Il 28 aprile 2025, il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza fondamentale riguardante le graduatorie del personale ATA per il triennio 2024/2027, accogliendo il ricorso di alcuni lavoratori. L'argomento centrale del contenzioso riguardava il punteggio attribuito al servizio di leva, che non era stato considerato in modo adeguato nelle precedenti valutazioni.
In particolare, la decisione ha annullato il punteggio di 0,60 precedentemente assegnato per il servizio di leva non in costanza di rapporto. Invece, è stato stabilito che il servizio militare, svolto dalle persone coinvolte, debba essere riconosciuto integralmente, con un incremento di 6 punti nel punteggio utile per la graduatoria dei concorsi pubblici. Questo cambiamento rappresenta un passo importante per i lavoratori che hanno svolto il servizio militare, permettendo di valorizzare adeguatamente un'esperienza che spesso veniva sottovalutata.
La normativa concorsuale, inizialmente ritenuta legittima dal TAR del Lazio, è stata così ribaltata dal Consiglio di Stato, che ha dichiarato che i criteri di valutazione del servizio militare devono essere alleggeriti per garantire l'equità e la giustizia nelle graduatorie. Questa decisione si pone in una linea di continuità con i principi di valorizzazione del servizio pubblico, riconoscendo il diritto dei militari di vedersi attribuiti punteggi equi in virtù delle loro esperienze.
Le implicazioni di questa sentenza si riflettono sull’intero sistema delle graduatorie per il personale ATA, offrendo una nuova opportunità a coloro che hanno prestato servizio militare di vedere riconosciuti i propri meriti nelle selezioni e negli avanzamenti di carriera. La sentenza del Consiglio di Stato invita a riflettere anche sulla necessità di una revisione più ampia delle norme che governano i concorsi pubblici, affinché possano rispondere meglio alle esigenze di equità e di diritto dei lavoratori nel nostro Paese.
In definitiva, misure come questa possono contribuire a costruire un sistema di assunzione più giusto e meritocratico, stimolando ulteriormente il dibattito su come valorizzare tutte le forme di esperienza professionale nelle graduatorie pubbliche.