Un incendio è scoppiato il 9 aprile 2025 presso un'industria a Caivano, nella provincia di Napoli, dando origine a una nube tossica che ha sollevato preoccupazioni sulle potenziali conseguenze per la salute pubblica. L'incidente ha coinvolto sette sylos contenenti solventi, ma fortunatamente tutti i 70 lavoratori presenti all'interno dello stabilimento sono riusciti a fuggire senza riportare ferite.
In risposta all'emergenza, la Commissione straordinaria ha emesso raccomandazioni urgenti ai cittadini, invitando a chiudere porte e finestre per limitare l'esposizione ai fumi tossici. Contestualmente, i sindaci di vari comuni adiacenti, fra cui Caivano, Casalnuovo e Casoria, hanno deciso di chiudere immediatamente le scuole, attuando misure precauzionali necessarie per proteggere la popolazione più vulnerabile, specialmente i bambini.
Nonostante l'allerta generale, le scuole nel comune di Napoli sono rimaste aperte, anche se con avvisi di precauzione che invitano i genitori a monitorare la salute dei propri figli. La decisione di mantenere le scuole nella capitale provinciale operanti è stata presa nel tentativo di minimizzare i disagi per le famiglie e di garantire la continuità educativa, pur mantenendo un'attenta sorveglianza sulla situazione ambientale.
Sia i genitori che gli insegnanti stanno seguendo con attenzione l'evolversi della situazione, preoccupati per i possibili effetti a lungo termine della nube tossica nelle aree circostanti. Le autorità locali hanno promesso di monitorare costantemente la qualità dell'aria e di informare tempestivamente i cittadini su eventuali sviluppi.
L'evento ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle industrie e sull'importanza di avere piani di emergenza ben definiti, specialmente in aree popolate. Mentre la situazione rimane sotto controllo, le conseguenze dell'incendio a Caivano richiederanno probabilmente ulteriori indagini e misure preventive per garantire la sicurezza della comunità.
