La recente settimana dedicata alla cooperazione accademica a Bruxelles, organizzata dall'Unione delle Università del Mediterraneo (UNIMED), ha messo in luce la crescente necessità di supporto per studenti e ricercatori provenienti da aree in crisi. Durante l'incontro, esperti e rappresentanti accademici hanno sottolineato la grave situazione in cui si trovano molti studiosi e studenti che affrontano incertezze e rischi a causa di conflitti e instabilità politica.
Marcello Scalisi, uno dei principali portavoce di UNIMED, ha evidenziato il ruolo cruciale delle università nel sostenere studenti e ricercatori a rischio. La sua dichiarazione ha sottolineato come le istituzioni accademiche debbano attivamente impegnarsi per garantire opportunità di formazione e ricerca a coloro che si trovano in situazioni vulnerabili. "È imperativo che il nostro sistema educativo si mobiliti per offrire un rifugio sicuro e opportunità di crescita a questi giovani talenti", ha affermato Scalisi.
In questo contesto, il progetto SAFE si distingue per il suo impegno nel supportare i ricercatori a rischio, offrendo loro borse di studio per rimanere in Europa durante periodi di crisi. Questo progetto è fondamentale in quanto consente a ricercatori provenienti da contesti difficili di continuare il loro percorso professionale e contribuire al panorama accademico europeo.
Un'altra iniziativa degna di nota è rappresentata dal progetto TESI, che ha attirato l'attenzione di più di 14.000 studenti di Gaza. Questi giovani hanno espresso un forte interesse nel continuare i propri studi, evidenziando il desiderio e la determinazione di accedere a un'istruzione superiore, nonostante le difficoltà. La partecipazione di studenti così motivati dimostra quanto sia essenziale investire nella cooperazione nel settore educativo e garantire percorsi alternativi per coloro che fuggono da situazioni precarie.
UNIMED ha pertanto esortato la Commissione Europea a includere in maniera decisiva l'istruzione e la ricerca nel Nuovo Patto per il Mediterraneo, riconoscendo che senza un investimento sostenuto in questi settori, il futuro di molte generazioni di studenti e ricercatori sarà compromesso. La cooperazione accademica non è solo un'opzione, ma una necessità per affrontare le sfide emergenti e costruire un Mediterraneo più stabile e prospero.