Il professore Simone Giusti, docente all'Università di Siena, ha recentemente sollevato un'importante questione riguardante il ruolo della scuola nella promozione della lettura tra i giovani. Secondo Giusti, il sistema scolastico attuale non solo fallisce nel stimolare l'interesse per la lettura, ma contribuisce anzi a una disaffezione crescente nei confronti di questa pratica. In un'epoca in cui la cultura della lettura dovrebbe essere incoraggiata, il docente denuncia un'influenza nociva da parte delle istituzioni educative.
Una delle criticità principali evidenziate da Giusti è quella dei compiti a casa. Questi, infatti, sono considerati devastanti e classisti, in quanto rischiano di allontanare i ragazzi dalla lettura come attività piacevole, trasformandola in un dovere insopportabile. L'approccio utilitaristico della scuola, secondo il quale la lettura è vista principalmente in funzione delle interrogazioni e dei risultati scolastici, è un altro punto critico. Giusti sottolinea che in questo modo si limita la capacità dei giovani di avvicinarsi ai libri per piacere personale, rendendo la lettura qualcosa di funzionale piuttosto che un'esperienza arricchente.
In aggiunta, le prove Invalsi, che hanno l'obiettivo di valutare le competenze degli studenti, avrebbero contribuito a questa disaffezione. Infatti, il rischio di essere sottoposti a continue verifiche e valutazioni può rendere la lettura un'attività stressante piuttosto che un momento di svago e cultura. Giusti invita a riflettere su un approccio più sociale e diversificato alla lettura, suggerendo che sarebbe necessario promuovere occasioni che incentivino i giovani a scoprire la bellezza della lettura indipendentemente dai parametri scolastici.
La riflessione del professor Giusti rappresenta un forte appello a ripensare il nostro sistema educativo, affinché possa veramente avvicinare i ragazzi ai libri, liberandoli dalla pressione burocratica e restituendo alla lettura il suo ruolo fondamentale come strumento di crescita personale e culturale. Questa critica pone interrogativi importanti sul futuro della lettura e sull’importanza di creare un ambiente in cui i giovani possano sviluppare una passione autentica per la letteratura.