Loading...
Wafer in diamante, un salto tecnologico nei chip: l’ambiziosa espansione di Diamond Foundry in Spagna con investimenti record
Tecnologia

Wafer in diamante, un salto tecnologico nei chip: l’ambiziosa espansione di Diamond Foundry in Spagna con investimenti record

L’investimento da 753 milioni di euro accelera la leadership europea nei semiconduttori a Trujillo: una panoramica dettagliata sul progetto Diamond Foundry e sull’impatto dei wafer in diamante monocristallino

Wafer in diamante, un salto tecnologico nei chip: l’ambiziosa espansione di Diamond Foundry in Spagna con investimenti record

Indice degli argomenti

  • Introduzione: innovazione e strategia europea nei semiconduttori
  • Il contesto: la corsa mondiale al chip e il ruolo della Spagna
  • Diamond Foundry: un pioniere della produzione di wafer in diamante
  • Caratteristiche e vantaggi dei wafer in diamante monocristallino per la microelettronica
  • L’investimento pubblico e il programma PERTE Chips
  • La realizzazione del polo high-tech europeo a Trujillo
  • Il progetto: capacità produttiva e organizzazione dei lavori
  • Ricadute occupazionali, tecnologiche e ambientali
  • Diamond Foundry e la filiera globale della produzione chip
  • Sfide e prospettive future per il settore
  • Sintesi, potenziale impatto e visione a lungo termine

Introduzione: innovazione e strategia europea nei semiconduttori

Negli ultimi anni i semiconduttori sono diventati una risorsa strategica imprescindibile per la crescita e la sicurezza tecnologica di interi continenti. Con la rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale, l’auto elettrica e la digitalizzazione diffusa, la domanda mondiale di componenti elettronici ad alte prestazioni è esplosa. In questa corsa globale, l’Europa punta a riconquistare autonomia e competitività, investendo massicciamente nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie produttive. Un tassello chiave di questa strategia è l’introduzione e la produzione di wafer in diamante: materiali di frontiera che promettono di superare le attuali barriere nella dissipazione termica e nelle prestazioni dei chip.

Il contesto: la corsa mondiale al chip e il ruolo della Spagna

L’accelerazione verso l’elettronica di prossima generazione ha imposto ai governi e alle industrie una riflessione strategica sull’approvvigionamento e lo sviluppo locale dei chip. Paesi come Stati Uniti, Corea, Giappone e Cina hanno varato piani multimiliardari per presidiare la filiera, sviluppando tecnologie proprietarie e costruendo nuove fabbriche. In questo scenario competitivo, la Spagna emerge nel panorama europeo con un progetto pionieristico nella regione dell’Estremadura, nella cittadina storica di Trujillo. Il paese ha scelto di investire risorse pubbliche consistenti per sostenere una tecnologia emergente: la produzione di substrati in diamante sintetico per l’industria microelettronica, affidandosi a un attore di primo piano come Diamond Foundry.

Diamond Foundry: un pioniere della produzione di wafer in diamante

Fondata nella Silicon Valley, Diamond Foundry si è affermata come riferimento mondiale nella produzione di diamanti sintetici ad altissima purezza destinati sia alla gioielleria sia all’industria tecnologica più avanzata. Il core business dell’azienda si è progressivamente spostato anche verso l’offerta di innovativi substrati SCD (Single Crystal Diamond), che consentono la creazione di wafer in diamante monocristallino per semiconduttori di ultima generazione. L’obiettivo strategico è duplice: da un lato, rispondere alle sfide crescenti di dissipazione del calore nei chip avanzati; dall’altro, potenziare ulteriormente le prestazioni di calcolo mantenendo affidabilità e sostenibilità ambientale.

