Gestione delle eccedenze nelle gite scolastiche: il caso Ferrara e il dibattito sulla selezione secondo la media
Indice
- Introduzione: L’importanza delle gite scolastiche nelle scuole superiori
- Il contesto: 160 prenotazioni per la gita scolastica di Ferrara
- La problematica della selezione: quando gli studenti superano il numero massimo
- La scelta della media del 7: criteri, polemiche e analisi
- Parola alla dirigente scolastica: rassicurazioni e gestione interna
- Reazioni di studenti, famiglie e docenti
- Normativa vigente e buone pratiche sulle gite scolastiche
- Esperienze a confronto: come si regolano altre scuole
- **Conclusioni e riflessioni sulla funzione educativa della gita
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Introduzione: L’importanza delle gite scolastiche nelle scuole superiori
Le gite scolastiche rappresentano un pilastro fondamentale della didattica nelle scuole superiori italiane. Oltre a stimolare la socializzazione tra alunni, docenti e personale scolastico, si configurano come esperienze formative in cui apprendimento e crescita personale si intrecciano. In particolare, i viaggi d’istruzione sono spesso attesi dagli studenti come occasione per conoscere nuovi luoghi, approfondire nelle realtà concrete quanto studiato sui banchi e vivere la scuola in modo alternativo. Sono soprattutto le scuole superiori di secondo grado a investire molto sulle gite scolastiche, che negli ultimi anni hanno assunto un valore ancora maggiore in seguito alla riduzione delle attività extra-curriculari a causa della pandemia Covid-19.
Il contesto: 160 prenotazioni per la gita scolastica di Ferrara
Siamo a Ferrara, in un istituto di secondo grado noto per la sua attenzione alla didattica innovativa e alle opportunità extrascolastiche. Recentemente, la scuola si è trovata a gestire una situazione straordinaria: ben 160 alunni si sono prenotati per partecipare al viaggio di istruzione previsto dal 9 all’11 febbraio alla volta di Napoli. Questo numero ha superato non di poco la capienza massima consentita, sia per motivi logistici sia per questioni di sicurezza. La gita scolastica Ferrara ha assunto così la dimensione di un caso esemplare di gestione delle eccedenze, un tema che ricorre frequentemente nelle scuole superiori.
Il progetto – “Napoli, fra cultura e legalità” – include una serie di visite guidate presso i principali punti di interesse storico, incontri con testimonial sulla lotta alla criminalità organizzata e attività culturali. L’interesse degli studenti per questa proposta si è rivelato superiore alle aspettative, costringendo la scuola a prendere decisioni difficili per garantire la fattibilità del viaggio studenti Napoli Ferrara.
La problematica della selezione: quando gli studenti superano il numero massimo
La selezione dei partecipanti a una gita scolastica è sempre tema delicato, soprattutto quando ogni studente sente di meritare di partecipare. A Ferrara la situazione si è complicata perché il numero massimo alunni gita non poteva superare un certo limite, imposto sia dalla normativa vigente che dai parametri di sicurezza fissati dal Consiglio d’Istituto e dalle agenzie di viaggio coinvolte. I criteri di priorità sono stati al centro di intense discussioni: privilegiare chi si prenota prima, chi ha più crediti, chi ha comportamenti più corretti o – come in questo caso – chi presenta una media scolastica elevata.
La dirigente scolastica Ferrara gita ha dovuto quindi optare per un «criterio di merito», comunicando a studenti e genitori che la selezione prevedeva temporaneamente una priorità media scolastica viaggio con soglia pari a 7/10. La comunicazione, trasparente ma d’impatto, non poteva che generare un acceso dibattito sulla giustizia e sull’equità della scelta adottata.
La scelta della media del 7: criteri, polemiche e analisi
La prenotazione gita scuola media 7, ossia la decisione di offrire priorità agli studenti con una media uguale o superiore a 7, ha innescato molte riflessioni. Da una parte si è voluto premiare l’impegno scolastico come valore fondante, collegando il viaggio d’istruzione scuola superiore al rendimento in aula. Le motivazioni dichiarate dalla scuola sono state:
- Incentivare lo studio e il comportamento positivo;
- Premiare chi si impegna regolarmente;
- Rendere trasparente e verificabile il criterio di scelta;
- Sottolineare il carattere educativo del viaggio, valorizzando la partecipazione di studenti maggiormente responsabili.
Dall’altra parte c’è chi – famiglie, una parte di docenti e anche degli stessi studenti – vede questa modalità come una forma di esclusione studenti gite scolastiche, che rischia di penalizzare chi, per svariati motivi, ha performance scolastiche meno brillanti ma potrebbe trarre grande beneficio dal viaggio di gruppo. Si solleva anche la questione del diritto all’inclusione e della funzione socializzante delle gite.
Un altro nodo riguarda le tempistiche: la media viene calcolata su parziali trimestrali o sull’anno precedente? Come si gestiscono le casistiche di studenti con bisogni educativi speciali? E chi ha motivazioni personali per essere parte del gruppo?
