Loading...
Lavorare Insieme per il Futuro: La Giornata Nazionale dell’Orientamento Universitario a Viterbo

Lavorare Insieme per il Futuro: La Giornata Nazionale dell’Orientamento Universitario a Viterbo

Università, istituzioni e territorio uniti per guidare gli studenti verso scelte universitarie consapevoli. Focus su cooperazione, reti e opportunità per il sistema universitario italiano.

Lavorare Insieme per il Futuro: La Giornata Nazionale dell’Orientamento Universitario a Viterbo

La Giornata Nazionale dell’Orientamento Universitario si è svolta con grande partecipazione presso l’Università degli Studi della Tuscia a Viterbo, unendo istituzioni accademiche, rappresentanti politici, enti del territorio e oltre 700.000 studenti coinvolti nella dimensione nazionale del PNRR Orientamento. L’evento, che ha visto la presenza autorevole della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) e del MUR (Ministero dell’Università e Ricerca), si è affermato come appuntamento cruciale per riflettere sulla transizione scuola-università e sugli strumenti per rendere le scelte universitarie sempre più informate e consapevoli.

Indice dei Paragrafi

  • La giornata dell’orientamento: il senso di un evento nazionale
  • Le parole chiave: cooperazione e lavoro di rete nell’orientamento universitario 2025
  • Il ruolo delle istituzioni e le nuove sfide dell’orientamento
  • La transizione scuola-università e il supporto alle scelte consapevoli
  • Fondi, borse di studio e azioni concrete: il caso Lazio e la dimensione nazionale
  • I servizi di orientamento studenti: buone pratiche e testimonianze
  • L’impatto delle iniziative universitarie a Viterbo sulla comunità e sul territorio
  • Conclusioni: Un futuro guidato da reti, conoscenza e inclusione

La giornata dell’orientamento: il senso di un evento nazionale

Il 27 ottobre 2025 si è tenuta presso l’Università degli Studi della Tuscia la nuova edizione della Giornata Nazionale dell’Orientamento Universitario, appuntamento cruciale nel calendario accademico italiano. La scelta di Viterbo non è casuale: la città, sede di una giovane università ma già fortemente radicata nel territorio, offre un esempio perfetto di come gli atenei possano rappresentare centri propulsori di orientamento, dialogo e sviluppo per le nuove generazioni.

Questo evento, che ha visto l’intervento di oltre 700.000 studenti in tutto il Paese attraverso i programmi PNRR Orientamento, ha avuto come principali protagonisti non solo i giovani, ma anche docenti, rettori, rappresentanti istituzionali e operatori delle politiche educative. Presenti ai lavori, tra gli altri, Ilaria Armentano, Stefano Ubertini, Giorgio Calcagnini, Marcella Galgano e Daniele Sabatini: ciascuno di loro si è fatto portavoce dell’importanza dell’orientamento come servizio educativo essenziale e opportunità per costruire una società più inclusiva e competitiva.

La collaborazione tra CRUI, MUR e Regione Lazio è stata fondamentale per conferire all’evento una connotazione nazionale, ma con una forte attenzione alla realtà locale. Il messaggio rivolto agli studenti è chiaro: “Le Università non lavorano da sole, ma insieme”.

Le parole chiave: cooperazione e lavoro di rete nell’orientamento universitario 2025

Durante la giornata, le parole chiave più volte richiamate sono cooperazione, reti, comunità educante. Ilaria Armentano ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra università italiane, nonché il ruolo del dialogo continuo tra scuole superiori, università, consulenti di orientamento e imprese per attivare percorsi di transizione realmente efficaci.

Alla base delle strategie per l’orientamento universitario 2025, dunque, c’è la consapevolezza che le sfide dell’accesso all’istruzione terziaria si possono affrontare solo con un’azione corale, continua, diffusa e innovativa.

Il ruolo delle istituzioni e le nuove sfide dell’orientamento

L’intervento del Rettore della Tuscia, Stefano Ubertini, ha posto l’accento sull’impatto dei fondi PNRR nel potenziare le azioni di orientamento.

Non mancano, tuttavia, nuove sfide: la dispersione scolastica, le disuguaglianze territoriali, la transizione digitale e le nuove esigenze del mercato del lavoro richiedono soluzioni sempre più mirate. In quest’ottica, l’orientamento non è più solo “informazione sull’offerta formativa”, ma accompagnamento personalizzato a partire dall’ultimo anno delle scuole superiori, spesso anche prima, per poi proseguire nel primo ciclo universitario con tutor, laboratori e iniziative dedicate.

La transizione scuola-università e il supporto alle scelte consapevoli

La transizione scuola-università rappresenta uno dei momenti di fragilità ma anche di maggiore potenzialità per i giovani italiani. Secondo i dati discussi in occasione dell’evento, ancora troppi ragazzi abbandonano il percorso di studi dopo il diploma o durante i primi anni di università. Le ragioni? Spesso sono legate a scarsa conoscenza dei corsi di laurea, idee poco chiare sulle opportunità occupazionali post-laurea, timori rispetto a vincoli economici e residenziali.

