Ricordo di Giuseppe Crippa, pioniere italiano dei microchip
La notizia della scomparsa di Giuseppe Crippa, fondatore di Technoprobe e figura cardine della microelettronica italiana, ha suscitato profonda commozione non solo nel territorio di Robbiate, in provincia di Lecco, dove l’azienda è nata, ma anche nel vasto panorama dell’industria globale dei semiconduttori. Crippa, scomparso a 90 anni, lascia una storia esemplare di tenacia, creatività e capacità di trasformare una passione personale in uno dei più influenti colossi industriali europei: Technoprobe, da lui fondata nel 1995, che oggi può vantare clienti del calibro di Apple, Samsung, Intel, 2.700 dipendenti e un network internazionale di 23 sedi nel mondo.
Indice dei paragrafi
- Le origini di un imprenditore visionario
- L’invenzione in garage e la nascita di Technoprobe
- Crescita internazionale e collaborazioni con giganti mondiali
- Il ruolo di Crippa nell’industria microelettronica italiana
- La dimensione sociale dell’imprenditore: l’hub vaccinale a Robbiate
- Il lutto dell’azienda e il ricordo degli addetti ai lavori
- L’impatto su Lecco: territorio e industrie innovative
- Uno sguardo al futuro: l’eredità di Crippa e di Technoprobe
- Sintesi e riflessioni conclusive
Le origini di un imprenditore visionario
Nato nel cuore del Nord Italia, Giuseppe Crippa ha trascorso la sua vita immerso in quell’humus produttivo lombardo fatto di ingegno, lavoro e ingegneria di precisione. Prima di diventare imprenditore, lavorò per decenni come dipendente in una multinazionale leader della microelettronica, maturando competenze e una visione che sarebbero risultate determinanti per il suo futuro. Fin da giovane, è stato guidato da una curiosità metodica verso i circuiti integrati e le tecnologie emergenti. Una passione che, negli anni Novanta, si sarebbe concretizzata in un progetto ambizioso: colmare un vuoto nel mercato della microelettronica con qualcosa di profondamente innovativo.
L’invenzione in garage e la nascita di Technoprobe
Il racconto della creazione di Technoprobe affascina per la semplicità dei suoi inizi e la complessità della vision. Nell’immaginario collettivo, i grandi colossi tecnologici nascono spesso in laboratori avveniristici; la storia di Crippa, invece, parte da un piccolo garage dietro casa, a Robbiate. Qui, lavorando alla costruzione di probe card, strumenti indispensabili per testare i microchip prima che vengano inseriti nei nostri smartphone o computer, Crippa riuscì in breve tempo a realizzare prototipi che interessarono clienti anche oltre i confini nazionali. La sua era una scommessa controcorrente: dimostrare che anche in Italia era possibile eccellere nella microelettronica, settore considerato allora appannaggio della Silicon Valley e dei colossi asiatici.
Nel 1995, Technoprobe vede ufficialmente la luce. Partendo da una dimensione artigianale, l’azienda progetta, produce e consegna probe card ad aziende sempre più grandi, guadagnando fiducia grazie a un’inconfondibile attenzione per la qualità e per la personalizzazione dei prodotti. La storia del 'garage di Robbiate' diventa ben presto leggenda nel territorio lecchese e simbolo per tante altre start-up italiane.
Crescita internazionale e collaborazioni con giganti mondiali
In meno di trent’anni, Technoprobe ha conosciuto una crescita straordinaria, restando salda alle proprie radici e, al contempo, aprendosi al panorama internazionale. Oggi conta oltre 2.700 addetti e 23 sedi dislocate in tutto il mondo, dalla Silicon Valley all’Estremo Oriente, dal cuore dell’Europa al Medio Oriente, dimostrando che anche un’azienda nata in Brianza può inserirsi nell’ecosistema globale delle aziende microchip più avanzate.
Sul fronte commerciale, la società ha siglato collaborazioni con giganti dell’innovazione come Apple, Samsung e Intel, imponendosi per la sua capacità di sviluppare soluzioni su misura e tecnologie brevettate. Essere scelti come fornitori da queste società significa rispondere a standard qualitativi di eccellenza e sottoporre i propri prodotti a controlli e audit rigorosissimi. È anche il riconoscimento del lavoro fatto da Crippa e dalla sua squadra, capaci di trasmettere ai clienti un’etica fondata sulla trasparenza, sull’innovazione costante e sulla capacità di ascoltare le esigenze della committenza.
Proprio dalle parole degli ingegneri che hanno conosciuto Crippa traspare questa dote rara: la capacità di mediare tra la rigidità tipica della precisione ingegneristica e la flessibilità necessaria per affrontare i continui cambiamenti tecnologici e di mercato. Tecnoprobe ha saputo anticipare i trend, investendo nella ricerca e nello sviluppo come poche altre realtà italiane.
Il ruolo di Crippa nell’industria microelettronica italiana
Nel settore tecnologico italiano, spesso più abituato a subire le decisioni delle multinazionali piuttosto che deterle, Giuseppe Crippa è stato un pioniere. La sua idea di impresa non nasce per necessità, ma da una profonda convinzione: l’Italia, e più precisamente la provincia di Lecco, potevano essere protagonisti nell’industria microelettronica globale.
La crescita di Technoprobe, testimoniata da brevetti internazionali, investimenti in impianti di produzione all’avanguardia e partecipazioni alle maggiori fiere di settore, ha contribuito a porre l’Italia su una mappa dove, fino a vent’anni prima, era presente solo come mercato di sbocco e non come centro di innovazione.
