Margiotta (Confsal) a Bologna: "Lavoratori protagonisti del cambiamento tra nuove tecnologie, stress e cultura della sicurezza"
Indice
- Introduzione: la voce di Margiotta sul cambiamento
- Coinvolgimento dei lavoratori nel cambiamento organizzativo
- Le sfide della cultura della sicurezza a Bologna
- Prevenzione partecipata e nuove tecnologie sul lavoro
- Intelligenza artificiale e rischi per i lavoratori
- Stress lavoro correlato: una conseguenza da non sottovalutare
- L’importanza dell’aggiornamento e della formazione continua
- Ruolo della Confsal e delle sigle sindacali nella tutela dei lavoratori
- Il contesto del convegno bolognese sulla sicurezza
- Conclusioni e prospettive future
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1. Introduzione: la voce di Margiotta sul cambiamento
Durante il convegno "Cultura della sicurezza e prevenzione partecipata" tenutosi a Bologna il 12 giugno 2025, il Segretario Generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, ha offerto una riflessione approfondita sulla necessità di rendere i lavoratori parte integrante del cambiamento che sta investendo il mondo del lavoro.
Margiotta ha richiamato l’attenzione su una molteplicità di temi cruciali: dal coinvolgimento dei lavoratori nei processi innovativi, allo stress lavoro correlato prodotto dalle trasformazioni organizzative, fino ai rischi connessi all'introduzione delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale. Queste problematiche, oggi più che mai attuali, necessitano di un approccio collettivo in cui la voce dei lavoratori sia realmente ascoltata e valorizzata.
2. Coinvolgimento dei lavoratori nel cambiamento organizzativo
Uno dei punti centrali dell’intervento è stato il tema del coinvolgimento dei lavoratori nel cambiamento. Secondo Margiotta, molte aziende affrontano i processi innovativi con una logica ancora troppo verticistica, escludendo i lavoratori dalle fasi cruciali delle decisioni organizzative. Un atteggiamento, questo, che rischia di acuire le tensioni e di impedire una reale assimilazione delle novità introdotte.
"Non si può costruire il futuro del lavoro senza la partecipazione attiva di chi il lavoro lo vive quotidianamente," ha sottolineato Margiotta. Per accompagnare le aziende verso la modernità è indispensabile promuovere una prevenzione partecipata che metta al centro la persona, le sue idee, le sue perplessità e le sue competenze.
Un cambiamento autentico deve fondarsi sul dialogo continuo tra lavoratori, management e istituzioni pubbliche. Solo così si può rafforzare una cultura dell’innovazione che non sia vissuta unicamente come imposizione, ma come opportunità condivisa di crescita.
3. Le sfide della cultura della sicurezza a Bologna
L’intervento di Margiotta si è tenuto proprio a Bologna, una città simbolo per la storia del movimento sindacale ed epicentro di importanti trasformazioni nel tessuto produttivo italiano. In questo contesto, la cultura della sicurezza rappresenta non solo un valore etico, ma anche una necessità imprescindibile per tutte le realtà lavorative chiamate a confrontarsi con le sfide delle nuove tecnologie e dell’automazione.
La sicurezza sul lavoro, infatti, è sempre più strettamente connessa all’innovazione digitale: nuove piattaforme, strumenti automatizzati, algoritmi decisionali e presenza crescente dell’intelligenza artificiale implicano nuovi rischi, dalle interferenze tra uomo e macchina, fino alla gestione e protezione dei dati sensibili.
Rafforzare la cultura della sicurezza lavoro Bologna, soprattutto nei settori più innovativi, significa quindi aprirsi a una visione dove prevenzione, formazione e sensibilizzazione diventano strumenti cardine per prevenire incidenti, infortuni e malattie professionali.
4. Prevenzione partecipata e nuove tecnologie sul lavoro
La prevenzione partecipata è una delle parole chiave più efficaci per descrivere la direzione suggerita da Margiotta. Essa implica che ogni lavoratore non debba essere solo destinatario di regole e procedure, ma anche protagonista della loro definizione, applicazione e miglioramento.
Nell’era delle tecnologie emergenti, la prevenzione partecipata diventa ancora più importante. Le innovazioni rapide, come l’introduzione di macchine intelligenti, robotica avanzata o software di gestione automatizzata, modificano radicalmente le pratiche operative quotidiane. In questo contesto, chi meglio dei lavoratori può indicare in tempo reale difficoltà, carenze informative o potenziali rischi?
L’esperienza concreta, maturata sul campo, si trasforma in una risorsa preziosa per individuare soluzioni pragmatiche che un approccio puramente teorico difficilmente potrebbe cogliere. Per questo occorre incoraggiare tavoli di confronto permanenti, team misti e momenti di formazione condivisa dove il know-how aziendale e quello dei sindacati trovano sintesi.
5. Intelligenza artificiale e rischi per i lavoratori
Un altro aspetto al centro del dibattito riguarda i rischi legati all’intelligenza artificiale sul lavoro. Margiotta ha sottolineato come l’avanzamento tecnologico, pur apportando indubbi vantaggi in termini di efficienza e produttività, generi al contempo nuove incognite soprattutto in termini di sicurezza e privacy.
