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Madri intenzionali equiparate ai padri: il nuovo congedo di paternità obbligatorio all’INPS
Lavoro

Madri intenzionali equiparate ai padri: il nuovo congedo di paternità obbligatorio all’INPS

Tutti i dettagli su diritti, tempistiche, indennità e impatti della sentenza costituzionale e del Messaggio INPS 2450/2025

Madri intenzionali equiparate ai padri: il nuovo congedo di paternità obbligatorio all’INPS

Indice dei contenuti

  • Introduzione: il punto di svolta sui diritti delle madri intenzionali
  • Cosa significa 'madre intenzionale'?
  • La sentenza della Corte Costituzionale: il superamento dell’art.27-bis D.lgs 151/2001
  • Il Messaggio INPS n.2450/2025: il nuovo quadro operativo
  • Dettagli sul congedo di paternità per madri intenzionali
  • Parto plurimo: la disciplina speciale dei 20 giorni
  • Indennità: come funziona la copertura al 100%
  • Tempistiche e modalità di fruizione
  • Procedura per richiedere il congedo all’INPS
  • Implicazioni per le famiglie arcobaleno e la parità di genere
  • Novità normative: scenari futuri sul congedo genitoriale
  • Domande frequenti sulle nuove regole
  • Sintesi finale e prospettive

Introduzione: il punto di svolta sui diritti delle madri intenzionali

Con la pubblicazione del Messaggio INPS n.2450 del 7 agosto 2025, si inaugura un nuovo capitolo nell’ambito dei diritti genitoriali in Italia. Da anni attivisti, giuristi e associazioni chiedevano un riconoscimento effettivo delle nuove realtà familiari. Oggi il congedo di paternità obbligatorio, fino a oggi riservato solo ai padri lavoratori, viene esteso anche alla madre intenzionale grazie alla storica sentenza n.115/2025 della Corte costituzionale. Il cambiamento normativo rappresenta una svolta epocale per la tutela delle famiglie arcobaleno e per la parità dei diritti tra genitori.

Cosa significa 'madre intenzionale'?

Il termine madre intenzionale si riferisce a quella figura genitoriale che, pur non essendo la madre biologica, ha inteso assumere il ruolo di genitore sin dalla nascita del minore, spesso nel contesto di coppie dello stesso sesso o di famiglie formate attraverso tecniche di procreazione medicalmente assistita. Questa figura, grazie ai recenti interventi giurisprudenziali e ora amministrativi (INPS), vede finalmente riconosciuti i propri diritti, compreso l’accesso al congedo di paternità obbligatorio.

La sentenza della Corte Costituzionale: il superamento dell’art.27-bis D.lgs 151/2001

Il cuore della svolta è rappresentato dalla sentenza n.115/2025 della Corte costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità dell’art.27-bis del decreto legislativo 151/2001, il quale fino a quel momento limitava la spettanza del congedo di paternità obbligatorio solo ai padri, escludendo di fatto le madri intenzionali.

Secondo la Consulta, questa esclusione creava una discriminazione non solo sulla base dell’orientamento sessuale o del sesso, ma anche sulla composizione familiare. La sentenza ha riconosciuto la necessità di assicurare pari diritti a tutti i genitori che abbiano “intenzione” di assumere effettivamente questo ruolo. Da qui il via libera ad una serie di modifiche operative, subito recepite dall’INPS nel suo messaggio ufficiale.

Il Messaggio INPS n.2450/2025: il nuovo quadro operativo

A seguito della pronuncia della Corte, l’INPS ha emanato il Messaggio n.2450 del 7 agosto 2025, che chiarisce come si applicano concretamente i nuovi diritti collegati al congedo 10 giorni madre intenzionale, introducendo la dicitura "diritti madri intenzionali INPS".

