35 Milioni per la Scuola: Al via la Fase 2 di Agenda Sud per Combattere Dispersione e Divari Territoriali
Il Decreto Ministeriale 106/2025 dà nuovo slancio alla lotta contro l’abbandono e i gap nelle scuole del Mezzogiorno
Indice dei contenuti
- Introduzione: Il nuovo scenario di Agenda Sud Fase 2
- Il Decreto Ministeriale 106/2025: struttura e finalità
- Le finalità del Piano: contrastare la dispersione e ridurre i divari territoriali
- Stanziamento e criteri di distribuzione dei 35 milioni
- Chi sono le scuole beneficiarie e come verranno utilizzate le risorse
- Focus sulle scuole secondarie del Sud: criticità e opportunità
- Misure finanziate: miglioramento ambienti scolastici e prevenzione abbandono
- L’importanza della lotta alla dispersione scolastica in Italia
- Esperienze e best practices: cosa ha funzionato nel primo ciclo di Agenda Sud
- Ruolo degli enti locali e delle comunità scolastiche
- Prospettive future e impatto atteso
- Conclusioni e sintesi
Introduzione: Il nuovo scenario di Agenda Sud Fase 2
L’istruzione resta uno dei pilastri fondamentali per la crescita sociale, economica e culturale del Mezzogiorno d’Italia. Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha pubblicato il Decreto Ministeriale n. 106 del 29 maggio 2025 dando il via libera alla Fase 2 del piano Agenda Sud. Con uno stanziamento complessivo di 35 milioni di euro, il programma mira a ridurre i persistenti divari territoriali negli apprendimenti e a prevenire la dispersione scolastica nelle scuole secondarie delle regioni meridionali.
Questa iniziativa si inserisce nel solco delle riforme di sistema previste per il miglioramento della qualità formativa e punta a costruire condizioni più eque per le nuove generazioni, affrontando direttamente il fenomeno dell’abbandono e le disuguaglianze che ancora segnano il percorso educativo di molti studenti nel Sud Italia.
Il Decreto Ministeriale 106/2025: struttura e finalità
Con il Decreto Ministeriale n. 106/2025, il Ministero ribadisce la centralità della scuola come agente di inclusione e sviluppo, destinando alle scuole del Sud risorse mirate da investire in azioni di recupero e prevenzione. Il decreto individua una serie di interventi prioritari, che si affiancano alle misure già previste dalla Fase 1 dell’Agenda Sud, per sostenere progetti innovativi nei territori più fragili dal punto di vista socio-educativo.
L’obiettivo primario resta quello di garantire pari opportunità di apprendimento, coinvolgendo attivamente le scuole e le comunità attraverso la costruzione di ambienti didattici più accoglienti, attrezzati e stimolanti, nonché il potenziamento dell’offerta formativa extracurriculare.
Le finalità del piano: Contrastare la dispersione e ridurre i divari territoriali
Il cuore del piano Agenda Sud Fase 2 ruota intorno a due priorità: il contrasto alla dispersione scolastica e la riduzione dei divari territoriali. Secondo gli ultimi dati Eurostat e OCSE, proprio nel Mezzogiorno si registrano tassi di dispersione significativamente superiori alla media europea, con un conseguente impatto negativo sulle prospettive occupazionali e sociali dei giovani.
Le risorse stanziate dal Ministero devono servire a invertire questa tendenza, agendo su più piani:
- Potenziamento delle infrastrutture scolastiche
- Azioni di accompagnamento e orientamento per studenti a rischio abbandono
- Interventi di recupero delle competenze di base
- Supporto psicologico e pedagogico
- Incentivi per la frequenza e la partecipazione attiva
Stanziamento e criteri di distribuzione dei 35 milioni
Il Decreto Ministeriale 106/2025 assegna 35 milioni di euro alle scuole individuate come prioritarie, secondo criteri matematici precisi e su base oggettiva. Ogni istituzione scolastica può ricevere un massimo di 100.000 euro, da spendere in modo mirato e trasparente.
I finanziamenti saranno destinati a:
- Istituti situati in contesti ad alta vulnerabilità sociale
- Scuole caratterizzate da elevati tassi di abbandono e scarso rendimento degli studenti
- Plessi con condizioni strutturali carenti o spazi didattici da modernizzare
La scelta di non superare i 100.000 euro per scuola vuole favorire una distribuzione capillare, assicurando che un maggior numero di istituzioni possa beneficiare delle risorse, senza concentrare troppe risorse su pochi centri già consolidati.
Chi sono le scuole beneficiarie e come verranno utilizzate le risorse
Le scuole secondarie del Sud Italia sono le destinatarie primarie dei fondi previsti dal decreto, con l’obiettivo di colmare i gap più marcati nell’istruzione di secondo livello. Le risorse consentiranno di:
- Migliorare gli ambienti scolastici (aule, laboratori, spazi comuni)
- Acquisire strumenti digitali e tecnologici avanzati
- Ampliare l’offerta formativa extracurriculare (sport, musica, teatro, laboratori scientifici)
- Sostenere progetti personalizzati per studenti a rischio
- Formare il personale docente alle nuove sfide educative
Questi investimenti si inseriscono in una cornice più ampia di contrasto alla dispersione scolastica e alla marginalità, dotando le scuole di mezzi concreti per intervenire sulle cause strutturali e sociali dell’abbandono precoce.
Focus sulle scuole secondarie del Sud: criticità e opportunità
Le scuole secondarie del Sud, crocevia fondamentale fra istruzione di base e avviamento alla formazione superiore o al lavoro, sono spesso penalizzate da carenze strutturali, scarsità di risorse e contesti socio-economici complessi. Il rischio di dispersione si acuisce soprattutto tra i ragazzi che vivono in famiglie svantaggiate o in territori colpiti da fenomeni di marginalità.