Tra i rischi principali segnalati figurano:
- La possibile perdita di controllo umano sui processi automatizzati
- L’insufficiente trasparenza degli algoritmi decisionali
- La difficoltà di individuare le responsabilità in caso di errore
- L’annullamento di alcune figure professionali
- L’aumento dello stress lavoro correlato al cambiamento
Anche la gestione delle informazioni personali – dati biometrici, tracciamento delle performance, gestione delle pause – apre scenari che richiedono chiarezza normativa e una vigilanza continua da parte di organismi indipendenti.
6. Stress lavoro correlato: una conseguenza da non sottovalutare
In ogni processo di cambiamento organizzativo e tecnologico, la variabile umana è quella più soggetta a pressioni psicologiche. Margiotta ha ricordato che lo stress lavoro correlato al cambiamento rappresenta oggi una delle principali problematiche nei luoghi di lavoro moderni.
Il cambiamento, infatti, non è mai neutro: può tradursi in ansia, incertezza, senso di inadeguatezza e calo della motivazione. L’adozione di nuove tecnologie, senza il giusto accompagnamento, può portare al fenomeno dell’alienazione digitale, dove il lavoratore si sente estraniato e incapace di governare gli strumenti che dovrebbe invece padroneggiare.
Prevenire lo stress significa dotare i lavoratori di strumenti adatti ad affrontare il nuovo: formazione continua, supporto psicologico, informazione trasparente sulle strategie aziendali e condivisione delle scelte. La prevenzione partecipata lavoro agisce anche su questo livello, consentendo di riconoscere i segnali di disagio e agire tempestivamente.
7. L’importanza dell’aggiornamento e della formazione continua
Alla luce dei profondi e rapidi mutamenti in corso, Margiotta ha ribadito la centralità della formazione continua. L’investimento sulla crescita delle competenze, oltre a rafforzare il valore individuale dei lavoratori, costituisce anche il miglior antidoto alla paura del cambiamento e allo stress.
Le imprese che promuovono percorsi di aggiornamento su nuove tecnologie, evoluzione normativa ed elementi di intelligenza artificiale ottengono risultati migliori in termini di
- Sicurezza
- Soddisfazione
- Fedeltà del personale
La realizzazione di laboratori condivisi, workshop e simulazioni pratiche consente inoltre di sfruttare il potenziale dello scambio intergenerazionale: chi vanta maggiore esperienza operativa integra il proprio sapere con le tecnologie più recenti, e viceversa, i giovani apprendisti possono accelerare la loro curva di apprendimento grazie a strumenti avanzati.
8. Ruolo della Confsal e delle sigle sindacali nella tutela dei lavoratori
Un tema ricorrente, più volte evidenziato da Margiotta, riguarda il ruolo determinante della rappresentanza sindacale nella gestione dei nuovi scenari. La Confsal (Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori), attraverso numerose iniziative, si fa promotrice di tavoli di confronto, protocolli di intesa e campagne di sensibilizzazione mirate a garantire che il cambiamento lavoro organizzativo non ricada esclusivamente sulle spalle dei lavoratori.
Margiotta ha anche ribadito che la collaborazione tra sindacati, imprenditori e istituzioni è la strada maestra per tutelare i diritti esistenti e costruirne di nuovi, in un’ottica di sviluppo sostenibile del lavoro. Iniziative come quella di Bologna stimolano l’aggregazione e la consapevolezza diffusa, soprattutto sui temi dell'impatto nuove tecnologie lavoro e della sicurezza lavoro nuove tecnologie.
9. Il contesto del convegno bolognese sulla sicurezza
Il convegno "Cultura della sicurezza e prevenzione partecipata" svolto a Bologna si è inserito in un più ampio ciclo di eventi dedicati alle trasformazioni del mondo del lavoro. La città, storicamente all’avanguardia sulle tematiche dell’innovazione e della tutela dei lavoratori, ha fornito uno scenario ideale per riflettere su come l’interfaccia tra uomo e tecnologia stia evolvendo e su come sia possibile rendere questi mutamenti inclusivi e socialmente sostenibili.
Hanno partecipato rappresentanti di diversi settori produttivi, esperti di prevenzione, professionisti della sicurezza, delegati sindacali, e figure istituzionali. I tavoli di discussione si sono concentrati su casi concreti di lavoratori e innovazione tecnologica, individuando best practice e criticità sulle quali lavorare nei prossimi mesi.
Nel corso dei lavori è emerso con forza il bisogno di creare veri e propri osservatori permanenti per monitorare l'efficacia delle politiche adottate e per adattarsi, passo dopo passo, alla velocità del progresso tecnologico.
10. Conclusioni e prospettive future
Le riflessioni portate da Margiotta a Bologna rappresentano un importante richiamo alle responsabilità condivise di tutti gli attori coinvolti nella trasformazione del lavoro.
Guardando al futuro, due sembrano essere i cardini irrinunciabili:
- Coinvolgere attivamente i lavoratori in ogni processo di cambiamento, riconoscendo il loro ruolo strategico nella costruzione di un ambiente lavorativo sano, produttivo e innovativo.
- Investire nella formazione continua e nella cultura della prevenzione partecipata, per garantire che le evoluzioni tecnologiche si traducano in benefici diffusi e non in nuovi fattori di rischio o isolamento.
Soltanto così sarà possibile affrontare le sfide dell’intelligenza artificiale e dell’innovazione tecnologica con equilibrio, favorendo un cambiamento che sia davvero sostenibile, giusto e inclusivo. In conclusione, come sottolineato da Margiotta, il lavoro del futuro avrà bisogno sì di più tecnologia, ma ancor più di persone capaci di guidarla, interpretarla e renderla davvero al servizio della società.