European Innovation Act: la consultazione pubblica UE
Indice dei paragrafi
- Introduzione alla consultazione pubblica sull’European Innovation Act
- Obiettivi della strategia UE per le startup e le scaleup
- Il ruolo della Commissione Europea nell’innovazione
- La consultazione pubblica: finalità e modalità di partecipazione
- Verso un European Innovation Act: da idea a quadro normativo
- Colmare il divario dell’innovazione in Europa
- Collaborazione tra industria e università
- La voce dei protagonisti: l’intervento di Ekaterina Zaharieva
- Sfide attuali e prospettive future dell’innovazione europea
- Sintesi e conclusioni: un’Europa più competitiva e innovativa
Introduzione alla consultazione pubblica sull’European Innovation Act
La recente apertura della consultazione pubblica sul futuro European Innovation Act da parte della Commissione Europea rappresenta un momento cruciale nel percorso di crescita, competitività e rilancio del settore innovazione nel continente. L’iniziativa, annunciata a Bruxelles e guidata dalla commissaria Ekaterina Zaharieva, mira a fornire uno spazio di dialogo costruttivo fra istituzioni, industrie, mondo accademico, startup e cittadini, con l’obiettivo di costruire una legislazione europea in grado di stimolare l’ecosistema dell’innovazione.
Nel contesto globale attuale, segnato da rapidi cambiamenti tecnologici e dalla necessità di un’agenda digitale ed economica più ambiziosa, l’Europa si trova davanti a sfide importanti. La consultazione pubblica, avviata l’11 luglio 2025, si inserisce nella più ampia strategia UE per le startup e le scaleup, la quale punta a rendere il Vecchio Continente terreno fertile per idee innovative, sviluppo tecnologico e imprenditorialità.
Questo processo consultivo si propone di raccogliere suggerimenti e punti di vista da tutti i portatori di interesse, favorendo così la costruzione partecipata di un quadro normativo moderno ed efficace, capace di rispondere alle esigenze dei diversi attori del sistema.
Obiettivi della strategia UE per le startup e le scaleup
La strategia UE per startup e scaleup, presentata e adottata nel maggio 2025, intende colmare il cosiddetto “divario di innovazione” in Europa rispetto ad altri grandi player globali come Stati Uniti, Cina e Corea del Sud. L’intenzione della Commissione è quella di rafforzare strutturalmente la capacità di innovazione delle economie europee, incrementando non solo il numero, ma anche la qualità e la competitività delle giovani imprese innovative.
L’ambizione dichiarata dall’Unione Europea è duplice: da una parte, agevolare la transizione delle startup a realtà solide e pronte a competere su scala internazionale (le cosiddette scaleup); dall’altra, facilitare l’ingresso sul mercato di idee innovative e la loro trasformazione in prodotti e servizi capaci di generare impatto economico, occupazionale e sociale.
Questa strategia ruota attorno a vari pilastri, tra cui:
- il sostegno finanziario mirato
- la creazione di reti collaborative tra università, centri di ricerca e imprese
- la promozione dell’open innovation e dell’adozione di tecnologie di frontiera
- la riduzione degli ostacoli burocratici e regolamentari
- la valorizzazione del talento e dell’imprenditorialità giovanile.
Il ruolo della Commissione Europea nell’innovazione
La Commissione Europea riveste un ruolo centrale nello sviluppo delle politiche comunitarie sull’innovazione. Attraverso la definizione di linee guida strategiche, programmi quadro di ricerca, finanziamenti e partneship pubblico-private, l’organo esecutivo europeo si impegna a creare le condizioni affinché le risorse umane e materiali del continente possano esprimere il massimo potenziale.
All’interno di questa cornice, l'European Innovation Act viene concepito come uno strumento legislativo fondamentale che dovrà integrare e rilanciare gli sforzi compiuti negli ultimi anni con programmi quali Horizon Europe, EIC (European Innovation Council), EIT (European Institute of Innovation and Technology) e StartUp Europe.
Tali strumenti hanno già permesso la nascita di migliaia di iniziative imprenditoriali e progetti di ricerca d’avanguardia, ma la Commissione riconosce che, per consolidare la leadership europea nel settore high-tech, occorre una normativa che sappia promuovere la scalabilità, la collaboratività e la capacità di mettere a valore le invenzioni generate nei laboratori e nelle startup europee.
