Congedo parentale 2025: tutte le regole sui 3 mesi indennizzati all’80% – Novità INPS e istruzioni
Indice dei paragrafi
- Cos’è il congedo parentale 2025: quadro normativo
- Le novità della Legge di Bilancio 2025
- I 3 mesi indennizzati all’80%: dettagli e beneficiari
- Come funziona il riparto tra i genitori
- Congedo parentale per genitori single
- Requisiti e tempistiche per la richiesta
- Come richiedere il congedo parentale: la procedura INPS 2025
- Documenti necessari e istruzioni pratiche
- Indennità di congedo parentale: calcolo ed esempi
- Casi particolari e domande frequenti
- Sintesi e prospettive future
Cos’è il congedo parentale 2025: quadro normativo
Il congedo parentale rappresenta uno degli strumenti fondamentali a disposizione delle famiglie italiane per garantire il diritto e il benessere di genitori e figli nei primi anni di vita. Grazie alle recenti novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, il panorama normativo di riferimento è stato profondamente aggiornato. Il congedo parentale 2025 risponde all’esigenza di conciliare la vita lavorativa con quella familiare e salvaguardare il diritto alla cura e alla crescita dei figli.
Nel dettaglio, la legge di riferimento rimane il D.Lgs. 151/2001 (“Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”), ma con successive integrazioni e modifiche, tra cui il nuovo articolo sulle indennità introdotto per il 2025.
La nota principale, confermata anche dall’ultima circolare INPS, riguarda l’aumento del periodo di congedo parentale indennizzabile fino all’80% della retribuzione, per un totale di 3 mesi complessivi. Si tratta di una misura pensata per rafforzare il sostegno alle famiglie, sia tradizionali sia monogenitoriali.
Le novità della Legge di Bilancio 2025
La recente Legge di Bilancio 2025 segna un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori genitori. Grazie alle nuove disposizioni, sono previsti i seguenti punti principali:
- Aumento del periodo di congedo parentale indennizzato all’80% della retribuzione;
- Possibilità di ripartizione di questi 3 mesi tra la madre, il padre o il genitore single;
- Termine massimo di utilizzo: i primi 6 anni di vita del figlio (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione/affido);
- Estensione delle garanzie anche ai casi di genitorialità unica.
L’obiettivo dichiarato dal legislatore è quello di aumentare il tasso di natalità e sostenere le famiglie, ampliando e potenziando i periodi di assenza tutelata dal lavoro, con particolare attenzione alle dinamiche dei nuclei familiari moderni.
I 3 mesi indennizzati all’80%: dettagli e beneficiari
La vera novità del congedo parentale 2025 riguarda l’estensione del periodo indennizzato all’80% della retribuzione. In passato, il congedo parentale prevedeva periodi di indennità più ridotti o comunque una percentuale più bassa sulla retribuzione. Ora, i genitori possono usufruire di fino a 3 mesi per ciascun figlio, da utilizzare nei primi 6 anni di vita, coperti da una quota significativa di stipendio.
I beneficiari sono tutti i genitori lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati), inclusi i
- genitori naturali,
- genitori adottivi,
- genitori affidatari,
- genitore single.
Sono esclusi in linea di massima i lavoratori autonomi, salvo eventuali ulteriori specifiche. Il diritto spetta per ciascun figlio e non può in ogni caso superare il tetto massimo di 3 mesi indennizzati all’80%, anche se i genitori lavorano entrambi.
Se entrambi i genitori lavorano, i mesi devono essere ripartiti e, in base alla situazione familiare, possono essere presi anche contemporaneamente oppure in momenti separati.
Come funziona il riparto tra i genitori
Uno degli aspetti più interessanti è la libertà di ripartizione dei 3 mesi. La legge non impone una suddivisione obbligatoria tra madre e padre, ma offre la massima flessibilità:
- I genitori possono scegliere liberamente come dividere i mesi indennizzati;
- Un solo genitore può fruire dell’intero periodo, oppure può essere suddiviso in blocchi (ad esempio, 2 mesi alla madre e 1 mese al padre);
- La richiesta può essere concordata tra le parti, nel rispetto delle esigenze familiari e lavorative;
- Nei nuclei dove uno dei genitori è lavoratore autonomo o non lavora, l’altro genitore potrà richiedere tutti e 3 i mesi.
Questa liberalizzazione rappresenta un riconoscimento concreto della pluralità delle composizioni familiari e dei bisogni specifici di ogni nucleo, all’insegna di una maggiore equità.
Congedo parentale per genitori single
Una novità di forte impatto ha riguardato i genitori single. Nel caso in cui si tratti di unico genitore (per motivi di status, affido esclusivo o decesso dell’altro genitore), l’intero periodo dei 3 mesi indennizzati all’80% può essere usufruito interamente.
Per i genitori single valgono gli stessi vincoli temporali: la domanda deve essere presentata entro i primi 6 anni di vita del bambino o nei 6 anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione.
Inoltre, non sono previsti limiti aggiuntivi in caso il genitore abbia più figli: il diritto è valido per ciascun figlio (se rientrante nei vincoli d’età), rendendo la misura particolarmente vantaggiosa per famiglie monoparentali.
