Assunzioni IRC 2025/2026: 6.022 posti, ripartizione regionale
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato uno dei documenti più attesi dall’intero comparto scolastico: il decreto n. 144 del 18 luglio 2025, che disciplina le immissioni in ruolo IRC per l’anno scolastico 2025/2026. L’autorizzazione di 6.022 assunzioni di insegnanti di religione cattolica risponde a un’esigenza avvertita da tempo nelle scuole italiane e proietta il sistema scolastico verso una maggiore stabilità degli organici.
Indice
- Il quadro normativo delle assunzioni IRC 2025/2026
- I numeri autorizzati dal decreto 144: la portata dell’intervento
- Procedura di reclutamento: graduatorie e scorrimento
- La ripartizione regionale delle assunzioni e la tabella dei posti
- Analisi territoriale: Lombardia guida, Sud in affanno
- Focus sulle regioni con meno assunzioni
- Condizioni e vincoli: posti vacanti e disponibili
- Il ruolo delle procedure straordinarie nel reclutamento degli insegnanti IRC
- Prospettive e criticità per il futuro
- Conclusione e sintesi delle scelte ministeriali
Il quadro normativo delle assunzioni IRC 2025/2026
Il settore dell’insegnamento della religione cattolica (IRC) vive da anni una situazione peculiare rispetto ad altri ambiti della docenza. Le modalità di reclutamento degli insegnanti di religione cattolica sono infatti disciplinate da norme specifiche, frutto dell’accordo tra Stato e CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e delle successive negoziazioni tra Ministero e rappresentanze sindacali. Il decreto 144 si colloca in questo solco normativo, fornendo un quadro chiaro per il turn over e il rafforzamento dell’organico IRC, rispondendo anche ai tanti insegnanti di religione che da anni attendono la stabilizzazione della propria posizione lavorativa.
Le immissioni in ruolo IRC 2025/2026 rappresentano quindi non solo un dato tecnico ma un momento importante nell’attuazione delle politiche scolastiche. I criteri definiti tengono conto del fabbisogno espresso dalle singole regioni, delle esigenze delle diocesi e dell’andamento demografico, in un equilibrio delicato fra qualità dell’offerta e opportunità occupazionali.
I numeri autorizzati dal decreto 144: la portata dell’intervento
Con la pubblicazione del decreto 144 del 18 luglio 2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha autorizzato l’assunzione di 6.022 insegnanti di religione cattolica su tutto il territorio nazionale, segnando un passo importante dopo anni di reclutamento limitato. Questa cifra, significativa nel quadro del fabbisogno espresso dagli Uffici scolastici regionali, permetterà un rinnovamento dell’organico e darà risposta a migliaia di precari storici inseriti nelle graduatorie delle procedure straordinarie IRC.
L’impatto di questo provvedimento è duplice: da un lato viene colmata almeno parzialmente la carenza di docenti di ruolo in molte istituzioni scolastiche, dall’altro si offre finalmente una stabilizzazione professionale ad insegnanti che, spesso con oltre dieci anni di servizio, hanno sostenuto il funzionamento delle scuole mantenendo alta la qualità dell’insegnamento della religione cattolica.
Procedura di reclutamento: graduatorie e scorrimento
Le assunzioni degli insegnanti di religione cattolica per il 2025/2026 saranno effettuate tramite scorrimento delle graduatorie costituite a seguito delle procedure straordinarie. Non si tratta di concorsi ordinari, ma di una selezione riservata a chi può dimostrare un certo livello di servizio pregresso e requisiti particolari, costruita proprio per sanare, almeno in parte, la storica questione del precariato nel settore IRC.
Le graduatorie coinvolte sono quelle formate dopo la procedura straordinaria indetta per la copertura dei posti IRC nelle scuole pubbliche. La scelta di utilizzare lo scorrimento graduatorie IRC si fonda sulla volontà di riconoscere e valorizzare l’esperienza pregressa degli insegnanti, mantenendo al tempo stesso un’aderenza alle effettive esigenze del territorio.
