Il Fondo Italiano per le Scienze Applicate (FISA) rappresenta una svolta nel panorama della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale in Italia. Con un investimento di 170 milioni di euro, il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha selezionato 49 progetti di eccellenza, puntando su innovazione e trasferimento tecnologico nei settori più strategici per il futuro del Paese. Questa iniziativa sottolinea la volontà delle istituzioni di promuovere la competitività italiana a livello globale attraverso la sinergia tra università, enti di ricerca e imprese.
Le sei macro aree della ricerca applicata
Il FISA si concentra su sei aree fondamentali:
- Advanced manufacturing: 12 progetti dedicati a robotica, sistemi intelligenti e miglioramento dei processi industriali.
- Advanced materials: 13 progetti su materiali innovativi e sostenibili, dall’energia all’industria spaziale.
- Artificial intelligence: 5 iniziative che spaziano dai modelli generativi all’AI per sanità e industria.
- Life-Science technologies: 8 progetti per una medicina più predittiva, personalizzata e sostenibile.
- Micro/nano electronics, photonics and quantum technologies: 6 progetti su chip, sensori e tecnologie di calcolo avanzato.
- Security, connectivity and space: 5 progetti per reti digitali sicure e tecnologie spaziali di nuova generazione.
Collaborazione tra ricerca e industria
Il modello di partenariato promosso da FISA coinvolge principal investigator, imprese, università ed enti di ricerca. Questo approccio favorisce la creazione di nuove filiere produttive e la trasformazione della conoscenza scientifica in valore economico e sociale. Come affermato dalla ministra Anna Maria Bernini: “Questo investimento è un moltiplicatore di competitività. La ricerca applicata, quando si sviluppa attraverso una collaborazione organica tra università, enti di ricerca e imprese, rappresenta il modello più efficace per trasformare la conoscenza scientifica in valore economico e sociale”.
Impatto e prospettive del finanziamento FISA
L’investimento del MUR mira a rafforzare l’autonomia tecnologica e la competitività industriale dell’Italia e dell’Europa. “È in questa intersezione tra rigore scientifico e obiettivi industriali che nascono le innovazioni per creare nuove filiere produttive e per rispondere alle grandi sfide del nostro tempo. L'Italia ha dimostrato di saper competere ai massimi livelli quando ricerca e industria dialogano e collaborano concretamente. Investire nella ricerca applicata significa investire nella capacità del Paese di essere protagonista, non spettatore, delle trasformazioni globali”, conclude la ministra Bernini.
Sintesi finale
Il Fondo Italiano per le Scienze Applicate si configura come uno strumento chiave per il rilancio dell’innovazione e della competitività nel nostro Paese. Grazie a una strategia mirata e a una forte collaborazione tra pubblico e privato, l’Italia può consolidare la propria posizione tra le nazioni leader nella ricerca applicata, affrontando con efficacia le sfide tecnologiche ed economiche dei prossimi anni.