Loading...
Il Liceo Classico di Bari alla Svolta Digitale: Ologrammi, Intelligenza Artificiale e Innovazione nella Tradizione
Scuola

Il Liceo Classico di Bari alla Svolta Digitale: Ologrammi, Intelligenza Artificiale e Innovazione nella Tradizione

Disponibile in formato audio

Come il Liceo Classico Quinto Orazio Flacco di Bari sfida la crisi d’iscrizioni integrando laboratori digitali, realtà aumentata e nuove discipline STEM

Il Liceo Classico di Bari alla Svolta Digitale: Ologrammi, Intelligenza Artificiale e Innovazione nella Tradizione

Indice

  • Introduzione: Il Liceo Classico e la sua evoluzione
  • Statistiche e sfide delle iscrizioni al Liceo Classico
  • L’innovazione al Liceo Classico Quinto Orazio Flacco di Bari
  • Digital Humanities e Laboratorio Olografico: una scuola tra passato e futuro
  • Seminari, Convegni e Collaborazioni: le iniziative per integrare le STEM
  • La realtà aumentata come ponte tra antichità e modernità
  • Il ruolo dei docenti e della dirigenza nella trasformazione scolastica
  • Impatto sull’esperienza degli studenti: testimonianze e prospettive
  • Il futuro del Liceo Classico in Italia: un modello da imitare?
  • Sintesi e conclusioni

Introduzione: Il Liceo Classico e la sua evoluzione

Il Liceo Classico da sempre rappresenta una delle istituzioni più prestigiose del sistema scolastico italiano. Il suo percorso formativo, incentrato su materie come il latino, il greco antico, la filosofia e la letteratura, è stato per decenni considerato la vetta dell’istruzione umanistica. Tuttavia, negli ultimi anni, il cosiddetto "mito" del liceo classico sembra essere messo alla prova da una realtà in rapido mutamento, in cui tecnologia, innovazione e competenze digitali richiedono nuovi modelli educativi.

Non chiamatelo più “polveroso”: è questa la sfida che il Liceo Classico di Bari, e in particolare il Quinto Orazio Flacco, ha deciso di raccogliere.

Statistiche e sfide delle iscrizioni al Liceo Classico

Il dato riportato dal Ministero dell’Istruzione parla chiaro: solo il 5,3% degli studenti italiani che si sono iscritti alla scuola superiore per l’anno scolastico 2025 ha scelto il liceo classico. Si tratta di una percentuale tra le più basse nella storia recente dei licei italiani, sintomo di una crisi d’identità che rischia di indebolire il ruolo di questa scuola nella formazione delle future generazioni.

Tra le cause principali di questo calo di iscrizioni vi sono:

  • La percezione che il liceo classico offra minori sbocchi rispetto ai licei scientifici e agli istituti tecnici;
  • L’impressione di uno scollamento tra le competenze richieste nel mondo del lavoro e l’offerta formativa tradizionale del classico;
  • La diffusione della cultura STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) e il boom delle discipline digitali.

Anche nella città di Bari, dove la tradizione del liceo classico è ben radicata, il Quinto Orazio Flacco sente la pressione del cambiamento. Per questo motivo, la dirigente scolastica e tutto il corpo docente hanno deciso di intraprendere una strada innovativa, puntando a integrare le nuove competenze senza rinunciare al valore della formazione umanistica.

L’innovazione al Liceo Classico Quinto Orazio Flacco di Bari

La dirigente scolastica del liceo, in carica da diversi anni, ha promosso un percorso di profonda innovazione strutturale e didattica. L’obiettivo dichiarato è quello di «aprire nuove finestre sulla conoscenza», integrando il digitale e la tecnologia in un contesto storicamente umanistico.

Tra le strategie adottate segnaliamo:

  • Introduzione di nuovi laboratori digitali;
  • Rinnovo delle metodologie didattiche grazie a seminari formativi rivolti ai docenti;
  • Collaborazioni con istituti universitari e realtà aziendali nel settore delle tecnologie digitali;
  • Coinvolgimento attivo di studenti e famiglie nella progettazione di nuovi percorsi di apprendimento.

Tali azioni rispondono a una necessità duplice: da un lato contrastare il calo di iscrizioni, dall’altro formare cittadini realmente competenti per le sfide del terzo millennio.

Digital Humanities e Laboratorio Olografico: una scuola tra passato e futuro

L’orgoglio dell’innovazione “made in Bari” è rappresentato dal laboratorio di digital humanities inaugurato presso il Liceo Classico Quinto Orazio Flacco. La sua caratteristica distintiva è l’introduzione di un palco olografico, uno strumento che, grazie alle tecnologie della realtà aumentata e delle proiezioni tridimensionali, consente agli studenti di vivere esperienze didattiche immersive mai viste prima.

Le caratteristiche del laboratorio

  • Utilizzo del palco olografico per “riportare in vita” autori classici, filosofi e personaggi storici del mondo greco e latino;
  • Realizzazione di lezioni interattive in realtà aumentata che permettono ai ragazzi di esplorare scenari, battaglie e scene mitologiche;
  • Sviluppo di competenze digitali concrete, attraverso la programmazione di contenuti digitali e la partecipazione attiva alla creazione di esperienze olografiche.

Un esempio concreto? Gli studenti, durante una lezione dedicata all’Odissea o alle opere di Platone, possono interagire con figure olografiche animate, facendo domande e ricevendo risposte in tempo reale gestite tramite l’intelligenza artificiale. Si tratta di un’innovazione che rende la tradizione non solo attuale, ma anche avvincente.