Tra i criteri adottati, oltre al punteggio nelle graduatorie, vi saranno anche i vincoli derivanti dalla disponibilità dei posti e la necessità di coprire le aree dove la carenza è maggiore. Saranno dunque chiamati all’assunzione coloro che sono in posizione utile nelle graduatorie di merito, seguendo rigorosamente l’ordine di convocazione.
La ripartizione regionale delle assunzioni e la tabella dei posti
Uno degli aspetti più rilevanti del provvedimento è la tabella posti IRC 2025 pubblicata insieme al decreto, che definisce la ripartizione regionale delle assunzioni. Le differenze territoriali emergono con chiarezza dai dati: la Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di posti autorizzati, seguita da altre regioni che mostrano un fabbisogno più elevato, mentre in determinati territori meridionali le assunzioni risultano nettamente inferiori.
La suddivisione dettagliata rappresenta una risposta diretta alle richieste degli Uffici scolastici regionali e tiene conto anche dei dati demografici, delle dimensioni delle diocesi e della presenza di insegnanti già di ruolo. I numeri, espressi nella tabella ministeriale, offrono una panoramica puntuale sulle reali opportunità di inserimento per ciascun territorio.
Per chi è interessato a conoscere la dislocazione esatta delle assunzioni scuola Lombardia 2025 e delle altre regioni, la tabella diventa uno strumento fondamentale per orientare le proprie scelte professionali e valutare prospettive concrete di assunzione a livello locale.
Analisi territoriale: Lombardia guida, Sud in affanno
I dati ministeriali pongono la Lombardia in testa tra tutte le regioni, con 1.248 posti autorizzati per il 2025/2026. Un dato che riflette sia la forte incidenza della popolazione scolastica nella regione più popolosa d’Italia, sia la consistenza del fabbisogno espresso negli anni precedenti. Lombardia si conferma quindi non solo locomotiva economica, ma anche punto di riferimento per le politiche di stabilizzazione del personale scolastico.
Segue il Lazio, con un numero comunque significativo di assunzioni, e altre grandi regioni come Veneto ed Emilia-Romagna. Si tratta di ripartizioni che, pur con tutte le differenze, rispettano il criterio di proporzionalità tra domanda di insegnamento e presenza degli studenti, permettendo un miglioramento tangibile della copertura dei posti vacanti.
Al contrario, nelle regioni del Sud si riscontra una presenza di posti autorizzati molto più bassa. In particolare, la Calabria ottiene solo 73 assunzioni, la Basilicata appena 12 e il Molise 24. Sono numeri che comportano necessariamente una competizione più accesa per il ruolo e che riflettono anche un tessuto scolastico ridimensionato rispetto ad altre aree del Paese.
Focus sulle regioni con meno assunzioni
Il quadro tracciato dalla tabella posti IRC 2025 mette in luce il diverso peso delle regioni nelle politiche di reclutamento. Se la Lombardia si avvicina a quota 1.250 posti, in alcune regioni si scende sotto la soglia delle decine. La Basilicata, ad esempio, vede solo 12 assunzioni autorizzate, un dato che rappresenta il valore più basso tra tutte le regioni.
Anche il Molise, con 24 posti, e la Calabria, con appena 73, risentono di uno scarso turnover e di una dotazione organica già ampiamente coperta dai ruoli o, al contrario, di una presenza scolastica in calo a causa della denatalità e dei fenomeni migratori. Questo porta con sé riflessioni importanti sulle prospettive lavorative degli insegnanti di religione in questi territori, che dovranno spesso attendere turn over legati a pensionamenti o trasferimenti per sperare in un’assunzione a tempo indeterminato.
Il divario Nord-Sud, evidenziato ancora una volta dai dati ministeriali, conferma l’esigenza di politiche di riequilibrio a lungo termine per garantire omogeneità nell’offerta scolastica e nella distribuzione delle opportunità professionali.
Condizioni e vincoli: posti vacanti e disponibili
Una specifica fondamentale del decreto 144 è che le assunzioni saranno effettuate solo su posti vacanti e disponibili. Questo significa che anche laddove il contingente autorizzato sia numeroso, le assunzioni effettive potranno realizzarsi solo se nei singoli istituti risulteranno effettivamente delle disponibilità.