Il messaggio specifica:

  • Riconoscimento espresso del congedo di paternità obbligatorio (10 giorni, 20 per parto plurimo)
  • Estensione delle indennità (100% della retribuzione) anche alle madri intenzionali
  • Definizione delle procedure e delle tempistiche per richiedere il beneficio
  • Chiarezza sulle modalità di corresponsione e sugli obblighi informativi

Dettagli sul congedo di paternità per madri intenzionali

Secondo le nuove regole, la madre intenzionale lavoratrice può usufruire di 10 giorni di congedo obbligatorio retribuito al 100%, che può essere fruito entro un arco temporale molto definito: nei due mesi precedenti la data presunta del parto e nei cinque mesi successivi al parto.

Questo significa che, analogamente ai padri lavoratori, ora anche questa figura può assistere la partner o il bambino nei momenti più delicati, rafforzando sia il legame genitoriale sia la condivisione dei primi giorni di vita del minore.

Parto plurimo: la disciplina speciale dei 20 giorni

In caso di parto plurimo (gemelli o più nascite contemporanee), il diritto al congedo di paternità viene raddoppiato, portandosi a 20 giorni sempre con retribuzione al 100%. Questa disposizione, fortemente richiesta dalle associazioni familiari negli ultimi anni, riconosce la necessità di una presenza genitoriale rafforzata e continua in presenza di più neonati.

Applicando la norma alle madri intenzionali, si fa un passo decisivo anche in termini di congedo retribuito parto plurimo e di supporto alla conciliazione tra tempi lavorativi e vita familiare.

Indennità: come funziona la copertura al 100%

Uno degli aspetti essenziali di questa riforma riguarda l’indennità 100% congedo paternità. In termini pratici:

  • La madre intenzionale riceve per ogni giorno di congedo una retribuzione totalmente equiparata a quella percepita durante l’attività lavorativa normale.
  • L’indennità viene anticipata dal datore di lavoro e poi recuperata tramite conguaglio contributivo con l’INPS.
  • In caso di datori di lavoro pubblici o in regime di gestione diretta, l’INPS provvede direttamente al pagamento.

Questo strumento permette alle madri intenzionali di non subire alcuna penalizzazione economica durante il godimento dei diritti parentali, rafforzando la tutela della genitorialità senza discriminazioni.

Tempistiche e modalità di fruizione

Il periodo di fruizione del congedo paternità obbligatorio donne è vincolato da una precisa finestra temporale. Più nel dettaglio:

  • Il congedo può essere richiesto nei due mesi precedenti la data presunta del parto e nei cinque mesi successivi.
  • I giorni possono essere fruiti anche non consecutivamente, a discrezione della madre intenzionale, nel rispetto delle procedure di comunicazione all’azienda.
  • Per le lavoratrici in regime di part-time o contratto a termine, restano valide le specifiche condizioni già previste per i padri.

Questa flessibilità permette di adattare la fruizione del diritto alle esigenze della famiglia e del minore.

Procedura per richiedere il congedo all’INPS

La domanda di congedo si presenta tramite specifica procedura telematica, simile al percorso già intrapreso dai padri lavoratori. Ecco i passaggi principali:

  1. Accesso al portale INPS con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.
  2. Selezione della prestazione "Congedo di paternità obbligatorio per madre intenzionale".
  3. Compilazione della domanda specificando le date di fruizione e allegando eventuale documentazione richiesta (certificato di stato di famiglia, attestazione di madre intenzionale, etc.).
  4. Invio della domanda e comunicazione tempestiva al proprio datore di lavoro.

In caso di difficoltà, è possibile rivolgersi a Patronati o CAF abilitati, che forniscono assistenza gratuita nelle procedure online.

Implicazioni per le famiglie arcobaleno e la parità di genere

L’estensione del congedo di paternità madre intenzionale segna un passaggio storico per il riconoscimento delle famiglie arcobaleno e della parità di genere sul posto di lavoro.

