Regolamento Eudr e obblighi UE: la richiesta di semplificazione da Confagricoltura e Federlegnoarredo
Il recente dibattito scaturito attorno al Regolamento Eudr sulla deforestazione ha portato alla luce una serie di criticità percepite dalla filiera del legno-arredo italiana. Confagricoltura e Federlegnoarredo, due delle principali rappresentanze di settore, hanno avanzato una formale richiesta di modifica alla Commissione Ue, ponendo al centro della discussione le implicazioni economiche, operative e normative dei nuovi obblighi che entreranno in vigore il 30 dicembre 2025. All’incontro a Bruxelles ha partecipato anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a testimonianza della rilevanza strategica che il comparto riveste per l’economia nazionale.
In questo articolo analizziamo in dettaglio la situazione attuale, gli impatti previsti per le imprese, le richieste di modifica e le prospettive future della regolamentazione europea sulla deforestazione nella filiera del legno-arredo.
Indice
- Quadro normativo: il Regolamento Eudr e la lotta alla deforestazione
- Confagricoltura e Federlegnoarredo: le ragioni della richiesta di modifica
- Impatti economici sui costi di conformità per la filiera del legno
- Il ruolo delle piccole e medie imprese italiane
- L’impegno delle istituzioni: l’incontro a Bruxelles
- Criticità operative e tempistiche delle modifiche
- Proposte di semplificazione normativa
- Implicazioni per la sostenibilità e il futuro del settore
- Conclusione: prospettive e urgenze per la filiera legno-arredo
1. Quadro normativo: il Regolamento Eudr e la lotta alla deforestazione
Il Regolamento Eudr deforestazione (European Union Deforestation Regulation) rappresenta uno degli strumenti normativi più ambiziosi messi in atto dall’Unione europea negli ultimi anni per contrastare la deforestazione globale. L’obiettivo principale è quello di assicurare che i prodotti immessi sul mercato europeo, in particolare quelli derivati da materie prime come il legno e i suoi derivati, provengano da filiere sostenibili e certificate.
Questa normativa, che entrerà in vigore il 30 dicembre 2025, obbligherà tutti gli attori della filiera, dai produttori ai distributori, a garantire la tracciabilità e la conformità dei prodotti commercializzati, con particolare attenzione all’origine delle materie prime e al rispetto dei criteri ambientali previsti.
Le normative UE sostenibilità legno rappresentano il pilastro della strategia europea per ridurre l’impatto ambientale legato alla produzione e commercializzazione di legno nei paesi membri, promuovendo la responsabilità sociale e ambientale delle imprese.
2. Confagricoltura e Federlegnoarredo: le ragioni della richiesta di modifica
Da tempo, Confagricoltura Federlegnoarredo UE hanno sollevato alcune criticità circa l’impianto attuale del Regolamento Eudr, motivando la richiesta di modifiche con la necessità di:
- Semplificare le nuove procedure burocratiche imposte alle imprese;
- Alleggerire l’impatto dei nuovi obblighi UE legno, soprattutto per le realtà di piccole e medie dimensioni;
- Assicurare che la normativa sia effettivamente sostenibile dal punto di vista economico e operativo.
Le due organizzazioni hanno evidenziato che, così come concepito attualmente, il testo rischia di disincentivare la competitività delle aziende europee, ponendo ostacoli maggiori rispetto ai competitor extraeuropei che operano con regole meno stringenti.
3. Impatti economici sui costi di conformità per la filiera del legno
Un punto particolarmente delicato riguarda i costi conformità imprese legno. Secondo le stime più recenti, elaborate da fonti di settore e riportate dalla stessa Filiera Legno-Arredo, i costi annuali di conformità per le imprese italiane ed europee potrebbero oscillare tra 175 milioni e 2,6 miliardi di euro annui. Si tratta di cifre significativamente elevate che rischiano di avere un impatto rilevante sull’intero comparto.
