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Scoperta: I dinosauri avevano le guance?
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Scoperta: I dinosauri avevano le guance?

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Uno studio canadese analizza la struttura del cranio per risalire alla presenza delle guance nei dinosauri

Scoperta: I dinosauri avevano le guance?

Indice dei paragrafi

  • Introduzione: una rivoluzione nella paleontologia
  • Le basi dello studio canadese
  • Anatomia dei dinosauri: il mistero delle guance
  • La struttura exoparia: un indizio decisivo
  • Analisi comparativa con altre specie preistoriche
  • Implicazioni della scoperta per la paleontologia
  • L’origine della ricerca: l’équipe dell’Università di Alberta
  • Il tessuto molle: che cos’è e perché è rilevante
  • La masticazione dei dinosauri: nuove ipotesi
  • Criticità e domande aperte
  • Scoperte future e prospettive di ricerca
  • Sintesi e conclusioni

Introduzione: una rivoluzione nella paleontologia

Un recente studio pubblicato sulla rivista Journal of Anatomy, a firma dei ricercatori dell’Università di Alberta in Canada, cambia il modo in cui immaginiamo il volto dei dinosauri. Secondo gli studiosi, alcune specie di dinosauri potrebbero aver posseduto delle guance vere e proprie, analoghe a quelle dei rettili e dei mammiferi moderni, caratterizzate da una struttura muscolare e da una funzione specializzata nella masticazione.

Questa scoperta non solo affascina gli appassionati di paleontologia, ma offre nuove prospettive su comportamento, dieta ed evoluzione dei dinosauri, grazie a dettagli mai analizzati prima sulle ossa del cranio e su particolari segni di inserzione di tessuto molle.

Le basi dello studio canadese

La visita alle ossa fossili dei dinosauri si è arricchita di un nuovo tassello. I ricercatori dell’Università di Alberta hanno approfondito l’analisi delle ossa del cranio, imbattendosi in segni che evidenzierebbero l’inserzione di tessuti molli in alcune zone chiave. Nello specifico, questi indizi morfologici indicano la presenza di muscoli che, secondo le interpretazioni attuali, potevano costituire una vera e propria struttura guanciale, funzionale nella vita quotidiana dell'animale.

Gli autori dello studio, pubblicato nel luglio 2025, spiegano come sia stata fondamentale la consultazione di resti appartenenti sia a dinosauri erbivori che carnivori. I risultati, presentati sulle pagine di Journal of Anatomy, danno corpo a una nuova teoria sull’anatomia facciale di alcune delle creature più iconiche della preistoria.

Anatomia dei dinosauri: il mistero delle guance

Finora si era sempre immaginato il muso dei dinosauri come privo di zone ricurve a formare guance vere e proprie, simile più a quello dei moderni coccodrilli che a quello dei mammiferi. Tuttavia, molti paleontologi sospettavano da tempo che alcune specie potessero aver sviluppato strutture accessorie alla bocca, utili non solo per la masticazione ma anche per la protezione dei denti e l’efficacia nell’alimentazione quotidiana.

Il problema principale degli studi precedenti era la difficoltà di riconoscere, sulle ossa fossili, i segni tipici lasciati dall’inserzione di tessuto molle. Le guance infatti non si fossilizzano e solo i punti di inserzione del muscolo restano sullo scheletro, rendendo arduo il compito dei ricercatori.

La struttura exoparia: un indizio decisivo

Sneakers, ossia inserzioni sulle ossa rilevate dai paleontologi, testimoniano la stessa conformazione in vari fossili. La struttura anatomica denominata exoparia – una porzione ben precisa del cranio – potrebbe essere stata fondamentale per la comparsa delle guance nei dinosauri. L’analisi minuziosa delle superfici ossee ha permesso di evidenziare tracce compatibili con l’attacco di muscoli accessori, analoghi a quelli che oggi nei rettili e nei mammiferi costituiscono le guance.

I dati raccolti non si limitano a un’unica specie: la struttura exoparia è stata riscontrata in varie famiglie di dinosauri, suggerendo un adattamento diffuso e non casuale all’interno del gruppo. Questa scoperta supporta nuove ipotesi sull’evoluzione della masticazione e consente di rivalutare la rappresentazione visiva dei dinosauri stessi.

Analisi comparativa con altre specie preistoriche

L’approfondita indagine anatomica porta a un confronto interessante con altre specie vissute milioni di anni fa. Oltre alle ossa dei dinosauri, i ricercatori hanno preso in esame resti di rettili e arcosauri (antichi parenti dei coccodrilli e degli uccelli moderni), notando la presenza della medesima configurazione ossea in aree simili del cranio.

La comparazione rivela che l’exoparia non era esclusiva dei dinosauri: si trattava probabilmente di un tratto ereditato da antenati comuni e successivamente modificato in modo specifico, favorendo le esigenze alimentari e di sopravvivenza dell’habitat.

Questo raffronto contribuisce a dissipare il dubbio che la struttura sia un’anomalia legata a una singola specie fossile: si tratta invece di una soluzione evolutiva, adottata da più gruppi per potenziare e rendere più efficiente la masticazione.

Implicazioni della scoperta per la paleontologia

La possibilità che i dinosauri avessero guance rappresenta un passo avanti significativo per la paleontologia. Sino a questo momento, numerose rappresentazioni artistiche e divulgative dei dinosauri si basavano su un’immagine parziale della loro anatomia facciale. Con la scoperta dell’exoparia, invece, si aprono nuovi scenari su vari aspetti della loro fisiologia.

