DAZN sotto la lente AGCOM: rischio sanzioni milionarie per pubblicità indiretta su scommesse nelle trasmissioni sportive
Indice dei contenuti
- Introduzione
- Il caso DAZN: cosa ha portato all’intervento dell’AGCOM
- Il ruolo di Assoutenti e i dettagli dell’esposto presentato
- Pubblicità indiretta sulle scommesse: come avviene durante le partite
- Il quadro normativo: la posizione dell’AGCOM e la regolamentazione sulle scommesse
- DAZN Bet nel mirino: la comunicazione pubblicitaria sotto indagine
- Implicazioni per il settore streaming e sportivo
- Rischi e possibili conseguenze per DAZN
- Le reazioni del pubblico e degli operatori
- Sintesi finale: quale futuro per la pubblicità sulle scommesse sportive online?
Introduzione
Il tema della pubblicità sulle scommesse sportive online è tornato prepotentemente al centro del dibattito nazionale a causa delle recenti vicende che coinvolgono DAZN, piattaforma leader nello streaming di eventi sportivi in Italia. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha aperto una procedura di controllo nei confronti della società, successivamente a un esposto presentato da Assoutenti che denuncia gravi irregolarità nelle modalità di promozione delle scommesse durante le partite di calcio. In questo scenario, DAZN rischia sanzioni milionarie per presunte violazioni della normativa sulla pubblicità vietata di scommesse sportive.
Il caso DAZN: cosa ha portato all’intervento dell’AGCOM
L’indagine formale dell’AGCOM nasce da una serie di segnalazioni raccolte e formalizzate da Assoutenti, associazione consumeristica sempre attenta alla tutela dei diritti dei cittadini. Nei mesi scorsi, infatti, diverse partite trasmesse da DAZN sono finite sotto la lente d'ingrandimento per la presenza di inserzioni pubblicitarie che, attraverso grafiche e sovrimpressioni, mostravano in tempo reale quote e probabilità di vincita legate alle scommesse. Un fenomeno non isolato, ma strutturato in modo tale da entrare nelle dinamiche della trasmissione sportiva, potenzialmente influenzando il pubblico e soprattutto i più giovani.
La questione è di particolare rilevanza perché si colloca in un periodo storico in cui la promozione delle scommesse online è soggetta a restrizioni molto severe, mirate a prevenire fenomeni di dipendenza e ludopatia. Di qui la scelta dell’AGCOM di intervenire prontamente, avviando una verifica formale sulla piattaforma di streaming con il rischio concreto, per DAZN, di incorrere in pesanti sanzioni amministrative.
Il ruolo di Assoutenti e i dettagli dell’esposto presentato
A far scattare la procedura è stato un dettagliato esposto di Assoutenti contro DAZN. L’associazione, infatti, ha denunciato pubblicamente e alle autorità competenti la presenza costante e crescente di messaggi inerenti le quote scommesse durante le partite di calcio trasmesse sulla piattaforma. Secondo Assoutenti, queste inserzioni rappresentano a tutti gli effetti una forma di pubblicità indiretta sulle scommesse, vietata dall’attuale legislazione, e pertanto punibile.
L’esposto evidenzia numerose modalità con cui tali pratiche avverrebbero:
- Sovrimpressioni grafiche sulle immagini di gioco, riportanti quote scommesse aggiornate.
- Inquadrature mirate di banner pubblicitari riconducibili a DAZN Bet o ad altri operatori del settore.
- Approfondimenti e commenti in studio che, pur non esplicitamente pubblicitari, suggeriscono implicitamente la praticabilità e l’emozione del gioco d’azzardo.
- Inviti a consultare siti partner per “previsioni” o “dritte” sulle scommesse, rivolti direttamente ai telespettatori.
Queste azioni, secondo Assoutenti, violerebbero il Decreto Dignità (D.Lgs. 87/2018), che ha introdotto un divieto pressoché totale alle attività pubblicitarie concernenti scommesse e giochi con vincita in denaro su tutti i mezzi di informazione.
Pubblicità indiretta sulle scommesse: come avviene durante le partite
La pubblicità vietata sulle scommesse sportive può assumere molteplici forme e spesso sfugge alle norme grazie a lavori di regia sofisticati. Nel caso di DAZN, le tecniche segnalate sono diventate oggetto di forte critica perché, pur non comparendo come spot commerciali tradizionali, si integrano nel flusso naturale della trasmissione sportiva.
