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Libri scolastici sempre più cari: l’Antitrust indaga sul mercato editoriale italiano e chiede soluzioni strutturali
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Libri scolastici sempre più cari: l’Antitrust indaga sul mercato editoriale italiano e chiede soluzioni strutturali

Prezzi alle stelle, scarsa concorrenza e quattro editori dominanti: l’Antitrust sotto i riflettori sul caro libri scuola. Focus su dati, sfide e possibili vie d’uscita.

Libri scolastici sempre più cari: l’Antitrust indaga sul mercato editoriale italiano e chiede soluzioni strutturali

Indice degli argomenti

  • Introduzione
  • La fotografia del mercato: prezzi in crescita e poche alternative
  • La dominanza dei grandi editori: un settore poco competitivo
  • L’impatto sui bilanci delle famiglie: numeri e conseguenze
  • Limiti agli sconti e libertà di prezzo: una normativa da rivedere?
  • La crescita del mercato nonostante il calo degli studenti
  • Le osservazioni dell’Autorità Garante e il richiamo alle case editrici
  • Possibili soluzioni strutturali: quali scenari per il futuro?
  • Il confronto con altri paesi: modelli europei a confronto
  • Il ruolo della tecnologia e l’editoria digitale
  • Strategie a tutela delle famiglie: consigli pratici per risparmiare
  • Conclusione e prospettive future: una sfida ancora aperta

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Introduzione

Il ritorno sui banchi di scuola si conferma, per milioni di famiglie italiane, una delle spese più gravose dell’anno. Il caro libri scolastici, una questione annosa e sempre più pressante, ha quest’anno richiamato l’attenzione dell’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti acceso i riflettori su un sistema editoriale che registra prezzi in costante crescita, bassissima concorrenza, e forti squilibri a danno dei consumatori.

La fotografia del mercato: prezzi in crescita e poche alternative

Secondo la relazione ufficiale dell’Antitrust, il mercato dei libri scolastici in Italia è segnato da una tendenza chiara: prezzi sempre più elevati e una progressiva riduzione delle alternative per le famiglie. Nel 2025, il prezzo medio dei libri scolastici per studente si attesta su cifre mai viste prima: circa 580 euro alle scuole medie e ben 1.250 euro nelle scuole superiori, incluse prime adozioni, sostituzioni parziali e l’acquisto di vocabolari e materiali integrativi.

La segnalazione del Garante mette in evidenza come la crescita dei prezzi non sia frutto di un semplice adeguamento inflazionistico, ma di dinamiche di mercato che favoriscono pochi operatori e rendono difficile, se non impossibile, una reale concorrenza.

La dominanza dei grandi editori: un settore poco competitivo

Uno degli aspetti chiave dell’indagine riguarda la dominanza editori scolastici. Secondo l’Antitrust, quattro case editrici detengono oltre l’80% del mercato nazionale dei libri scolastici, una situazione che limita fortemente la competizione e le scelte per le scuole e le famiglie. Gli editori “big” impongono il proprio catalogo praticamente senza rivali, anche grazie al consolidato sistema delle adozioni e a una distribuzione capillare controllata direttamente dagli stessi operatori principali.

La scarsa concorrenza case editrici scolastiche, unita a una ridotta presenza di editori minori o indipendenti, riduce la diversità dell’offerta e mantiene alti i prezzi nel breve e nel lungo periodo.

L’impatto sui bilanci delle famiglie: numeri e conseguenze

La situazione ha effetti molto concreti sulle spese delle famiglie italiane. Stando ai dati dell’ultima indagine, ogni famiglia con figli a scuola si trova a fare i conti con una spesa media per i libri di 580 euro alle medie e di 1250 euro alle superiori.

Queste cifre rappresentano solo la base: a esse vanno aggiunte le spese per materiale didattico, quaderni, strumenti digitali, e trasporti. In un periodo di incertezza economica e aumento del costo della vita, il caro libri scuola rischia di rappresentare un ostacolo reale al diritto allo studio e di creare ulteriori disuguaglianze sociali.

Limiti agli sconti e libertà di prezzo: una normativa da rivedere?

Uno degli elementi più discussi dal settore è il limite sconto libri scolastici. La normativa attuale impone un tetto massimo di sconto del 15%, applicabile su prezzo di copertina, anche nelle vendite online, impedendo di fatto ai rivenditori di praticare una concorrenza basata sul prezzo. Questo vincolo, pensato per proteggere la filiera editoriale, finisce però per penalizzare le famiglie, che non possono approfittare di offerte più vantaggiose e devono attenersi a listini unificati.

Alcuni esperti propongono una revisione della legge, aumentando il margine di sconto e favorendo la libera concorrenza tra librerie tradizionali e online, nell’interesse degli studenti.

La crescita del mercato nonostante il calo degli studenti

Uno degli aspetti più sorprendenti riguarda la crescita mercato editoria scolastica negli ultimi dieci anni. Nonostante il calo costante della popolazione scolastica, dovuto a denatalità e riduzione del numero di studenti iscritti, il settore ha visto i ricavi aumentare del 13% nell’ultima decade.