Caratteristiche e vantaggi dei wafer in diamante monocristallino per la microelettronica

La vera rivoluzione promossa da Diamond Foundry risiede nella capacità di proporre substrati in diamante sintetico che, rispetto ai tradizionali wafer di silicio o carburo di silicio, assicurano:

  • Superiore dissipazione termica: il diamante detiene la più alta conducibilità termica tra i materiali conosciuti, riducendo drasticamente il rischio di surriscaldamento dei chip;
  • Migliori prestazioni elettriche: il diamante, se opportunamente drogato, offre una mobilità elettronica elevatissima favorendo rapidità nei processi di commutazione;
  • Maggiore affidabilità: i chip costruiti su wafer di diamante resistono meglio a tensioni ed elevate temperature;
  • Riduzione del consumo energetico: grazie all’efficienza nelle prestazioni, si ottengono soluzioni sostenibili anche dal punto di vista ambientale;
  • Opportunità per l’integrazione con tecnologie di potenza, telecomunicazioni e ambiente quantum.

Queste caratteristiche fanno dei wafer in diamante una delle innovazioni più promettenti nell’evoluzione dei microprocessori, degli IGBT per automotive, nelle applicazioni RF (radiofrequenza) e addirittura nelle piattaforme per computer quantistici.

L’investimento pubblico e il programma PERTE Chips

A conferma della rilevanza della partita, la Spagna ha destinato un finanziamento pubblico record di 753 milioni di euro all’espansione della presenza di Diamond Foundry a Trujillo. Il fondo è stato erogato attraverso la Sociedad Española para la Transformación Tecnológica (SETT) ed è parte del più ampio programma PERTE Chips, lanciato dal governo spagnolo per attrarre investimenti e competenze in tecnologie a forte impatto strategico. Il sostegno spagnolo rappresenta il primo importante contributo a un piano industriale da 2,77 miliardi di dollari (oltre 2,5 miliardi di euro), in cui pubblico e privato cooperano per creare valore aggiunto, sviluppo regionale e innovazione tecnologica.

Lo scopo di PERTE Chips Spagna è ambizioso:

  1. Portare il paese – e l’Europa – ai vertici mondiali nella produzione di substrati innovativi per semiconduttori
  2. Promuovere la sovranità tecnologica nazionale ed europea
  3. Creare una filiera industriale capace di generare occupazione di qualità e promuovere nuove competenze

La realizzazione del polo high-tech europeo a Trujillo

La scelta di Trujillo come sede di questo innovativo polo europeo per wafer in diamante si spiega con una molteplicità di fattori: presenza di aree industriali disponibili, sostegno istituzionale locale e regionale, posizione logistica vantaggiosa tra il nord e il sud Europa. Importante è anche la volontà di rendere questa regione un vero hub tecnologico, capace di attirare fornitori, partner universitari e imprese.* Diamond Foundry* ha così potuto progettare un’espansione di lungo termine, con l’obiettivo dichiarato di realizzare il primo centro produttivo continentale per la fabbricazione di diamanti sintetici destinati ai chip.

Il progetto: capacità produttiva e organizzazione dei lavori

Gli sforzi per l’espansione della fabbrica sono già in pieno svolgimento: i lavori organizzati su due turni giornalieri procedono a ritmo serrato, con l’ambizione di raggiungere, a regime, una capacità produttiva fino a 10 milioni di carati l’anno. I processi impiegano sofisticate tecniche CVD (Chemical Vapor Deposition), che consentono di crescere cristalli di diamante su substrati selezionati con spessori, purezza e omogeneità necessari per l’adozione industriale. La struttura prevede:

  • Laboratori avanzati per la crescita e la selezione dei cristalli
  • Camere bianche per il trattamento e il taglio dei wafer
  • Reparti di test e validazione dei substrati per assicurare la conformità ai requisiti delle industrie partner
  • Aree per la ricerca e sviluppo continue

L’infrastruttura è pensata non solo per la produzione, ma per stimolare l’interazione tra industria, accademia e startup che sfruttano i benefici dei substrati SCD in diamante nelle proprie soluzioni tecnologiche.

