Roma ospita la conferenza finale del progetto europeo Improve: una nuova generazione di vulcanologi si affaccia sul panorama internazionale
Indice dei paragrafi
- Introduzione: la centralità della vulcanologia nella sicurezza globale
- Il progetto europeo Improve: obiettivi, partner e struttura
- La formazione di una nuova generazione di vulcanologi
- L’evento conclusivo presso l’INGV di Roma
- Esperimenti scientifici sui vulcani Etna e Krafla
- Il valore delle collaborazioni internazionali accademiche e industriali
- L’impatto della ricerca vulcanologica innovativa in Europa
- Il ruolo dell’INGV nelle iniziative di eccellenza
- Prospettive future per la ricerca vulcanica e giovani ricercatori
- Conclusioni: una comunità scientifica più forte e connessa
Introduzione: la centralità della vulcanologia nella sicurezza globale
La vulcanologia rappresenta una delle discipline scientifiche più rilevanti per la sicurezza delle comunità che vivono in prossimità di aree a rischio. Le eruzioni vulcaniche, infatti, possono avere impatti devastanti su scala locale e globale: basti pensare alle conseguenze per la salute, l’economia e l’ambiente. Ora più che mai, in un contesto di cambiamento climatico e di crescente attenzione verso la prevenzione dei disastri naturali, la formazione di esperti capaci di affrontare le nuove sfide della ricerca vulcanica è fondamentale.
In questo scenario, il progetto europeo Improve – acronimo di Innovative Multi-Partner Research in Volcanology and Education – ha segnato uno spartiacque nell’ambito della formazione di giovani ricercatori vulcani e nello sviluppo di metodologie di ricerca avanzate. La conferenza internazionale conclusiva, tenutasi a Roma il 4 agosto 2025 presso la sede centrale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha rappresentato una vetrina sulle conquiste di questo percorso.
Il progetto europeo Improve: obiettivi, partner e struttura
Nato grazie al sostegno dell’Unione Europea, il progetto europeo Improve si è posto obiettivi ambiziosi:
- rafforzare la collaborazione accademica vulcanologia tra i principali istituti di ricerca vulcani Europa;
- creare una nuova generazione vulcanologi in grado di affrontare problematiche urgenti con competenze multidisciplinari;
- sviluppare approcci sperimentali innovativi, anche attraverso partnership con il settore privato.
Il progetto ha coinvolto 9 istituzioni accademiche di eccellenza e 3 aziende tecnologiche, ampliando la rete di conoscenze e infrastrutture a disposizione dei ricercatori. Grazie a questa sinergia, Improve si è configurato come esempio di come la sinergia tra università, centri di ricerca e industria possa portare all’acquisizione di competenze rare e alla produzione di risultati ad alto impatto scientifico e sociale.
Tra i partner principali figurano:
- Università e centri di ricerca di paesi come Italia, Islanda, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Norvegia;
- Aziende specializzate nello sviluppo di strumentazioni per la raccolta e l’analisi dei dati vulcanici;
- Soggetti istituzionali impegnati nella gestione del rischio e nella protezione civile.
La formazione di una nuova generazione di vulcanologi
Uno degli aspetti più innovativi del progetto Improve è rappresentato dalla formazione avanzata dei giovani ricercatori. In totale, sono stati coinvolti 15 giovani studiosi internazionali, selezionati tramite un bando competitivo a livello europeo, e inseriti in un percorso triennale che ha alternato didattica avanzata, formazione sul campo, attività laboratoriali e tirocini presso i partner industriali.
L’obiettivo? Non solo trasferire conoscenze teoriche di alto livello sul funzionamento dei vulcani, ma anche formare scienziati in grado di lavorare in gruppi multiculturali, utilizzare strumenti tecnologici di ultima generazione ed essere protagonisti della comunicazione del rischio vulcanico verso le comunità.
Questo investimento nella formazione è oggi riconosciuto come la vera chiave di successo per la ricerca scientifica in un’epoca in cui interdisciplinarietà e cooperazione sono elementi imprescindibili.
L’evento conclusivo presso l’INGV di Roma
La scelta di Roma come sede della conferenza internazionale conclusiva del progetto Improve non è casuale. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, tra le eccellenze mondiali per la sua attività scientifica e di divulgazione, rappresenta il luogo ideale per celebrare il completamento di un’iniziativa così innovativa nell’ambito della vulcanologia europea.
Durante l’evento, i risultati del progetto sono stati illustrati davanti a una platea di esperti, rappresentanti delle istituzioni, studenti e docenti. Le giornate di lavoro sono state caratterizzate da presentazioni scientifiche sui principali esperimenti condotti sui vulcani Etna e Krafla, tavole rotonde sulla valorizzazione delle competenze acquisite, incontri con le aziende partner e momenti di networking tra le diverse generazioni di scienziati.
Particolarmente interessante è stata la sessione dedicata al tema della comunicazione del rischio vulcanico e della diffusione dei risultati della ricerca: vengono infatti sviluppate strategie per una divulgazione efficace sia a livello locale sia internazionale.
Esperimenti scientifici sui vulcani Etna e Krafla
Uno degli elementi distintivi del progetto Improve è stata la realizzazione di esperimenti avanzati su alcuni dei vulcani più studiati e affascinanti d’Europa: l’Etna in Sicilia e il Krafla in Islanda. Questi studi sono stati fondamentali per:
- testare sul campo nuove tecnologie di monitoraggio;
- sviluppare modelli fisici e matematici più accurati sui meccanismi eruttivi;
- formare i giovani scienziati all’utilizzo di strumenti e sensori di ultima generazione.
