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Zoom rivoluziona la videoconferenza: arrivano gli avatar generati dall'intelligenza artificiale
Tecnologia

Zoom rivoluziona la videoconferenza: arrivano gli avatar generati dall'intelligenza artificiale

Nuove frontiere della personalizzazione e della privacy con i nuovi avatar IA di Zoom: come funziona la tecnologia e cosa cambia per utenti e aziende

Zoom rivoluziona la videoconferenza: arrivano gli avatar generati dall'intelligenza artificiale

Indice dei contenuti

  • Introduzione: Zoom e il futuro della comunicazione digitale
  • Che cosa sono gli avatar generati dall'IA su Zoom?
  • Come funzionano gli avatar digitali nelle videoconferenze
  • Personalizzazione: abbigliamento virtuale e opzioni creative
  • Sicurezza e privacy: tutela dei dati caricati dagli utenti
  • Confronto con la concorrenza: l’iniziativa di Google Meet con 'ask Gemini'
  • Implicazioni per il futuro del lavoro e della didattica digitale
  • Opinioni e scenari futuri: una nuova identità digitale?
  • Conclusioni: opportunità e sfide nell’era degli avatar IA

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Introduzione: Zoom e il futuro della comunicazione digitale

Negli ultimi anni, Zoom si è trasformata in una delle principali piattaforme di videoconferenza, diventando simbolo della comunicazione a distanza in tutto il mondo. Dalla scuola al lavoro, passando per gli incontri familiari, la tecnologia ha rivoluzionato le abitudini quotidiane. Nel settembre 2025, la società annuncia un importante passo avanti lanciando avatar generati dall’intelligenza artificiale (IA), strumenti che promettono di ridefinire la presenza digitale nelle riunioni virtuali.

A partire da questa novità, emerge una domanda fondamentale: cosa significa creare una rappresentazione digitale di sé stessi e quali sono le potenzialità e i rischi per le organizzazioni, le scuole e i singoli utenti? L’approfondimento che segue analizza nel dettaglio le nuove funzionalità, le implicazioni pratiche e sociali ed il panorama competitivo in cui Zoom si trova oggi ad operare.

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Che cosa sono gli avatar generati dall'IA su Zoom?

Gli avatar generati IA Zoom rappresentano l’ultima frontiera della digitalizzazione della comunicazione personale. Grazie a tecnologie di intelligenza artificiale avanzata, gli utenti con abbonamento Workplace ora possono generare un proprio avatar digitale caricando un semplice selfie. Il sistema, tramite complessi algoritmi di riconoscimento e ricostruzione visiva, elabora l’immagine per creare una rappresentazione grafica tridimensionale fedele nei tratti somatici e personalizzabile anche nell'abbigliamento.

Il funzionamento si basa sulla combinazione di machine learning, computer vision e reti neurali: Zoom infatti utilizza modelli IA in grado di analizzare la foto inserita, identificare i tratti rilevanti (volto, acconciatura, colore degli occhi, ecc.) e trasformarli in un avatar digitale pronto all’uso. Il risultato mira a bilanciare fedeltà e adattamento cartoonesco, offrendo uno strumento pratico e gradevole graficamente.

Questa tecnologia introduce quindi nuovi paradigmi nel modo di presentarsi in videoconferenza, favorendo una maggiore flessibilità e il rispetto della privacy, ma apre anche interrogativi sulla percezione dell’identità e sull’uso delle immagini personali online.

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Come funzionano gli avatar digitali nelle videoconferenze

Una volta creato, l’avatar viene integrato direttamente nell’interfaccia di Zoom. Durante una videoconferenza, attraverso il sistema di tracking dei movimenti, l’avatar digitale riproduce in tempo reale le espressioni facciali, i movimenti della testa e le principali gestualità dell’utente.

