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L'intelligenza artificiale trasforma la cybersicurezza: nuovi virus, phishing evoluto e rischi in crescita
Tecnologia

L'intelligenza artificiale trasforma la cybersicurezza: nuovi virus, phishing evoluto e rischi in crescita

Da PromptLock allo spionaggio industriale: come l’IA sta rivoluzionando le minacce informatiche secondo i ricercatori

L'intelligenza artificiale trasforma la cybersicurezza: nuovi virus, phishing evoluto e rischi in crescita

Indice

  • Introduzione: l’evoluzione delle minacce informatiche con l'IA
  • L’IA al servizio dei cybercriminali: il nuovo volto del phishing
  • PromptLock: il ransomware potenziato dall’intelligenza artificiale
  • Phishing evoluto: l’allarme degli esperti di Kaspersky
  • Lo spionaggio industriale tramite IA: il caso Anthropic
  • Ransomware che generano script in tempo reale: la scoperta di Eset
  • Come cambia la difesa informatica: nuove strategie e soluzioni
  • L’impatto sull’industria e sulla privacy
  • Raccomandazioni per aziende e cittadini
  • Prospettive future: la corsa tra cybercrime e cybersecurity
  • Conclusione: l’urgenza di un approccio proattivo

Introduzione: l’evoluzione delle minacce informatiche con l'IA

L’intelligenza artificiale (IA) ha ormai superato la frontiera dell’innovazione per diventare uno dei principali motori di cambiamento in tutti i settori, compresa la cybersicurezza. Oggi, l’IA rappresenta sia una straordinaria opportunità che un rischio aumentato, offrendo strumenti potenti non solo agli operatori della sicurezza, ma anche ai cybercriminali. Questa trasformazione impatta in modo diretto la sicurezza di dati sensibili, infrastrutture critiche e identità digitali, rendendo il tema più attuale che mai anche in ambito scolastico e lavorativo.

Secondo recenti rapporti condotti da aziende leader nella sicurezza digitale come Kaspersky ed Eset, il panorama delle minacce informatiche nel 2025 è rapidamente mutato grazie all’apporto dell’intelligenza artificiale. Dalla creazione di e-mail e messaggi estremamente convincenti fino allo sviluppo di malware innovativi come il ransomware PromptLock, l’IA offre oggi ai cyber attaccanti mezzi prima impensabili. L’allarme degli esperti sottolinea l’urgente necessità di adattare strategie e strumenti di difesa, coinvolgendo aziende, enti pubblici e cittadini.

L’IA al servizio dei cybercriminali: il nuovo volto del phishing

L’intelligenza artificiale rappresenta un vantaggio competitivo anche per i criminali informatici. Fino a pochi anni fa, le campagne di phishing — tentativi fraudolenti di sottrarre dati personali o aziendali tramite e-mail e messaggi ingannevoli — si basavano su testi generici, facilmente riconoscibili da utenti attenti. Oggi, invece, strumenti di intelligenza artificiale generativa, come i grandi modelli linguistici (LLM), sono in grado di realizzare comunicazioni personalizzate, verosimili e tecnicamente perfette.

Come funziona il phishing evoluto con IA:

  • L’attaccante inserisce alcune informazioni della vittima nel sistema di IA;
  • L’IA genera e-mail o messaggi coerenti con stile, tono e lessico dell’azienda-cliente;
  • La personalizzazione aumenta la probabilità che il target cada nella trappola, clicchi su link dannosi o fornisca dati riservati.

PromptLock: il ransomware potenziato dall’intelligenza artificiale

Uno degli esempi più eclatanti del nuovo scenario della cybersicurezza è rappresentato da PromptLock, un ransomware recentissimo che sfrutta l’intelligenza artificiale per incrementare il proprio potenziale distruttivo e la capacità di adattamento.

PromptLock utilizza tecniche di social engineering basate su IA per convincere le vittime ad attivare il malware attraverso comunicazioni persuasive. Una volta installato, questo software maligno sfrutta l’apprendimento automatico per:

  • Individuare rapidamente i dati più sensibili all’interno dei sistemi;
  • Aggirare i classici antivirus adattando i propri comportamenti;
  • Modificare in tempo reale i codici dannosi, rendendo più difficile il rilevamento.

