di Michele Monaco, Vicepresidente nazionale dell’ERSAF (Associazione sindacale datoriale della Formazione)
La recente scomparsa di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, ha suscitato un profondo cordoglio a livello globale. In Italia, il Consiglio dei Ministri ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale, culminati il 26 aprile con le esequie solenni in Piazza San Pietro, alla presenza di oltre 200.000 persone e di 140 delegazioni internazionali .
Tra le iniziative commemorative, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha invitato le scuole pubbliche a osservare un minuto di silenzio alle ore 10:00 del giorno dei funerali. Tuttavia, considerando che molte scuole erano chiuse per il ponte del 25 aprile o per la consueta chiusura del sabato, è stato previsto che il minuto di raccoglimento venga osservato nel primo giorno utile di riapertura, ovvero lunedì 28 aprile .
Questa decisione ha suscitato un acceso dibattito. Alcuni esponenti laici, come l'Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti (UAAR) dell'Emilia-Romagna, hanno espresso preoccupazione, ritenendo che l'invito al minuto di silenzio possa essere percepito come un'imposizione in contrasto con i principi di laicità dello Stato . Altri, invece, vedono in questo gesto un atto di rispetto verso una figura che ha avuto un impatto significativo sulla società, indipendentemente dalle convinzioni religiose.
Papa Francesco, nel suo pontificato, ha incarnato valori universali come la solidarietà, l'inclusione e la pace. Ha denunciato la "cultura dello scarto" e promosso la "cultura dell'incontro", sottolineando l'importanza dell'ascolto e dell'accoglienza. Questi principi sono in linea con i valori fondamentali della Costituzione italiana, che riconosce la centralità della persona e promuove il pieno sviluppo della dignità umana.
In ambito educativo, Papa Francesco ha spesso rivolto parole di incoraggiamento agli insegnanti, sottolineando il ruolo cruciale della scuola nella formazione delle nuove generazioni. In un discorso del 2015, ha affermato: "Insegnare è un lavoro bellissimo. Peccato che gli insegnanti siano malpagati. [...] È un lavoro malpagato, ma bellissimo perché consente di veder crescere giorno dopo giorno le persone che sono affidate alla nostra cura" .
La scuola italiana ha il compito di formare cittadini consapevoli, promuovendo i principi della Costituzione, della tradizione e della morale italiana. In questo contesto, il minuto di raccoglimento per Papa Francesco rappresenta un'opportunità educativa per riflettere su valori condivisi come la solidarietà, l'inclusione e la giustizia sociale.
È importante sottolineare che l'invito al minuto di silenzio non è un obbligo, ma un gesto simbolico di rispetto. Ogni istituzione scolastica ha la libertà di decidere come commemorare la figura del Pontefice, nel rispetto delle diverse sensibilità presenti nella comunità scolastica.
In conclusione, il minuto di raccoglimento per Papa Francesco può essere visto non solo come un atto di memoria, ma anche come un momento pedagogico per riaffermare i valori fondamentali della nostra società. La scuola, luogo di formazione e crescita, ha l'opportunità di guidare gli studenti in una riflessione profonda sui principi che uniscono la nostra comunità, al di là delle differenze religiose o culturali.
La scuola dovrebbe ricordare Papa Francesco poichè ha incarnato in vita i valori di sussidiarietà, contrapponendosi alla legge economica del bene relativo finalizzato al profitto massimo. Papa Francesco ha introdotto ed impersonificato la teoria del bene relazionale che è alla base di ogni azione mirata al benessere di un altro soggetto e quindi ad ogni azione di pace.
La scuola italiana non può insegnare ai nostri figli una strada diversa dalla pace e dal disconoscimento di ogni azione di guerra.
Parola di Ateo.