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Maturità 2026: tutte le novità del nuovo esame tra regole innovative e proteste studentesche
Scuola

Maturità 2026: tutte le novità del nuovo esame tra regole innovative e proteste studentesche

Cosa cambia davvero per gli studenti dell’ultimo anno: riepilogo delle principali modifiche, reazioni e scenari futuri

Maturità 2026: tutte le novità del nuovo esame tra regole innovative e proteste studentesche

La maturità 2026 si preannuncia come uno degli esami di Stato più discussi e controversi degli ultimi anni. Le recenti riforme introdotte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito hanno apportato cambiamenti considerevoli che coinvolgono sia le modalità di svolgimento, sia i criteri di ammissione e valutazione. In questo articolo, analizziamo in dettaglio ogni aspetto della nuova maturità 2026, dalle principali novità regolamentari alle reazioni dei docenti e degli studenti, fino alle prospettive per il futuro della scuola italiana.

Indice

  1. Introduzione generale alla maturità 2026
  2. Le principali novità inserite nella maturità 2026
  3. Il nuovo valore del voto in condotta
  4. Ammissione all’esame di maturità: cosa cambia
  5. La prima prova scritta: data e modalità
  6. Il colloquio orale: più rigore e nuove regole
  7. Il sistema dei crediti: contributo della condotta e valutazione complessiva
  8. Le reazioni del mondo della scuola
  9. Le proteste studentesche e le principali contestazioni
  10. Prospettive future e possibili sviluppi
  11. Sintesi e riflessioni finali

Introduzione generale alla maturità 2026

La riforma della maturità per l’anno scolastico 2025/2026 segna un cambiamento significativo nel panorama educativo italiano. Dopo anni di piccoli aggiustamenti e sperimentazioni locali, il nuovo esame di maturità punta a rendere la selezione finale più meritocratica e attenta agli aspetti comportamentali degli studenti. Il dibattito intorno alle nuove regole è acceso e vede contrapporsi presidi e studenti, con l’Associazione Nazionale Presidi (Anp) a favore della riforma e diverse sigle studentesche che invece la contestano apertamente.

Le principali novità inserite nella maturità 2026

Tra le modifiche più rilevanti della maturità 2026 vi sono:

  • Spostamento della prima prova scritta: la prova si terrà giovedì 18 giugno 2026, una data posticipata rispetto agli anni precedenti.
  • Ruolo centrale del voto in condotta: per ottenere il massimo dei crediti maturità 2026, sarà necessario avere almeno 9 in condotta.
  • Soglia di ammissione rigida: chi ottiene meno di 6 in condotta non potrà accedere all’esame.
  • Colloquio orale obbligatorio: chi rifiuta di sostenere il colloquio dovrà ripetere l’anno scolastico.
  • Sistema di crediti rivisto: maggiore peso assegnato al comportamento e all’impegno complessivo dello studente, non solo ai risultati disciplinari.

Questo nuovo assetto mira a promuovere non soltanto il merito accademico ma anche l’educazione civica e la responsabilità sociale degli allievi.

Il nuovo valore del voto in condotta

La riforma attribuisce al voto in condotta un peso cruciale, sia per l’ottenimento del massimo dei crediti, sia come requisito per l’accesso all’esame. In particolare:

  • Condotta da 9 o 10: garantisce agli studenti la possibilità di ottenere il massimo dei crediti scolastici previsti per l’ammissione e la partecipazione all’esame.
  • Condotta sotto il 6: comporta l’esclusione automatica dall’esame di stato. Questa misura mira a sottolineare l’importanza dell’etica, del rispetto delle regole e della partecipazione alla vita scolastica.
  • Il voto di condotta si trasforma così in uno strumento di valorizzazione del comportamento responsabile, incidendo direttamente sul destino scolastico degli studenti.

Questa scelta, parte integrante delle nuove regole maturità, è stata salutata favorevolmente dai presidi e criticata dagli studenti, che temono un utilizzo discrezionale e troppo severo dello strumento.

Ammissione all’esame di maturità: cosa cambia

Uno degli elementi più discussi della riforma 2026 riguarda i criteri di ammissione:

  • Non sarà più sufficiente la sola media dei voti scolastici: il voto in condotta assume carattere dirimente.
  • Chi non raggiunge la sufficienza (6/10) nella condotta, non potrà in alcun modo essere ammesso all’esame, a prescindere dalle prestazioni nelle materie curricolari.
  • Ammissibilità subordinata al raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dal programma scolastico.

Queste nuove regole maturità rafforzano il principio secondo cui l’esame non costituisce un diritto automatico ma un traguardo da meritarsi attraverso impegno costante e comportamento corretto.

La prima prova scritta: data e modalità

La prima prova scritta della maturità 2026 sarà svolta, come annunciato dal Ministero, giovedì 18 giugno. Questo slittamento di data porta alcune conseguenze organizzative:

  • Maggiore tempo per la preparazione degli studenti e per lo svolgimento delle attività di recupero.
  • Possibile sovrapposizione con altri impegni di fine anno, sia per gli studenti che per i docenti.

Le modalità della prova restano sostanzialmente invariate, ma l’attenzione si concentra, appunto, sulla preparazione responsabile durante l’ultimo mese di scuola.

Le tracce saranno elaborate a livello nazionale, come negli ultimi anni, e comprenderanno tipologie testuali diversificate per consentire agli studenti di dimostrare capacità argomentative, pensiero critico e padronanza della lingua italiana.

