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"Non vedo l’ora": Save the Children in prima linea per l’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole italiane
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"Non vedo l’ora": Save the Children in prima linea per l’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole italiane

Il 25 novembre a Roma sensibilizzazione, distribuzione di quaderni rossi e un toolkit per promuovere percorsi obbligatori di educazione sessuale e affettiva contro la violenza di genere

"Non vedo l’ora": Save the Children in prima linea per l’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole italiane

Indice dei paragrafi

  1. Introduzione: la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
  2. L’importanza dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole
  3. Save the Children e l’iniziativa "Non vedo l’ora": dettagli dell’evento di Roma
  4. I quaderni rossi: simbolo e strumento di sensibilizzazione
  5. Il toolkit "Non Vedo L’Ora": risorsa digitale per educatori e famiglie
  6. Educazione affettiva: un diritto per prevenire la violenza di genere
  7. Stato attuale dell’educazione sessuale nelle scuole italiane
  8. Opinioni esperte: perché integrare percorsi obbligatori
  9. Esperienze e testimonianze: la voce degli studenti
  10. Educazione all’affettività nei contesti europei: best practices
  11. Il ruolo della comunità educante e delle famiglie
  12. Le sfide della sensibilizzazione su affettività e sessualità
  13. Prospettive future: raccomandazioni di Save the Children
  14. Sintesi conclusiva: il valore della prevenzione e dell’educazione

Introduzione: la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Ogni anno il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un avvenimento riconosciuto a livello globale che richiama governi, istituzioni e società civile all’impegno concreto per prevenire e contrastare ogni forma di violenza di genere. In Italia, questa data ricopre un’importanza particolare nel dibattito pubblico ed è occasione di iniziative e campagne di sensibilizzazione volti a coinvolgere cittadini di ogni età, soprattutto i più giovani.

Quest’anno, tra le iniziative più rilevanti, spicca quella organizzata da Save the Children a Roma, dal titolo "Non vedo l’ora", con l’obiettivo di promuovere l’educazione affettiva e l’educazione sessuale nelle scuole come strumenti indispensabili per prevenire la violenza e costruire una società fondata sul rispetto e l’uguaglianza.

L’importanza dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole

Educazione sessuale e affettiva sono due dimensioni fondamentali, ancora troppo spesso sottovalutate nel sistema scolastico italiano. La scuola può però rappresentare davvero un contesto privilegiato per promuovere valori di rispetto, consapevolezza, uguaglianza e prevenzione della violenza.

La crescente attenzione verso temi come la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne trova piena coerenza nella richiesta di Save the Children: introdurre *percorsi obbligatori di educazione all’affettività* e alla sessualità per ogni bambina e bambino, senza lasciare spazio a disuguaglianze territoriali o culturali.

Save the Children e l’iniziativa "Non vedo l’ora": dettagli dell’evento di Roma

Il 25 novembre 2025, a Roma, Save the Children promuoverà un’azione di sensibilizzazione unica nel suo genere. L’evento, dal titolo Non vedo l’ora Save the Children, vuole accendere i riflettori sull’urgenza di inserire stabilmente nei curricula scolastici percorsi formativi dedicati all’educazione sessuale scuola e all’educazione affettiva scuole.

Decine di quaderni rossi verranno distribuiti nel cuore della città, simbolo visibile della necessità di scrivere insieme una nuova storia con protagonisti giovani preparati, informati e consapevoli dei propri diritti e doveri riguardo affettività e sessualità. Inoltre, per questa occasione, sarà lanciato il *toolkit digitale* "Non Vedo L’Ora", disponibile gratuitamente per il download proprio il 25 novembre.

I quaderni rossi: simbolo e strumento di sensibilizzazione

Tra le azioni più forti e visibili di questa giornata, la distribuzione di quaderni rossi a Roma: uno strumento concreto e simbolico allo stesso tempo. Il colore rosso, ormai identificato con la lotta contro la violenza di genere, richiama l’urgenza di affrontare temi come quello degli stereotipi e delle discriminazioni fin dall’infanzia.

