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Incidenti sul lavoro in Italia: calano le morti ma preoccupano gli infortuni in itinere secondo INAIL
Lavoro

Incidenti sul lavoro in Italia: calano le morti ma preoccupano gli infortuni in itinere secondo INAIL

Marcello Fiori allarma: -2% di decessi ma +35% di incidenti in itinere. L’analisi dei dati 2025 tra sicurezza, prevenzione e le nuove sfide nel mondo del lavoro.

Incidenti sul lavoro in Italia: calano le morti ma preoccupano gli infortuni in itinere secondo INAIL

Indice

  • La situazione attuale degli infortuni sul lavoro in Italia
  • L’intervento di Marcello Fiori e le novità dai dati INAIL 2025
  • Cosa si intende per infortunio in itinere: definizione e contesto
  • Le cause della diminuzione degli incidenti nei luoghi di lavoro
  • Il boom degli incidenti in itinere: analisi e fattori scatenanti
  • Le politiche di prevenzione e la sicurezza del lavoro
  • Il ruolo dell’INAIL nella raccolta dati e nella sensibilizzazione
  • Reazioni del mondo sindacale e delle imprese
  • Raccomandazioni per lavoratori e datori di lavoro
  • Sintesi finale: una sfida ancora aperta

La situazione attuale degli infortuni sul lavoro in Italia

Negli ultimi anni, la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro ha assunto in Italia una centralità crescente nel dibattito pubblico. Il 2025, secondo i dati diffusi di recente dall’INAIL, mostra segnali contrastanti: se da un lato si registra un calo delle morti sul lavoro del 2%, dall’altro si assiste a un preoccupante aumento del 35% degli incidenti in itinere. Si tratta di dati fondamentali per comprendere non solo l’efficacia delle misure di prevenzione adottate nelle aziende, ma anche le nuove sfide poste dalla mobilità lavorativa.

L’Italia, come molti altri Paesi europei, è da anni impegnata in un percorso volto a ridurre il numero degli infortuni sul lavoro. Tuttavia, la complessità delle dinamiche lavorative moderne – tra smart working, spostamenti frequenti e flessibilità d’orario – impone oggi una riflessione aggiornata sulle modalità di prevenzione e sulla stessa interpretazione dei dati. La differenza tra “infortunio in azienda” e “infortunio in itinere” è spesso sottovalutata, ma come mostrano le statistiche più recenti, determinante per analisi serie e strategie di intervento.

L’intervento di Marcello Fiori e le novità dai dati INAIL 2025

A tracciare un quadro aggiornato sul tema è stato Marcello Fiori, dirigente INAIL, intervenuto il 17 ottobre 2025 a Roma in una tavola rotonda dedicata alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Fiori ha illustrato le principali tendenze emerse dai rapporti INAIL: incidenti e morti sul lavoro in calo del 2%, mentre gli incidenti “in itinere”, ovvero quelli che avvengono durante il tragitto casa-lavoro, sono aumentati del 35% rispetto all’anno precedente.

Secondo Fiori, il bilancio resta in chiaroscuro. Se da un lato emerge l’efficacia delle campagne di sensibilizzazione e delle politiche aziendali in tema di sicurezza, dall’altro affiorano criticità legate alla mobilità lavorativa e all’esposizione ai rischi esterni ai luoghi tradizionali di lavoro. “Non dobbiamo abbassare la guardia”, ha dichiarato. “La diminuzione delle vittime è un segnale positivo, ma il drammatico aumento degli incidenti in itinere impone una riflessione e nuove misure di prevenzione.”

Cosa si intende per infortunio in itinere: definizione e contesto

La definizione di infortunio in itinere rappresenta spesso un nodo poco chiaro per lavoratori e datori di lavoro. In base alla normativa vigente, l’infortunio in itinere è quello che si verifica durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di residenza al luogo di lavoro, o tra due luoghi di lavoro diversi se dipendenti dallo stesso datore. La tutela comprende anche incidenti avvenuti utilizzando mezzi privati, a condizione che l’uso sia “necessitato”.

