Università, comunicare l’impatto: la svolta richiesta dalle istituzioni europee alla conferenza di Tirana
Indice dei paragrafi
- Introduzione
- Il nuovo paradigma della comunicazione universitaria
- Contesto europeo: la Conferenza Ministeriale di Tirana 2024
- L’evoluzione degli Standard ESG nelle università
- Dall’annuncio all’impatto: la richiesta degli stati membri
- Allineamento degli strumenti di qualità alle aspettative sociali
- Priorità strategiche: dal beneficio dichiarato ai risultati misurabili
- Il ruolo del Gruppo E4 nella revisione degli ESG
- Le sfide della rendicontazione d’impatto nelle università europee
- Buone pratiche e casi di successo in Europa
- Opportunità e rischi: come cambiano le strategie di comunicazione
- Verso una nuova cultura della trasparenza universitaria
- Sintesi e prospettive future
Introduzione
Mai come oggi il mondo delle università si trova dinanzi a una svolta cruciale, una svolta che arriva direttamente dalle grandi istituzioni europee: le comunicazioni universitarie devono essere orientate all’impatto e non solo alle dichiarazioni di intenti. Durante la Conferenza Ministeriale dell’Area Europea dell’Istruzione Superiore, svoltasi a Tirana nel maggio 2024, la centralità dell’impatto si è imposta con forza tra i temi all’ordine del giorno. Gli stati membri, infatti, hanno chiesto un’accelerazione dell’aggiornamento degli Standard e Linee Guida per la Garanzia della Qualità (ESG), sollecitando una revisione entro il 2026. L’obiettivo principale? Allineare gli strumenti di qualità universitaria alle aspettative sociali e, soprattutto, spostare la priorità verso la dimostrazione concreta dell’impatto sociale, economico e culturale dell’attività accademica.
Il nuovo paradigma della comunicazione universitaria
La presenza delle università nello spazio pubblico europeo non è mai stata così dibattuta. Se fino a pochi anni fa la comunicazione universitaria si concentrava principalmente sulla promozione dell’offerta formativa e dei risultati scientifici, oggi ci troviamo di fronte a un salto di qualità: viene richiesto di mostrare, attraverso dati e buone pratiche, l’effetto reale generato dalla propria azione sulla società, sugli studenti, sull’innovazione territoriale. Le parole chiave sono dunque impatto comunicazioni universitarie e importanza impatto comunicazione università. Non si tratta più di fare promesse o enunciare visioni generiche, ma di produrre evidenze e rendicontare risultati misurabili e verificabili.
Contesto europeo: la Conferenza Ministeriale di Tirana 2024
La svolta trova la sua origine nella Conferenza Ministeriale dell’Area Europea dell’Istruzione Superiore, svoltasi a Tirana, Albania, nel maggio 2024. L’evento ha riunito ministri dell’istruzione, rappresentanti del settore accademico, stakeholder nazionali e internazionali, con al centro l’agenda dell’innovazione all’interno dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore (EHEA). Protagonisti indiscussi sono stati gli effetti delle recenti trasformazioni sociali e tecnologiche sull’istruzione e il richiamo unanime a una “terza missione universitaria”, ovvero quella di saper documentare e comunicare efficacemente l’impatto generato dalle istituzioni.
L’evoluzione degli Standard ESG nelle università
Nel cuore degli aggiornamenti discussi a Tirana ci sono gli ESG, ovvero gli Standard e le Linee Guida per la Garanzia della Qualità nell’Area Europea dell’Istruzione Superiore. Questi principi, già ampiamente diffusi in tutti gli atenei europei, si preparano a una revisione profonda. In particolare, si chiede che le università inseriscano tra i propri obiettivi la misurazione dell’impatto dei progetti, delle politiche, delle azioni formative. Gli ESG dovranno integrare indicatori tarati non soltanto sul raggiungimento dei risultati attesi, ma sulla capacità documentata di produrre cambiamenti nei contesti in cui operano le università.
È un passaggio fondamentale che investe tanto i piani di sviluppo degli atenei quanto le modalità di comunicazione verso l’esterno. In questa ottica, termini come standard ESG università, revisione ESG gruppo E4 e aggiornamento linee guida qualità universitaria sono destinati a diventare centrali nel lessico di rettori e responsabili della qualità.
