Il nuovo contratto dei comparti istruzione, università e ricerca potrebbe introdurre misure per adottare i buoni pasto: secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief (associazione nazionale insegnanti e formatori), che caldeggia l'iniziativa da lungo tempo: “sarebbe una importante novità, perché non si comprende il motivo per il quale i lavoratori della conoscenza e coloro che operano nella ricerca pubblica non possano accedere ai buoni pasto, come invece avviene nel resto della pubblica amministrazione. Cogliamo anche l'occasione per rilanciare la proposta di utilizzo delle risorse a disposizione (300 milioni di euro) anche per aumentare il salario accessorio di docenti e personale Ata in attesa delle risposte del Governo nella prossima legge di bilancio”. Anief ricorda che l'erogazione del buono pasto nella scuola - da affiancare a diverse altre nel Ccnl 2022-24 - non dovrebbe essere legata a criteri di presenza fisica e nemmeno di orario lavorativo minimo, ma va inquadrata come misura generalizzata di welfare: secondo il giovane sindacato, ogni lavoratore, indipendentemente dalla mansione o dal profilo professionale di appartenenza (docente, Ata, educatore) o dalla modalità di lavoro (in presenza o in smart working), dovrebbe poterne beneficiare.
Il sindacato chiede quindi il riconoscimento giuridico del buono pasto come fatto per la formazione retribuita nel precedente accordo, punta quindi ad una rivisitazione della tabella stipendiale per confermare l'attenzione verso i precari neo-assunti; inoltre, sempre Anief, chiede l'utilizzo dei risparmi legati alla mancata attivazione dei profili professionali Ata (114 milioni di euro), di quelli statali che finanziano la formazione incentivante (40 milioni di euro) per vice-dirigente scolastico e figure di sistema che non hanno più l'indennità di reggenza, oltre che i soldi per la valorizzazione del sistema scolastico (100 milioni passati a 200 milioni) e i risparmi sul dimensionamento (15 milioni) da distribuire agli ex Dsga.
“Se il Governo - spiega Pacifico - si impegna a trovare ulteriori risorse per rinnovare gli altri due contratti con cui abbattere il gap rispetto al restante personale della pubblica amministrazione allora potremo essere sulla strada giusta per arrivare ad un accordo. Ma ora alle parole devono seguire i fatti prima del prossimo incontro in Aran del 26 giugno. E poi bisognerà affrontare seriamente il problema del reclutamento del personale Ata e del personale docente con una riforma che introduca il doppio canale non più rinviabile”.
Natale Labia