Negli ultimi anni, l’argomento relativo all’andamento scolastico dei bambini di seconda generazione, ovvero coloro che sono figli di immigrati nati in Italia, ha acquisito una crescente attenzione. Ricerche recenti hanno mostrato che gli alunni di seconda generazione registrano risultati inferiori rispetto ai loro coetanei nativi: in particolare, essi ottengono risultati più bassi di 8,25 punti percentuali in italiano e di 7,14 punti in matematica. Questa disparità mette in luce come l’anticipo della scuola primaria, ormai in aumento anche tra le famiglie non italiane, possa avere effetti negativi su questa categoria di studenti.
Uno dei fattori determinanti di questo fenomeno risulta essere l'età relativa dei bambini. Infatti, i bambini di seconda generazione, quando iscritti a scuola prima del previsto, si trovano in una situazione di svantaggio rispetto ai nativi, che dispongono di una maggiore maturazione emotiva e cognitiva. Questo svantaggio si manifesta ancor di più tra le bambine di seconda generazione nate nella seconda metà dell'anno, le quali risultano particolarmente penalizzate. In un contesto in cui le bambine tendono a svilupparsi più lentamente dal punto di vista cognitivo, l’anticipo potrebbe risultare deleterio.
In aggiunta, è interessante notare che le famiglie del sud Italia tendono ad anticipare l'iscrizione a scuola con una frequenza molto più alta rispetto a quelle del nord. Questo potrebbe suggerire una differenza culturale o socio-economica che influenza le decisioni educative delle famiglie. Le famiglie del sud, spesso caratterizzate da condizioni economiche più fragili, possono vedere nell'anticipo scolastico una possibilità per garantire ai propri figli un vantaggio competitivo nel sistema educativo. Tuttavia, come dimostrano i risultati, questa scelta potrebbe rivelarsi controproducente per i bambini che, già alle prese con le difficoltà legate alla loro condizione di figli di immigrati, si trovano ad affrontare ulteriori ostacoli.
Dunque, vi è un’urgente necessità di una riflessione più profonda sulle pratiche educative e sull’efficacia dell’anticipo scolastico, soprattutto in un paese come l'Italia, dove la diversità etnica e culturale è un fattore sempre più presente nella società. È fondamentale sviluppare strategie e politiche educative mirate a sostenere in modo adeguato i bambini di seconda generazione, per garantire loro pari opportunità e un percorso scolastico che non penalizzi la loro crescita.