Dall’annuncio all’impatto: la richiesta degli stati membri
Come si legge nel comunicato finale della Conferenza di Tirana, "il principale compito delle università è oggi quello di dimostrare l’impatto effettivo piuttosto che limitarsi a fare affermazioni di beneficio". Questa affermazione, rilanciata dagli stati membri, segna una netta presa di posizione verso una maggior trasparenza e responsabilizzazione delle istituzioni universitarie.
Nell’ottica di un allineamento con le aspettative sociali, diventa fondamentale garantire che le strategie comunicative siano centrate su obiettivi chiari e risultati tangibili. Gli strumenti di valutazione della qualità, quindi, non potranno più essere autoreferenziali o focalizzati unicamente sulla compliance: dovranno invece mostrare con trasparenza i risultati delle comunicazioni universitarie e l’efficacia delle iniziative messe in campo.
Allineamento degli strumenti di qualità alle aspettative sociali
La pressione verso una maggiore dimostrabilità dell’impatto arriva non solo dalle istituzioni europee, ma anche dalla società civile, dagli studenti, dalle famiglie e dal tessuto produttivo. Tutti gli stakeholder richiedono sempre più spesso alle università di documentare in modo oggettivo i contributi apportati al progresso sociale, economico e tecnologico del territorio. Questo trend è perfettamente sintetizzato dal principio di allineamento strumenti qualità aspettative sociali, inserito come priorità nel documento conclusivo della Conferenza Ministeriale.
In questo senso, il racconto del cambiamento deve fondarsi su dati, evidenze raccolte, indicatori condivisi. Non è più sufficiente comunicare le potenzialità: occorre rendicontare l’efficacia delle azioni, i miglioramenti prodotti e i benefici reali per la collettività. La comunicazione d’impatto, pertanto, diventa uno degli elementi chiave per valorizzare le competenze accademiche e rafforzare la fiducia tra università e società.
Priorità strategiche: dal beneficio dichiarato ai risultati misurabili
Un cambio di paradigma della comunicazione universitaria non può prescindere da una solida cultura della misurazione. Le università italiane ed europee sono chiamate a dotarsi di strumenti adatti a:
- identificare i bisogni reali dei destinatari,
- progettare iniziative con esiti valutabili,
- analizzare con regolarità i risultati prodotti dal proprio operato,
- comunicare in modo trasparente successi e criticità,
- correggere le strategie in base alle risultanze effettive.
Tra le principali priority, emerge dunque il passaggio dal semplice proclama al “dimostrare impatto”, ossia fornire elementi concreti e verificabili che possano confermare (o, se necessario, correggere) la bontà delle scelte assunte dagli atenei.
Il ruolo del Gruppo E4 nella revisione degli ESG
A seguito delle richieste esplicite degli stati membri, la revisione degli ESG è stata affidata al Gruppo E4, un team di esperti composto dai rappresentanti delle principali associazioni europee per la garanzia della qualità universitaria. Il mandato riguarda l’aggiornamento dei parametri di valutazione, con particolare attenzione a:
- strumenti che misurino il reale impatto delle attività accademiche,
- indicatori condivisi e trasparenti nell’ambito della rendicontazione,
- processi di monitoraggio in grado di tenere conto delle specificità dei diversi sistemi Paese,
- definizione di standard minimi per ogni istituzione aderente.
Il lavoro del Gruppo E4 è destinato a incidere in modo sostanziale sulle politiche di comunicazione e sulla reputazione delle università, con effetti diretti sia sulla loro capacità di attrarre risorse sia sulla possibilità di giocare un ruolo attivo nella crescita locale e internazionale.
Le sfide della rendicontazione d’impatto nelle università europee
Non si tratta di un passaggio privo di sfide: le università dovranno intensificare la raccolta e l’analisi dei dati, utilizzare metodi avanzati per la valutazione d’impatto, coinvolgere stakeholder interni ed esterni nei processi decisionali e, non da ultimo, condividere anche le criticità incontrate nel percorso. Gli atenei saranno chiamati a rafforzare le competenze in project management, rendicontazione e storytelling, garantendo la qualità dei propri dati e la trasparenza nei confronti del pubblico.