Questo avviene tramite la fotocamera del dispositivo che, anche se non mostra direttamente il volto reale, continua a monitorare i movimenti garantendo una rappresentazione adeguata e sincronizzata dell’utente all’interno della chiamata. La tecnologia è particolarmente efficace grazie all’utilizzo di deep learning specifico per la minimizzazione del lag e la massima naturalezza dell’esperienza.

L’obiettivo è duplice:

  • Garantire una presenza “autentica” anche in mancanza di video diretto
  • Consentire una gestione più rilassata e meno invasiva della propria immagine nelle riunioni

Questa funzione risulta particolarmente utile in ambiti formali, educativi o quando le condizioni ambientali non consentono una presenza al video in prima persona.

Un esempio pratico: insegnanti e studenti possono utilizzare gli avatar IA per videoconferenza per mantenere interattività, espressività ed empatia anche nelle lezioni online, superando il senso di alienazione che può derivare dall’assenza di telecamera accesa.

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Personalizzazione: abbigliamento virtuale e opzioni creative

Uno dei punti di forza delle novità Zoom 2025 è rappresentato dalle possibilità di personalizzazione avatar Zoom. Oltre ai lineamenti tratti dal selfie originale, gli utenti possono scegliere tra un’ampia gamma di opzioni per personalizzare abbigliamento, accessori e talvolta perfino lo sfondo virtuale.

Le funzioni principali includono:

  • Selezione dell’abbigliamento virtuale (formale, casual, creativo...)
  • Accessori tematici (occhiali, cappelli, spille)
  • Colori e pattern personalizzabili
  • Animazioni speciali in base all’umore o al contesto della riunione

Questa varietà consente di adattare l’avatar ai diversi contesti d’uso, dal business meeting alla riunione informale tra colleghi o amici, passando per gli eventi scolastici.

Come suggerisce il team di sviluppo Zoom, la personalizzazione contribuisce non solo a rendere l’esperienza più ludica, ma anche a favorire l’engagement ed una comunicazione più efficace in ambiente virtuale. La scelta dell’abbigliamento virtuale Zoom permette di gestire anche esigenze di decoro e uniformità richieste da alcune organizzazioni, mantenendo comunque uno spazio per l’espressione individuale.

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Sicurezza e privacy: tutela dei dati caricati dagli utenti

L’introduzione di avatar digitali pone questioni cruciali in termini di privacy e sicurezza. Caricare un selfie su una piattaforma cloud per la creazione di un profilo digitale solleva interrogativi sulla protezione dei dati personali, soprattutto in ambito lavorativo e scolastico.

Zoom ha dichiarato che tutte le immagini caricate sono trattate secondo i più recenti standard di sicurezza informatica, con processi di anonimizzazione e crittografia end-to-end.

Tra le pratiche adottate:

  • Conservazione temporanea delle immagini: la foto caricata per la creazione dell’avatar viene eliminata dai server una volta completato il processo
  • Nessuna condivisione con servizi terzi né utilizzi differenti da quelli richiesti dall’utente
  • Audit periodici sugli algoritmi IA utilizzati per verificare il rispetto delle normative RGPD e GDPR

Tuttavia, le associazioni per la tutela dei diritti digitali raccomandano agli utenti di valutare con attenzione i permessi concessi, soprattutto in contesti sensibili come la scuola o l’ambito aziendale. Un utilizzo consapevole e la trasparenza da parte delle piattaforme restano elementi fondamentali per la fiducia nel digitale.

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Confronto con la concorrenza: l’iniziativa di Google Meet con 'ask Gemini'

Il settore delle videoconferenze vive una competizione sempre più accesa sul tema dell’innovazione e delle funzionalità avanzate. In contemporanea con l’annuncio di Zoom, anche Google introduce una novità: la funzione 'ask Gemini' nell’app Meet.

'Ask Gemini' offre agli utenti la possibilità di interagire con un assistente virtuale AI che può supportare la gestione delle riunioni, dalla generazione di appunti fino alla moderazione delle domande.