Questo tipo di infortunio è particolarmente rilevante nell’attuale contesto, caratterizzato da diffusa mobilità lavorativa e da orari di lavoro spesso flessibili. Molti lavoratori sono oggi esposti a rischi che non dipendono dall’organizzazione aziendale, ma da fattori esterni come il traffico stradale, le condizioni meteo avverse o l’uso di mezzi non idonei. Proprio questa variabilità sta alla base dell’incremento rilevato dalle statistiche Inail sugli incidenti in itinere.

Le cause della diminuzione degli incidenti nei luoghi di lavoro

Il calo del 2% degli incidenti e morti sul lavoro registrato dalle statistiche INAIL 2025 è frutto di una pluralità di elementi, molti dei quali maturati negli ultimi anni.

Tra le principali cause possiamo individuare:

  • Miglioramento delle tecnologie e automazione delle attività più onerose fisicamente.
  • Maggiore formazione sulla sicurezza rivolta ai lavoratori.
  • Rafforzamento delle ispezioni e dei controlli da parte degli enti preposti.
  • Adozione di dispositivi di protezione individuale sempre più avanzati.
  • Riduzione delle pratiche lavorative rischiose anche grazie alla digitalizzazione.

Questi risultati sono il frutto di una strategia corale tra Stato, imprese e rappresentanze sindacali, nell’ambito di un percorso iniziato da anni e che ora sta offrendo risultati tangibili in termini di prevenzione infortuni lavoro.

Effetti della pandemia sulla sicurezza sul lavoro

Non va dimenticato il ruolo giocato dalla pandemia da Covid-19. Se da un lato essa ha rallentato molte attività produttive, riducendo di riflesso il numero complessivo di incidenti, dall’altro ha stimolato maggiore attenzione ai protocolli di sicurezza e alla tutela della salute dei lavoratori.

Il boom degli incidenti in itinere: analisi e fattori scatenanti

L’incremento del 35% degli incidenti in itinere rappresenta uno degli elementi più preoccupanti del rapporto INAIL 2025. Ma quali sono le cause di questo incremento?

Gli esperti ritengono che i fattori scatenanti siano molteplici e interconnessi:

  • Aumento del traffico urbano ed extraurbano dovuto alla ripresa della mobilità post-pandemia e alla limitata diffusione del trasporto pubblico efficiente.
  • Fenomeni climatici estremi, come piogge torrenziali o ondate di calore, che aumentano i rischi nei tragitti quotidiani.
  • Flessibilità oraria e incremento delle “missioni fuori sede” che espongono i lavoratori a tragitti meno prevedibili.
  • Depression e stanchezza cronica, spesso associata a ritmi di vita intensi, che incidono sull’attenzione durante la guida o gli spostamenti.

Oltre a influire sulla qualità della vita dei lavoratori, questi incidenti rappresentano un aggravio per il sistema sanitario nazionale e per le stesse imprese, che subiscono interruzioni e maggiori costi assicurativi.

Le politiche di prevenzione e la sicurezza del lavoro

Il tema della sicurezza sul lavoro in Italia resta prioritario e in costante aggiornamento. A livello nazionale, la normativa di riferimento è il Decreto Legislativo 81/2008, noto come Testo Unico sulla Sicurezza, che stabilisce obblighi precisi per datori di lavoro e lavoratori in materia di prevenzione.

Oggi, alla luce delle novità emerse dalle statistiche INAIL 2025 e in particolare dell’aumento degli incidenti in itinere, molti esperti chiedono una revisione delle misure preventive, con maggior attenzione a tutti i momenti “extra-aziendali” della giornata lavorativa.

Le principali proposte includono:

  • Incentivi per favorire l’utilizzo di mezzi pubblici sicuri.
  • Formazione su comportamenti responsabili alla guida (es. corsi sulla sicurezza stradale).
  • Migliore informazione sui rischi legati alla mobilità urbana ed extraurbana.
  • Promozione dello smart working, laddove possibile, per limitare gli spostamenti non indispensabili.

Questi strumenti, se ben implementati, potrebbero ridurre in modo significativo il trend negativo degli infortuni in itinere.

Il ruolo dell’INAIL nella raccolta dati e nella sensibilizzazione

L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro svolge un ruolo cruciale nella raccolta, analisi e divulgazione dei dati relativi agli incidenti lavoro Italia. Ogni anno, tramite rapporti dettagliati, l’INAIL fornisce una fotografia aggiornata sulle dinamiche degli infortuni, ormando così base scientifica per l’aggiornamento delle politiche di sicurezza.