Tale criterio deriva dall’obbligo di razionalizzare la spesa pubblica, evitando esuberi e tutelando il corretto dimensionamento degli organici. Si tratta di una prassi costante nei concorsi scolastici ma che, nel caso IRC, assume particolare rilievo data la presenza di personale con incarichi annuali da molti anni.
Gli uffici scolastici regionali avranno quindi il compito di verificare con precisione la effettività dei posti vacanti, ricorrendo a tutte le fonti disponibili e collaborando con le diocesi per garantire il rispetto delle procedure e un corretto abbinamento fra graduatorie e disponibilità. Solo in presenza di reale esigenza potrà scattare l’assunzione, nel rispetto del vincolo di copertura del fabbisogno.
Il ruolo delle procedure straordinarie nel reclutamento degli insegnanti IRC
Le procedure straordinarie IRC rappresentano il canale prioritario di accesso all’immissione in ruolo per il prossimo anno scolastico. Questa scelta deriva dalla volontà di dare risposta rapida ad una platea di aspiranti già selezionati e presenti in graduatorie di merito curate dagli Uffici scolastici regionali.
La ratio della procedura straordinaria sta nella valorizzazione delle competenze maturate sul campo da centinaia di insegnanti che, pur avendo già insegnato per anni, erano fino ad oggi legati a contratti annuali e non avevano potuto entrare stabilmente nei ruoli dello Stato.
La procedura, svolta con criteri rigorosi, ha permesso la redazione di graduatorie assunzioni IRC aggiornate e trasparenti. Tramite il loro scorrimento, si spera di ridurre sensibilmente il fenomeno del precariato e di immettere in ruolo figure professionali già formate e integrate nel contesto scolastico.
Prospettive e criticità per il futuro
Nonostante la rilevanza del contingente 2025/2026, permangono alcune criticità strutturali che rendono ancora incerto il futuro del reclutamento degli insegnanti di religione cattolica. Da un lato, gli effetti della denatalità e della riduzione degli alunni rendono complessa la programmazione di nuove assunzioni; dall’altro, l’accesso alle graduatorie resta legato a iter amministrativi complessi e non sempre tempestivi.
Il rischio, per molti precari storici, è che il prossimo scorrimento possa essere rallentato da nuove regole o da una saturazione dei posti nelle regioni a basso turnover. L’auspicio è che i prossimi provvedimenti ministeriali possano ulteriormente ampliare le opportunità di inserimento e favorire il rinnovamento delle competenze attraverso percorsi formativi aggiuntivi e aggiornamento professionale.
Conclusione e sintesi delle scelte ministeriali
La pubblicazione del decreto 144 ministero istruzione e della tabella posti IRC 2025 rappresenta un segnale importante nella politica di reclutamento scolastico. Il contingente autorizzato – 6.022 assunzioni – segna un punto di svolta dopo anni di attese, e riduce sensibilmente il precariato nell’ambito dell’insegnamento della religione cattolica.
Le immissioni in ruolo IRC 2025/2026 permetteranno a molte scuole di garantire stabilità didattica e continuità nell’offerta formativa, offrendo nuove prospettive di carriera a insegnanti spesso già collaudati dalle esperienze passate. Tuttavia, le differenze territoriali nella ripartizione regionale assunzioni scuola restano un elemento critico da monitorare in chiave futura.
In attesa di eventuali ulteriori deroghe o ampliamenti del contingente, il decreto segna comunque una positiva inversione di tendenza e offre prove concrete di un impegno ministeriale verso la valorizzazione dell’insegnamento e il miglioramento dell’offerta educativa nel settore della religione cattolica.
In definitiva, il provvedimento risponde in modo puntuale alle esigenze di qualità, equità e trasparenza, ed esprime la volontà, da parte delle istituzioni, di avviare una fase più stabile e programmata del reclutamento IRC, in linea con le sfide attuali e future della scuola italiana.