La consultazione pubblica: finalità e modalità di partecipazione
L’apertura della consultazione pubblica sull’European Innovation Act risponde al principio basilare di democrazia partecipativa che anima l’azione dell’Unione. Si tratta di un processo aperto, trasparente e inclusivo, orientato a sollecitare opinioni, proposte e suggerimenti rispetto al quadro normativo da costruire.
La consultazione, accessibile tramite piattaforme digitali ufficiali della UE, si rivolge a:
- aziende innovative
- startup e scaleup
- università e centri di ricerca
- rappresentanti dell’industria e delle associazioni di categoria
- enti pubblici territoriali
- cittadini comuni e studenti.
Con questo strumento, la Commissione intende rilevare i reali bisogni degli attori coinvolti, individuare eventuali criticità regolamentari, testare il grado di soddisfazione delle misure già in vigore e raccogliere nuovi spunti da tradurre in proposte operative.
La consultazione resterà aperta per diversi mesi, con l’obiettivo di garantire ampia partecipazione e un dibattito il più possibile rappresentativo della pluralità di interessi presenti nell’Unione.
Verso un European Innovation Act: da idea a quadro normativo
L’European Innovation Act, al centro della consultazione pubblica, punta a diventare il testo di riferimento per la promozione dell’innovazione in Europa. Si tratta di un vero e proprio cantiere normativo che, secondo le intenzioni della Commissione, dovrà semplificare le procedure, migliorare l’accesso ai finanziamenti, favorire i partenariati transfrontalieri e sostenere l’applicazione commerciale dei risultati della ricerca.
A tale scopo, la futura legislazione europea per l’innovazione è chiamata ad armonizzare le regole oggi frammentate nei diversi Paesi membri, offrendo strumenti comuni in materia di proprietà intellettuale, tutela degli investimenti, gestione dei dati, standardizzazione tecnologica, formazione e mobilità del personale specializzato.
Non meno importante è il rafforzamento di strumenti mirati per le startup, quale garanzia di scalabilità e accesso agevole alle risorse di capitale, sia pubblico che privato. Un altro aspetto centrale riguarda gli incentivi per le collaborazioni tra università, centri di ricerca e imprese, che dovranno essere al cuore del futuro assetto normativo.
Colmare il divario dell’innovazione in Europa
Una delle sfide più rilevanti che l’European Innovation Act si propone di affrontare riguarda il cosiddetto “divario di innovazione” tra i diversi Paesi membri. Attualmente, i dati evidenziano una significativa differenza tra regioni leader nell’innovazione, come i Paesi Bassi, la Germania e alcune aree della Scandinavia, e quelle ancora in ritardo, soprattutto nell’Europa meridionale ed orientale.
Questo squilibrio si traduce non solo in una minore capacità di attrazione di investimenti, ma anche in una fuga di talenti verso ecosistemi più avanzati. Per arginare questo fenomeno, l’European Innovation Act dovrà prevedere misure specifiche di supporto per le aree meno sviluppate, incentivare la creazione di poli di eccellenza e facilitare lo scambio di conoscenze e buone pratiche a livello interpese.
Collaborazione tra industria e università
Uno dei principi cardine che orientano la nuova legislazione proposta è quello della collaborazione fra industria e mondo accademico. Le università e i centri di ricerca europei sono serbatoi di competenze, idee e scoperte scientifiche di assoluto rilievo internazionale. Tuttavia, troppo spesso si riscontra una difficoltà a trasferire tali conoscenze e invenzioni verso il tessuto produttivo, sotto forma di nuovi prodotti, servizi e soluzioni pratiche.
L'European Innovation Act punta a potenziare i meccanismi di trasferimento tecnologico, incentivando la nascita di spin-off, startup accademiche, laboratori congiunti, dottorati industriali e piattaforme di scambio fra settore pubblico e privato. Sarà inoltre fondamentale implementare strumenti di formazione e aggiornamento che rendano sempre più fluido il passaggio dal sapere accademico all’impresa, anche attraverso la mobilità internazionale di ricercatrici, ricercatori e innovatori.