Questo dato sottolinea come i grandi editori siano riusciti a mantenere (e persino a incrementare) i loro profitti, anche in un mercato che, teoricamente, avrebbe dovuto conoscere una flessione generale per via del minor numero di clienti potenziali.

Le osservazioni dell’Autorità Garante e il richiamo alle case editrici

Il rapporto dell’Antitrust non si limita alla fotografia della situazione, ma avanza proposte precise. L’Autorità invita le aziende coinvolte – cioè i principali editori dominanti – a presentare osservazioni entro settembre 2025, con l’obiettivo di individuare soluzioni strutturali per il settore. L’Antitrust chiede alle case editrici di avanzare proposte utili a garantire prezzi più equi, maggiore trasparenza e un accesso più ampio all’offerta editoriale, a tutela di studenti e famiglie.

L’apertura di un tavolo di confronto rappresenta un importante passo istituzionale, ma non è la prima volta che si tenta di intervenire sul mercato. In più occasioni, negli anni scorsi, a poco sono valsi i tentativi di calmierare i prezzi senza una riforma complessiva del settore.

Possibili soluzioni strutturali: quali scenari per il futuro?

Affrontare il problema dell’aumento costo libri scuola richiede una strategia articolata. Tra le soluzioni caro libri scuola al vaglio, emergono:

  • Riforma della legge sul tetto degli sconti, per garantire maggiore competizione;
  • Incentivazione dell’adozione di testi digitali e open source nelle scuole secondarie;
  • Sostegno diretto alle famiglie con studenti attraverso bonus o detrazioni specifiche;
  • Promozione di piattaforme di prestito, scambio e book sharing a livello locale;
  • Favorire la concorrenza aprendo il mercato anche a editori minori e startup editoriali.

Queste proposte, però, richiedono un coordinamento tra Ministero dell’Istruzione, editori, docenti e associazioni di consumatori, affinché vengano realmente applicate in modo efficace.

Il confronto con altri paesi: modelli europei a confronto

Per comprendere meglio il mercato libri scolastici Italia, è utile guardare a ciò che accade nel resto d’Europa. In paesi come la Francia e la Germania, ad esempio, sono attive iniziative di sostegno pubblico quali la gratuità totale o parziale dei libri di testo, oppure forti agevolazioni per famiglie a basso reddito.

In alcuni paesi anglosassoni, invece, il modello prevalente è quello del “book rental” o noleggio annuale, che consente di ridurre notevolmente la spesa media libri studenti, pur garantendo l’aggiornamento continuo dei materiali didattici.

L’Italia resta indietro su molti fronti, sia in termini di agevolazioni sia per la limitata presenza di mercati dell’usato accessibili a tutte le famiglie.

Il ruolo della tecnologia e l’editoria digitale

Il mercato editoria scolastica sta affrontando una trasformazione legata alla crescente digitalizzazione. Libri elettronici, piattaforme di apprendimento e materiali open source potrebbero rappresentare una svolta, almeno nelle scuole superiori. Tuttavia, l’adozione reale resta ancora marginale, spesso frenata da scarsa formazione dei docenti, infrastrutture scolastiche poco adeguate, e una diffusa resistenza culturale.

Favorire l’introduzione di risorse digitali, anche attraverso consistenti investimenti nelle scuole e aggiornamento professionale degli insegnanti, potrebbe aiutare a contenere i costi e a diversificare l’offerta editoriale.

Strategie a tutela delle famiglie: consigli pratici per risparmiare

In attesa di riforme strutturali, le famiglie sono costrette a fronteggiare il caro-libri con strategie individuali. Tra le pratiche più efficaci, da diffondere ulteriormente:

  • Acquisto di libri usati presso mercatini locali, piattaforme online e librerie specializzate;
  • Scambio e prestito tra famiglie e studenti di anni successivi nello stesso istituto;
  • Acquisto collettivo con sconti per gruppi classe;
  • Ricorso a bonus e agevolazioni locali offerte da comuni e regioni.

Queste soluzioni, pur non essendo strutturali, possono contribuire a diminuire notevolmente la spesa e a promuovere una cultura della condivisione.

Conclusione e prospettive future: una sfida ancora aperta

Il caro libri scuola rappresenta dunque una sfida complessa, che richiede interventi rapidi e lungimiranti. L’indagine dell’Antitrust sul mercato libri scolastici Italia fotografa una realtà preoccupante: prezzi in aumento, poca concorrenza, e un sistema che rischia di penalizzare le famiglie italiane, con ricadute importanti sul diritto allo studio.

La speranza è che la sollecitazione dell’Autorità Garante alle case editrici, unita a una riflessione profonda su concorrenza case editrici scolastiche, limiti agli sconti e incentivi all’editoria digitale, possa tradursi finalmente in soluzioni caro libri scuola efficaci e strutturali.

Intanto, ogni famiglia, ogni scuola e ogni docente sono chiamati a fare la loro parte, promuovendo la ricerca di alternative e la sensibilizzazione sul tema. Solo un’Italia più attenta e solidale potrà garantire alle giovani generazioni un accesso equo e sostenibile all’istruzione, nella consapevolezza che il futuro del Paese passa anche dalle scelte editoriali e dalla qualità della spesa scolastica.

Pubblicato il: 6 agosto 2025 alle ore 13:15

Redazione EduNews24

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