Un altro nodo centrale riguarda la gestione del cambiamento organizzativo: passare da una comunicazione autoreferenziale a una logica orientata ai risultati significa ridefinire priorità, tempi, risorse e modalità operative. Questa trasformazione coinvolge tutte le aree accademiche, dalla didattica alla ricerca, fino al terzo settore e ai servizi per il territorio.
Buone pratiche e casi di successo in Europa
Alcuni atenei hanno già avviato processi virtuosi in questa direzione. Ad esempio:
- L’Università di Lund, in Svezia, ha implementato un sistema di impact assessment per tutte le attività di divulgazione scientifica, valutando periodicamente la ricaduta sui cittadini e sul tessuto imprenditoriale locale.
- L’Università di Bologna, pioniera sul fronte della trasparenza, ha pubblicato annualmente un report dettagliato sugli effetti sociali dei propri progetti di terza missione, con puntuali indicatori di outcome e impatto sociale.
- In Germania, alcune università federali hanno introdotto piattaforme digitali per la condivisione in tempo reale dei risultati ottenuti nei progetti con finanziamento pubblico, coinvolgendo comunità e stakeholder nella valutazione degli effetti prodotti.
Questi esempi dimostrano le potenzialità di una comunicazione d’impatto ben strutturata e documentata:
- crescita della reputazione accademica,
- maggiore attrattività per finanziatori e studenti,
- incremento della fiducia della società nei confronti dell’istituzione,
- possibilità di accrescere il network scientifico e territoriale.
Opportunità e rischi: come cambiano le strategie di comunicazione
Il nuovo orientamento offre grandi opportunità, ma esige da parte delle università uno sforzo aggiuntivo sia in termini di organizzazione interna che di capacità di analisi. I rischi principali sono legati
- alla difficoltà di raccolta dati affidabili,
- alla tentazione di forzare le valutazioni per mostrare solo risultati positivi,
- alla possibile sovrapposizione tra qualità reale e percezione indotta dalla comunicazione.
Per evitare tali criticità, occorrono processi di audit esterni e una formazione continua del personale coinvolto nella raccolta, misurazione e divulgazione dei dati. In parallelo, sarà fondamentale mantenere sempre centrale il rispetto dei valori dell’integrità scientifica e dell’etica della comunicazione universitaria.
Verso una nuova cultura della trasparenza universitaria
Adempiere alle richieste espresse nella Conferenza Ministeriale dell’Istruzione Superiore Tirana 2024 significa avviare una profonda trasformazione culturale nei rapporti tra università e società. Solo attraverso una comunicazione d’impatto autentica, completa e trasparente si potrà davvero rafforzare la legittimazione sociale dell’istruzione superiore, restituendo alle università il ruolo di motore d’innovazione e coesione.
I portatori di interesse – studenti, famiglie, enti pubblici, aziende – potranno così valutare, sulla base di informazioni certificate e comprensibili, il valore aggiunto generato dagli atenei. Le strategie di comunicazione, pertanto, dovranno evolvere verso una maggiore accountability, contribuendo a incrementare la competitività del sistema universitario europeo.
Sintesi e prospettive future
La richiesta avanzata dagli stati membri a Tirana costituisce una pietra miliare nel percorso verso una università più moderna, responsabile e orientata ai risultati. L’impatto diventa valore fondante: non basta più affermare di essere utili, occorre dimostrarlo con dati, fatti e storie condivise. Gli aggiornamenti agli standard ESG università, promossi dal gruppo E4 e attesi entro il 2026, rappresentano l’occasione per innescare un processo virtuoso di rinnovamento e trasparenza che coinvolga tutte le dimensioni dell’istruzione superiore.
Resta indispensabile il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema – istituzioni, imprese, società civile – per assicurare che il nuovo orientamento non si traduca in un mero adempimento burocratico, ma apra la strada a una reale valorizzazione del contributo delle università alla crescita europea.
La comunicazione universitaria orientata all’impatto sarà il criterio distintivo per le università che vorranno distinguersi nell’epoca dell’innovazione responsabile, della trasparenza e della qualità condivisa.
Articolo pubblicato il 3 dicembre 2025. A cura della redazione scuola e università.