La promozione di questi partenariati sarà supportata da fondi dedicati, incentivi fiscali e programmi di mentoring, nell’ottica di una crescita basata sulla contaminazione e la fertilizzazione incrociata delle esperienze.
La voce dei protagonisti: l’intervento di Ekaterina Zaharieva
Alla presentazione della consultazione pubblica sull’European Innovation Act, la commissaria UE Ekaterina Zaharieva ha sottolineato l’importanza strategica del coinvolgimento di tutti i portatori di interesse. «Vogliamo ascoltare il parere di tutte le parti interessate», ha dichiarato Zaharieva, evidenziando l’esigenza di un confronto aperto fra istituzioni, imprenditori, ricercatori, studenti e cittadini.
Nel suo intervento, la commissaria ha ribadito come l’obiettivo sia quello di facilitare l’immissione sul mercato di idee innovative, offrendo ai talenti europei opportunità concrete di crescita e impatto globale. «L’innovazione, oggi più che mai, rappresenta la linfa vitale della nostra prosperità e della nostra capacità di affrontare le grandi sfide – dalla transizione verde alla rivoluzione digitale», ha dichiarato Zaharieva, ponendo l’accento sulla centralità della sinergia tra pubblico e privato.
Le parole della commissaria testimoniano la volontà della Commissione Europea di lasciare spazio alla partecipazione e al dialogo, nella consapevolezza che solo unendo le forze sarà possibile costruire un’Europa realmente competitiva e capace di guidare il cambiamento.
Sfide attuali e prospettive future dell’innovazione europea
L’ecosistema europeo dell’innovazione è chiamato a misurarsi con una serie di sfide strutturali e contingenti. Tra gli ostacoli principali vi sono la frammentazione normativa, la difficoltà di accesso ai capitali nei primi stadi di sviluppo delle imprese, la scarsità di grandi investitori nelle fasi di scaling, l’insufficiente valorizzazione della ricerca di base e applicata, oltre a bassi livelli di mobilità e cooperazione internazionale.
La strategia UE delle startup 2025 e la futura legislazione europea per l’innovazione rappresentano strumenti preziosi per aggredire questi problemi. Tuttavia, sarà necessario uno sforzo corale che coinvolga, oltre alle istituzioni, anche il settore privato, le università, le organizzazioni della società civile e i cittadini europei.
Fra le principali prospettive future emergono:
- la digitalizzazione dei processi produttivi
- la sostenibilità ambientale delle tecnologie
- la formazione di capitale umano altamente qualificato
- la costruzione di reti collaborative a livello europeo ed extraeuropeo
- la promozione di modelli di open innovation.
Solo in questo modo sarà possibile non solo tenere il passo con i competitor internazionali, ma aspirare a una posizione di leadership nei settori chiave del XXI secolo: intelligenza artificiale, industria 5.0, biotecnologie, energie rinnovabili, cybersecurity.
Sintesi e conclusioni: un’Europa più competitiva e innovativa
L’avvio della consultazione pubblica sull’European Innovation Act apre una fase decisiva nella costruzione del futuro dell’innovazione europea. Attraverso la partecipazione attiva dei diversi portatori di interesse, la Commissione Europea si propone di dotare il continente di una legislazione all’avanguardia, capace di sostenere startup e scaleup, favorire la collaborazione tra industria e università, ridurre il divario tra le regioni e promuovere nuovi modelli di sviluppo sostenibile e inclusivo.
Il risultato di questo percorso dipenderà dalla qualità del dialogo istituzionale e dall’impegno dei vari settori a contribuire con idee, competenze e progettualità. Il coinvolgimento diretto degli attori dell’innovazione garantirà che il futuro European Innovation Act sia davvero uno strumento efficace e su misura delle esigenze di un’Europa che vuole ritrovare il proprio slancio competitivo a livello globale.
Con questa iniziativa, Bruxelles conferma la volontà di rilanciare il ruolo del continente quale fucina di scoperte, invenzioni e progetti capaci di migliorare la qualità della vita dei cittadini, rafforzare il tessuto produttivo e guidare le transizioni cruciali del nostro tempo. L’appuntamento con la storia dell’innovazione europea passa ora dalla partecipazione e dalla creatività di tutti.