Rieducare e Coinvolgere: Gli Studenti Sospesi di Bergamo Sperimentano le Regole con 'Ragazzi On the Road'
Indice dei contenuti
- Introduzione
- Il contesto delle sospensioni scolastiche in Italia
- La normativa attuale e le indicazioni ministeriali
- Origine e obiettivi dell’esperimento 'Ragazzi On the Road Bergamo'
- Il coinvolgimento dell’istituto Guido Galli e dei partner istituzionali
- Come funziona il progetto: fasi e attività pratiche
- Gli obiettivi formativi e sociali delle iniziative civiche
- Gli effetti sulle regole, la disciplina e la responsabilità degli studenti
- Il ruolo delle famiglie e della comunità scolastica
- Esperienze similari e prospettive future
- Sintesi e conclusioni
Introduzione
Negli ultimi anni, la cronaca e il dibattito pubblico hanno evidenziato come la gestione della disciplina a scuola sia diventata una delle sfide più pressanti del sistema educativo italiano. A Bergamo, una nuova risposta che va oltre la semplice sospensione dalle lezioni prende forma sotto la sigla di un protocollo innovativo: 'Ragazzi On the Road'. Questo esperimento, nato in collaborazione tra scuole, istituzioni e ministeri, coinvolge alunni sospesi dalla scuola per motivi gravi in attività civiche accanto a vigili urbani, forze dell’ordine e operatori del soccorso, offrendo una alternativa alla tradizionale sospensione scolastica. L’obiettivo è chiaro: promuovere nei giovani consapevolezza, rispetto delle regole e spirito civico, rendendo la punizione un’occasione concreta di crescita.
Il contesto delle sospensioni scolastiche in Italia
La sospensione scolastica rappresenta, da decenni, una delle sanzioni disciplinari più utilizzate nei confronti di chi viola in modo grave le regole della convivenza scolastica. Tradizionalmente, la sospensione consiste nell’allontanamento temporaneo dell’alunno dalle attività didattiche ed educative, con la conseguente privazione della frequenza a scuola per un determinato numero di giorni. Tuttavia, negli ultimi anni, si è sviluppato un intenso dibattito intorno all’efficacia reale di tale sanzione.
Si parla sempre più spesso di scuole costrette a fronteggiare studenti che trasgrediscono le regole, mentre i provvedimenti disciplinari risultano spesso controversi sia a livello educativo che sociale. Alcune ricerche evidenziano, infatti, come la sospensione tradizionale rischi di essere percepita dai giovani come una breve “pausa” più che come una vera occasione di riflessione.
La normativa attuale e le indicazioni ministeriali
Con l’aumento di comportamenti gravi e recidive disciplinari, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha deciso di intervenire. Il quadro normativo in vigore, aggiornato dalle recenti disposizioni del 2023, stabilisce che per sospensioni superiori ai due giorni si debbano prevedere per lo studente attività alternative alla mera esclusione dalle lezioni. In tal senso, la circolare ministeriale suggerisce di coinvolgere gli alunni in iniziative civiche presso centri e realtà territoriali autorizzate, con l’obiettivo di responsabilizzarli rispetto alle conseguenze delle proprie azioni.
Si tratta di un approccio «restaurativo», che vede la sanzione disciplinare trasformarsi in opportunità di apprendimento non formale e crescita civica. Il protocollo di 'Ragazzi On the Road', siglato tra l’istituto Guido Galli di Bergamo, il Ministero dell’Interno e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si colloca in questa direzione, offrendo un modello innovativo di progetto per studenti sospesi scuola.
Origine e obiettivi dell’esperimento 'Ragazzi On the Road Bergamo'
'L’associazione Ragazzi On the Road nasce a Bergamo con l’intento di coinvolgere i giovani, soprattutto quelli che si sono distinti negativamente per comportamenti inadeguati, in attività esterne e civiche. Il progetto, esempio ormai citato tra le sanzioni scolastiche innovative, prevede un affiancamento concreto degli studenti sospesi a figure chiave della sicurezza urbana e del soccorso: la polizia locale, i carabinieri, i vigili del fuoco, gli operatori del 118.
Lo scopo principale è quello di:
- Sensibilizzare i ragazzi sui rischi connessi all’illegalità e ai comportamenti antisociali;
- Favorire la comprensione delle regole comunitarie e delle sanzioni;
- Riavvicinare lo studente alla scuola e alla società attraverso il contributo attivo al bene comune.
Il coinvolgimento dell’istituto Guido Galli e dei partner istituzionali
Il progetto è coordinato sul territorio dall’istituto superiore Guido Galli di Bergamo, una delle scuole che più si sono distinte a livello nazionale nella ricerca di soluzioni concrete all’emergenza disciplina. Il protocollo di sperimentazione ha trovato il sostegno convinto delle principali istituzioni: il Ministero dell’Interno, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Prefettura e il Comune di Bergamo.
Grazie alla cooperazione tra scuola e autorità civili, viene garantita la rigorosa applicazione delle linee guida ministeriali sulle sospensioni e il pieno rispetto della privacy e dei diritti degli studenti coinvolti. Dal punto di vista operativo, le iniziative vengono progettate congiuntamente da educatori, operatori di polizia e personale specializzato, assicurando un supporto educativo e psicologico mirato.