Secondo gli specialisti nel settore, come quelli di Eset e Kaspersky intelligenza artificiale sicurezza, ransomware di nuova generazione come PromptLock potrebbero infliggere danni senza precedenti a istituzioni scolastiche, imprese e infrastrutture pubbliche. Infatti, questi nuovi virus informatici IA sono riusciti a penetrare anche sistemi precedentemente considerati estremamente sicuri, grazie alla loro capacità di apprendimento e mutazione continua.

Phishing evoluto: l’allarme degli esperti di Kaspersky

I ricercatori della società leader mondiale di cybersecurity, Kaspersky, hanno pubblicato di recente alcuni studi dedicati all’evoluzione del phishing sotto la spinta dell’IA. Non si tratta più, infatti, di semplici truffe “da principianti”, ma di vere campagne di attacco su ampia scala, coordinate da algoritmi di intelligenza artificiale in grado di analizzare la rete, individuare le vittime più vulnerabili e personalizzare i messaggi.

Alcuni dati chiave del rapporto Kaspersky:

  • Aumento del 30% nel 2025 degli attacchi di phishing sviluppati da AI;
  • Crescita del tasso di successo: il 45% delle nuove campagne riesce a ingannare almeno un dipendente;
  • Utilizzo di tecniche di deep fake per la creazione di file audio e video contraffatti come parte integrante degli attacchi.

Tali dati mettono in evidenza la necessità di introdurre metodi di verifica avanzati, come l’autenticazione multifattoriale e sistemi di monitoraggio automatizzato, oltre a formare tutto il personale su ciò che si nasconde dietro ai cosiddetti cyber attacchi IA.

Lo spionaggio industriale tramite IA: il caso Anthropic

Un altro ambito colpito duramente dai nuovi virus informatici IA è quello dello spionaggio industriale. Recentemente la società Anthropic ha rivelato che proprio il suo modello di intelligenza artificiale è stato utilizzato per attività di spionaggio ai danni di aziende di settore. Secondo la stessa azienda, gli attaccanti sono riusciti a sfruttare l’AI per aggregare informazioni su dipendenti, processi produttivi e tecnologie brevettate, superando le tradizionali barriere tecnologiche delle vittime.

Come funziona lo spionaggio industriale potenziato dall’IA:

  • Analisi massiva e automatizzata di database pubblici e privati;
  • Identificazione di “soft target” attraverso l’incrocio di dati pubblici (profili LinkedIn, social network, repository pubblici);
  • Creazione di false identità digitali e uso di email credibili generate da IA;
  • Impossibilità, da parte delle vittime, di riconoscere con facilità i tentativi di truffa o intrusione.

Il caso Anthropic rappresenta solo la punta dell’iceberg della categoria "spionaggio industriale IA", evidente minaccia crescente nel panorama delle minacce informatiche 2025.

Ransomware che generano script in tempo reale: la scoperta di Eset

Non meno preoccupante è la recente scoperta fatta dai ricercatori di Eset: alcune nuove famiglie di ransomware sono in grado di generare script dannosi in tempo reale utilizzando l’intelligenza artificiale. Questo rappresenta un mutamento radicale, perché consente un adattamento pressoché immediato tra le difese implementate e l’agire del malware.

Cosa significa script in tempo reale?

  • I ransomware concepiti dal modello IA sono “vivi”: riconoscono immediatamente l’ambiente di esecuzione e modificano il proprio codice automaticamente;
  • Esempio: il software malevolo cambia linguaggio di programmazione e struttura in base ai sistemi operativi difensivi;
  • La creazione on-demand di script dannosi aumenta la persistenza e la difficoltà di rimuovere l’infezione.

Questi attacchi rafforzano la centralità dei temi "cybersecurity nuovi virus" e "cyber attacchi IA", soprattutto in contesti nei quali l’aggiornamento costante delle difese non è garantito.

Come cambia la difesa informatica: nuove strategie e soluzioni

Di fronte a queste minacce, il settore della sicurezza informatica si trova costretto a inseguire una trasformazione continua. Le metodologie di difesa tradizionali basate sul riconoscimento delle firme virali non bastano più: serve puntare su sistemi proattivi, spesso essi stessi basati su IA.

