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Contenzioso tra influencer: la disputa legale tra 'Il mio viaggio a New York' e 'Il mio viaggio a Napoli'
Editoriali

Contenzioso tra influencer: la disputa legale tra 'Il mio viaggio a New York' e 'Il mio viaggio a Napoli'

Disponibile in formato audio

Dopo tre anni di battaglia legale, il Tribunale di Napoli si pronuncia sulla controversia tra gli influencer Piero Armenti e Giuseppe Russo, delineando i confini tra marchi descrittivi e concorrenza sleale nel mondo digitale.

Contenzioso tra influencer: la disputa legale tra 'Il mio viaggio a New York' e 'Il mio viaggio a Napoli'

Sommario

  1. Introduzione al caso
  2. Chi è Piero Armenti e 'Il mio viaggio a New York'
  3. La nascita di 'Il mio viaggio a Napoli' di Giuseppe Russo
  4. Le accuse di plagio e l'inizio del contenzioso
  5. La sentenza del Tribunale di Napoli
  6. Analisi della natura descrittiva del marchio
  7. Concorrenza sleale e imitazione dei format narrativi
  8. Le conseguenze per Giuseppe Russo
  9. Conclusioni e implicazioni per il mondo degli influencer

Introduzione al caso

Nel panorama digitale contemporaneo, la distinzione tra ispirazione e imitazione è spesso sottile, soprattutto nel settore degli influencer. Un esempio emblematico è rappresentato dalla controversia legale tra Piero Armenti, creatore di "Il mio viaggio a New York", e Giuseppe Russo, ideatore di "Il mio viaggio a Napoli". Dopo tre anni di battaglia legale, il Tribunale di Napoli ha emesso una sentenza che chiarisce i confini tra marchi descrittivi e concorrenza sleale nel mondo digitale.

Chi è Piero Armenti e 'Il mio viaggio a New York'

Piero Armenti, nato nel 1979, è un imprenditore, scrittore e urban explorer. Dopo aver vissuto in Venezuela e conseguito un dottorato all'Università Orientale di Napoli, si è trasferito a New York nel 2011. Qui ha fondato "Il mio viaggio a New York", un progetto che offre tour esperienziali nella Grande Mela, diventando un punto di riferimento per i viaggiatori italiani. Il suo approccio autentico e coinvolgente ha attirato un vasto seguito sui social media, consolidando la sua reputazione nel settore turistico.

La nascita di 'Il mio viaggio a Napoli' di Giuseppe Russo

Giuseppe Russo, giovane napoletano, ha lanciato "Il mio viaggio a Napoli" durante il lockdown, ispirandosi al format di Armenti. Il suo progetto si concentra sull'esperienza enogastronomica e culturale di Napoli, raccontando le tradizioni locali attraverso video e post sui social media. In breve tempo, Russo ha accumulato milioni di follower, diventando una figura influente nel panorama digitale napoletano.

Le accuse di plagio e l'inizio del contenzioso

Piero Armenti ha accusato Giuseppe Russo di aver plagiato il suo marchio e il suo format narrativo. Armenti sosteneva che tutti i marchi che utilizzano la formula "Il mio viaggio a" dovessero essere considerati una sua esclusiva. Inoltre, denunciava che Russo avesse registrato i marchi "Il mio viaggio a Napoli" e "My trip to Naples" in malafede, sfruttando la notorietà del suo progetto.

La sentenza del Tribunale di Napoli

Dopo tre anni di contenzioso, il giudice Leonardo Pica del Tribunale di Napoli – sezione specializzata in materia d’impresa – si è pronunciato sulla questione. La sentenza ha affrontato due aspetti principali: la natura descrittiva del marchio e la concorrenza sleale derivante dall'imitazione dei format narrativi.

Analisi della natura descrittiva del marchio

Il Tribunale ha stabilito che l'espressione "Il mio viaggio a" ha una natura descrittiva e, pertanto, è priva della forza distintiva necessaria a garantirne l’esclusiva. Questo significa che la formula non può essere monopolizzata da un singolo soggetto, poiché descrive genericamente un'esperienza di viaggio personale verso una destinazione specifica.

Concorrenza sleale e imitazione dei format narrativi

Nonostante la decisione sul marchio, il Tribunale ha riconosciuto che Giuseppe Russo ha compiuto atti di concorrenza sleale. Il giudice ha evidenziato che Russo ha adottato modalità comunicative troppo simili a quelle di Armenti, tra cui:

  • L'uso dello slogan "Amici del mio viaggio a Napoli", che richiama direttamente l’espressione di Armenti "Amici del mio viaggio a New York".
  • L'immagine di copertina.
  • La scelta delle location.
  • La struttura dei video.
  • Alcuni contenuti tematici.

Questi elementi, secondo il Tribunale, indicano un intento sistematico di agganciamento alla notorietà altrui, configurando così un caso di concorrenza sleale.

Le conseguenze per Giuseppe Russo

A seguito della sentenza, Giuseppe Russo è stato obbligato a:

  • Rimuovere tutti i video che iniziano con lo slogan "Amici del mio viaggio a Napoli".
  • Eliminare o modificare i contenuti che riprendono in modo esplicito gli elementi distintivi del format di Armenti.

Inoltre, è stata prevista una penale di 100 euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione delle disposizioni e una multa di 500 euro per ogni eventuale violazione futura, trascorsi trenta giorni dalla pubblicazione della sentenza.

Conclusioni e implicazioni per il mondo degli influencer

La sentenza del Tribunale di Napoli rappresenta un precedente significativo nel mondo degli influencer e dei content creator. Essa sottolinea l'importanza di mantenere un equilibrio tra ispirazione e originalità, evitando pratiche che possano configurarsi come concorrenza sleale. Inoltre, evidenzia la necessità di una chiara distinzione tra marchi descrittivi e distintivi, affinché la creatività e l'innovazione possano prosperare senza ledere i diritti altrui.

Pubblicato il: 12 dicembre 2025 alle ore 07:40

Matteo Cicarelli

Articolo creato da

Matteo Cicarelli

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