Riforma dell’esame di maturità 2025: tutti i dettagli del Decreto-Legge 127 pubblicato in Gazzetta Ufficiale
Pubblicato il 9 settembre 2025 il Decreto-Legge n. 127, il quale introduce importanti novità per l’esame di maturità del secondo ciclo di istruzione. Di seguito, una guida dettagliata e aggiornata con tutte le novità, le motivazioni e il contesto della riforma.
Indice
- Introduzione e quadro normativo
- Principali novità della riforma esame di maturità 2025
- Sostituzione della denominazione: da Esame di Stato a esame di maturità
- Le commissioni d’esame: composizione esterna e interna
- Struttura e caratteristiche del nuovo colloquio di maturità
- La valutazione: integrazione punteggio fino a tre punti
- Percorsi formazione scuola-lavoro (ex PCTO)
- Incremento fondi e formazione docenti
- Misure finanziarie e proroga per la Scuola europea di Brindisi
- Impatti sul sistema scolastico e prime reazioni
- Sintesi finale: cosa cambia, cosa resta
Introduzione e quadro normativo
Il decreto legge 127 esame di maturità 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 settembre 2025, segna una svolta nelle modalità di svolgimento dell’esame finale del secondo ciclo di istruzione. Le novità esame di maturità 2025 hanno l’obiettivo dichiarato di adeguare le prove alle nuove esigenze formative e professionali, potenziando la preparazione degli studenti all’ingresso nel mondo adulto e lavorativo.
La riforma nasce come risposta alle criticità evidenziate negli ultimi anni, tra cui la standardizzazione eccessiva delle prove, la necessità di valorizzare competenze trasversali e il bisogno di rendere la valutazione più aderente allo sviluppo personale dello studente. Il decreto, immediatamente esecutivo, disciplina anche misure urgenti per garantire la continuità didattica all’avvio dell’anno scolastico 2025/2026.
Principali novità della riforma esame di maturità 2025
Vediamo in sintesi quali sono i punti cardine introdotti con il decreto riforma scuola 2025:
- Cambia il nome ufficiale dell’esame
- Rimodulazione delle commissioni esaminatrici, con presenza di membri esterni e interni
- Nuova struttura del colloquio orale, focalizzato su quattro discipline
- Possibilità di integrazione del punteggio finale fino a tre punti
- Ridenominazione dei percorsi PCTO in "formazione scuola-lavoro"
- Stanziamento aggiuntivo di tre milioni di euro per la formazione del personale docente
- Proroga delle disposizioni per la Scuola europea di Brindisi
Queste misure modificano, in modo sostanziale, lo scenario della maturità 2025 cambiamenti.
Sostituzione della denominazione: da Esame di Stato a esame di maturità
Uno dei primi cambiamenti previsti dal decreto legge 127 esame di maturità è di carattere simbolico, ma anche sostanziale. L’esame finale, precedentemente noto come "Esame di Stato", assume la denominazione di esame di maturità. Questa scelta mira a sottolineare la funzione di verifica sia del livello di apprendimento, sia del processo di maturazione personale e civica degli studenti.
Questa modifica riflette la volontà del legislatore di ricordare come la maturità sia un passaggio cruciale, non solo per la carriera scolastica, ma anche per una crescita di responsabilità sociale e personale. Da un punto di vista comunicativo, permette di ripristinare una terminologia già familiare nel lessico scolastico italiano, valorizzando al contempo la profondità del percorso compiuto dallo studente.
Le commissioni d’esame: composizione esterna e interna
Al fine di garantire maggior imparzialità e oggettività nella valutazione, la riforma ridefinisce la commissione esame di maturità esterni interni. Secondo quanto previsto dal Decreto-Legge 9 settembre 2025, n. 127, le commissioni saranno composte da:
- Membri esterni scelti tra docenti di altre istituzioni scolastiche
- Membri interni ossia insegnanti della classe frequentata dagli studenti sottoposti all’esame
Questa composizione, già sperimentata in passato, rappresenta un equilibrio tra chi conosce il percorso formativo del candidato (i membri interni) e chi può garantire uno sguardo obiettivo e non condizionato (i membri esterni). L’obiettivo dichiarato è quello di limitare fenomeni di valutazione "di parte" o eccessivamente compassionevole che, seppur rari, sono stati oggetto di critica negli anni passati.
La presenza di membri esterni rappresenta un valore aggiunto per assicurare criteri di merito più uniformi su scala nazionale, contribuendo così ad accrescere la qualità e il prestigio del diploma.
Struttura e caratteristiche del nuovo colloquio di maturità
Uno degli elementi più innovativi del decreto riforma scuola 2025 è il colloquio esame di maturità discipline. La prova orale non sarà più generica o semplicemente multidisciplinare, ma si articolerà su quattro discipline, selezionate annualmente dal Ministero dell’Istruzione. Questa modalità intende valorizzare sia le competenze verticali nelle materie di indirizzo sia quelle trasversali.
Focus sulle discipline e sulle competenze trasversali
Il colloquio sarà strutturato per:
- Favorire approfondimenti sulle discipline d’indirizzo
- Far emergere l’acquisizione di competenze chiave per la cittadinanza
- Offrire spazi di riflessione personale e collegamenti interdisciplinari
In questo modo, la valutazione risulta più equilibrata tra conoscenze teoriche e capacità di applicarle in contesti nuovi, elemento fondamentale anche nella prospettiva dell’ingresso nel mondo del lavoro o della prosecuzione degli studi accademici.
