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Scuole Aperte durante il Referendum: A Trento la Dirigente Scolastica Sceglie l'Azione Educativa e Vince la Sfida della Convivenza con i Seggi

Scuole Aperte durante il Referendum: A Trento la Dirigente Scolastica Sceglie l'Azione Educativa e Vince la Sfida della Convivenza con i Seggi

Disponibile in formato audio

Il caso dell’istituto trentino che ha proseguito le attività didattiche nonostante la presenza dei seggi elettorali.

Scuole Aperte durante il Referendum: A Trento la Dirigente Scolastica Sceglie l'Azione Educativa e Vince la Sfida della Convivenza con i Seggi

Indice

  • Introduzione
  • Il contesto nazionale: scuole e referendum
  • La scelta innovativa della dirigente scolastica di Trento
  • L’organizzazione della convivenza tra lezioni e seggi elettorali
  • Azione educativa e crescita civica: il valore per i bambini
  • Collaborazione tra scuola, Comune e Questura: un modello replicabile
  • Risvolti pratici: come si sono svolte le giornate scolastiche
  • Reazioni e opinioni di genitori, insegnanti e studenti
  • L’affluenza al referendum e l’impatto sulla scuola
  • Analisi: vantaggi e sfide delle scuole aperte durante le elezioni
  • Conclusione: nuove prospettive per il futuro

Introduzione

Nel weekend dell’8 e 9 giugno 2025, mentre l’Italia era chiamata alle urne per un referendum, la maggior parte delle scuole utilizzate come seggi elettorali ha sospeso l’attività didattica. Tuttavia, un istituto di Trento ha fatto notizia per aver preso una decisione controcorrente: le lezioni sono proseguite regolarmente, grazie all’iniziativa della dirigente scolastica. La motivazione? Trasformare una potenziale interruzione in una azione educativa di grande valore per i bambini. Questo articolo esplora il caso e le sue implicazioni, offrendo un’analisi approfondita su opportunità e criticità della scelta della dirigente.

Il contesto nazionale: scuole e referendum

La questione dei *seggi elettorali nelle scuole* è storicamente ricorrente in Italia. Quando si tengono elezioni o referendum, molte scuole vengono chiuse per lasciare spazio alle operazioni di voto. Questa pratica ha profonde ripercussioni:

  • Sospensione delle lezioni per uno o più giorni
  • Disagi per le famiglie, soprattutto nei casi di scuole primarie e d’infanzia
  • Un impatto didattico significativo, soprattutto nei mesi finali dell’anno scolastico

Il referendum dell’8 e 9 giugno 2025 non ha fatto eccezione. A causa della necessità di garantire la sicurezza e la logistica del voto, migliaia di scuole italiane hanno sospeso la didattica, obbligando genitori e studenti a riorganizzarsi. La scelta della dirigente scolastica di Trento, pertanto, appare ancor più interessante e potenzialmente rivoluzionaria nel panorama nazionale.

La scelta innovativa della dirigente scolastica di Trento

La dirigente scolastica dell’istituto interessato a Trento si è opposta alla consuetudine della chiusura delle scuole sede di seggi elettorali. In un contesto in cui la chiusura appare quasi automatica, la sua posizione si è basata su due pilastri essenziali:

  • L’importanza di garantire la continuità educativa
  • La volontà di trasformare il momento elettorale in un’attività di crescita civica e sociale per gli alunni

Non si è limitata a contestare la sospensione delle lezioni, ma ha portato la questione ai tavoli decisionali, coinvolgendo attivamente il Comune di Trento e la Questura. Attraverso un dialogo costruttivo, è stata dimostrata la possibilità di convivenza tra attività scolastica e seggi elettorali, a patto di rispettare i protocolli di sicurezza.

L’organizzazione della convivenza tra lezioni e seggi elettorali

La realizzazione di questa scelta ha richiesto una pianificazione meticolosa. La dirigente, in base agli spazi disponibili e alle esigenze dei diversi ordini di scuola, ha lavorato su più fronti:

  1. Individuazione delle aree accessibili ai soli elettori: L’accesso ai seggi è stato separato in modo netto rispetto alle aree riservate agli alunni e al personale scolastico.
  2. Presenza rafforzata di personale ausiliario: Per presidiare i varchi, dare informazioni e assicurarsi che nessun estraneo si introducesse negli spazi didattici.
  3. Riorganizzazione logistica delle lezioni: Alcune classi sono state spostate in aree della scuola lontane dai seggi, senza tuttavia penalizzare la qualità didattica.
  4. Comunicazione costante alle famiglie: Informazioni chiare sulle modalità di accesso e sulla garanzia di sicurezza per i bambini.
  5. Presenza delle forze dell’ordine, grazie alla collaborazione tra scuola, Comune e Questura, facilitando una sorveglianza costante dei locali.

Queste misure sono state accolte positivamente, dimostrando che con la collaborazione scuola-Comune-Questura sia possibile mantenere le attività didattiche anche durante importanti appuntamenti elettorali.