Seminari, Convegni e Collaborazioni: le iniziative per integrare le STEM

Nel mese di gennaio, il Quinto Orazio Flacco ha ospitato un importante convegno nazionale con lo scopo di riflettere su come integrare, senza snaturare, le discipline STEM all’interno del curricolo del liceo classico. Docenti universitari, esperti di didattica innovativa e rappresentanti del mondo accademico si sono confrontati con insegnanti, studenti e famiglie su tematiche quali:

  • L’importanza dell’intelligenza artificiale nell’apprendimento delle lingue antiche;
  • L’utilizzo dei Big Data nella ricerca storica e letteraria;
  • Le prospettive offerte dalla matematica e dalla fisica per lo sviluppo del pensiero critico anche nei percorsi umanistici.

Gli incontri hanno evidenziato il bisogno crescente di multidisciplinarietà, una parola chiave per chi vuole restare al passo con i tempi senza rinunciare all’identità umanistica del classico.

La realtà aumentata come ponte tra antichità e modernità

L’uso della realtà aumentata all’interno delle aule rappresenta una delle principali scommesse dell’innovazione didattica del liceo classico di Bari. Attraverso dispositivi mobili, tablet, visori 3D e software appositi, è ora possibile approfondire in maniera visivamente coinvolgente temi come la metrica dei poemi, il funzionamento delle democrazie ateniesi o la storia dell’architettura romana.

Questa sperimentazione non solo attira studenti digital native, ma consente anche di costruire una didattica inclusiva capace di coinvolgere differenti stili cognitivi e diverse intelligenze. La realtà aumentata diventa così un ponte tra la solidità delle radici e l’elasticità delle ali del nuovo sapere.

Il ruolo dei docenti e della dirigenza nella trasformazione scolastica

Dietro la svolta innovativa del Quinto Orazio Flacco di Bari vi sono i docenti, chiamati a mettersi in gioco in prima persona. La dirigente scolastica ha infatti promosso iniziative di formazione e aggiornamento professionale continue, volte a facilitare l’adozione delle nuove tecnologie e a favorire la collaborazione tra materie storicamente distanti come latino e informatica, filosofia e matematica.

I docenti segnalano come la resistenza iniziale sia stata superata grazie a:

  • Corsi di formazione dedicati alle digital humanities;
  • Attività laboratoriali pratiche per imparare l’uso delle tecnologie olografiche;
  • Tavoli periodici di confronto e brainstorming tra insegnanti di discipline umanistiche e scientifiche;
  • Creazione di team trasversali che progettano insieme moduli didattici multidisciplinari.

Impatto sull’esperienza degli studenti: testimonianze e prospettive

Cosa ne pensano gli studenti di questa “rivoluzione” digitale? Le voci raccolte all’interno dello storico istituto barese sono quasi unanimi: entusiasmo, curiosità e voglia di sperimentare prevalgono sugli eventuali timori. I ragazzi dichiarano di sentirsi finalmente protagonisti attivi di una scuola che non soltanto insegna loro a tradurre un passo di Seneca, ma li accompagna anche alle soglie dell’intelligenza artificiale e delle realtà virtuali.

Le competenze acquisite

  • Abilità nella ricerca e nella selezione di fonti digitali;
  • Capacità di lavorare in gruppo su progetti interdisciplinari complessi;
  • Sviluppo del pensiero critico attraverso l’uso dei nuovi media;
  • Acquisizione di una mentalità “problem solving” tipica delle STEM, senza rinunciare al rigoroso spirito filologico del classico.

Alcuni studenti si sono già distinti in concorsi nazionali legati a coding, storytelling digitale e progetti d’innovazione, portando lustro all’intero istituto.

Il futuro del Liceo Classico in Italia: un modello da imitare?

Il Quinto Orazio Flacco di Bari può essere considerato un vero e proprio laboratorio nazionale nella ricerca di nuovi equilibri tra tradizione e innovazione. I dati sulle iscrizioni, per quanto ancora non entusiasmanti, mostrano segnali di ripresa grazie ai percorsi innovativi attivati. Il caso di Bari potrebbe fare scuola anche in altre città italiane, diventando un modello di riferimento per il futuro del liceo classico.

Cosa serve per replicare questa esperienza?

  1. Investimenti mirati in infrastrutture tecnologiche e laboratori digitali;
  2. Formazione continua dei docenti in ottica interdisciplinare;
  3. Collaborazione tra scuola, università, centri di ricerca e imprese innovative;
  4. Comunicazione efficace del valore aggiunto di un liceo classico rinnovato, capace di rispondere ai bisogni delle nuove generazioni e del mercato del lavoro.

Sintesi e conclusioni

Il percorso innovativo del Liceo Classico Quinto Orazio Flacco di Bari rappresenta oggi una delle esperienze più avanzate e coraggiose nella scuola italiana. In un contesto nazionale in cui il "classico" viene spesso percepito come anacronistico o privo di prospettive occupazionali, le scelte fatte a Bari indicano invece una strada possibile e feconda: quella che valorizza il prezioso patrimonio del passato, integrandolo con il meglio della tecnologia contemporanea.

Il laboratorio olografico, le digital humanities, l’intelligenza artificiale e le attività di realtà aumentata sono diventati strumenti quotidiani nella didattica, rendendo il liceo classico una scuola davvero capace di preparare i cittadini di domani. Solo investendo su queste direttrici sarà possibile invertire il trend negativo delle iscrizioni e restituire a questo tipo di percorso tutta la sua centralità nel panorama formativo italiano.

In definitiva, il Liceo Classico non è più un luogo “polveroso”, ma una fucina di idee e di esperienze: il futuro passa anche di qui, tra Orazio e l’ologramma, tra Platone e l’intelligenza artificiale.

Pubblicato il: 22 maggio 2025 alle ore 11:00

Articoli Correlati