A gravare ulteriormente sulla situazione è il fatto che molte delle aziende della filiera dispongono di risorse limitate, sia dal punto di vista economico che organizzativo, per affrontare lo sforzo aggiuntivo che comporterà l’adeguamento alle nuove norme. Questo rischio di incremento dei costi rischia di penalizzare l’innovazione e minare la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali.
I fattori di incremento dei costi
- Aumento delle attività di certificazione e tracciabilità;
- Necessità di investimenti in nuove tecnologie informatiche per la gestione della documentazione;
- Maggiori controlli e audit, sia interni che da parte di enti terzi;
- Formazione del personale sulle nuove normative europee.
4. Il ruolo delle piccole e medie imprese italiane
Le imprese italiane del comparto legno arredo regolamenti europei, in gran parte piccole e medie imprese (PMI), rischiano di essere le più colpite dall’entrata in vigore del Regolamento Eudr per diversi motivi. Le PMI rappresentano infatti la spina dorsale del settore, caratterizzato da un tessuto produttivo frammentato e fortemente radicato nei territori.
L’obbligatorietà di garantire la completa tracciabilità delle materie prime, l’adozione di processi altamente informatizzati e la necessità di dotarsi di sistemi di certificazione avanzata sono elementi che rischiano di costituire un onere insostenibile per molte realtà di piccola dimensione.
Secondo le associazioni di settore, è necessario adottare modifiche Commissione UE deforestazione che tengano conto delle esigenze specifiche delle PMI, prevedendo ad esempio:
- Procedure semplificate per le imprese di piccole dimensioni;
- Sgravi fiscali o incentivi per l’adeguamento tecnologico;
- Maggiore supporto tecnico e amministrativo da parte delle istituzioni competenti.
5. L’impegno delle istituzioni: l’incontro a Bruxelles
A confermare la rilevanza delle problematiche sollevate, il recente incontro Federlegnoarredo Bruxelles ha visto la partecipazione attiva del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. L’incontro è servito a sensibilizzare la Commissione UE sulle criticità operative ed economiche che il comparto rischia di affrontare.
Durante la riunione sono emerse le seguenti necessità:
- Rivedere il calendario di adozione delle misure per permettere una graduale introduzione degli obblighi;
- Aggiornare alcuni passaggi procedurali che risultano poco chiari per gli operatori;
- Prevedere una fase pilota che consenta alle imprese di testare i nuovi strumenti e processi richiesti.
L’azione coordinata delle istituzioni e delle associazioni di categoria ha permesso di aprire un dialogo costruttivo con la Commissione, anche se, come sottolineato dagli stessi rappresentanti di settore, gli interventi di modifica sono ancora in attesa di essere realizzati e il tempo effettivamente a disposizione per introdurre i cambiamenti necessari è sempre più limitato.
6. Criticità operative e tempistiche delle modifiche
La filiera si trova ora di fronte ad uno scenario in cui la tempistica gioca un ruolo determinante. Da una parte, la Commissione europea sottolinea la necessità di accelerare la transizione verso una produzione e commercializzazione del legno più sostenibile; dall’altra, le imprese chiedono più tempo per adeguarsi ai parametri previsti.
Tra le criticità operative segnalate:
- Mancanza di linee guida chiare per l’attuazione del Regolamento Eudr;
- Difficoltà nell’interpretazione di alcuni articoli della norma;
- Rischi di disparità applicativa tra paesi membri, con conseguente perdita di competitività rispetto ai concorrenti stranieri;
- Incertezze sulla gestione dei controlli e sulle eventuali sanzioni in caso di inadempienza.
Sono tutte questioni che rischiano di compromettere la buona riuscita della fase di attuazione del regolamento, rendendo ancor più urgente l’introduzione di semplificazioni e correttivi alla normativa.