Oltre all’attività di monitoraggio statistico, l’INAIL promuove numerose campagne di informazione e sensibilizzazione indirizzate sia ai lavoratori che alle aziende. In particolare, negli ultimi anni l’ente ha investito su:

  • Produzione di materiali didattici specifici sugli infortuni in itinere.
  • Iniziative congiunte con enti locali per sensibilizzare sulla sicurezza stradale.
  • Sviluppo di corsi online e strumenti digitali per la gestione dei rischi.

Le attività INAIL hanno un impatto misurabile nella riduzione degli infortuni, ma come ricorda Marcello Fiori, rimane fondamentale la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti nei processi produttivi.

Reazioni del mondo sindacale e delle imprese

I dati evidenziati nella tavola rotonda di Roma hanno suscitato reazioni articolate sia tra i sindacati sia tra le associazioni datoriali. Le organizzazioni sindacali, pur apprezzando la diminuzione delle vittime nei luoghi di lavoro, sottolineano la necessità di nuove misure soprattutto per il fenomeno degli infortuni in itinere.

Da parte delle imprese, c’è attenzione alla sostenibilità delle misure di prevenzione; molte aziende chiedono incentivi fiscali e supporto nelle attività di formazione continua sulla sicurezza.

Le principali richieste emerse sono:

  • Più risorse dedicate alla manutenzione delle infrastrutture stradali.
  • Maggiore coordinamento tra aziende, enti pubblici e associazioni del territorio.
  • Semplificazione delle procedure assicurative per i casi di infortunio in itinere.

L’obiettivo condiviso resta la tutela della salute del lavoratore e la competitività delle imprese, in un contesto produttivo in continua evoluzione.

Raccomandazioni per lavoratori e datori di lavoro

Di fronte al forte aumento degli incidenti in itinere, è essenziale promuovere una nuova cultura della sicurezza che includa non solo il luogo di lavoro ma anche i percorsi quotidiani dei lavoratori.

Per i lavoratori si raccomanda:

  • Pianificare con cura gli spostamenti e valutare percorsi alternativi più sicuri.
  • Scegliere mezzi di trasporto idonei e assicurarsi della loro efficienza e manutenzione.
  • Prestare attenzione alle condizioni fisiche e psicologiche prima di mettersi in viaggio.
  • Partecipare attivamente ai corsi di formazione sulla sicurezza promossi dalle aziende o dagli enti.

Per i datori di lavoro si suggerisce:

  • Fornire informazioni chiare sui rischi associati agli spostamenti.
  • Agevolare, quando possibile, forme di lavoro flessibili o da remoto.
  • Inserire nella valutazione dei rischi anche gli elementi legati alla mobilità lavorativa.
  • Collaborare con enti pubblici per potenziare le infrastrutture di accesso e parcheggio.

Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile invertire la tendenza negativa degli incidenti in itinere e consolidare i risultati positivi ottenuti negli ultimi anni sul fronte della sicurezza in azienda.

Sintesi finale: una sfida ancora aperta

L’intervento di Marcello Fiori e i dati forniti dall’INAIL per il 2025 rappresentano uno stimolo importante per riflettere sugli incidenti lavoro Italia e, in particolare, sul fenomeno emergente degli incidenti in itinere. Se la riduzione del 2% delle morti sul lavoro è un risultato degno di nota, il +35% di incidenti registrati durante gli spostamenti quotidiani segnala una nuova urgenza, che va affrontata senza indugi.

Il futuro della prevenzione infortuni lavoro passa attraverso una responsabilizzazione diffusa e la capacità di adattare le strategie di tutela alle mutate condizioni della società e del mondo del lavoro. Da Roma, dalla tavola rotonda INAIL, parte dunque la sfida per una sicurezza sempre più inclusiva, capace di tutelare la salute lavorativa in ogni suo aspetto.

Non resta che auspicare una collaborazione sempre più solida tra istituzioni, imprese, lavoratori e società civile per vincere questa battaglia di civiltà.

Pubblicato il: 17 ottobre 2025 alle ore 13:39

Redazione EduNews24

Articolo creato da

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