Il Ministero Istruzione intende perciò offrire strumenti innovativi, investendo nel miglioramento degli ambienti scolastici e nella creazione di occasioni di partecipazione attiva. Attraverso un’efficace collaborazione fra scuola, enti locali, associazioni e famiglie si potranno costruire percorsi personalizzati e reti di sostegno per gli studenti più fragili.
Misure finanziate: miglioramento ambienti scolastici e prevenzione abbandono
Fra le misure finanziate grazie ai fondi Agenda Sud Fase 2, particolare rilievo assumono:
Modernizzazione degli ambienti scolastici
- Ristrutturazione di aule e spazi comuni per renderli più accoglienti e funzionali
- Adeguamento di laboratori scientifici e tecnici alle nuove esigenze didattiche
- Installazione di strumenti tecnologici all’avanguardia
Sviluppo di progetti anti-dispersione
- Laboratori di orientamento per la scelta consapevole del percorso scolastico
- Tutoring e mentoring per il recupero degli studenti demotivati
- Percorsi di educazione civica e alla legalità, con l’obiettivo di rafforzare il senso di appartenenza alla scuola
Supporto alle fragilità
- Sportelli di ascolto e supporto psicologico
- Interventi di inclusione per studenti con bisogni educativi speciali
- Coinvolgimento delle famiglie nelle attività scolastiche
L’importanza della lotta alla dispersione scolastica in Italia
Il fenomeno della dispersione scolastica è particolarmente grave in Italia e rappresenta una delle principali sfide per il sistema educativo nazionale, soprattutto al Sud. Secondo i dati ministeriali, nel Mezzogiorno oltre il 17% dei giovani tra i 18 e i 24 anni abbandona prematuramente gli studi. Un tasso ben superiore alla media europea e che compromette le prospettive di crescita, aumentando il rischio di emarginazione sociale e precarietà lavorativa.
Ridurre la dispersione scolastica significa investire concretamente sul futuro del Paese, sostenendo la crescita dei giovani e preparando cittadini più consapevoli e partecipi. I finanziamenti scuola sud Italia previsti dal decreto sono quindi un passo necessario ma non sufficiente: occorre un cambio di paradigma culturale, che ponga la scuola al centro dello sviluppo locale.
Esperienze e best practices: cosa ha funzionato nel primo ciclo di Agenda Sud
Durante la prima fase di Agenda Sud, molti istituti hanno promosso con successo azioni innovative:
- Progetti di apprendimento cooperativo
- Attività di alternanza scuola-lavoro con realtà territoriali
- Collaborazioni con organizzazioni del terzo settore per attività extrascolastiche
- Programmi di recupero delle competenze in italiano, matematica e lingue
Queste esperienze hanno evidenziato che dove si investe in risorse per il miglioramento degli ambienti scolastici e per il coinvolgimento della comunità educante, la dispersione diminuisce e il benessere degli studenti aumenta. Il passaggio alla Fase 2 punta proprio a consolidare queste buone pratiche e ad allargare la platea degli istituti coinvolti.
Ruolo degli enti locali e delle comunità scolastiche
Il successo del decreto ministeriale 106 2025 dipenderà anche dalla capacità delle scuole di lavorare in sinergia con gli enti locali, le famiglie e il tessuto socioeconomico di riferimento. L’interazione con Comuni, Province e Regioni, oltre che con realtà associative e imprese, consente di:
- Offrire soluzioni personalizzate ai fabbisogni del territorio
- Sviluppare attività extrascolastiche e corsi professionalizzanti
- Favorire il sostegno psicologico e la prevenzione del disagio giovanile
- Integrare servizi di orientamento, inserimento e formazione lavoro
La corresponsabilità tra scuola e territorio crea le condizioni per rendere i finanziamenti davvero efficaci e per garantire interventi duraturi nel tempo.
Prospettive future e impatto atteso
L’attuazione della Fase 2 di Agenda Sud può rappresentare un punto di svolta per molte realtà meridionali ancora segnate da forti disparità educative. Gli investimenti per riduzione divari territoriali scuole non dovrebbero essere considerati una misura straordinaria, ma rientrare in una strategia permanente per l’equità educativa a livello nazionale.
È fondamentale che le azioni previste dal piano siano monitorate e valutate in modo trasparente, così da correggere eventuali criticità in corso d’opera e replicare i modelli più efficaci. In particolare, è attesa una diminuzione progressiva dei tassi di abbandono scolastico, un miglioramento del clima interno agli istituti e una partecipazione più attiva alle attività curricolari e extracurricolari.
Conclusioni e sintesi
Il contrasto alla dispersione scolastica e la riduzione dei divari territoriali restano priorità ineludibili per il sistema educativo italiano, soprattutto nei territori del Sud dove il rischio di esclusione sociale è più elevato. Attraverso il Decreto Ministeriale 106/2025 e lo stanziamento di 35 milioni di euro nell’ambito di Agenda Sud Fase 2, il Governo e il Ministero dell’Istruzione ribadiscono la volontà di investire su una scuola più inclusiva, moderna e capace di offrire a ogni studente, indipendentemente dal luogo di nascita, le migliori opportunità di crescita personale e professionale.
L’efficacia di questi interventi dipenderà dalla qualità della progettazione, dalla partecipazione delle comunità locali e dalla capacità di monitorare e valutare risultati concreti. Solo così il Sud potrà colmare il divario educativo che ancora lo separa dal resto d’Europa e riconquistare un ruolo di centralità per lo sviluppo dell’intero Paese.