7. Proposte di semplificazione normativa
Confagricoltura e Federlegnoarredo hanno quindi avanzato una serie di proposte concrete per semplificare nuovi obblighi UE legno. Tra le principali misure suggerite troviamo:
- Semplificazione della documentazione richiesta per la tracciabilità, magari adottando sistemi telematici centralizzati e interoperabili;
- Predisposizione di modelli standard per la raccolta delle informazioni essenziali;
- Introduzione di un sistema di controlli a campione, più efficiente e meno invasivo, soprattutto per le imprese di minori dimensioni;
- Creazione di sportelli informativi presso le Camere di Commercio per supportare le PMI;
- Avvio di campagne di formazione destinate agli operatori della filiera.
Queste proposte mirano non solo a ridurre l’impatto economico degli obblighi, ma anche a favorire una transizione verso la sostenibilità che sia effettivamente gestibile e compatibile con la realtà produttiva italiana.
8. Implicazioni per la sostenibilità e il futuro del settore
Pur nella complessità delle criticità emerse, il raggiungimento degli obiettivi di Normative UE sostenibilità legno rimane una priorità per le istituzioni europee. La sfida consiste nel trovare un equilibrio tra le esigenze di tutela ambientale, la promozione di una filiera del legno certificata e la necessità di non mettere in ginocchio l’imprenditoria locale.
L’implementazione di impatti Regolamento Eudr imprese orientati su base scientifica e una pianificazione normativa più flessibile potrebbero rappresentare la soluzione per sostenere la competitività delle aziende italiane senza rinunciare agli standard ambientali richiesti su scala globale.
Le aziende italiane, forti di una lunga tradizione di eccellenza e innovazione, potrebbero cogliere l’opportunità di guidare la transizione verso una produzione sostenibile, a patto che le misure adottate risultino compatibili con la struttura e le esigenze del tessuto produttivo nazionale.
Scenari di sviluppo futuro
- Collaborazione rafforzata tra imprese, istituzioni e associazioni di categoria;
- Maggiore accesso ai finanziamenti e ai fondi europei per la riconversione e l’innovazione tecnologica;
- Adozione progressiva di sistemi di certificazione riconosciuti a livello internazionale;
- Sviluppo di una cultura della sostenibilità integrata su tutto il ciclo produttivo del legno.
9. Conclusione: prospettive e urgenze per la filiera legno-arredo
A meno di due anni dall’entrata in vigore del Regolamento Eudr, il comparto legno-arredo si trova a un bivio cruciale. Le richieste di modifica della Commissione UE alla normativa sulla deforestazione, avanzate da Confagricoltura e Federlegnoarredo e sostenute dal Ministero dell'Agricoltura, testimoniano la volontà di trovare soluzioni equilibrate tra sostenibilità, competitività ed efficienza operativa.
È necessario, ancora una volta, sottolineare l'urgenza di interventi normativi che:
- Assicurino la sostenibilità delle filiere senza creare squilibri interni al mercato europeo;
- Favoriscano l’adozione di standard omogenei tra i paesi membri;
- Sostengano, attraverso strumenti dedicati, le piccole e medie imprese nella fase di adeguamento.
Solo un coinvolgimento attivo di tutti gli attori – istituzioni, imprese, associazioni di categoria – potrà garantire che la transizione verso una filiera legno-arredo pienamente sostenibile non si trasformi in un insormontabile ostacolo burocratico ed economico, ma rappresenti invece un’opportunità di crescita e competitività per l’Italia e l’Europa.
Sintesi finale
Il Regolamento Eudr deforestazione rappresenta una svolta fondamentale nelle politiche europee sulla sostenibilità del settore legno. Le criticità segnalate da Confagricoltura e Federlegnoarredo richiedono risposte rapide ed efficaci per evitare che gli impatti economici e operativi frenino la crescita delle imprese italiane e la loro capacità di innovare. Le istituzioni sono chiamate a un confronto costruttivo per assicurare che il tessuto produttivo nazionale possa affrontare con successo le sfide di un mercato sempre più attento alle tematiche ambientali e sociali.