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Rinnovare la Scuola Italiana: Personalizzazione, Relazione e Protagonismo tra Studenti e Docenti
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Rinnovare la Scuola Italiana: Personalizzazione, Relazione e Protagonismo tra Studenti e Docenti

Dalla Convention Diesse di Rimini le nuove vie per un’educazione centrata sulla persona

Rinnovare la Scuola Italiana: Personalizzazione, Relazione e Protagonismo tra Studenti e Docenti

*Dalla Convention Diesse di Rimini le nuove vie per un’educazione centrata sulla persona*

Indice dei paragrafi

  • Introduzione
  • Il contesto della Convention Diesse a Rimini
  • La personalizzazione nell’educazione: fondamenti e principi
  • La relazione tra studenti e insegnanti come fulcro formativo
  • Il diritto alla personalizzazione nella scuola
  • Affrontare le fragilità degli alunni: una sfida condivisa
  • Il ruolo delle comunità professionali per la crescita degli insegnanti
  • Educazione centrata sulla persona: riflessioni e modelli attuali
  • Protagonismo di studenti e docenti: verso una scuola più inclusiva
  • Innovazione educativa in Italia: tra teoria e buone pratiche
  • Conclusioni: prospettive future per la scuola italiana

Introduzione

L’educazione contemporanea si trova di fronte a una sfida cruciale: come rispondere, in modo concreto ed efficace, ai bisogni unici di ogni studente, garantendo al contempo qualità, equità e inclusività. La recente Convention Diesse scuola svoltasi a Rimini ha acceso i riflettori proprio sull’importanza della personalizzazione nell’educazione, sottolineando la necessità di rimettere al centro la relazione, il riconoscimento delle fragilità e il protagonismo sia degli studenti che dei docenti.

In un contesto sociale e scolastico in rapido cambiamento, segnato da nuove vulnerabilità e da richieste sempre più complesse, costruire un’educazione centrata sulla persona appare, dunque, non solo un’opportunità, ma un diritto e una necessità irrinunciabile.

Il contesto della Convention Diesse a Rimini

La città di Rimini, nota per la sua vocazione all’innovazione educativa, ha ospitato il 1° novembre 2025 la nuova edizione della Convention Diesse, evento di riferimento per il mondo della scuola. All’iniziativa, che ha visto la partecipazione di centinaia di insegnanti, dirigenti scolastici, esperti di didattica e genitori, sono intervenuti nomi autorevoli come Andrea Bobbio, psicopedagogista, e Mariolina Ceriotti Migliarese, neuropsichiatra infantile e scrittrice.

Durante i lavori, si è discusso di strategie e prospettive per costruire una scuola in grado di “unire desiderio e conoscenza”, stimolando autenticamente la crescita personale e culturale delle nuove generazioni. Il punto di partenza: la convinzione che ogni studente sia unico e che l’educazione debba rispondere in modo personalizzato alle sue esigenze.

La personalizzazione nell’educazione: fondamenti e principi

La personalizzazione nell’educazione rappresenta uno degli approcci più innovativi e discussi degli ultimi anni. Ma cosa significa realmente? In pratica, suggerisce che l’insegnamento debba essere modulato sulle caratteristiche individuali, sulle potenzialità e sui limiti di ciascun alunno. Questa prospettiva si traduce in un’ampia gamma di pratiche: dalla differenziazione didattica alla valutazione formativa, dall’adattamento degli strumenti alla progettazione di percorsi su misura.

Tra i principi cardine evidenziati in Convention vi sono:

  • Riconoscimento dell’unicità: valorizzare talenti, passioni e bisogni di ognuno.
  • Coinvolgimento attivo dello studente: favorire l’autonomia e la costruzione di senso.
  • Collaborazione scuola-famiglia: fondamentale per condividere obiettivi e strategie educative.
  • Continua formazione per gli insegnanti: per garantire apertura al cambiamento e aggiornamento professionale.

Personalizzare non significa fare “sconti” o abbassare gli standard, ma, al contrario, sostenere ogni alunno nel raggiungimento del proprio massimo potenziale.

La relazione tra studenti e insegnanti come fulcro formativo

Andrea Bobbio e Mariolina Ceriotti Migliarese hanno esplorato il nucleo dell’esperienza educativa: la relazione studenti insegnanti.

L’incontro con l’altro, nella sua diversità, diventa spazio di crescita reciproca e apertura al nuovo. Gli insegnanti non sono semplici trasmettitori di nozioni, ma accompagnatori di processi di senso e di costruzione della conoscenza. Un clima relazionale positivo favorisce motivazione, fiducia e desiderio di apprendere, oltre a promuovere la gestione efficace dei conflitti e la prevenzione delle difficoltà.

Alcuni suggerimenti pratici emersi dal confronto:

  • Mantenere un ascolto autentico verso il vissuto degli alunni.
  • Usare la comunicazione empatica per ridurre le distanze e valorizzare le differenze.
  • Personalizzare le aspettative e i feedback per ognuno.

Una relazione educativa centrata, dunque, sulla persona e sulle sue potenzialità, capace di ridare centralità e protagonismo agli studenti e ai docenti.

Il diritto alla personalizzazione nella scuola

Tra i concetti chiave sottolineati dagli esperti durante la Convention, spicca la definizione della personalizzazione come diritto per ogni studente.

Se ogni persona è diversa, la scuola non può proporre percorsi “standard”, ma deve garantire una risposta adeguata alle singole specificità. Questo implica:

  • Progettare attività diversificate.
  • Costruire flessibilità nei tempi e nei modi dell’apprendimento.
  • Offrire reti di supporto per particolari fragilità.