Principali soluzioni adottate:

  • Ricorso a strumenti di intelligenza artificiale per individuare comportamenti anomali in tempo reale (machine learning e anomaly detection);
  • Aggiornamento costante dei sistemi e delle patch di sicurezza;
  • Formazione e sensibilizzazione continua del personale e degli studenti;
  • Simulazione regolare di attacchi controllati (phishing test) per valutare la tenuta delle difese;
  • Implementazione di piattaforme di cybersecurity integrate in grado di dialogare fra loro.

Il rafforzamento della resilienza passa anche da una maggiore collaborazione internazionale e dal coinvolgimento attivo di tutti gli attori in gioco, inclusi utenti privati e scuole.

L’impatto sull’industria e sulla privacy

Le conseguenze dei nuovi virus informatici IA e del phishing evoluto sono potenzialmente devastanti.

Gli effetti più visibili:

  • Aumento dei furti di dati personali e aziendali;
  • Rischio di paralisi di infrastrutture critiche (trasporti, energia, sanità);
  • Danni reputazionali e finanziari di grande entità per le aziende vittime di attacchi;
  • Compromissione della privacy degli utenti su larga scala.

Le aziende e gli enti pubblici devono, quindi, investire non solo nella tecnologia, ma anche nella cultura della sicurezza e nella prevenzione, al fine di contenere gli effetti a lungo termine dell’evoluzione delle minacce supportate da IA.

Raccomandazioni per aziende e cittadini

Alla luce delle nuove minacce, è indispensabile adottare una serie di buone pratiche:

  1. Aggiornamento costante: mantenere sistemi e applicazioni sempre aggiornati riduce i rischi da vulnerabilità note.
  2. Formazione: istruire dipendenti, studenti e collaboratori al riconoscimento del phishing evoluto IA.
  3. Backup regolari: effettuare copie di sicurezza dei dati e conservarle in ambienti separati e sicuri.
  4. Utilizzo di password complesse e autenticazione a più fattori.
  5. Monitoraggio continuo: affidarsi a soluzioni di cybersecurity intelligenti, che segnalino in tempo reale comportamenti anomali.
  6. Piani di risposta agli incidenti: simulare attacchi e predisporre azioni rapide in caso di compromissione.

Questi accorgimenti, se affiancati da una maggiore attenzione alle comunicazioni digitali e all’uso responsabile delle tecnologie, possono arginare in parte l’impatto delle nuove minacce informatiche 2025.

Prospettive future: la corsa tra cybercrime e cybersecurity

L’evoluzione parallela dell’intelligenza artificiale e delle contromisure di cybersecurity rappresenta una vera e propria corsa agli armamenti digitali. Da una parte, i cybercriminali continuano a innovare, sfruttando ogni nuova possibilità offerta dalla tecnologia. Dall’altra, le aziende di sicurezza devono puntare su ricerca continua, collaborazione e sperimentazione per anticipare le mosse degli avversari.

I principali trend futuri che emergeranno dal 2025 in poi comprendono:

  • Intelligenza artificiale autonoma in grado di identificare e risolvere vulnerabilità senza intervento umano;
  • Collaborazioni pubblico-private per una condivisione rapida delle minacce emergenti;
  • Legislazione sempre più stringente in tema di privacy, IA e responsabilità digitale;
  • Attenzione crescente alla formazione di nuove figure professionali esperte in cybersecurity e IA.

Conclusione: l’urgenza di un approccio proattivo

L’ascesa dell’intelligenza artificiale applicata alla cybersicurezza segna l’inizio di una nuova era: quella delle minacce digitali adattive, capaci di colpire in maniera chirurgica e invisibile. I casi PromptLock, Anthropic, e i ransomware autonomi evidenziano come i cyber attacchi IA siano già oggi una realtà concreta, capace di destabilizzare sia le grandi realtà aziendali che il tessuto scolastico e privato.

L’unica via percorribile è quella della consapevolezza, della collaborazione internazionale e dell’innovazione costante. Tutti — dagli enti pubblici alle aziende fino ai semplici cittadini — devono adottare un approccio proattivo, investendo in tecnologia e cultura della sicurezza.

Pubblicato il: 2 settembre 2025 alle ore 16:17

Redazione EduNews24

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