Il colloquio orale: più rigore e nuove regole

Un altro punto di svolta della maturità 2026 riguarda il colloquio orale:

  • Chi si rifiuta di sostenerlo, pur avendo superato le prove scritte, dovrà ripetere l’intero anno scolastico: una misura pensata per responsabilizzare ulteriormente i candidati.
  • Il colloquio ha lo scopo di valutare le capacità di collegamento tra le discipline, il senso critico e la capacità di argomentare su temi trasversali.
  • Durante il colloquio orale maturità, i commissari potranno porre domande di carattere interdisciplinare, valutando anche competenze maturate nelle attività di alternanza scuola-lavoro e PCTO.

Il valore aggiunto del colloquio risiede dunque nella capacità di stimolare riflessione personale, non limitandosi al mero nozionismo ma valorizzando il percorso scolastico e umano dello studente.

Il sistema dei crediti: contributo della condotta e valutazione complessiva

Il rifacimento del sistema dei crediti rappresenta sicuramente una delle innovazioni più incisive della riforma maturità 2026. In particolare:

  • Credito scolastico: non deriva più solo dal rendimento accademico, ma anche dall’impegno, dalla partecipazione e, soprattutto, dal voto in condotta.
  • Per raggiungere il massimo dei crediti maturità 2026, occorre dimostrare continuità di comportamento virtuoso nel triennio finale del percorso scolastico.
  • Gli studenti con una condotta esemplare partono dunque avvantaggiati nella valutazione conclusiva.

Questa impostazione intende promuovere la formazione di cittadini consapevoli e responsabili, e non solo di studenti competenti nelle discipline scolastiche.

Come viene attribuito il credito?

  1. La griglia di valutazione prevede fasce di punteggio differenziate in base a:
  • Risultati disciplinari
  • Valutazione della condotta
  • Impegno nelle attività curricolari ed extracurricolari
  1. Le scuole sono tenute a documentare in modo trasparente i criteri adottati, per garantire imparzialità e legittimità delle scelte.

Le reazioni del mondo della scuola

Dalla pubblicazione delle nuove regole maturità sono arrivate subito le voci favorevoli di molti dirigenti scolastici, in particolare dei presidi iscritti all’Anp:

  • Anp: il presidente Antonello Giannelli ha dichiarato come la riforma vada nella direzione di rafforzare il rispetto delle regole, responsabilizzando studenti e famiglie.
  • Numerosi docenti hanno accolto con favore il maggior potere decisionale rispetto ai casi di condotta scorretta, vedendo in questo un'opportunità di affermare il valore educativo della scuola.

Allo stesso tempo, non sono mancate le critiche di chi teme una eccessiva discrezionalità nell’assegnazione del voto in condotta e un rischio di penalizzare studenti in difficoltà non per carenze disciplinari, ma per fragilità personali o situazioni familiari complicate.

Le proteste studentesche e le principali contestazioni

Molto forte è stata invece la reazione delle organizzazioni studentesche:

  • Unione degli studenti e altre sigle hanno avviato un ciclo di proteste e scioperi, affermando che la riforma peggiora l’ansia e l’incertezza degli studenti e introduce criteri troppo punitivi.
  • La questione del voto in condotta, secondo gli studenti, apre la strada ad abusi e trattamenti iniqui, in particolare in contesti scolastici dove non c’è dialogo tra corpo docente e allievi.
  • Le associazioni contestano inoltre che la nuova maturità non risolva realmente i problemi strutturali della scuola italiana, come la carenza di investimenti, la precarietà degli insegnanti e l’iniquità territoriale.

Gli studenti sottolineano che la rigidità delle nuove regole maturità rischia di aumentare la dispersione scolastica e di colpire soprattutto chi, per motivi sociali o familiari, affronta percorsi formativi più complessi.

Le principali richieste degli studenti

  • Riduzione del peso del voto in condotta ai fini dell’ammissione
  • Più trasparenza nei criteri di assegnazione dei crediti scolastici
  • Apertura di tavoli di confronto tra rappresentanze studentesche e Ministero
  • Riforma reale della didattica, non solo dell’esame conclusivo

Prospettive future e possibili sviluppi

L’introduzione di queste nuove regole maturità rappresenta certamente un punto di svolta, ma sono diversi gli scenari che potranno aprirsi nei prossimi mesi:

  • Monitoraggio dei risultati: il Ministero ha annunciato un attento monitoraggio degli esiti e degli effetti della riforma, con possibili aggiustamenti in base ai dati raccolti.
  • Dialogo istituzionale: sarà fondamentale mantenere aperto il confronto tra amministrazione, docenti, studenti e famiglie per correggere eventuali criticità e rafforzare la coesione del sistema.
  • Valorizzazione delle buone pratiche: le scuole che riusciranno a integrare formazione disciplinare e crescita personale potranno diventare un modello per le altre realtà territoriali.

Il dibattito sugli effetti della riforma maturità 2026 è quindi appena iniziato e accompagnerà certamente tutto l’anno scolastico 2025/2026.

Sintesi e riflessioni finali

La maturità 2026 si configura come una riforma di ampio respiro, destinata a lasciare il segno nel sistema scolastico italiano. Le novità introdotte generano inevitabilmente dibattito, soprattutto in merito al peso crescente delle valutazioni sul comportamento e alla rigidità dei meccanismi di ammissione.

Se da un lato la nuova impostazione valorizza il ruolo educativo della scuola e cerca di promuovere una maggiore responsabilità civica tra i giovani, dall’altro introduce elementi di rischio e incertezza, in particolare per le frange più fragili della popolazione studentesca.

Sarà fondamentale, nel prossimo futuro, accompagnare alle riforme strutturali un autentico investimento sulle competenze di studenti e insegnanti, per garantire che l’esame di maturità resti – al di là delle regole – un autentico momento di crescita, di verifica e di passaggio verso la cittadinanza adulta.

Pubblicato il: 20 ottobre 2025 alle ore 05:11

Redazione EduNews24

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