In questa prospettiva, la Giornata Nazionale dell’Orientamento Universitario è anche un laboratorio di buone pratiche, con workshop, testimonianze di studenti universitari, simulazioni di colloqui e sessioni interattive.

Fondi, borse di studio e azioni concrete: il caso Lazio e la dimensione nazionale

Uno dei momenti più significativi della giornata è stato l’annuncio da parte di Daniele Sabatini dei nuovi finanziamenti.

Questo intervento, che porta la Regione Lazio ai vertici nazionali per risorse dedicate agli studenti, si inserisce in una cornice più ampia di servizi di orientamento studenti, supporto psicologico, tutoraggio e assistenza abitativa. Non solo fondi, quindi, ma anche investimenti in capitale umano e servizi di qualità.

In un contesto dove ancora permangono differenze tra Nord e Sud, tra grandi città e aree interne, questi fondi risultano particolarmente strategici per favorire la mobilità sociale e ridurre le barriere all’istruzione superiore.

I servizi di orientamento studenti: buone pratiche e testimonianze

Durante i lavori sono state presentate alcune tra le buone pratiche e le testimonianze più significative in tema di orientamento universitario. Tra queste:

  • Open day periodici organizzati da tutte le università laziali, con la presenza di docenti, studenti senior, alumni e aziende partner.
  • Sportelli di orientamento online attivi tutto l’anno, facilmente accessibili anche dalle zone rurali e dalle piccole città.
  • Percorsi di mentoring tra studenti universitari e studenti delle superiori, per uno scambio autentico di esperienze e informazioni.
  • Pacchetti informativi dedicati alle famiglie, con simulazioni di test di ammissione, incontri sulle professioni emergenti e focus sulle competenze digitali richieste dal mercato.
  • Laboratori pratici sulle soft skill e le competenze trasversali.

Risulta chiaro come il nuovo modello di orientamento universitario preveda figure specializzate capaci di ascoltare, informare, motivare e assistere ogni studente nella propria unicità, rendendo la scelta universitaria meno ansiogena e più calata nella realtà dei desideri personali e delle opportunità lavorative.

L’impatto delle iniziative universitarie a Viterbo sulla comunità e sul territorio

La scelta di Viterbo come sede della Giornata Nazionale dell’Orientamento Universitario è significativa anche da un punto di vista simbolico e pratico. La Università degli Studi della Tuscia, negli ultimi anni, si è distinta per la capacità di attivare politiche di inclusione e programmi innovativi di orientamento.

Oltre a consolidare i rapporti con le scuole superiori limitrofe, l’ateneo ha investito in:

  1. Collaborazioni con enti locali e aziende

Per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro degli studenti già durante il percorso universitario attraverso stage, tirocini e progetti d’impresa.

  1. Valorizzazione delle eccellenze territoriali

Con iniziative dedicate agli studenti più meritevoli delle aree interne della Tuscia, spesso svantaggiate rispetto ai grandi centri di studio.

  1. Programmi di accoglienza per studenti stranieri e fuori sede

Per rendere l’ateneo sempre più aperto e internazionale.

  1. Eventi di networking

Durante l’anno, incontri tra docenti, istituzioni e studenti per creare una comunità inclusiva e motivata.

A testimonianza della bontà di questo modello, molti alunni della Tuscia hanno raccontato come il servizio di orientamento abbia fatto la differenza nel loro percorso accademico e personale.

Conclusioni: Un futuro guidato da reti, conoscenza e inclusione

La Giornata Nazionale dell’Orientamento Universitario 2025 a Viterbo sancisce un cambiamento di passo nella cultura dell’orientamento italiano. Oggi gli studenti possono contare su strumenti, risorse e reti mai così forti, ma soprattutto su una nuova alleanza educativa tra università, scuola, famiglia, istituzioni e territorio.

I punti qualificanti di questa rivoluzione sono:

  • Un orientamento sempre più personalizzato e anticipato.
  • Investimenti concreti per ridurre le barriere economiche (come le borse di studio Regione Lazio).
  • Integrazione tra digitale e presenza per raggiungere anche le zone meno servite.
  • Un focus sulle scelte universitarie consapevoli e informate, per evitare abbandoni e favorire l’ingresso qualificato nel mondo del lavoro.
  • Una comunità italiana dell’orientamento che fa squadra e lavora insieme per il futuro delle giovani generazioni.

L’appuntamento lanciato dalla Tuscia è ora rilanciato su scala nazionale, perché solo lavorando insieme – università, territorio e istituzioni – si può offrire agli studenti un domani ricco di opportunità, diritti e consapevolezza.

Pubblicato il: 27 ottobre 2025 alle ore 12:51

Redazione EduNews24

Articolo creato da

Redazione EduNews24

Articoli Correlati