Tra le modalità oggetto dell’indagine AGCOM figurano, ad esempio:
- L’inserimento di grafiche colorate che, durante l’intervallo o nelle pause di gioco, propongono "probabilità di risultato", "statistiche live" e "quote aggiornate".
- L’utilizzo dei telecronisti per commentare come le oscillazioni delle quote possano essere indicatori dell’andamento della gara.
- La promozione implicita di DAZN Bet, piattaforma collegata direttamente a DAZN stessa, in forma di inviti all’interazione o suggerimenti non espliciti ma intuitivi.
Queste strategie hanno posto DAZN al centro di un dibattito acceso sulla trasparenza, sulla tutela dei minori e sulla necessità di una regolamentazione ancora più dettagliata del rapporto tra sport, streaming e scommesse online.
Il quadro normativo: la posizione dell’AGCOM e la regolamentazione sulle scommesse
Per comprendere la portata della vicenda, è fondamentale ripercorrere il quadro normativo italiano sulle scommesse sportive. Dal 2019, con l’entrata in vigore del Decreto Dignità, l’Italia vieta ogni forma di pubblicità, diretta e indiretta, relativa a giochi con vincita in denaro. Questo divieto si estende a televisioni, radio, stampa, eventi in stadi e arene e, naturalmente, a tutte le piattaforme digitali e streaming.
L’AGCOM, come autorità di vigilanza e regolazione, è deputata a monitorare il rispetto della normativa. Di particolare rilievo, negli ultimi anni, sono stati i casi di utilizzo "creativo" delle disposizioni di legge, con l’introduzione di grafiche e contenuti che, pur non essendo formalmente pubblicità, risultano veicolo promozionale delle scommesse.
Le sanzioni previste nei confronti dei trasgressori sono molto pesanti. L’Autorità può disporre multe che arrivano fino al 20% del valore dell’iniziativa pubblicitaria contestata, con tetti che, nei casi più gravi e strutturati come quello ipotizzato su DAZN, possono facilmente raggiungere cifre milionarie. In aggiunta, sono previsti ordini di rimozione delle pratiche e, in caso di recidiva, misure ancora più stringenti.
Per tale ragione, la normativa AGCOM su scommesse e la sua giurisprudenza sono seguite con attenzione da tutti gli operatori del settore, compresi i broadcaster streaming.
DAZN Bet nel mirino: la comunicazione pubblicitaria sotto indagine
Un elemento chiave dell’attuale indagine riguarda in particolare DAZN Bet, la piattaforma di scommesse lanciata dal colosso dello streaming e già oggetto di monitoraggio a livello europeo. L’interscambio di brand tra DAZN e DAZN Bet solleva l’interrogativo se la comunicazione fatta all’interno delle trasmissioni sportive sia da considerarsi come una promozione vietata, in virtù dell'evidente collegamento tra i due marchi.
Le autorità, in questa fase, stanno valutando:
- Se l’inserimento del logo DAZN Bet durante le partite o nei momenti di pausa configuri una “pubblicità occulta” vietata.
- L’impatto delle grafiche, delle quote e dei riferimenti indiretti alle possibilità di scommessa, nel determinare un effettivo messaggio promozionale.
- La possibilità che questo formato, apparentemente informativo, sia in realtà uno strumento di marketing sofisticato e potenzialmente in grado di “aggirare” la normativa.
Al momento, l’indagine sulla pubblicità indiretta scommesse si estende proprio all’intera filiera della comunicazione DAZN – dagli spot al commento, fino agli accordi di partnership – nel tentativo di chiarire i margini di liceità delle strategie di visibilità delle piattaforme di gioco. La questione è centrale, dato che eventuali violazioni potrebbero fare giurisprudenza e diventare paradigma per tutto il settore in Italia.
Implicazioni per il settore streaming e sportivo
Questa indagine non riguarda solo DAZN, ma ha implicazioni sistemiche per tutto il comparto delle trasmissioni sportive e scommesse online. La progressiva digitalizzazione dei contenuti e la diffusione in tempo reale di quote, statistiche live e altri dati di interesse per gli scommettitori, rendono necessario rafforzare i controlli e ridefinire, ove necessario, i confini della regolamentazione sulle scommesse.
