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Data center e crescita economica: il potenziale per il Pil e l’occupazione secondo la ricerca Teha-A2a
Tecnologia

Data center e crescita economica: il potenziale per il Pil e l’occupazione secondo la ricerca Teha-A2a

Dalla Lombardia al resto d’Italia: nuove prospettive dal mercato dei data center tra impatto sul Pil e posti di lavoro

Data center e crescita economica: il potenziale per il Pil e l’occupazione secondo la ricerca Teha-A2a

Indice dei paragrafi

  • Introduzione: i data center come motore del Pil
  • Il contesto italiano e la posizione in Europa
  • I dati della ricerca Teha-A2a: Pil e nuova occupazione
  • Lombardia: il polo strategico dello sviluppo digitale
  • Le prospettive per il mercato dei data center in Italia
  • Benefici economici e sociali: un volano per il futuro
  • Le sfide da affrontare per il sistema paese
  • Impatto tecnologico su aziende e cittadini
  • Sintesi e considerazioni finali

Introduzione: i data center come motore del Pil

Negli ultimi anni, i data center sono diventati un’infrastruttura chiave per la trasformazione digitale e per l’evoluzione tecnologica dell’economia globale. L’importanza di queste strutture, che ospitano e conservano enormi volumi di dati, è cresciuta esponenzialmente con la diffusione del cloud computing, dell’intelligenza artificiale e dell’Internet of Things. Alla luce di questi sviluppi, l’impatto dei data center sul tessuto economico nazionale è cresciuto e oggi rappresenta, secondo una ricerca condotta da Teha in collaborazione con A2a, una delle principali opportunità di crescita per il Pil italiano e per la creazione di nuovi posti di lavoro. Ma quali sono i reali benefici attesi dal settore, quale il posizionamento dell’Italia in Europa, e quali regioni possono diventare i nuovi motori della trasformazione digitale made in Italy? In questo articolo analizzeremo in dettaglio i dati e le prospettive offerte dal settore dei data center, con un focus sulle opportunità innovative e sui possibili ostacoli del prossimo futuro.

Il contesto italiano e la posizione in Europa

Parlando di mercato dei data center in Italia, un dato significativo emerge dalla ricerca Teha-A2a: il nostro paese si trova oggi al 13° posto nella classifica europea, con una presenza di 168 strutture operative sul territorio nazionale. Questo posizionamento sottolinea come, rispetto ai principali hub digitali europei (come Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Francia), l’Italia abbia ancora margini di miglioramento considerevoli nell’ambito dello sviluppo digitale. Tuttavia, la crescita attuale e il potenziale di espansione appaiono estremamente promettenti, soprattutto alla luce degli investimenti pubblici e privati e dell’incremento della domanda di servizi digitali nelle imprese e nella pubblica amministrazione.

La digitalizzazione dei processi produttivi e gestionali rappresenta ormai una priorità trasversale, tanto nel settore industriale quanto in quello dei servizi: dalla sanità digitale alle piattaforme educative, passando per il commercio elettronico e le smart city, la richiesta di infrastrutture affidabili e sicure è in costante aumento. In tale scenario, il ruolo dei data center diventa centrale per sostenere la crescita economica e rafforzare la competitività del sistema Italia a livello internazionale.

I dati della ricerca Teha-A2a: Pil e nuova occupazione

Secondo la ricerca congiunta Teha-A2a, lo sviluppo del settore dei data center potrebbe generare un beneficio sul Pil nazionale compreso tra il 6% e il 15% annuo. Si tratta di una stima estremamente significativa, che testimonia l’importanza strategica di questi investimenti nel quadro della crescita sostenuta, continua e strutturale del paese. Ma non solo. L’aspetto occupazionale si rivela altrettanto fondamentale: la ricerca stima che la sola espansione dei data center potrà creare fino a 150mila nuovi posti di lavoro lungo tutta la filiera, tra specialisti It, tecnici, figure ingegneristiche, addetti alla manutenzione, manager dei servizi digitali e operatori della sicurezza informatica.

Questi numeri, se confermati dalla traiettoria di crescita, rivoluzionerebbero completamente il panorama dell’occupazione nel settore tecnologico italiano, offrendo opportunità concrete sia agli attuali professionisti sia ai giovani e alle nuove generazioni che si affacciano sul mondo del lavoro. Un dato particolarmente rilevante riguarda proprio il tema delle competenze: il processo di consolidamento e crescita dei data center impone infatti una sempre maggiore attenzione alla formazione tecnica, alla specializzazione e alla capacità di aggiornamento continuo, tutte competenze oggi richieste e ricercate non solo dalle aziende leader, ma anche dalle piccole e medie imprese del settore.

Lombardia: il polo strategico dello sviluppo digitale

Analizzando la mappa dei data center italiani, emerge in modo chiaro come la Lombardia rappresenti oggi il vero polo strategico del settore. Con una densità di infrastrutture superiore rispetto al resto del territorio, la regione si distingue non solo per il numero di impianti già presenti, ma anche per la qualità, l’innovazione tecnologica delle strutture e il costante afflusso di investimenti da parte di attori nazionali e internazionali.

La Lombardia si candida quindi a diventare uno dei principali hub europei per lo sviluppo digitale, con implicazioni dirette non solo sulla competitività delle imprese locali, ma anche sulla capacità di attrarre nuovi talenti, progetti di ricerca e partnership industriali di alto profilo.

Tra i principali punti di forza della Lombardia come polo dei data center possiamo evidenziare:

  • La presenza di università, poli di ricerca e centri di formazione tecnologica avanzata.
  • Un tessuto produttivo fortemente digitalizzato e orientato all’innovazione.
  • Un’infrastruttura di rete di livello internazionale e una posizione geografica strategica.
  • Il supporto di istituzioni locali impegnate nell’attrazione di investimenti e nella semplificazione dei processi autorizzativi.