Sull’Etna, il gruppo dei ricercatori ha installato una rete di sensori in grado di rilevare variazioni sismiche, termiche e chimiche legate all’attività del vulcano, permettendo un confronto fra dati trasmessi in tempo reale e interpretazioni dei fenomeni in atto. Presso il Krafla, invece, sono stati effettuati esperimenti di simulazione delle eruzioni e campionamento dei gas vulcanici, utili allo studio delle dinamiche profonde che regolano la risalita del magma.
Questi esperimenti hanno avuto non solo un valore scientifico, ma anche formativo e operativo, offrendo agli studiosi la possibilità di confrontarsi con condizioni ambientali differenti e migliorare la capacità di risposta in caso di crisi vulcaniche.
Il valore delle collaborazioni internazionali accademiche e industriali
Il successo di Improve si fonda sulla capacità di mettere insieme realtà scientifiche e industriali differenti e sulle sinergie create attraverso la collaborazione accademica vulcanologia. Il coinvolgimento di istituti ricerca vulcani Europa e aziende ha permesso di:
- accedere a infrastrutture, laboratori e strumentazioni avanzate;
- condividere competenze ed esperienze eterogenee;
- favorire la mobilità dei ricercatori tra i diversi paesi partner;
- promuovere un approccio realmente interdisciplinare.
Questa cooperazione ha generato una nuova cultura scientifica all’insegna della condivisione, dell’apertura e della responsabilità nei confronti della società. L’inserimento di aziende tecnologiche ha inoltre accelerato l’innovazione nella ricerca vulcanica, grazie allo sviluppo congiunto di sensori, piattaforme di acquisizione dati e software per l’analisi predittiva.
L’impatto della ricerca vulcanologica innovativa in Europa
Le ricadute del progetto Improve sono molteplici e vanno oltre la sola formazione dei giovani. Gli approcci sperimentali sviluppati durante il progetto rappresentano uno standard di qualità anche per altre iniziative scientifiche in Europa. I risultati presentati alla conferenza internazionale vulcanologia Roma saranno pubblicati su riviste scientifiche di settore e messi a disposizione della comunità tramite piattaforme open access.
Particolarmente significativa è la valorizzazione dei dati raccolti nei grandi esperimenti sui vulcani Etna e Krafla, che potranno essere utilizzati come base per ulteriori studi a livello europeo e globale. Inoltre, il rafforzamento della rete europea di eventi scientifici vulcanologia Italia favorisce la condivisione di best practices e sviluppa una coscienza scientifica più diffusa e aggiornata sulle dinamiche dei vulcani.
Il ruolo dell’INGV nelle iniziative di eccellenza
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, principale promotore dell’evento romano, si conferma così punto di riferimento assoluto nelle iniziative Ingv vulcanologia e nell'organizzazione di eventi scientifici vulcanologia Italia di respiro internazionale. L’INGV è stato determinante sia per la formazione dei giovani ricercatori, sia per l’implementazione degli esperimenti sul campo, sia nella costruzione delle relazioni con le istituzioni locali e le comunità.
Da anni l’istituto promuove la ricerca multidisciplinare, la divulgazione scientifica e la collaborazione internazionale, contribuendo in modo sensibile ad accrescere la resilienza delle popolazioni esposte al rischio vulcanico. La presenza di ricercatori del calibro dei docenti INGV tra i mentori dei più giovani ha costituito un elemento di stimolo e di arricchimento reciproco.
Prospettive future per la ricerca vulcanica e giovani ricercatori
Concluso il progetto Improve, si aprono nuovi scenari e opportunità per la ricerca vulcanica innovativa e per la crescita professionale dei giovani vulcanologi. Tra le prospettive più interessanti emerse durante la conferenza finale si segnalano:
- lo sviluppo di piattaforme europee integrate per il monitoraggio dei vulcani attivi;
- l’istituzione di percorsi di dottorato e post-doc in collaborazione tra le principali università e centri di ricerca europei;
- l’offerta di corsi di formazione permanente per il personale tecnico e la protezione civile;
- la creazione di progetti pilota per la comunicazione e la cittadinanza attiva nelle aree a rischio.
L’investimento sulle nuove generazioni di ricercatori appare la strada più promettente per garantire la continuità e la crescita delle competenze necessarie alla gestione delle emergenze vulcaniche e alla prevenzione. La Rete Improve potrà fungere da trampolino di lancio per idee innovative e soluzioni tecnologiche da esportare anche in altri contesti a rischio geologico.
Conclusioni: una comunità scientifica più forte e connessa
La conferenza di Roma rappresenta l’epilogo – ma anche un nuovo inizio – per una comunità scientifica che oggi appare più forte, connessa e pronta a rispondere alle sfide del futuro. Il progetto europeo Improve ha dimostrato come la collaborazione accademica vulcanologia, la sinergia tra ricerca e industria, e la formazione di una nuova generazione di vulcanologi siano elementi imprescindibili per salvaguardare le società europee dagli effetti dei vulcani.
Le conoscenze acquisite, i dati raccolti e la rete internazionale costruita sono ora patrimonio comune di coloro che lavorano per la sicurezza e il benessere delle comunità. Ne risultano potenziati tanto il settore scientifico quanto la sensibilità pubblica verso la prevenzione e la gestione del rischio vulcanico. In questo modo, la lezione di Improve continuerà a produrre effetti positivi anche negli anni a venire, consolidando il ruolo dell’Europa quale laboratorio di eccellenza nella ricerca vulcanica innovativa e nella formazione delle sue menti più brillanti.