Un settore così in rapida crescita come quello dello streaming sportivo non può prescindere da una gestione responsabile della comunicazione. In particolare, gli operatori dovranno trovare un equilibrio tra l’offerta di servizi informativi e l’adozione di comportamenti pienamente rispettosi delle leggi in materia di pubblicità dei giochi a rischio.
Gli addetti ai lavori e i rappresentanti delle principali associazioni di settore, dopo il caso DAZN, chiedono all’AGCOM linee guida ancora più chiare e controlli più serrati su tutte le piattaforme digitali, inclusi social, app e siti web.
Rischi e possibili conseguenze per DAZN
Le possibili sanzioni AGCOM contro DAZN potrebbero essere molto pesanti, sia da un punto di vista economico che reputazionale. Nell’ipotesi in cui le accuse di Assoutenti fossero confermate e l’AGCOM rilevasse una violazione sistematica e strutturata della normativa, DAZN potrebbe essere chiamata a versare cifre ingenti e, di conseguenza, dover rivedere radicalmente la propria strategia di comunicazione commerciale.
Le conseguenze su DAZN riguarderebbero anche:
- Il rapporto di fiducia con il pubblico, specie i giovani e le famiglie.
- La partnership con enti e sponsor del mondo calcistico italiano.
- La sostenibilità di servizi come DAZN Bet, in caso di modifiche o restrizioni imposte dall’Autorità.
Un simile scenario potrebbe, inoltre, creare un precedente importante che influenzerebbe il modo in cui tutti i player del settore guardano alla pubblicità sulle scommesse nelle trasmissioni sportive in Italia e, potenzialmente, anche in altri Paesi UE.
Le reazioni del pubblico e degli operatori
La notizia dell’avvio dell’indagine e del rischio concreto di sanzioni ha provocato immediate reazioni tra il pubblico, gli addetti ai lavori e le associazioni di consumatori. Per molti, il comportamento di DAZN rappresenta un tentativo inaccettabile di aggirare regole poste a tutela di una delle fasce più vulnerabili della popolazione, ossia i minori e i giovani adulti.
Altri sottolineano invece l’importanza di approfondire il ruolo informativo di alcune grafiche e la necessità di distinguere tra dati sportivi e messaggi subliminali promozionali. In ogni caso, l’episodio ha riaperto il dibattito sulle regole di pubblicità vietata alle scommesse sportive e sulla necessità di aggiornare continuamente la normativa per tenere il passo con i cambiamenti tecnologici e le nuove strategie di comunicazione.
Anche operatori del comparto broadcasting e pubblicitario stanno seguendo con interesse lo sviluppo dell’indagine, consci che un giro di vite da parte dell’AGCOM potrebbe cambiare radicalmente l’equilibrio economico e i modelli di business del settore dello streaming sportivo.
Sintesi finale: quale futuro per la pubblicità sulle scommesse sportive online?
Il caso DAZN rappresenta un punto di svolta cruciale per il mercato delle scommesse sportive online e della loro rappresentazione nei media. L’indagine dell’AGCOM non solo potrà costituire un precedente importante dal punto di vista giurisprudenziale, ma di certo spingerà tutti gli operatori del settore a una maggiore attenzione nella gestione dei contenuti pubblicitari.
La sfida attuale consiste nel coniugare la libertà informativa ed editoriale con la tutela degli utenti più fragili, in particolare i minori, e con il rispetto delle stringenti normative di settore. In caso di accertata violazione, oltre alle possibili sanzioni milionarie per DAZN, si assisterebbe a un inevitabile inasprimento delle regole e dei controlli sulle piattaforme di streaming e su tutti gli operatori interessati.
Resta da capire se, nei prossimi mesi, assisteremo a un radicale cambiamento delle pratiche di comunicazione relative alle scommesse o se emergeranno nuovi modelli in grado di garantire sia trasparenza che sostenibilità economica per i broadcaster. Nel frattempo, il caso DAZN richiama ancora una volta l’attenzione su un tema di grande attualità, che vede la società dividersi tra esigenze di tutela e interessi economici di un mercato in continua evoluzione.