Questo duello tra giganti della tecnologia evidenzia:

  • La centralità dell’IA per personalizzare e ottimizzare l’esperienza in videoconferenza
  • L’evoluzione della comunicazione verso forme sempre più interattive, in cui l’identità digitale (avatar, co-piloti AI, ecc.) diventa parte integrante

Mentre Google punta sul supporto proattivo con Gemini, Zoom incentra la propria innovazione sulla rappresentazione visiva, fornendo strumenti per un’identità digitale controllabile, flessibile e protetta.

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Implicazioni per il futuro del lavoro e della didattica digitale

L’introduzione degli avatar IA per videoconferenza può avere impatti considerevoli in diversi ambiti:

  • Didattica a distanza: gli studenti (e i docenti) potranno partecipare in modo più disinvolto alle lezioni, superando eventuali inibizioni dovute all’uso della webcam
  • Smart working: i dipendenti possono gestire le proprie presenze anche in situazioni meno “presentabili”, senza rinunciare all’interazione visiva
  • Inclusione: gli avatar, se ben progettati, possono venire incontro alle esigenze di chi presenta disagi rispetto all’utilizzo della propria immagine reale

Vi sono però rischi e criticità, tra cui:

  • Possibili abusi o creazione di identità fittizie
  • Rischi di alienazione sociale per un utilizzo eccessivo delle riproduzioni digitali
  • Nuove sfide in tema di netiquette e regolamenti d’uso nelle organizzazioni

È quindi importante integrare la formazione all’utilizzo consapevole di queste tecnologie, sia in azienda che in ambito scolastico, con apposite linee guida mirate alla responsabilità digitale.

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Opinioni e scenari futuri: una nuova identità digitale?

L’avvento degli avatar generati IA Zoom offre spunti di riflessione anche dal punto di vista sociologico e antropologico. La digitalizzazione dell'identità non è più solo frutto di nickname o immagini profilo: si traduce oggi in veri e propri "alter ego" tridimensionali, dotati di movimenti, espressività e capacità di rappresentare emozioni.

Queste innovazioni:

  • Potrebbero spingere la nascita di nuovi format comunicativi, eventi, giochi di ruolo aziendali o didattici
  • Sollevano la questione etica della veridicità e tracciabilità nelle interazioni digitali
  • Aprono scenari inediti legati a psicologia dell’immagine e percezione dei gruppi nei contesti online

Secondo alcuni esperti, la tendenza a standardizzare parte dell’esperienza digitale accelererà la nascita di norme, «buone pratiche» e nuovi codici di comportamento, indispensabili per garantire uno sviluppo armonico di questi strumenti.

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Conclusioni: opportunità e sfide nell’era degli avatar IA

Il lancio degli avatar digitali videoconferenza di Zoom segna una nuova tappa nel processo di trasformazione digitale delle relazioni umane. Se da una parte la tecnologia aiuta la personalizzazione, la tutela della privacy e una migliore gestione della presenza online, dall’altra impone una rinnovata attenzione sui temi della sicurezza, dell’inclusione e dell’etica digitale.

I prossimi mesi saranno cruciali per comprendere l’effettiva accoglienza da parte di scuole, aziende e pubbliche amministrazioni, nonché l’evoluzione delle risposte da parte della concorrenza (Google, Microsoft, ecc.). Intanto, Zoom si conferma protagonista di un settore in rapida mutazione, capace di intercettare e guidare i bisogni di una società sempre più connessa e consapevole delle proprie identità multiple.

Mentre il confine tra realtà fisica e rappresentazione digitale si fa sempre più labile, il compito di educatori, manager ed esperti sarà accompagnare utenti piccoli e grandi verso un uso equilibrato e responsabile di queste nuove funzionalità avanzate Zoom. Solo così sarà possibile cogliere tutte le opportunità di una rivoluzione destinata a ridisegnare il concetto stesso di presenza nella società digitale.

Pubblicato il: 18 settembre 2025 alle ore 13:13

Redazione EduNews24

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