Vantaggi immediati:

  • Tutela dei diritti dei bambini: i minori potranno contare su una figura genitoriale riconosciuta anche dal punto di vista lavorativo e previdenziale.
  • Equità nel rapporto contrattuale: elimina le discriminazioni tra genitori, uniformando i trattamenti economici e normativi.
  • Sostegno alle nuove famiglie: stimola una maggiore inclusione sul luogo di lavoro e un cambio culturale nell’approccio alla genitorialità.

Novità normative: scenari futuri sul congedo genitoriale

La riforma imposta dalla sentenza costituzionale e dal Messaggio INPS può aprire la strada a nuovi sviluppi nel campo del congedo genitoriale.

A breve potremmo vedere:

  • *Ampliamento delle tutele* anche ad altre figure genitoriali (ad es. tutori, affidi)
  • *Riconoscimento automatico* del diritto anche in assenza di legame biologico o giuridico, a fronte di una "dichiarazione di volontà genitoriale"
  • *Revisione dell’intero impianto dei congedi parentali* per una maggiore adattabilità alle famiglie plurali

Questi scenari sono oggi al vaglio del legislatore e degli organi consultivi (come CNEL, Ministero del Lavoro, Commissioni pari opportunità).

Domande frequenti sulle nuove regole

  1. Quando decorre effettivamente il diritto al congedo?

Il diritto sorge a partire dall’entrata in vigore del Messaggio INPS n.2450/2025 e potrà essere esercitato secondo le modalità indicate, purché il parto avvenga dal 7 agosto 2025 in poi.

  1. Sono previsti controlli particolari sull’autenticità della madre intenzionale?

Si, come per ogni prestazione, l’INPS si riserva di effettuare controlli a campione sulla documentazione prodotta. È fondamentale presentare attestazioni veritiere e aggiornate.

  1. Cosa succede in presenza di più genitori intenzionali?

Il diritto spetta ad una sola madre intenzionale per ogni minore, salvo diversa articolazione normativa futura.

  1. È cumulabile con altri tipi di congedo?

No, il congedo paternità obbligatorio donne è alternativo al congedo di maternità e non è cumulabile con altri permessi previsti per la cura del minore nello stesso periodo.

Sintesi finale e prospettive

Il nuovo congedo di paternità obbligatorio riconosciuto alle madri intenzionali rappresenta una delle novità più rilevanti e avanzate a livello europeo nel campo dei diritti genitoriali.

Con la piena attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n.115/2025 e la chiarezza operativa offerta dal Messaggio INPS n.2450/2025, si afferma un principio di pari dignità tra tutte le configurazioni familiari, rispondendo concretamente alle trasformazioni della società contemporanea.

Il percorso non è ancora concluso. La necessità di estendere questi diritti a tutte le tipologie di famiglia e di aggiornare il quadro normativo generale rappresenta una sfida e insieme un’opportunità per rendere veramente inclusiva la società italiana, sia sotto il profilo lavorativo che personale.

In sintesi:

  • Le madri intenzionali hanno ora diritto al congedo di paternità obbligatorio, in condizioni di piena eguaglianza rispetto ai padri.
  • L’indennità è garantita al 100%, senza discriminazioni di genere o di orientamento.
  • Tutte le informazioni operative sono disponibili tramite l’INPS e i principali canali sindacali e associativi.

Il monitoraggio delle prime applicazioni sarà fondamentale per garantirne l’effettiva efficacia e per correggere eventuali criticità interpretative o amministrative. Le famiglie, i datori di lavoro e gli operatori del settore sono chiamati a collaborare nella realizzazione di una società dove il principio della pari opportunità sia un diritto concreto per ogni genitore.

Ed è solo l’inizio: il futuro del congedo genitoriale in Italia sarà sempre più inclusivo, personalizzato e orientato al benessere delle nuove generazioni.

Pubblicato il: 8 agosto 2025 alle ore 12:11

Redazione EduNews24

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