Ricadute occupazionali, tecnologiche e ambientali

Oltre all’impatto diretto sulla Germania occupazionale locale (con centinaia di posti di lavoro attesi tra operai specializzati, tecnici di laboratorio, ingegneri e ricercatori), la presenza di un polo europeo per wafer in diamante a Trujillo è destinata a irradiare benefici su più livelli. Le principali ricadute riguarderanno:

  • L’arricchimento del tessuto imprenditoriale locale e nazionale con nuove imprese e servizi collegati
  • La formazione di alto profilo di giovani tecnici, università e centri di ricerca grazie a partnership territoriali
  • L’adozione di processi produttivi energy efficient, con basse emissioni e impatto ambientale contenuto rispetto alle filiere tradizionali
  • L’attrazione di investimenti aggiuntivi in innovazione elettronica e optoelettronica

Il modello promosso da Diamond Foundry Spagna si propone inoltre come apripista per altre realtà industriali europee che puntino a valorizzare il capitale umano e le tecnologie verdi.

Diamond Foundry e la filiera globale della produzione chip

L’ingresso di un attore come Diamond Foundry nel cuore della produzione europea di microprocessori evidenzia la crescente rilevanza delle startup deep tech. La società ha saputo innovare un mercato consolidato, affermandosi come partner privilegiato di colossi tecnologici e industrie di semiconduttori in cerca di materiali di prossima generazione. Oltre ai wafer in diamante monocristallino, l’azienda sviluppa materiali customizzati per applicazioni biomedicali, sensori e dispositivi ad alta resistenza.

L’apporto di Diamond Foundry arricchisce e rafforza l’intera catena del valore: dalle materie prime alle tecnologie di fabbricazione, dai dispositivi di potenza alle infrastrutture di test e validazione, posizionando l’Europa in una posizione di rilievo.

Sfide e prospettive future per il settore

Non mancano tuttavia le sfide per l'affermazione dei chip semiconduttori diamante nel mercato globale:

  • Costi di produzione ancora elevati, destinati però a ridursi con l’ottimizzazione dei processi industriali
  • Scalabilità e standardizzazione necessari per soddisfare i grandi clienti automotive, telecom e computing
  • Resistenza delle filiere tradizionali, con interessi e investimenti multi-decennali su silicio e carburo di silicio
  • Domanda di personale ultra-specializzato in grado di gestire e sviluppare strutture produttive di nuova concezione

Nonostante gli ostacoli, i trend globali suggeriscono una crescente adozione dei substrati SCD in diamante in mercati strategici, inclusa la microelettronica ad alte prestazioni, il computing quantistico e l’high power.

Sintesi, potenziale impatto e visione a lungo termine

L’investimento record della Spagna nell’espansione della Diamond Foundry a Trujillo segna un punto di svolta per l’Europa nella partita globale sui semiconduttori. Grazie allo sviluppo di wafer in diamante monocristallino e all'apertura di un polo europeo di riferimento, il Paese si candida a diventare hub strategico per tecnologie di frontiera, garantendo crescita sostenibile, occupazione di qualità e sicurezza digitale.

La collaborazione tra attori pubblici e privati, il supporto del programma PERTE Chips Spagna e la capacità produttiva da realizzare aprono la strada a un futuro in cui l’innovazione dei materiali si traduce in competitività industriale e leadership tecnologica. L’ambizione, dichiarata e perseguita con forza, è che la produzione di diamanti sintetici per chip rappresenti uno dei pilastri della nuova microelettronica europea, nella sfida per la sovranità digitale e la transizione green.

L’evoluzione della tecnologia wafer in diamante continuerà ad essere una delle storie più interessanti da seguire, tra risultati industriali e impatti su scala globale.

Pubblicato il: 27 novembre 2025 alle ore 11:09

Redazione EduNews24

Articolo creato da

Redazione EduNews24

Hai bisogno di maggiori informazioni?

Compila il form qui sotto e ti risponderemo al più presto.

Articoli Correlati