Questi quaderni invitano studenti, insegnanti e famiglie a riflettere su cosa significhi realmente educare all’affettività: non solo conoscenza dei fatti biologici, ma sviluppo delle competenze emotive, relazionali e sociali essenziali. L’iniziativa si propone infatti come prima tappa di un percorso più lungo, da portare avanti con programmi continuativi.

Il toolkit "Non Vedo L’Ora": risorsa digitale per educatori e famiglie

Il toolkit Non vedo l’ora download rappresenta una delle principali novità di quest’anno: risponde direttamente all’esigenza di fornire strumenti operativi, scientificamente validati e facilmente accessibili a insegnanti e genitori.

Questa risorsa comprenderà:

  • Schede didattiche dedicate all’educazione affettiva e sessuale con proposte di attività da realizzare in classe
  • Spunti per la riflessione collettiva e il dialogo tra pari e con gli adulti
  • Informazioni aggiornate sulle principali problematiche e sui diritti dei giovani in materia di affettività
  • Suggerimenti pratici per creare un ambiente scolastico inclusivo e non discriminatorio

Il toolkit sarà liberamente scaricabile dal sito di Save the Children dal 25 novembre, facilitando così la diffusione di contenuti affidabili in ogni scuola italiana interessata.

Educazione affettiva: un diritto per prevenire la violenza di genere

Sottolineare l’importanza dell’educazione all’affettività bambini significa riconoscere il valore della prevenzione. Numerosi studi internazionali mostrano infatti come la corretta informazione su tematiche legate a sentimenti, consensualità, rispetto e sessualità sia essenziale per ridurre il rischio di comportamenti violenti e di discriminazione dentro e fuori la scuola.

Nelle parole di alcuni esperti citati da Save the Children, "l’educazione all’affettività consente di sviluppare capacità di ascolto, gestione delle emozioni, empatia e consapevolezza dei propri limiti nel rispetto delle altre persone". In quest’ottica, la scuola diventa un presidio fondamentale nel percorso di crescita di ogni giovane.

Stato attuale dell’educazione sessuale nelle scuole italiane

Nel nostro Paese, la sensibilizzazione educazione sessuale rappresenta ancora un ambito poco normato e lasciato troppo spesso all’iniziativa di singoli docenti, istituti o progetti esterni. A differenza di altri paesi europei, dove l’educazione sessuale e affettiva è parte integrante e obbligatoria dei programmi scolastici sin dalla scuola primaria, in Italia l’offerta educativa in materia è molto frammentata.

Secondo i dati più recenti, meno del 20% degli insegnanti ha ricevuto una formazione specifica sull’educazione affettiva e sessuale, e solo in alcune regioni esistono progetti strutturati, spesso su base volontaria o proposti da associazioni attive nel territorio. Questa mancanza di uniformità accresce il divario informativo e culturale tra studenti di varie parti d’Italia.

Opinioni esperte: perché integrare percorsi obbligatori

La richiesta di percorsi obbligatori educazione affettività nelle scuole trova il sostegno della comunità scientifica e pedagogica. Numerosi psicologi, pedagogisti e educatori sottolineano che l’educazione alle competenze emotive, relazionali e sessuali favorisce il benessere individuale e collettivo e agisce come efficace deterrente contro fenomeni di violenza, bullismo e discriminazione.

Ecco alcuni punti chiave sostenuti dagli esperti:

  1. Prevenzione delle molestie e delle forme di abuso attraverso l’informazione e la consapevolezza.
  2. Promozione di relazioni sane, rispettose ed egualitarie.
  3. Fornitura di strumenti per il riconoscimento delle situazioni di rischio.
  4. Riduzione del disagio adolescenziale legato all’identità e all’orientamento sessuale.
  5. Costruzione di un ambiente scolastico più sicuro e accogliente per tutti.

Esperienze e testimonianze: la voce degli studenti

A margine degli eventi Save the Children, sempre più spesso vengono raccolte le testimonianze dirette degli studenti italiani, che evidenziano come la mancanza di percorsi strutturati lasci spazio a confusione, pregiudizi o false credenze su tematiche fondamentali come affettività e sessualità.