Crippa ha ispirato una generazione di imprenditori, molti dei quali sono partiti proprio dal territorio lecchese e lombardo, rilanciando una cultura industriale capace di abbracciare la sfida della digitalizzazione. Il suo esempio continua ad alimentare un circuito virtuoso nella formazione, con collaborazioni tra Technoprobe, scuole locali e università.
La dimensione sociale dell’imprenditore: l’hub vaccinale a Robbiate
Se la storia di Crippa si distingue per inventiva e intuito industriale, il suo operato sociale non è stato meno incisivo. Durante la pandemia di Covid-19, in un momento in cui il mondo viveva una delle sue crisi più gravi degli ultimi decenni, Crippa ha deciso di donare gratuitamente i capannoni dell’azienda per permettere la creazione di un hub vaccinale a Robbiate, contribuendo così in modo tangibile alla campagna di immunizzazione sul territorio.
Non è stato un gesto isolato. Crippa ha sempre creduto nel ruolo sociale dell’impresa: l’azienda ha da tempo avviato numerosi progetti a sostegno della comunità, dal supporto alle scuole all’incentivo all’innovazione giovanile. Il gesto dell’hub vaccinale Technoprobe durante la pandemia è stato, tuttavia, il simbolo più forte della sua idea di impresa sostenibile e radicata nel tessuto sociale.
Il lutto dell’azienda e il ricordo degli addetti ai lavori
La morte di Giuseppe Crippa ha colpito profondamente tutto il personale di Technoprobe. In segno di rispetto e cordoglio, la direzione ha deciso di sospendere tutte le attività operative per 24 ore in tutte le sue sedi nel mondo. Questo atto, raro per un’azienda di dimensioni così rilevanti, testimonia quanto Crippa fosse ancora una presenza viva non solo per la strategia aziendale ma per lo spirito stesso della sua organizzazione.
Numerosi sono stati i messaggi di cordoglio provenienti da ogni angolo del globo, da ex dipendenti, collaboratori, partner commerciali e clienti illustri, a confermare la stima umana e professionale raccolta dal fondatore negli anni. Le reazioni raccolte mostrano come la leadership di Crippa fosse basata su empatia, attenzione ai bisogni dei lavoratori e una tensione morale verso l’eccellenza.
L’impatto su Lecco: territorio e industrie innovative
Technoprobe rappresenta oggi uno dei simboli più fulgidi della rinascita industriale della provincia di Lecco e della Brianza. L’impatto dell’azienda ha generato un indotto economico significativo: decine di piccole e medie imprese collaborano con Technoprobe, stimolando la creazione di nuove filiere innovative.
Nei pressi degli stabilimenti si sono sviluppate start-up e aziende high-tech che, ispirate dal suo esempio, cercano oggi di replicare il modello di integrazione tra territorio, università e ricerca applicata ai mercati internazionali. Non mancano le criticità, tra richieste di competenze sempre più specialistiche e difficoltà talvolta nel reperire personale qualificato, tipiche del settore.
Crippa ha contribuito alla crescita di un ecosistema dove la formazione tecnica si intreccia alla vocazione per l’impresa, dimostrando che la Brianza sa innovare quanto le aree più celebri della Silicon Valley.
Uno sguardo al futuro: l’eredità di Crippa e di Technoprobe
Il futuro di Technoprobe resta in mano a una seconda generazione dirigenziale formata anche grazie alla visione del fondatore. Se da un lato le nuove sfide della microelettronica — legate alle transizioni energetiche, all’intelligenza artificiale, alle reti 5G — spingono verso investimenti multimilionari in ricerca e sviluppo, dall’altro permane il modello di gestione "familiare" e attento alle persone, tanto caro a Crippa.
L’eredità che lascia non è solo tecnologica: consiste nella capacità di coniugare successo economico, attenzione verso le esigenze dei dipendenti e responsabilità verso la società. Una lezione sempre più urgente in un contesto dove il settore tecnologico è chiamato a giocare un ruolo decisivo per la crescita sostenibile delle comunità locali e internazionali.
Sintesi e riflessioni conclusive
La scomparsa di Giuseppe Crippa, fondatore di Technoprobe, segna la fine di un'epoca ma anche il passaggio di testimone verso una nuova stagione per l’imprenditoria tecnologica italiana. Un colosso dei microchip nato in un garage di Robbiate è diventato, sotto la guida di Crippa, punto di riferimento internazionale capace di collaborare con Apple, Samsung, Intel e altri giganti globali.
La sua storia, fatta di intuizioni visionarie, lavoro instancabile e attenzione alla dimensione etica d’impresa — come dimostra la scelta di destinare i capannoni a hub vaccinale durante la pandemia — rappresenta un esempio per l’industria microelettronica italiana e per tutte le aziende innovative di Lecco e della Lombardia.
Nel ricordo di Crippa si innesta oggi la responsabilità di portare avanti una tradizione che, pur restando fedele al territorio, non smette di guardare all’innovazione. Technoprobe dovrà ora raccogliere la sfida, nel solco tracciato con coraggio e umiltà da un grande imprenditore che, partito da un piccolo garage, ha saputo cambiare il volto dell’industria tecnologica italiana e mondiale.
Questa eredità, fatta di valori, brevetti e una visione condivisa dell’impresa, resterà per sempre un patrimonio non solo della provincia di Lecco ma dell’intero settore della microelettronica globale.