Tutti questi elementi contribuiscono a rendere la Lombardia un punto di riferimento per tutto il mercato italiano dei data center e un modello replicabile anche da altre regioni.

Le prospettive per il mercato dei data center in Italia

Lo scenario di crescita delineato dalla ricerca Teha-A2a suggerisce che il mercato dei data center in Italia sia pronto a vivere una fase di espansione senza precedenti. I principali fattori che potrebbero sostenere questa dinamica riguardano:

  • La transizione digitale della pubblica amministrazione, favorita anche dagli investimenti previsti dal PNRR.
  • L’aumento della richiesta di servizi digitali avanzati da parte delle imprese.
  • La diffusione capillare della connettività ultraveloce, in particolare con la rete 5G.
  • L’adozione massiccia di infrastrutture cloud e soluzioni di intelligenza artificiale.

Secondo diversi analisti, già nei prossimi cinque anni potremmo assistere a una triplicazione del valore del mercato nazionale dei data center, con ricadute positive su tutto l’indotto e la nascita di un ecosistema digitale basato su innovazione, sostenibilità e sicurezza.

Non va dimenticato, infine, il ruolo giocato dai grandi player internazionali: molti di questi stanno valutando – o hanno già avviato – nuovi investimenti in Italia, riconoscendo nel nostro paese una piattaforma logistica, geografica e di mercato particolarmente favorevole agli sviluppi del settore.

Benefici economici e sociali: un volano per il futuro

I benefici economici derivanti dallo sviluppo dei data center vanno ben oltre il mero impatto sul Pil e sulle nuove assunzioni. La presenza di una infrastruttura digitale moderna e performante contribuisce infatti a:

  • Rafforzare la resilienza dei sistemi produttivi e dei servizi pubblici (es. sanità digitale, istruzione a distanza, pubblica amministrazione online).
  • Migliorare l’efficienza energetica grazie all’introduzione di tecnologie all’avanguardia per il raffreddamento e la gestione delle risorse.
  • Incentivare l’innovazione nei settori dell’industria 4.0, della ricerca scientifica e della formazione tecnica.
  • Promuovere la competitività delle realtà italiane nei mercati globali.

I benefici sociali sono altrettanto rilevanti, poiché la digitalizzazione dei servizi migliora la qualità della vita dei cittadini, facilita l’accesso alle informazioni, riduce i tempi e i costi delle procedure burocratiche e amplifica le possibilità di crescita professionale e personale.

Le sfide da affrontare per il sistema paese

Nonostante le prospettive positive, il percorso di crescita dei data center presenta alcune criticità che il sistema paese dovrà affrontare con decisione. Tra le principali sfide troviamo:

  • L’adeguatezza delle infrastrutture di rete e delle forniture energetiche.
  • La disponibilità di risorse umane altamente qualificate.
  • La sostenibilità ambientale degli impianti e la riduzione dell’impatto ecologico.
  • La tutela della sicurezza cyber e la protezione dei dati personali.
  • La necessità di semplificare e accelerare i processi autorizzativi.

Le risposte a queste sfide dovranno giungere attraverso una forte collaborazione tra istituzioni, settore privato, università e centri di ricerca, in modo da costruire un ambiente favorevole all’innovazione, sostenibile e sicuro per tutti i cittadini.

Impatto tecnologico su aziende e cittadini

Uno degli aspetti più interessanti dell’espansione dei data center riguarda l’impatto diretto su aziende, pubbliche amministrazioni e cittadini. Dal punto di vista imprenditoriale, la possibilità di accedere a risorse digitali avanzate, servizi cloud e piattaforme di big data consente alle PMI e alle grandi aziende italiane di accelerare processi di digitalizzazione, innovazione dei prodotti, internazionalizzazione delle attività e sviluppo di nuove opportunità di business.

Per la pubblica amministrazione, i data center rappresentano la spina dorsale su cui poggia il percorso di digitalizzazione dei servizi al cittadino, dalla sanità digitale alle procedure online, all’anagrafe unica, all’istruzione a distanza e alle piattaforme di smart city.

Anche i cittadini beneficiano direttamente della trasformazione tecnologica abilitata dai data center, potendo sfruttare servizi più rapidi, sicuri ed efficienti, sia nella vita privata che in quella professionale: dalla fruizione di contenuti digitali all’accesso ai servizi bancari, dalla smart home fino alle nuove frontiere della mobilità urbana intelligente.

Sintesi e considerazioni finali

In conclusione, la crescita del settore dei data center in Italia si configura come una delle principali leve per la competitività nazionale nei prossimi anni. Come descritto dai dati della ricerca Teha-A2a, i benefici sul Pil e sull’occupazione sono straordinari: fino al 15% di incremento annuo del Pil nazionale e 150mila posti di lavoro in più.

Sfruttando appieno tale potenzialità, il nostro paese potrà superare le attuali carenze infrastrutturali e posizionarsi tra i leader europei nello sviluppo digitale e nella creazione di un ecosistema tecnologico all’avanguardia e sostenibile.

Fondamentale sarà continuare a investire in capitale umano, ricerca e innovazione, promuovendo un modello di crescita che sappia coniugare efficienza, sicurezza, sostenibilità e inclusione. Solo così i data center potranno rappresentare un vero motore di sviluppo, capace di dare nuovo slancio all’economia e di migliorare in modo concreto la qualità della vita dei cittadini italiani.

Il futuro del mercato dei data center in Italia è appena iniziato: ora spetta a imprese, istituzioni e società civile cogliere questa opportunità per assicurare un domani all’altezza delle ambizioni digitali del paese.

Pubblicato il: 9 settembre 2025 alle ore 13:18

Redazione EduNews24

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