Tra le conseguenze principali ci sono:

  • Una revisione delle modalità di masticazione e digestione.
  • Nuove interpretazioni sulle abitudini alimentari e sulle preferenze di dieta.
  • Cambiamenti nella rappresentazione visiva dei dinosauri nei musei, nei libri di testo e nei media.
  • Un impatto sugli studi evolutivi relativi ai discendenti dei dinosauri, come gli uccelli moderni.

Le guance potrebbero aver consentito a molte specie di accumulare il cibo nella cavità orale e aumentare l’efficienza nella triturazione dei vegetali duri, segnando un vantaggio competitivo nell'ecosistema.

L’origine della ricerca: l’équipe dell’Università di Alberta

Lo studio porta la firma di un gruppo multidisciplinare coordinato dall’Università di Alberta in Canada. Gli studiosi si sono serviti sia di tecniche tradizionali di osteologia, sia di sofisticate analisi al microscopio elettronico per identificare le inserzioni di tessuti molli sulle ossa fossili.

Il lavoro si basa su una solida tradizione di ricerca dell’ateneo nordamericano, da sempre all’avanguardia negli studi sul mondo dei dinosauri. L’accesso a una ricca collezione di fossili, provenienti soprattutto dai siti del Cretaceo e del Giurassico, ha permesso un confronto tra esemplari diversi per dimensione, dieta e lignaggio, in modo da isolare pattern ricorrenti e attribuire maggiore credibilità alla scoperta.

Il tessuto molle: che cos’è e perché è rilevante

Un aspetto centrale dello studio riguarda il ruolo del tessuto molle nelle interpretazioni paleoantropologiche. Il tessuto molle è costituito da muscoli, tendini, pelle e altre strutture non ossee che molto raramente si fossilizzano. La loro assenza rende spesso difficile ottenere un quadro completo dell’anatomia di organismi scomparsi da milioni di anni.

Gli indizi raccolti sulle ossa, ossia rugosità, porosità e particolari segni microscopici nei punti di inserzione, sono quindi fondamentali per ricostruire le possibili funzioni e l’esistenza di strutture come le guance. In alcune specie erbivore analizzate nello studio, il tessuto molle sembra aver avuto un ruolo chiave nella copertura dei denti e nella permanenza del cibo all’interno della bocca, ottimizzando la masticazione.

La masticazione dei dinosauri: nuove ipotesi

Se la presenza delle guance nei dinosauri fosse confermata, molte ipotesi sulla loro alimentazione dovrebbero essere riviste. Fino ad oggi si riteneva che i dinosauri si limitassero a strappare le piante senza grande capacità di triturazione. Tuttavia, la scoperta di muscolatura accessoria suggerisce che alcune specie potessero masticare in modo più efficiente, sfruttando una fase preliminare di elaborazione del cibo già nella bocca e non solo nello stomaco.

La masticazione efficace rappresenta, in termini evolutivi, un passo importante. Permette di assimilare meglio le sostanze nutritive da foglie, germogli e frutti e di competere con altri erbivori dell’epoca. Un vantaggio che potrebbe aver segnato il successo di numerose linee evolutive di dinosauri, specie all'interno del vastissimo gruppo degli ornitopodi.

Criticità e domande aperte

Nonostante l’entusiasmo che accompagna questa scoperta, la comunità scientifica avanza alcune riserve. I segni ossei possono essere interpretati in modo differente: sebbene la struttura exoparia sembri indicare la presenza delle guance, non si può escludere del tutto che tali segni rispondano anche ad adattamenti per altre funzioni, come la protezione dei nervi o delle vene facciali.

Inoltre, la ricostruzione dei tessuti molli sui fossili resta comunque un’attività parzialmente speculativa. Le prove dirette mancano e gli analoghi esistenti nei rettili e nei mammiferi presentano notevoli distanze evolutive. Restano quindi domande aperte su quali specie di dinosauri possedessero effettivamente le guance e su quanto fossero simili alle nostre guance moderne.

Scoperte future e prospettive di ricerca

Questa scoperta offre nuovi punti di partenza per la ricerca paleontologica. Non solo potrà cambiare il modo di rappresentare i dinosauri nei musei, ma avrà ricadute importanti sulle teorie evolutive relative alle abitudini di vita, all’ecologia e persino al comportamento sociale di questi animali.

In futuro, altre tecniche di imaging avanzato e analisi molecolari potrebbero chiarire meglio l’effettiva funzione delle strutture individuate, consentendo una ricostruzione più precisa delle guance fossili e delle loro implicazioni su dieta, socialità e adattamento evolutivo.

Sintesi e conclusioni

In conclusione, la scoperta di indizi sulle guance dei dinosauri mette in discussione molte idee consolidate sulla loro anatomia e sulle loro abitudini alimentari. Grazie all’attenta analisi delle ossa del cranio effettuata dall’équipe dell’Università di Alberta e pubblicata su Journal of Anatomy, il quadro che emerge è quello di un mondo preistorico più ricco e complesso, dove la semplice morfologia ossea lascia spazio a ipotesi innovative sulla struttura muscolare e sulla funzione della masticazione.

La ricerca rappresenta un ulteriore passo avanti nella conoscenza delle grandi creature del passato, e offre nuovi strumenti sia agli studiosi che ai divulgatori scientifici, chiamati oggi a ripensare l’immagine dei dinosauri non solo come giganteschi rettili aggressivi, ma anche come animali dotati di adattamenti sofisticati alla loro dieta e ambiente.

Pubblicato il: 7 luglio 2025 alle ore 10:27

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