Parola alla dirigente scolastica: rassicurazioni e gestione interna
In risposta alle preoccupazioni, la dirigente scolastica ha dichiarato con fermezza che non sarà escluso nessuno. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione che concili sicurezza, motivazione e inclusione. “Nessun ragazzo verrà lasciato indietro – ha precisato – stiamo studiando ogni possibilità per garantire la partenza a tutti i prenotati, compatibilmente con la logistica.” Secondo fonti bene informate dell’istituzione, si ipotizza lo sdoppiamento dei gruppi, l’organizzazione di due turni o l’incremento degli accompagnatori, qualora le risorse lo consentano.
La dirigente si è inoltre spesa pubblicamente per sottolineare il valore dell’inclusione e per scoraggiare la percezione di una gara di merito, ricordando che ogni studente, indipendentemente dalla media, deve sentirsi parte della comunità scolastica. La priorità media scolastica viaggio, nelle sue intenzioni, serve dunque solo come criterio temporaneo e non ha valore punitivo.
Reazioni di studenti, famiglie e docenti
Le reazioni non si sono fatte attendere. Gli studenti favorevoli alla selezione sottolineano di sentirsi premiati nel loro percorso scolastico, ma tanti altri esprimono frustrazione o si sentono in qualche modo messi da parte. Sui social, alcuni genitori hanno lamentato la mancanza di criteri più inclusivi o il rischio di accrescere l’ansia da prestazione nei propri figli.
Una parte del corpo docente ha sollevato domande sull’opportunità di adottare criteri così stringenti, mentre altri insegnanti hanno apprezzato la trasparenza della comunicazione e la volontà del dirigente scolastico di non lasciare indietro nessuno. “Dal punto di vista educativo – spiega un’insegnante – ogni studentessa e studente può trarre beneficio dalla partecipazione al viaggio, anche chi ha più difficoltà.”
In alcune assemblee scolastiche straordinarie sono state avanzate proposte di mediazione, come l’invio di una seconda lista di attesa o la suddivisione della gita in turni successivi: soluzioni che potrebbero trovare attuazione già nei prossimi mesi.
Normativa vigente e buone pratiche sulle gite scolastiche
La gestione prenotazioni gite Ferrara si riferisce a un problema diffuso. Secondo la normativa nazionale, le gite scolastiche sono regolate da circolari ministeriali e dai Regolamenti interni dei singoli istituti. È prevista piena autonomia nella scelta delle modalità di selezione dei partecipanti, salvo obbligo di garantire trasparenza, equità e sicurezza.
Tra le buone pratiche più comuni segnalate dalle associazioni di settore:
- Criterio dell’ordine cronologico di prenotazione;
- Rotazione annuale dei partecipanti per garantire a tutti almeno un’esperienza;
- Valutazione del comportamento e della partecipazione alle attività scolastiche;
- Scelta tramite sorteggio trasparente, laddove il numero dei prenotati superi i posti disponibili;
- Creazione di gruppi omogenei per esigenze e caratteristiche.
La questione della priorità in base alla media scolastica non è nuova, ma deve essere declinata con attenzione per non creare discriminazioni, né tra studenti né tra diverse tipologie di scuola.
Esperienze a confronto: come si regolano altre scuole
Un’analisi delle esperienze di altre scuole superiori in Italia rivela un panorama complesso e diversificato nella selezione studenti scuola superiore. Nelle grandi città spesso si opta per il criterio temporale abbinato a criteri di comportamento. In piccoli istituti si possono invece adottare sistemi di rotazione, privilegiando chi non ha mai partecipato a precedenti viaggi.
A volte la soluzione più equa si trova attraverso il dialogo con gli organismi di partecipazione – consigli d'istituto, consulte studentesche, rappresentanze dei genitori – così da condividere le regole in modo partecipato prima delle prenotazioni. Alcuni istituti hanno ideato percorsi paralleli: in presenza di eccedenze, la scuola organizza una seconda gita simile per coloro che sono rimasti esclusi nella prima fase. Altre volte vengono introdotti criteri di priorità per studenti con specifici bisogni educativi o situazioni personali delicate, per i quali la frequenza della gita potrebbe avere un valore aggiunto significativo.
Casi più estremi riguardano la sospensione della gita per tutti nel caso di conflitto insanabile su criteri di selezione, ma sono scelte rare e considerate quasi sempre un fallimento educativo.
Conclusioni e riflessioni sulla funzione educativa della gita
La vicenda della gita scolastica Ferrara e della selezione su base della media solleva domande cruciali su come dovrebbero essere gestite le attività integrative nell’ambiente scolastico. Coinvolgere numeri elevati di studenti è un indice di successo e vitalità della scuola; imparare a gestire le eccedenze con trasparenza e flessibilità è invece l’altra faccia della buona amministrazione scolastica.
Premiare il merito può essere un incoraggiamento, ma ciascun viaggio d’istruzione scuola superiore dovrebbe anche favorire l’inclusione, la crescita, lo spirito di gruppo. Le scuole hanno l’onere, ma anche il privilegio, di guidare i giovani non solo nei risultati accademici ma anche nella maturazione personale attraverso esperienze che restano spesso tra le più significative della vita studentesca.
Ferrara sfida dunque il sistema nazionale a interrogarsi su quali modelli siano oggi più equi e funzionali, nella consapevolezza che la vera priorità è non escludere nessuno e mettere al centro il valore educativo della scuola. Con una gestione delle prenotazioni gite fondata sul dialogo, la flessibilità organizzativa e la trasparenza, ogni studente può – e deve – avere la sua occasione di apprendere, incontrare, scoprire.