Molti ragazzi e ragazze dichiarano di aver avuto accesso ad informazioni solo tramite fonti poco attendibili (internet, amici), sentendo la necessità di occasioni protette di confronto con adulti esperti. L’iniziativa Non vedo l’ora Save the Children risponde concretamente a questo bisogno, invitando studenti di ogni età a riflettere attivamente sui loro bisogni educativi e affettivi.

Educazione all’affettività nei contesti europei: best practices

Guardando al contesto internazionale, paesi come Svezia, Paesi Bassi, Germania e Francia si distinguono per l’adozione di programmi curriculari obbligatori su affettività e sessualità, calibrati in base all’età degli studenti. In questi contesti viene posta grande attenzione sia agli aspetti informativi (biologia, prevenzione) sia a quelli relazionali ed emotivi (gestione delle emozioni, rispetto delle diversità).

A conferma della validità di questi approcci, i dati mostrano una significativa riduzione degli episodi di bullismo, abuso e discriminazione, ma anche un miglioramento del benessere psicologico tra giovani e adolescenti.

Il ruolo della comunità educante e delle famiglie

La scuola, pur avendo un ruolo centrale, non può essere lasciata sola di fronte a questa sfida. L’educazione all’affettività e alla sessualità richiede il coinvolgimento attivo di tutti gli attori della comunità educante: insegnanti, genitori, operatori sociali e sanitari.

Le famiglie in particolare possono sostenere il lavoro della scuola, promuovendo il dialogo aperto sui temi dell’identità, delle emozioni e del rispetto reciproco, anche grazie a strumenti come il toolkit Non vedo l’ora download proposto da Save the Children.

Le sfide della sensibilizzazione su affettività e sessualità

La sensibilizzazione educazione sessuale trova ancora oggi ostacoli culturali, religiosi e politici nel nostro Paese. Resistenze ideologiche, timori e pregiudizi frenano spesso l’introduzione di percorsi strutturati negli istituti scolastici.

Tuttavia, i dati su violenza, bullismo, discriminazione e disagio giovanile impongono una riflessione profonda. L’esperienza di Save the Children mostra come iniziative concrete, visibili e facilmente replicabili (come la distribuzione dei quaderni rossi a Roma e il toolkit digitale) possano fungere da modello virtuoso, contribuendo a superare barriere e retaggi culturali.

Prospettive future: raccomandazioni di Save the Children

Alla luce della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Save the Children rinnova la richiesta alle istituzioni italiane di rendere obbligatori ed effettivi i percorsi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole di ogni ordine e grado. Perché davvero nessun bambino, bambina, adolescente rimanga indietro in materia di consapevolezza dei diritti, benessere psicofisico e prevenzione della violenza.

Tra le raccomandazioni principali:

  • Riforma dei programmi scolastici con introduzione di moduli obbligatori su affettività e sessualità.
  • Formazione specifica per i docenti.
  • Coinvolgimento dei genitori, delle associazioni e delle comunità locali nel processo educativo.
  • Diffusione capillare del toolkit digitale di Save the Children.

Sintesi conclusiva: il valore della prevenzione e dell’educazione

In conclusione, l’iniziativa "Non vedo l’ora Save the Children" segna un passaggio fondamentale nella battaglia contro la violenza di genere: riconoscere nell’educazione sessuale e affettiva, a scuola e fuori, il pilastro su cui fondare una società realmente libera, giusta e inclusiva. Attraverso campagne come la distribuzione dei quaderni rossi a Roma e strumenti innovativi come il toolkit Non vedo l’ora download, diventa possibile trasformare una ricorrenza simbolica come il 25 novembre in una vera occasione di progresso sociale.

Valorizzare il ruolo della scuola significa investire nelle nuove generazioni, abbattendo stereotipi e barriere, promuovendo il dialogo e il rispetto reciproco. Una sfida che interessa non solo i ragazzi, ma l’intera società. Solo così, giorno dopo giorno, potremo davvero affermare di non vedere l’ora di vivere in un mondo senza violenza di genere.

Pubblicato il: 22 novembre 2025 alle ore 09:21

Savino Grimaldi

Articolo creato da

Savino Grimaldi

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