazza dal sindacalismo di base.
Il ruolo del sindacalismo di base nella scuola italiana
Negli ultimi dieci anni, il sindacalismo di base ha assunto un ruolo crescente nella rappresentanza e nella difesa dei diritti nel mondo della scuola. In opposizione alle grandi sigle confederali, i COBAS e le federazioni di base hanno saputo dare voce a tematiche rimaste spesso ai margini delle interlocuzioni ministeriali.
L’azione dei COBAS scuola sciopero 2025 parte proprio dall’ascolto del personale e dalla volontà di costruire piattaforme rivendicative concrete e immediatamente votate a migliorare lavoro e servizio pubblico scolastico. Storicamente, sono proprio queste sigle a promuovere scioperi, sit-in e momenti di protesta capaci di coinvolgere anche porzioni di lavoratori normalmente poco propensi alla mobilitazione.
Impatto previsto dello sciopero sul servizio scolastico
L’adesione allo sciopero generale scuola 28 novembre 2025 si preannuncia significativa. Gli osservatori indipendenti, sulla base dei primi dati raccolti, stimano una partecipazione elevata sia tra i docenti sia tra il personale ATA.
Queste le possibili conseguenze operative:
- Sospensione totale o parziale delle lezioni in molti istituti
- Chiusura di segreterie e servizi amministrativi interni
- Interruzione di alcune attività didattiche e progetti curriculari
- Impatto sulle famiglie, che dovranno organizzarsi per coprire la giornata di blocco
Nonostante i disagi, la maggioranza dei rappresentanti associativi e genitori comprende le ragioni profonde della protesta e riconosce nel sciopero generale scuola 28 novembre uno strumento indispensabile per una scuola migliore.
Prospettive future: scenari dopo il 28 novembre
Una delle incognite maggiori riguarda le risposte che il Governo e il Ministero dell’Istruzione vorranno fornire a fronte delle richieste sollevate dalla piattaforma COBAS scuola.
Nel passato, le mobilitazioni promosse dal sindacalismo di base hanno portato a tavoli di confronto, promesse di nuovi investimenti e – seppur gradualmente – a correttivi sulle politiche scolastiche. Tuttavia, la portata nazionale della protesta di quest’anno lascia intendere che sarà difficile ignorare la forza della mobilitazione e la necessità di riforme immediate su salario, organici, pensioni e classi.
Da qui l’importanza di mantenere alta l’attenzione sociale e politica anche dopo la data del 28 novembre, continuando la pressione sui decisori pubblici:
- Monitorando l’apertura o meno di tavoli negoziali
- Mantenendo la coesione tra i sindacati di base e le realtà territoriali
- Promuovendo anche a livello di opinione pubblica una narrazione veritiera sulle condizioni della scuola italiana
Solo un reale cambio di rotta potrà rispondere alle istanze di chi oggi scende in piazza.
Sintesi e conclusioni
Lo sciopero generale scuola 28 novembre rappresenta un momento cruciale per la riflessione sulle condizioni della scuola italiana. Attraverso una piattaforma articolata e comprensiva, COBAS e sindacalismo di base pongono sul tavolo questioni fondamentali come l’aumento stipendio docenti COBAS, la protesta ATA scuola 2025, la pensione docenti ultimo stipendio, il doppio canale assunzioni scuola e la riduzione numero alunni per classe.
Queste rivendicazioni, sostenute da dati concreti e vissuti quotidiani degli operatori, non sono solo giuste ma indispensabili per rilanciare una scuola pubblica di qualità, equa, accessibile e realmente inclusiva.
Sarà compito delle istituzioni ascoltare questa voce ampia e determinata. La scuola chiede attenzione, investimenti e rispetto: solo così si potrà restituire centralità all’istruzione e garantire il futuro delle nuove generazioni.