Requisiti e tempistiche per la richiesta
Per poter accedere al nuovo congedo parentale INPS indennizzato all’80%, è indispensabile essere in possesso dei seguenti requisiti:
- Stato di lavoratore dipendente al momento della richiesta;
- Fruizione entro il sesto compleanno del figlio (o sei anni dall’ingresso in famiglia);
- Non aver già esaurito i 3 mesi spettanti per lo stesso figlio;
- Rispetto delle regole previste dagli specifici contratti collettivi applicati.
La richiesta va presentata con almeno 15 giorni di preavviso rispetto all’inizio del periodo desiderato, salvo motivi documentati d’urgenza. È possibile richiedere il periodo in una unica soluzione o frazionatamente.
Come richiedere il congedo parentale: la procedura INPS 2025
La procedura di domanda del congedo parentale 2025 rimane centralizzata sul portale INPS. Di seguito i passi principali per l’inoltro:
- Accesso al servizio INPS tramite credenziali SPID, CIE o CNS;
- Navigazione nella sezione dedicata a “Congedi maternità/paternità”;
- Scelta dell’opzione relativa alla domanda di congedo parentale per l’anno 2025;
- Inserimento dei dati personali, anagrafici e lavorativi necessari;
- Specifica del periodo richiesto (continuità o frazionamento);
- Invio della documentazione richiesta allegata;
- Ricezione della conferma protocollata.
In caso di difficoltà informatiche, è sempre possibile rivolgersi al contact center INPS o ai patronati/CAF per assistenza nell’invio della domanda.
Documenti necessari e istruzioni pratiche
Per agevolare l’iter amministrativo, è necessario predisporre con cura la documentazione richiesta:
- Documento d’identità in corso di validità;
- Codice fiscale;
- Certificato di nascita del figlio (o certificazione di adozione);
- Eventuale dichiarazione dello stato di genitore unico;
- Eventuali riferimenti contrattuali (nel caso di aziende pubbliche, può essere richiesto un nulla osta del datore di lavoro);
- Eventuali altri documenti richiesti dalla piattaforma INPS durante la procedura.
È sempre consigliabile conservare le ricevute delle domande inoltrate e delle comunicazioni intercorse con l’INPS, in caso di necessità di chiarimenti.
Indennità di congedo parentale: calcolo ed esempi
L’indennità riconosciuta per i 3 mesi di congedo parentale copre l’80% della retribuzione media giornaliera e viene erogata direttamente dall’INPS, salvo diversi accordi aziendali.
Come si calcola il 80% della retribuzione?
L’INPS calcola la quota di indennità sulla base della media giornaliera delle ultime buste paga. Ad esempio:
- Se la retribuzione media è 1500 euro netti mensili, per un mese di congedo il lavoratore riceverà circa 1200 euro (80% di 1500 euro);
- Il calcolo si applica a ciascun mese richiesto nei limiti previsti dalla normativa.
Attenzione: la quota dell’80% è da intendersi lorda e può essere soggetta a trattenute fiscali. In base al CCNL applicato e alla politica aziendale, alcune aziende possono integrare la quota INPS fino al 100%.
Cosa succede dopo i 3 mesi?
Esauriti i 3 mesi indennizzati all’80%, sarà possibile richiedere ulteriori periodi di congedo parentale, ma con una percentuale di copertura inferiore (di norma il 30%, secondo quanto disposto dalla normativa vigente).
Casi particolari e domande frequenti
Di seguito alcune casistiche ricorrenti e FAQ utili:
- Posso ripartire il congedo in giorni non consecutivi?
Sì, la richiesta può prevedere periodi anche non consecutivi, purché comunicati e gestiti tramite INPS.
- La domanda per i 3 mesi all’80% sostituisce altre misure?
No, si tratta di un periodo aggiuntivo rispetto ad altre tutele già previste (es: maternità obbligatoria).
- Se il figlio compie 6 anni nel corso del congedo?
Il periodo indennizzabile si interrompe al compimento dei 6 anni: fa fede la data di inizio del congedo.
- Quali tutele per famiglie numerose?
Il periodo di 3 mesi è rinnovabile per ciascun figlio avente diritto.
- Ci sono penalizzazioni per il rientro al lavoro?
La legge vieta ogni forma di penalizzazione o discriminazione lavorativa a seguito dell’utilizzo del congedo parentale.
- Se cambio datore di lavoro posso trasferire il diritto?
Sì, il diritto si trasferisce, purché sia mantenuta la qualità di lavoratore dipendente.
Sintesi e prospettive future
La riforma del congedo parentale INPS per il 2025 risponde a esigenze concrete delle famiglie e promuove una partecipazione più equa di entrambi i genitori nella cura dei figli. L’estensione a 3 mesi indennizzati all’80% contribuisce a rafforzare la tutela sociale, incentivando la natalità e favorendo la conciliazione tra tempi di vita e lavoro.
L’attenzione agli aspetti pratici della domanda, alla trasparenza delle regole e alla semplificazione delle procedure rappresenta un passo importante verso una reale parità di genere e valorizzazione della genitorialità.
Punti chiave da ricordare:
- 3 mesi di congedo parentale indennizzati all’80%
- Richiesta attraverso INPS, anche online
- Flessibilità nel riparto tra genitori e possibilità per genitori single
- Presentazione della domanda entro i primi 6 anni di vita del figlio
- Tutela senza discriminazioni sul posto di lavoro
Con la nuova normativa, l’Italia si allinea ai migliori standard europei in tema di welfare familiare, puntando su strumenti più efficaci, equi e inclusivi, per sostenere la famiglia nel suo importante ruolo sociale ed economico.