Azione educativa e crescita civica: il valore per i bambini

Un aspetto centrale della decisione della dirigente è stato quello educativo. Invece di vedere la consultazione referendaria solo come un ostacolo, la scuola ha sfruttato l’occasione per arricchire il percorso formativo degli alunni. Alcune delle iniziative messe in campo:

  • Brevi lezioni sulla democrazia e sul valore del voto
  • Educazione alla partecipazione civica fin dalla scuola primaria, tema spesso trascurato nei percorsi scolastici
  • Discussioni in classe su cosa sia un referendum e perché sia importante partecipare
  • Possibilità, per i più grandi, di vedere “in diretta” come funziona un seggio elettorale, sempre nel rispetto della sicurezza

In questo modo, i bambini hanno potuto vivere l’esperienza civica del voto non come una semplice chiusura della scuola, ma come parte integrante della loro formazione.

Collaborazione tra scuola, Comune e Questura: un modello replicabile

La sinergia che si è creata tra scuola, Comune e Questura è stata fondamentale per il successo dell’iniziativa. Diversi aspetti sono stati messi a punto grazie al costante confronto tra le parti:

  • Analisi dei protocolli di sicurezza per evitare interferenze tra elettori e studenti
  • Soluzioni logistiche per gli orari di ingresso e uscita degli alunni
  • Definizione di percorsi separati per accedere ai seggi e alle aule
  • Gestione delle emergenze e presenza delle forze dell’ordine durante tutto il periodo delle votazioni

La collaborazione tra queste istituzioni ha dimostrato che, con volontà e impegno, si possono superare i tradizionali ostacoli organizzativi.

Risvolti pratici: come si sono svolte le giornate scolastiche

Nonostante la presenza dei seggi, la giornata scolastica si è svolta regolarmente. Gli alunni sono entrati a scuola secondo i consueti orari, accompagnati dai genitori in piena sicurezza. Le seguenti strategie hanno garantito la tranquillità di tutti:

  • Percorsi segnalati e distinti per l’accesso
  • Vigilanza continua nelle zone “cuscinetto” tra seggi e aule
  • Attività didattiche anche a tema civico, con laboratori e discussioni guidate
  • Nessun episodio di disturbo alle operazioni elettorali o alle lezioni

In sostanza, la convivenza lezioni-seggi elettorali si è rivelata possibile, senza contraccolpi né sulla didattica né sull’organizzazione del referendum.

Reazioni e opinioni di genitori, insegnanti e studenti

La scelta della dirigente ha suscitato commenti positivi sia tra gli insegnanti che tra i genitori, che hanno colto l’aspetto innovativo e pragmatico della decisione:

  • Molti docenti hanno elogiato la possibilità di lavorare “in presenza” senza subire una sospensione forzata
  • I genitori hanno apprezzato la soluzione che ha evitato complicazioni logistiche e la ricerca di baby sitter
  • Gli alunni, incuriositi dal clima “speciale”, hanno avuto modo di fare domande e partecipare ad attività di educazione civica

L’affluenza al referendum e l’impatto sulla scuola

Un dato importante emerso dal voto è il mancato raggiungimento del quorum, con una partecipazione poco sopra il 30%. Sebbene questo elemento non abbia riguardato direttamente la scuola, il fatto che le elezioni non abbiano causato disagi o incidenti rafforza la validità della scelta della dirigente.

Dal punto di vista logistico, la limitata affluenza ha probabilmente facilitato la gestione delle giornate, permettendo di testare un modello di scuole aperte durante le elezioni che potrebbe essere valutato anche in contesti a maggiore afflusso.

Analisi: vantaggi e sfide delle scuole aperte durante le elezioni

Analizzando il caso di Trento, emergono una serie di vantaggi concreti nell’evitare la sospensione delle lezioni per motivi elettorali:

  • Maggiore continuità didattica
  • Riduzione dei disagi per le famiglie
  • Opportunità di innovazione e arricchimento del curriculum scolastico
  • Possibilità di un’educazione civica “sul campo”

Allo stesso tempo, permangono alcune sfide da affrontare:

  • Necessità di spazi adeguati e possibilità di separare in modo netto le aree scolastiche dai seggi
  • Presenza sufficiente di personale ausiliario e forze dell’ordine
  • Adattabilità delle soluzioni organizzative in scuole più piccole o con meno spazi

La chiave, come dimostrato a Trento, è la collaborazione istituzionale e la volontà di porre la scuola al centro, anche in situazioni di particolare complessità.

Conclusione: nuove prospettive per il futuro

Il caso dell’istituto di Trento apre la strada a una riflessione nazionale sulla gestione delle scuole durante appuntamenti elettorali come referendum ed elezioni. L’esperienza ha messo in evidenza che, con impegno e organizzazione, è possibile trasformare una difficoltà in un’opportunità educativa, offrendo uno scenario nuovo nel rapporto tra scuola e democrazia.

In un paese che cerca soluzioni innovative per migliorare la qualità della scuola, l’azione della dirigente scolastica di Trento può diventare il modello a cui ispirarsi, spingendo verso un dialogo costruttivo tra istituzioni. Garantire il diritto allo studio e promuovere allo stesso tempo il senso civico: questa è la sfida che Trento ha raccolto con successo, aprendo nuove possibilità per il futuro della scuola italiana.

E se la “lezione” imparata è quella di vedere la scuola non più come luogo da chiudere, ma come protagonista di ogni momento importante della vita democratica, allora il cammino verso un sistema scolastico più inclusivo e moderno è appena cominciato.

Pubblicato il: 10 giugno 2025 alle ore 12:27

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