Il 31 ottobre 2025 segna il ventitreesimo anniversario del terremoto che colpì San Giuliano di Puglia, un evento che ha profondamente segnato la storia del Molise e dell'intera nazione. Questa ricorrenza offre l'opportunità di riflettere sulle lezioni apprese, sui progressi compiuti e sulle sfide ancora presenti nel garantire la sicurezza delle strutture scolastiche e la resilienza delle comunità locali.
Il Terremoto del 31 Ottobre 2002
Alle 11:32 del 31 ottobre 2002, una scossa sismica di magnitudo 5.4 colpì il Molise, con epicentro nei pressi di San Giuliano di Puglia. Il sisma causò il crollo della scuola elementare "Francesco Jovine", un edificio che, a seguito di una sopraelevazione non conforme alle normative antisismiche, non resistette alla scossa. Questo tragico evento mise in luce le gravi carenze nella progettazione e nella manutenzione degli edifici scolastici dell'epoca.
Le Vittime e il Lutto della Comunità
Il crollo della scuola portò alla morte di 27 bambini e della loro maestra, Carmela Ciniglio. La comunità di San Giuliano di Puglia e l'intero paese furono profondamente colpiti da questa perdita. Il dolore e il lutto si trasformarono in un forte desiderio di giustizia e di cambiamento, spingendo le istituzioni a rivedere le normative sulla sicurezza degli edifici scolastici.
Indagini e Conseguenze Giudiziarie
Le indagini successive al crollo evidenziarono gravi responsabilità nella progettazione e nella realizzazione della sopraelevazione della scuola. Il geometra comunale Mario Marinaro fu tra i condannati per le sue responsabilità nel crollo. Dopo aver scontato una condanna a cinque anni di reclusione, nel 2020 Marinaro è stato reintegrato nel suo ruolo presso l'Ufficio Tecnico del Comune, una decisione che ha suscitato dibattiti e polemiche all'interno della comunità.
La Ricostruzione e la Rinascita del Paese
Dopo la tragedia, San Giuliano di Puglia intraprese un lungo percorso di ricostruzione. Il paese fu ricostruito con criteri antisismici avanzati, diventando un modello di resilienza e di rinascita. Le nuove infrastrutture e gli edifici pubblici furono progettati per garantire la massima sicurezza ai cittadini, rappresentando un simbolo di speranza e di rinnovamento per l'intera regione.
Miglioramenti nella Sicurezza Scolastica
Negli anni successivi al terremoto, l'attenzione sulla sicurezza degli edifici scolastici è aumentata significativamente. Secondo il rapporto "Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola" del 2023, in Molise il 30,7% degli edifici scolastici è stato progettato secondo le normative antisismiche, un dato superiore alla media nazionale dell'11,4%. Questo progresso testimonia l'impegno delle istituzioni nel garantire ambienti sicuri per gli studenti.
Commemorazioni e Memoria Collettiva
Ogni anno, il 31 ottobre, la comunità di San Giuliano di Puglia organizza cerimonie commemorative per ricordare le vittime del terremoto. Nel 2024, durante la "Giornata della Memoria", il presidente della Giunta del Molise, Francesco Roberti, ha sottolineato l'importanza di mantenere viva la memoria di quel tragico evento e di continuare a lavorare per la sicurezza delle scuole.
Testimonianze di Resilienza
Tra i sopravvissuti al crollo della scuola, spicca la storia di Pompeo Barbieri, che, nonostante le gravi lesioni subite, è diventato campione di nuoto paralimpico e ingegnere informatico. Nel 2019, Barbieri è stato insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, rappresentando un esempio di forza e determinazione per l'intera comunità.
Sfide Attuali e Prospettive Future
Nonostante i progressi compiuti, permangono sfide significative nella messa in sicurezza degli edifici scolastici. Nel 2024, oltre il 60% delle scuole molisane risultava privo di certificazioni di agibilità, collaudo statico e sistemi antincendio. È fondamentale che le istituzioni continuino a investire nella sicurezza delle infrastrutture educative per prevenire future tragedie.
Conclusione
A ventitré anni dal terremoto di San Giuliano di Puglia, il ricordo delle vittime rimane vivo nella memoria collettiva. Questo anniversario serve non solo a commemorare coloro che hanno perso la vita, ma anche a rinnovare l'impegno per garantire la sicurezza delle scuole e la protezione delle future generazioni. La resilienza dimostrata dalla comunità molisana è un esempio di come, attraverso la memoria e l'azione concreta, sia possibile trasformare il dolore in un motore di cambiamento positivo.
 
  
  
  
 