In Italia, la normativa relativa all’inclusione scolastica si sta sempre più orientando verso il rispetto del “diritto alla personalizzazione scuola”, con attenzione crescente agli studenti con bisogni educativi speciali (BES) e disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).

Affrontare le fragilità degli alunni: una sfida condivisa

Il tema delle fragilità degli alunni a scuola è stato affrontato con chiarezza: nella società attuale, le vulnerabilità degli studenti sono molteplici e spesso complesse.

Parlare di fragilità significa considerare:

  • Difficoltà di apprendimento o disabilità specifiche.
  • Disagi emotivi o situazionali (bullismo, ansia, isolamento).
  • Ostacoli socio-economici o culturali.

La scuola che mette al centro la persona guarda alle fragilità non come ostacoli insormontabili, ma come opportunità di crescita per tutto il gruppo. Serve una grande competenza relazionale da parte degli insegnanti, formazione continua e la costruzione di alleanze tra scuola, famiglia, servizi territoriali.

Il messaggio emerso dalla Convention è chiaro: “Non ci può essere innovazione senza inclusione”.

Il ruolo delle comunità professionali per la crescita degli insegnanti

Un aspetto centrale trattato durante l’evento, soprattutto nell’intervento di Francesco Cassese, è stato quello delle comunità professionali insegnanti. L’innovazione educativa, infatti, passa anche attraverso la capacità degli insegnanti di mettersi in gioco, sperimentare e riflettere insieme.

Una comunità professionale:

  • Promuove il confronto continuo di buone pratiche.
  • Sviluppa un senso di appartenenza e di supporto reciproco.
  • Facilita aggiornamento, formazione e crescita personale e collettiva.

Perché insegnare, oggi, significa anche saper lavorare in gruppo, condividere strategie, sostenersi a vicenda nei momenti di difficoltà. La scuola non è un luogo di solitudine, ma di collaborazione e alleanza.

Educazione centrata sulla persona: riflessioni e modelli attuali

L’educazione centrata sulla persona rappresenta oggi un modello di scuola in forte espansione, in Italia e a livello internazionale. Si basa sull’ascolto, sulla valorizzazione delle differenze e sulla consapevolezza che solo una didattica inclusiva e personalizzata può affrontare davvero le sfide del presente.

Esempi di pratiche efficaci:

  • Cooperative learning e didattica laboratoriale.
  • Progetti di tutoring tra pari.
  • Uso di tecnologie per la personalizzazione dei percorsi.

A Rimini, i relatori hanno condiviso storie di scuole che sono riuscite a cambiare il proprio DNA organizzativo, passando da una didattica frontale e impersonale a contesti di apprendimento dinamici, generativi e partecipati.

Protagonismo di studenti e docenti: verso una scuola più inclusiva

Alla base di ogni processo di innovazione educativa in Italia c’è il riconoscimento del protagonismo degli studenti e dei docenti.

Studente protagonista significa:

  • Essere coinvolto nella progettazione educativa.
  • Scegliere, sperimentare, assumersi responsabilità.
  • Riflettere sul proprio percorso di crescita.

Docente protagonista, invece, vuol dire:

  • Non limitarsi alla lezione ex cathedra.
  • Essere regista di processi, mediatore di relazioni e costruttore di senso.
  • Collegare il proprio lavoro alla costruzione di una comunità.

Il futuro della scuola italiana passa dalla formazione di una *rete* fitta di esperienze positive, dal coraggio di valorizzare sia l’esperienza degli adulti che la voce degli studenti.

Innovazione educativa in Italia: tra teoria e buone pratiche

Negli ultimi anni, la scuola italiana ha visto un fiorire di sperimentazioni e pratiche innovative che incarnano i principi discussi alla Convention Diesse scuola.

Tra queste:

  • Progetti di inclusione digitale.
  • Classi aperte e flessibili.
  • Percorsi personalizzati per il recupero delle carenze.
  • Collaborazioni tra scuola, università e enti del territorio.

Gli eventi educativi a Rimini diventano occasioni concrete per confrontarsi, apprendere da chi ha già avviato il cambiamento e rilanciare sulle sfide ancora aperte.

La spinta verso la personalizzazione nell’educazione appare imprescindibile se la scuola vuole restare al passo con una società sempre più complessa, mobile e interconnessa.

Conclusioni: prospettive future per la scuola italiana

La Convention Diesse di Rimini ha dimostrato come sia possibile e necessario superare i vecchi modelli omologanti per abbracciare una scuola della personalizzazione, della relazione e del protagonismo.

Realizzare un’educazione realmente inclusiva e centrata sulla persona richiede:

  • Impegno comune di istituzioni, docenti, famiglie e studenti.
  • Investimenti concreti in formazione, innovazione e sostegno.
  • Disponibilità a cambiare, a rischiare percorsi nuovi e a mettersi costantemente in discussione.

Il percorso è lungo, ma ormai tracciato. Sono sempre più numerosi i docenti, i dirigenti e gli studenti che chiedono una scuola capace di far emergere il meglio di ciascuno, di dare risposte personalizzate e di costruire relazioni educative solide, significative, autentiche.

La scuola del futuro, in Italia, parte dalla consapevolezza di quanto sia cruciale unire desiderio e conoscenza: una sfida che vale la pena raccogliere, ogni giorno, dentro e fuori le aule.

Pubblicato il: 1 novembre 2025 alle ore 07:24

Savino Grimaldi

Articolo creato da

Savino Grimaldi

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