Come funziona il progetto: fasi e attività pratiche
'Ragazzi On the Road Bergamo' si sviluppa secondo una metodologia precisa, divisa in fasi che alternano teoria e pratica:
- Colloquio motivazionale: lo studente sospeso viene accolto da uno staff misto pedagogico-comportamentale che ne analizza bisogni e motivazioni.
- Formazione iniziale: i ragazzi partecipano a brevi corsi sulle regole fondamentali della sicurezza, della legalità e del pronto intervento.
- Affiancamento esperienziale: per un periodo variabile (da uno a più giorni, a seconda della gravità dell’infrazione), gli studenti vivono una vera e propria esperienza di lavoro sociale accanto a vigili urbani, operatori del soccorso o altre figure istituzionali.
- Debriefing e restituzione: al termine del percorso viene effettuata una verifica delle competenze acquisite, con la condivisione dell’esperienza anche agli altri compagni e alla famiglia.
Le attività possono spaziare:
- dall’accompagnamento delle pattuglie della Polizia Locale nei turni serali;
- all’affiancamento degli operatori del 118 durante gli interventi di emergenza;
- alla partecipazione a campagne di sensibilizzazione sul rispetto delle regole stradali;
- fino ad attività di volontariato presso centri di accoglienza e associazioni del territorio.
Questa scelta metodologica mira a coinvolgere lo studente fisicamente ed emotivamente, puntando a una comprensione concreta di regole e sanzioni.
Gli obiettivi formativi e sociali delle iniziative civiche
Il cuore del progetto si fonda sull’idea che l’educazione civica studenti puniti non possa risolversi in un semplice allontanamento, bensì debba trasformarsi in uno spazio attivo di maturazione. Le attività civiche proposte da 'Ragazzi On the Road' mirano, innanzitutto, ad aumentare la consapevolezza dei ragazzi sui rischi a cui vanno incontro ignorando regole e limiti sociali.
In particolare, i principali obiettivi formativi sono:
- Restituire senso di legalità e giustizia;
- Far comprendere le conseguenze sociali delle proprie azioni;
- Incoraggiare il rispetto del prossimo e delle istituzioni;
- Stimolare cittadinanza attiva tramite il coinvolgimento diretto nella vita pubblica locale;
- Prevenire la recidiva e l’emarginazione.
Non secondari, inoltre, sono gli effetti sul clima scolastico generale e sul rapporto tra scuola, territorio, famiglie e autorità civili, fondamentali per ricostruire un sistema educativo realmente inclusivo e partecipato.
Gli effetti sulle regole, la disciplina e la responsabilità degli studenti
L’esperienza degli ultimi anni, e in particolare delle edizioni precedenti di 'Ragazzi On the Road', evidenzia una significativa riduzione della recidiva tra i partecipanti. Gli studenti che hanno preso parte al progetto mostrano, secondo dati raccolti in collaborazione con uffici scolastici e autorità locali, una maggiore propensione al rispetto di regole e normative.
La condivisione dei percorsi con coetanei e insegnanti favorisce la nascita di una nuova consapevolezza su cosa significhi vivere in un contesto regolato, non solo da norme scritte, ma anche da principi di solidarietà e mutuo aiuto. Al contempo, si offre ai giovani una reale opportunità di rimediare agli errori commessi, evitando la stigmatizzazione sociale e la frustrazione legata all’esclusione.
Il ruolo delle famiglie e della comunità scolastica
Parte integrante della riuscita dell’intervento è il coinvolgimento delle famiglie, che sono chiamate a partecipare attivamente ai momenti di restituzione e discussione dei risultati ottenuti. Gli effetti positivi sulle dinamiche familiari e sui rapporti scuola-genitori rappresentano un ulteriore elemento di rafforzamento dell’intervento educativo.
Le comunità scolastiche coinvolte sono invitate a promuovere la diffusione delle attività esterne sospensione scolastica come buone pratiche, favorendo la nascita di una rete di solidarietà che, superando l’approccio punitivo, metta al centro il recupero e la crescita dell’individuo.
Esperienze similari e prospettive future
Esperimenti analoghi, con caratteristiche simili, sono già stati implementati in alcune regioni d’Italia: da Torino a Palermo, si moltiplicano iniziative in cui la sospensione scolastica viene convertita in ore di impegno civico a favore della collettività, o in esperienze di apprendimento non formale. Bergamo, con 'Ragazzi On the Road', si pone come punto di riferimento e modello esportabile nel panorama nazionale.
Il futuro sembra riservare un’espansione delle sanzioni scolastiche alternative e un rafforzamento della collaborazione tra scuole, enti locali e associazionismo. Il Ministero dell’Istruzione ha annunciato l’avvio di uno studio di monitoraggio sui risultati dei diversi progetti, mirando alla definizione di linee guida condivise su tutto il territorio nazionale.
Sintesi e conclusioni
'L’esperienza di 'Ragazzi On the Road Bergamo' rappresenta un nuovo paradigma nella gestione delle sospensioni scolastiche e della disciplina tra i banchi. Alla logica punitiva si sostituisce una prospettiva di educazione civica attiva, in cui errore e sanzione diventano opportunità di apprendimento e cittadinanza. I primi risultati, sia in termini di riduzione della recidiva che di miglioramento del clima scolastico, suggeriscono la bontà della strada intrapresa.
L’auspicio è che esperimenti di questo tipo possano contribuire a una scuola capace di rigenerare sé stessa, mettendo la crescita dei giovani al centro delle proprie priorità, e facendo delle sanzioni scolastiche innovative l’occasione per formare cittadini più consapevoli e responsabili.