Modalità di svolgimento e criteri di valutazione
Il decreto dettaglia come il colloquio dovrà:
- Accertare il livello di maturazione personale
- Valutare le competenze nelle quattro discipline individuate
- Consentire al candidato di scegliere almeno una materia nella quale eccelle
Il tutto verrà documentato tramite una griglia di valutazione standardizzata a livello nazionale, che garantirà la comparabilità dei risultati e limiterà il rischio di arbitrarietà.
La valutazione: integrazione punteggio fino a tre punti
Novità importante è la possibilità di integrazione punteggio esame di maturità. Il consiglio di classe potrà attribuire, al termine delle prove e dopo il colloquio, un incremento fino a tre punti aggiuntivi ai candidati che avranno dimostrato particolare merito, miglioramento o situazione personale di svantaggio adeguatamente documentata.
Questa misura intende riconoscere e premiare i percorsi di crescita personale, valorizzando anche le soft skills sviluppate negli anni. Il punteggio aggiuntivo va ad integrare il valore numerico assegnato al termine delle valutazioni convenzionali, offrendo una chance in più agli studenti che mostrano qualità fuori dagli schemi.
Percorsi formazione scuola-lavoro (ex PCTO)
Il decreto legge 127 segna anche la ridenominazione degli storici PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento). D’ora in avanti, tali percorsi saranno denominati formazione scuola-lavoro. L’obiettivo è rendere più chiaro e trasparente il legame tra istruzione scolastica e mondo produttivo - tema centrale della riforma.
I percorsi saranno rafforzati, sia in termini quantitativi che qualitativi, e dovranno essere realmente integrati nel curriculum dello studente. Il decreto stabilisce infatti maggiori raccordi tra le scuole e le aziende per garantire esperienze di alternanza formative, orientate sia allo sviluppo delle hard skills che di competenze trasversali indispensabili per l’occupabilità futura.
Incremento fondi e formazione docenti
Tra le novità più rilevanti, quella dell’incremento fondi formazione docenti 2025. Viene stanziato un incremento di 3 milioni di euro che sarà utilizzato per:
- Corsi di aggiornamento su nuove metodologie didattiche e disciplinari
- Formazione sulle tecniche di valutazione integrata e personalizzazione dei percorsi
- Sviluppo di competenze digitali e di cittadinanza attiva
Questa misura, in linea con gli obiettivi del PNRR e delle politiche europee sull’istruzione, punta ad elevare la qualità della didattica e a garantire che la riforma venga applicata con approccio condiviso e professionalità da tutti i docenti coinvolti.
Misure finanziarie e proroga per la Scuola europea di Brindisi
All’interno del Decreto n. 127 trova spazio anche una misura di proroga dell’autorizzazione di spesa per il funzionamento della Scuola europea di Brindisi. L’istituto, da tempo punto di riferimento internazionale per alunni e famiglie di diplomazie e aziende estere operative nel Sud Italia, potrà così mantenere attiva la propria offerta educativa, integrando il panorama delle scuole di eccellenza italiana.
Questa disposizione fornisce stabilità gestionale e consente alla scuola di programmare con sicurezza gli investimenti futuri e l’ampliamento dell’offerta didattica multilingue, elemento strategico per la competitività della scuola italiana a livello europeo.
Impatti sul sistema scolastico e prime reazioni
Le novità esame di maturità 2025 introdotte dal decreto legislativo sono state accolte con particolare attenzione da parte delle comunità scolastiche, delle associazioni di categoria e dagli studenti stessi.
Tra i temi più dibattuti:
- La nuova struttura delle commissioni e il ruolo dei membri esterni: viene lodata la ricerca di imparzialità, ma alcuni temono una minore personalizzazione nella valutazione.
- Il colloquio basato sulle discipline: interpretato come un’occasione per premiare le eccellenze, ma anche come una potenziale fonte di maggiore pressione sugli studenti.
- La formazione scuola-lavoro: recepita positivamente, soprattutto dove esistono tradizioni di partenariati scuola-impresa ben radicati.
- L’incremento dei fondi per la formazione docenti: è visto come passaggio fondamentale, purché sia tradotto in corsi di reale utilità.
Va sottolineato come alcune associazioni studentesche abbiano espresso apprezzamento per la possibilità di integrazione dei punteggi, leggendo questa innovazione come uno stimolo a percorsi personalizzati e alla emancipazione scolastica.
Sintesi finale: cosa cambia, cosa resta
Il decreto legge 127 esame di maturità rappresenta un’importante riforma, che mira a rendere l’esame di maturità più attento al percorso individuale dello studente, valorizzando tanto l’apprendimento quanto la maturazione personale. I cambiamenti introdotti – in particolare la nuova denominazione, la ristrutturazione del colloquio orale e la possibilità di integrare il punteggio finale – testimoniano una scuola in evoluzione, pronta a rispondere alle sfide formative e sociali dell’Italia moderna.
In sintesi:
- L’esame cambia nome, recuperando il valore simbolico della “maturità”
- Le commissioni saranno più eque grazie alla presenza esterna
- Il colloquio metterà al centro discipline e competenze trasversali
- Maggiore attenzione al merito attraverso i crediti aggiuntivi
- Rafforzamento del ponte con il mondo del lavoro
- Investimenti concreti in formazione per il personale docente
L’auspicio del Ministero è che queste riforme possano innalzare il livello generale del sistema scolastico, combattere le disuguaglianze e formare cittadini più consapevoli e preparati alle opportunità del futuro.
La maturità 2025, come delineata dal nuovo decreto riforma scuola 2025, segna quindi un punto di svolta per l’istruzione italiana, all’insegna dell’aggiornamento, del merito e della responsabilità sociale.